Puglia delle meraviglie e del vino

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Puglia delle meraviglie e del vino

Il barocco di Lecce e i frantoi ipogei di Gallipoli, il Senatore Dario Stefano e il turismo del vino, gli oliveti secchi e i sapori di una Puglia incantata

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Di Donatella Cinelli Colombini

Arrivo in Puglia per un convegno sul turismo del vino mentre è appena uscita la lista dei dazi USA che, almeno per ora, salva il vino italiano e colpisce quello francese, spagnolo, tedesco e britannico.

GALLIPOLI CONVEGNO SUL TURISMO DEL VINO PROMOSSO DA DARIO STEFANO

Siamo a Gallipoli nella sala d’armi del castello sotto un’immensa volta a mattoni. Davanti a noi ci sono i rappresentanti di tutte le maggiori cantine pugliesi. Il Senatore Dario Stefano ex ottimo assessore regionale all’agricoltura è un idolo per la gente del vino di questa terra e lancia un’idea <<i dazi di Trump sono grande opportunità per noi, perché in questa regione produciamo rosato e gli USA consumano enormi quantità della stessa

Dario-Stefano-e-la-sua-passione-per-il-vino-rosato

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tipologia proveniente dalla Provenza. Ma ora loro sono appesantiti dalle tasse di importazione e noi no >> poi con un coraggio da leone lancia un progetto audace <<affittiamo un aereo e andiamo a New York tutti insieme presentando i rosati italiani, a marzo, appena è pronta l’annata 2019 >>. Nella sala cala il silenzio. Nessuno si aspettava un progetto così ambizioso e così forte. Poi gli occhi si riempiono di speranza. Forse la grande occasione di trasformare il vino sfuso in bottiglie vendute a prezzo remunerativo è a portata di mano.
Del resto sono le grandi sfide e il coraggio di cogliere le occasioni favorevoli, che cambiano la storia e non solo nel vino.

NOVITA’ DEL TURISMO DEL VINO ITALIANO: NOIA, DONNE E AMBIENTE

Io porto i dati più recenti sul turismo del vino e i 3 maggiori elementi di cambiamento: la noia, le donne e l’ambiente. Le cantine turistiche italiane sono “troppo uguali” e poco capaci di mettere in mostra le specificità che distinguono ciascuna di loro. Un tempo l’enoturismo era un “affare da uomini” oggi le donne sono la maggioranza in California e Stagna ma crescono anche in Italia. Questo richiede dei cambiamenti anche nell’offerta delle wine destination perché se per i maschietti funziona l’accoppiata sport-vino, per le donne è meglio associare cultura e vino.
Il rispetto ambientale è diventato un must e i turisti preferiscono chi è ecocompatibile e fa scelte etiche. Ogni azienda è padrona di praticare l’agricoltura che vuole ma non pensi che sia ininfluente nel momento di vendere vino o turismo.

Gallipoli-Puglia-convegno-sull'enoturismo-con -Federico-Quaranta-Sebastiano-De-Corato-Dario-Stefano-Donatella-Cinelli-Colombini-Filippo-Bartolotta

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Il convegno di Gallipoli ottiene un ottimo risultato, anche grazie a Filippo Bartolotta e Federico Quaranta di Decanter, Sebastiano De Corato che scaldano gli animi con racconti e stimoli positivi.

LECCE E GALLIPOLI PERLE DELLA PUGLIA

Prima di chiudere la mia cronaca di viaggio qualche nota su ciò che ho visto. Centinaia, forse migliaia di olivi secolari secchi. Un cimitero impressionante.
Lecce meravigliosa con le sue chiese che sembrano merletti di pietra bianca, i palazzi, gli artigiani della cartapesta e della maiolica, i ristoranti con piatti strepitosi grazie a materie prime freschissime e una creatività geniale degli chef, i wine bar con arredo cool e tanti giovani che sorseggiano vino, soprattutto una ricettività lussuosa, raffinata e gestita con garbo (pare d’essere a Losanna). Tanti bei turisti anche in gruppo, non i soliti viaggi organizzati ma qualcosa di meglio, di chi vuole scoprire e che, ormai in Toscana, non viene più perché è “deja vu”.
Gallipoli è una sorpresa, me la ricordavo senza turisti, vent’anni fa, mentre oggi è animata e piena di negozi di artigianato locale. Una fioritura nuova e una gran voglia di raccontarsi, persino la sede della banda è aperta al pubblico con qualcuno pronto a accogliere i visitatori. Colpisce lo spettacolare recupero del castello, che ha lasciato intatte le vecchie strutture ma le ha fatte vivere. Colpiscono i numerosissimi frantoi ipogei con le loro macine ciclopiche e la storia dell’olio lampante che ha reso ricca la città. Colpisce questa città e questa regione che ha saputo valorizzare la propria civiltà in tutte le sue forme, dall’architettura, alla cucina, dallo stile di vita al modo di accogliere, dall’artigianato all’arte e naturalmente al vino.