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L’ambiente si difende in cucina: Olivier Roellinger

Massimo Bottura: cibi stellati per i poveri. Olivier Roellinger: menù ambientalisti. Possiamo fare qualcosa tutti, mangiano sano si difende il pianeta

cucina-e-difesa-ambientale-insegnamenti-di-Olivier Roellinger

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Di Donatella Cinelli Colombini

Se serve a cambiare il mondo, ben venga un maggiore impegno degli chef stellati sul fronte della salute e dell’ambiente. Dopo le azioni di Massimo Bottura, per due volte primo chef del mondo, che ha messo gli chef stellati di fronte al problema della povertà e dello spreco alimentare (sua la mensa dei poveri durante l’Expo di Milano),
arriva Olivier Roellinger a parlare di alta cucina e ambiente con la campagna “Food for change”.

In una sua intervista a La Repubblica ha detto <<Raramente i cuochi collegano il cambiamento climatico all’alimentazione … eppure, con l’agricoltura industriale, è fra i principali responsabili. Pesticidi, erbicidi, deforestazione, allevamento intensivo, consumo di carne, prodotti surgelati, mancato rispetto della stagionalità, spreco incidono tutti profondamente sul clima>>. Parole sante.

Le-Fette-Fattoria-de-Colle-

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ROELLINGER: LA DIFESA DELL’AMBIENTE PARTE DALL’ALIMENTAZIONE
Secondo Roellinger gli chef hanno il dovere morale di creare delle tendenze che indirizzino i consumatori e specialmente i bambini, a un’alimentazione più sana e più etica. Insomma a scegliere cibi che migliorino la vita di tutti e contrastino l’appiattimento del gusto.

Quest’ultimo punto è particolarmente caro a Olivier Roellinger e lo avvicina all’agricoltura, alle piccole produzioni tradizionali, <<non lasciamo alle multinazionali il ruolo di nutrire il pianeta ma riappropriamoci della cucina, riscopriamo il piacere di lavorare le materie prime>>.

In occasione del prossimo viaggio in Francia bisogna andare al suo ristorante in Bretagna, si chiama Les Maisons de Bricort ed è a Cancale.

Noi di sala, siamo la voce del vino

Meno di moda degli chef sono capaci di trasformare una cena in un evento memorabile perché fanno “parlare” cibi e vini

Congresso Assoenologi talk show Noi di sala

Congresso Assoenologi talk show Noi di sala

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Casato Prime Donne

Nell’epoca dello storytelling è curioso che maître e sommelier siano in secondo piano rispetto agli chef e guadagnino anche meno. In effetti la loro attività è meno creativa ma il loro ruolo è strategico così come in un film dove il regista è il genio artistico con la bacchetta magica in mano ma poi sono gli attori che danno faccia e voce ai suoi messaggi. <<Un grande servizio vale il 52 percento dell’esperienza di un cliente>> ha detto Massimo Bottura che con la sua Osteria Francescana è il n°1 al mondo.
C’è poi un aspetto più prosaico che è quello del conto economico. Portare in attivo il bilancio è indispensabile ma può essere difficile quando le carte dei vini dei ristoranti con

Alessandro Pipero

Alessandro Pipero

molte stelle Michelin sono piene di bottiglie che, nella realtà, sono difficili da vendere. Ecco che il talento di Maître e Sommelier diventa determinante ed ecco perché è nata, nel 2012, l’associazione “Noi di sala” presieduta da Marco Reitano de La Pergola dell’Hilton di Roma
Per le stesse ragioni il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, ha dato loro un posto di gran rilievo in occasione del recente Congresso di Verona.
Il tema caldo sono le carte dei vini, il costo di cantine sempre più grandi ma anche l’”effetto guide” con un’esplicita critica alle scelte verso cui hanno spinto i ristoranti << avere carte dei vini enormi, spesso con vini che poi non si vendono o non girano, solo perché dovevamo coprire tutte le Regioni e le tipologie. Poi per fortuna è venuto il vino al bicchiere, grazie al quale alcuni di quei vini siamo riusciti a smaltirli. Ma io oggi in carta scelgo solo vini che la gente vuole comprare, perché io faccio impresa, prima di tutto devo vendere>> Ha detto Alessandro Pipero (Pipero al Rex) a WineNews senza curarsi troppo che a moderare il talk show dell’Assoenologi fosse Enzo Vizzari direttore della Guide de L’Espresso.

Bottura, Martina, Raspelli ….visti da vicino

Massimo Bottura, il Ministro Martina, Alberto Lupini, Anna Scafuri, Edoardo Raspelli… personaggi di un sabato speciale a Firenze

Donatella Cinelli Colombini premio Italia a Tavola per il turismo enogastronomico

Donatella Cinelli Colombini premio Italia a Tavola per il turismo enogastronomico

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Il Premio Italia a Tavola è l’occasione per incontrare vecchi amici e personaggi da copertina, ascoltare e osservare. Prima di tutto il premio: si svolge una volta l’anno a Firenze e viene assegnato a chef, sommelier, giornalisti e barman …. eletti attraverso un sondaggio online della rivista Italia a Tavola. L’evento è stato organizzato proprio dal direttore della rivista Alberto Lupini con la collaborazione di Ebitt, Fipe e Confcommercio Firenze. Quest’anno hanno vinto, fra gli altri, Edoardo Raspelli, guru dell’alta

Alberto Lupini e Edoardo Raspelli

Alberto Lupini e Edoardo Raspelli

gastronomia mentre Alessandro Scorsone sommelier di Palazzo Chigi ( già campione nel 2011) ha premiato il vincitore della categoria Maitre e Sommelier, Paolo Ciaramitaro. Insomma un evento di prima importanza che è preceduto da un talk show e seguito da una cena con chef stellati nel roof garden del Baglioni, la sala da pranzo più bella di Firenze con vista sulla cupola del Duomo e Santa Maria Novella. Io, senza voce e con una gran tosse, ho partecipato al talk show, seduta accanto a Massimo Bottura.

La first lady dei fornelli è l’italiana Nadia Santini

La migliore chef del mondo è Nadia del ristorante “Dal Pescatore” di Mantova mentre Massimo Bottura è il 3° nella classifica dei TOP 50 

Nadia Santini ristorante Dal Pescatore

Nadia Santini ristorante Dal Pescatore

Una donna italiana vince la medaglia d’oro fra i fornelli mentre nella classifica generale dei TOP 50, dove i maschietti dominano incontrastati, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena porta a casa un bel bronzo.
Bravissimi tutti e due, arrivare così in alto è difficile come vincere alle Olimpiadi, forse addirittura più difficile . La rivista inglese “The world 50 best restaurant” premia ai primi due posti dei mostri sacri come Joan Roca El Celler de Can Roca (Girona Spagna) e René Redzepi del Noma di Copenhagen. Invece il titolo vinto da Nadia Santini ha nel suo palmares degli scorsi anni Elena Arzak e Anna Sophie Pic, in pratica una italiana, una spagnola e una francese.
Ma vediamo ora chi è la regina mondiale dei fornelli, questa Nadia Santini che ha l’aspetto di un professore universitario con un bel volto inquadrato da capelli d’argento e degli occhi vigili e curiosi.