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Le origini del vino. La Toscana sempre in prima fila. 1° Parte

Dagli Etruschi a Wine Spectator, la Toscana insegna a fare il vino e detta le regole della qualità

di Sara Mazzeschi

Andrea Pisano Noè e le origini del vino

Andrea Pisano Noè e le origini del vino

La storia del vino si intreccia con quella della civiltà umana fin dagli albori, non a caso Sapere e Sapore, Cultura e Coltura, Vita e Vite hanno la stessa radice etimologica. Alcune leggende, spesso legate al Cristianesimo, vogliono l’uva come frutto proibito al posto dell’anonima mela ed un passo della Genesi racconta di come Noè, passato il Diluvio Universale, avesse piantato una vite e bevuto il succo fino ad ubriacarsi. Bibbia a parte, in Toscana e più precisamente vicino ad Arezzo, sono stati ritrovati fossili di Vitis Vinefera di oltre 2 milioni di anni fa.

A testimonianza che il vino di eccellenza proviene sempre dalle stesse zone, a Montepulciano esiste un documento del 789 dC che sancisce il lascito di una vigna alla Chiesa e a Tenuta Capezzana, nella zona del Carmignano, è conservato un contratto di affitto della fattoria, con vigneti ed ulivi, datato 804 dC.

Chianti Classico ma non troppo

Il Chianti Classico , vino rosso della Toscana tra i più famosi, non è poi così “classico” anzi, quest’anno 300 candeline per lui ma in realtà è una Docg giovane e alla moda

Di Sara Mazzeschi

Chianti Classico Collection 2016

Chianti Classico Collection 2016

Lo scorso febbraio  si è svolta a FirenzeChianti Classico Collection”, presentazione delle nuove annate ed occasione per festeggiare un  compleanno importante, 300°annivesario dall’emanazione del bando di Cosimo III de Medici che fissò, per la prima volta nella storia, i confini delle zone di produzione del Chianti. Aveva capito l’importanza di tutelare un vino che secoli dopo sarebbe diventato il Chianti Classico e per questo creò anche delle Congregazioni di Vigilanza, veri e propri antenati dei Consorzi che oggi controllano e promuovono le denominazioni.  Nel 1932 viene

Mappa Chianti Classico

Mappa Chianti Classico

aggiunto il suffisso “classico” proprio per distinguere  quei Comuni, tra Siena e Firenze, delimitati nel 1716 da Granduca di Toscana.

Il Consorzio del Chianti Classico è prodotto oggi con uve Sangiovese  per almeno l’80%, nel restante 20% possono andare altri vitigni a bacca rossa – dal 2006 sono state vietate uve bianche – sia autoctoni come Canaiolo o Colorino sia internazionali come Merlot e Cabernet.  La produzione media annua si aggira sui 270 mila ettolitri che in termini di bottiglie equivale a circa 35 milioni, vendute in oltre 100 Paesi.  Questo vino ha caratteri simili a quelli del Chianti ma più eleganti e raffinati, i profumi che lo contraddistinguono richiamano giaggiolo, mammola e frutti di bosco, grazie poi ad un affinamento in legno di minimo 11 mesi (24 per la Riserva), note speziate e balsamiche rendono il rosso toscano particolarmente complesso ed armonico.

Metti un giorno una ragazza di campagna a Pitti Immagine Uomo

Incontro/scontro di due mondi: il racconto “in jeans e scarpe da ginnastica” della mia incursione nel mondo della moda maschile in occasione di Pitti Immagine Uomo a Firenze.

uomini_di_pezza

uomini_di_pezza

Come un’imbucata alla festa di Cenerentola (il riferimento al vino DOC Orcia prodotto alla Fattoria del Colle di Donatella Cinelli Colombini è tutt’altro che casuale, ma bensì voluto), martedì 8 gennaio, invitata da un gruppo di blogger, ho visitato la fiera della moda maschile che ogni anno (se ho ben capito per due volte, a gennaio e giugno) rende Firenze la città della moda maschile, nell’affascinante cornice della Fortezza da Basso.

Non ho competenze in merito, e quindi non provo neanche a descrivere pantaloni, giacche, camice o cravatte, di ogni forma colore e dimensione. Ma proprio perché fuori contesto, forse ho potuto apprezzare più di altri, con una sana incoscienza e in modo un po’ naÏf, la cornice pittoresca dell’evento.

distesa_di_libri_e_riviste

distesa_di_libri_e_riviste

 

C’era una distesa di libri nella piazza principale della fortezza con un claim che incitava alla lettura. Messaggio forte e giusto, ma allora perché vedere quei libri buttati là, come gettati via, mi rimandava più alle immagini di Fahrenheit 451 anziché ad inno alla cultura? Mi aspettavo che qualcuno appiccasse il fuoco da un momento all’altro.

Il Premio Caterina de’ Medici al Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze

[caption id="attachment_640" align="alignright" width="300" caption="Donatella Cinelli Colombini alla consegna del Premio Caterina de Medici"][/caption] Anche Donatella Cinelli Colombini era presente al Premio Enogastronomico Caterina de Medici che ha avuto luogo il primo febbraio nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. Sono stati premiati  i professionisti che si sono distinti per creatività e competenza nell'enogastronomia. Ecco in breve le sue impressioni. <<Il Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze è’ una sala che intimidisce con un soffitto altissimo e le pareti coperte di enormi tele brulicanti di personaggi. Tutto il palazzo intimidisce per la sua storia, il suo aspetto...

La collana “Le Protagoniste – le donne che fanno l’Italia” cita Donatella Cinelli Colombini come protagonista

[caption id="attachment_374" align="alignleft" width="300" caption="La collana "Le Protagoniste - le donne che fanno l'Italia" - Carlo Enrico Bazzani"][/caption]Presentato ieri a Firenze nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio il volume Firenze “Le protagoniste” di Carlo Enrico Bazzani alla presenza del Ministro per i Diritti e le Pari opportunità Maria Rosaria Carfagna.L’opera racconta la storia di alcune donne, fra cui Donatella Cinelli Colombini e sua figlia Violante Gardini, citate nella collana, che hanno fornito un prezioso contributo alla storia della città.Nella dedica il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, spiega il significato del libro: "Il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia è una grande occasione...