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I SOMMELIER E IL TURISMO DEL VINO

Simone Franceschi, direttore de Il Sommelier Magazine, intervista Donatella Cinelli Colombini sul turismo del vino e il ruolo dei Sommelier nelle cantine turistiche

 

Sommelier-Fisar-Donatella Cinelli Colombini-Fattoria-del-Colle

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1) Ai nostri giorni il turismo enologico è un segmento in forte ascesa e uno dei più dinamici all’interno del settore. Lei è stata una pioniera in questo campo, ha fondato il Movimento del turismo del vino ed ha inventato il format delle ‘Cantine Aperte’. Come le è venuta l’idea?

Avevo fatto un sondaggio con un questionario diretto ai visitatori delle cantine dell’associazione VIDE – Vitivinicultori italiani di eccellenza. Le 200 risposte erano state elaborate dalla Professoressa Magda Antonioli Corigliano dell’Università Bocconi facendoci scoprire un personaggio sconosciuto, il wine lover che visitava le regioni del vino in cerca di bottiglie eccellenti. Un personaggio non influenzabile attraverso i normali canali di comunicazione come giornali e TV ma sensibile al passaparola. Quindi bisognava portare fisicamente in cantina quelli che sarebbero diventati il primo anello della catena bocca – orecchio. Per questo, domenica 9 maggio 1993, convinsi 100 colleghi amici della Toscana ad aprire contemporaneamente le porte delle loro aziende creando la giornata “cantine aperte”. Mi seguirono per amicizia così come i giornalisti scrissero e parlarono per amicizia. A quel tempo c’erano, in Italia, solo 25 cantine aperte al pubblico e il turismo del vino era un sogno. Oggi le cantine accessibili tutto l’anno sono 25.000

 

La donna sommelier deve vestire la gonna

L’episodio avvenuto nei giorni scorsi a Nicole, Sommelier nippo americana, che vive nelle Marche e riguarda l’obbligo di indossare la gonna per <<motivi estetici>>

 

Nicole-sommelier-fotografa

Nicole-sommelier-fotografa

di Donatella Cinelli Colombini

L’episodio è grottesco. Non è grave come un abuso e tanto meno come un femminicidio, ma rivela quanto l’Italia sia ancora lontana da un vero rispetto nei confronti delle donne.

La giovane Sommelier Nicole vive nelle Marche ma è di origine asiatica ed è nata negli Stati Uniti. Nelle storie del suo account Instagram c’è il racconto completo di quello che le è successo. Nella documentazione del suo corso da Sommelier aveva letto che <<quando ufficialmente impegnati nell’ambito di eventi o iniziative>>, i sommelier donne dovevano indossare la gonna. La cosa le era sembrata strana.  <<Perché?>> ha chiesto Nicole scrivendo alla segreteria nazionale della sua organizzazione. La risposta ribadisce che la decisione sul dress code è del Consiglio di Amministrazione e sembra voler chiudere la questione con un “non può essere messa in discussione”. Invece la nostra giovane insiste mettendo in evidenza come <<obbligare le donne a vestire la gonna sia una decisione sessista e datata>> visto che i pantaloni sono altrettanto eleganti ma più comodi. La risposta della sede centrale è netta <<se non vuoi indossare la gonna la soluzione è semplice: puoi risolvere il problema rinunciando agli eventi a cui partecipiamo>>. Come dire: “o la fai finita oppure non hai accesso alle attività retribuite”.

 

Milano Wine Week: 320 eventi in dieci giorni

Milano, capitale economica d’Italia, ha ora un evento del vino di prima grandezza dal 6 al 13 ottobre: 300 eventi e la presenza di tutte le cantine TOP

 

2019-Milano-Wine-Week

2019-Milano-Wine-Week

Donatella Cinelli Colombini

Milano la città dell’innovazione, della comunicazione, delle nuove tendenze … diventa protagonista del vino con un evento che sprigiona energia: 300 eventi in 200 location concentrati in soli 10 giorni e con il coinvolgimento di tutte le cantine e i personaggi che contano. Degustazioni, gastronomia, convegni, glamour, enoturismo …..

6-13 OTTOBRE MILANO WINE WEEK TRASFORMA LA CITTA’ DEL BUSINESS IN UN LUOGO GOLOSO

L’anima della Milano Wine Week è Federico Gordini, un simpaticissimo lombardo con una creatività straripante e una concretezza che lo aiuta a realizzare progetti grandiosi con la leggerezza di chi sta giocando. Insomma ha il colpo d’occhio e l’audacia del top manager ma anche l’allegria entusiasta di un DJ.
Milano Wine Week 6-13 ottobre trasformerà la capitale meneghina in una capitale del vino usando una formula simile al festival ma, da buoni lombardi, con meno glamour e più business. L’obiettivo è di far diventare l’evento annuale in qualcosa di stabile e propulsivo per l’intero comparto enologico a somiglianza della Camera della Moda. Accanto a Gordini la mente più sottile del giornalismo enologico italiano: Luciano Ferraro del Corriere della Sera.

Donne-del-Vino-alla-Milano-Wine-Week

Donne-del-Vino-alla-Milano-Wine-Week

Ci saranno i personaggi da copertina come Angelo Gaja, Piero Antinori, Matteo Lunelli ….. ma anche momenti più tecnici come il Milano Business Forum organizzato da Silvana Ballotta di Business Strategies con 5 tavoli di confronto: finanza, digitale, internazionalizzazione, commercio e innovazione/sostenibilità.
Spazio ai giovani con il Wine Generation Forum dove Agivi – Giovani imprenditori vitivinicoli saranno chiamati a scrivere il Manifesto delle nuove generazioni del vino.

TheWineReporter, il Blog (in inglese) del vino italiano

Un nuovo progetto che capovolge la solita impostazione, raccontando – stavolta dall’Italia – vini, persone, territori al Resto del mondo, ma solo in inglese

TheWineReporter-Umberto-Gambino

TheWineReporter-Umberto-Gambino

C’è un nuovo nato nel mondo variegato del World Wine Web: si chiama www.TheWineReporter.it
E’ il Blog personale di Umberto Gambino, ideato, progettato e scritto solo in inglese, rivolto a quella ampia parte del mondo del vino (appassionati, buyer, importatori, ristoratori, wine lover informati) che ha fatto della lingua inglese quella di riferimento per mettersi in contatto, scambiarsi informazioni e comunicare.

 

TheWineReporter-Umberto-Gambino

TheWineReporter-Umberto-Gambino

Come dice il “claim” sotto il titolo del Blog (Inside Italian Wine), The Wine Reporter racconta il vino italiano visto dal di dentro, cioè dal nostro Paese, ma “parlando” in inglese.
E’ un Blog che nasce volutamente easy e low profile, pronto a crescere poco alla volta nei contenuti. Anche se oggi può sembrare non molto ricco di post, presto sarà denso di articoli e reportage esclusivi.
Qual è lo scopo di The Wine Reporter? Risposta semplice ma non scontata.

Wine2wine parla alle donne che amano il vino e il web

Wine2wine: il 74% delle donne italiane usa Internet, il 47% di chi compra il vino on line è donna, metà dei consumatori sporadici italiani sono donne

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Di Donatella Cinelli Colombini
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui è indispensabile a parlare di vino alle donne on line. Il 62% delle wine blogger USA è donna. Nella stragrande maggioranza (82%) dei casi  la loro attività non ha fini di lucro ma è solo frutto della passione per il nettare di Bacco.  Ma non è finita: secondo i dati Censis, il 2016 ha segnato, in Italia, il sorpasso delle donne sugli uomini nell’uso di Internet: il 74,1% di utenza per il gentil sesso (era il 43,2% nel 2011) e il 73,2% per gli uomini. Insomma, oltre ad essere le maggiori lettrici le donne si rivelano anche le principali navigatrici. Una tendenza che trasforma il web nel principale canale di dialogo con le consumatrici di vino donne.

Felicity-Carter-Wine2wine

Felicity-Carter-Wine2wine

Di fronte a un protagonismo femminile che cresce in modo così veloce, il principale forum italiano sul business del vino Wine2wine che si svolgerà a Verona il 6-7 dicembre, ha deciso di dedicare uno spazio importante a questo soggetto accettando la proposta dall’Associazione Nazionale Le Donne del vino  con il convegno  intitolato “Come parlare di vino alle donne on line”.
Felicity Carter (Wine Business International) Donne e storytelling on line
Gabriele Micozzi (Università Luiss): vino donne e seduzione
Alessandro Olivieri (Vinitaly Wine Club) E-commerce di vino al femminile
Cecilia Robustelli (Univeristà Modena e Reggio E. Consulente MIUR e Accademia della Crusca) Il genere di-vino femminile
Paola Pizza: Tacchi e vino: dinamiche psicologiche del consumo di moda (Psicologa, consulente aziendale, curatrice del blog psicologiadellamoda

Alleanze territoriali per il turismo

Contatti per creare alleanze territoriali e per diffondere la conoscenza e la stima verso la cantina i suoi vini e la sua proposta turistica

Alleanze-territoriali-per-il-turismo-barolo-bar-terrazza

Alleanze-territoriali-per-il-turismo-barolo-bar-terrazza

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Casato Prime Donne
Sono spesso sottostimati e invece hanno un’importanza strategica per le cantine aperte al pubblico; il “turismo è uno sport di squadra” e anche le strutture più grandi devono interagire con il territorio; chiunque pretende di fare da solo perde. L’alleanza è la chiave del successo.
In una strategia di alleanze territoriali per il turismo, il primo passo è individuare le persone a cui vengono chieste informazioni: guide, addetti agli uffici turistici e ai musei, ristoratori, gestori di strutture ricettive, benzinai, casellanti autostradali, giornalai, baristi, vigili urbani … invitarli in cantina ogni anno, in segno di gratitudine può avere effetti

Alleanze-territoriali-per-il-turismo-Lungarotti-Museo-del-vino

Alleanze-territoriali-per-il-turismo-Lungarotti-Museo-del-vino

sorprendenti. L’invito permetterà a queste persone di memorizzare il percorso stradale, mentre la visita farà apprezzare la struttura e specialmente l’offerta turistica. Consumare un pasto insieme permette di conoscersi meglio e rende più caldi e amichevoli i rapporti. In alternativa il dono di una bottiglia importante è sicuramente gradito. Piccoli gesti che servono a evidenziare l’unità di intenti in previsione di quando risponderanno alle domande dei visitatori <<che cosa c’è da vedere qui?>> e li indirizzeranno in cantina. E’ molto importante che l’azienda sia percepita dai residenti come una destination di cui essere fieri, un posto in cui portare in visita anche amici e parenti.