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RISTORANTE DELLA FATTORIA DEL COLLE

E’ un ristorante “di vino” perché si affaccia sui vigneti, basa il suo menù sulla tradizione e sui grandi vini di Donatella Cinelli Colombini e ha due Sommelier AIS

 

Zuppa inglese e Passito-Fattoria-del-Colle-Ristorante

Zuppa inglese e Passito-Fattoria-del-Colle-Ristorante

Oggi e domani vi presenterò i protagonisti e le nuove ricette del Ristorante della Fattoria del Colle a Trequanda nella campagna toscana più intatta e panoramica. Il ristorante è in realtà composto da due ristoranti: il fienile recentemente restaurato come sala per banchetti, convegni e party, e il ristorante gourmet, che esiste dal 1998. Quest’ultimo è all’interno del borgo dove un secolo fa vivevano i contadini della fattoria e oggi ci sono camere e appartamenti per turisti. Il ristorante è ricavato nelle stalle dei buoi e nel porcile, anche se adesso, con le decorazioni floreali delle pareti e l’arredo raffinato, sembra difficile crederlo.
In estate le sale interne si allargano all’esterno nella terrazza e nel boschetto romantico illuminati con piccole lampadine sospese come nelle antiche feste contadine. Il boschetto e la terrazza sopra la cantina sono molto richiesti per i matrimoni e permettono ad ogni coppia di creare una festa di nozze molto personalizzata e diversa da ogni altra. Ogni dettaglio è pensato con cura, anche l’illuminazione del boschetto è progettata da Philip Robinson -lo scenografo inglese di film celebri come “Quattro matrimoni e un funerale”.
Nel menù del Ristorante della Fattoria del Colle troviamo lo stesso mix di tradizione, accuratezza e creatività.

 

Vino e formaggio perché sono l’abbinamento perfetto

Sono i primi due alimenti che l’uomo ha imparato a conservare, circa 8 milioni di anni fa, gustarli insieme è come leggere la storia di ogni singolo territorio

 

Di Donatella Cinelli Colombini

Vino e formaggio: abbinamento perfetto

Vino e formaggio: abbinamento perfetto

E’ questo l’aspetto più affascinante dell’accoppiata vino-formaggio, permette di visitare un luogo e assaggiare gli stessi sapori che gli abitanti di una determinata zona hanno sentito per millenni. Per vivere questa esperienza ci vogliono un grade vino, un grande formaggio e un grande narratore che spiega i perché. Perché di quel nome, perché la storia del luogo è una concatenazione di fatti che, alla fine danno proprio quel sapore.

 

GUSTARE IL VIAGGIO NEL VERO SENSO DELLA PAROLA

Ecco che il nome ‘cacio’ del formaggio di pecora toscano dice già dal nome la sua antica origine perché deriva dal latino ‘caseus’ invece che dalla parola barbarica ‘formaticom’ ascendente del termine italiano. Il suo gusto gentile fa riferimento al carattere promiscuo dell’agricoltura toscana dove i greggi erano piccoli perché l’attività agricola era incentrata sul podere e prevedeva grano, vigneti, oliveti, alberi da frutto e animali per cui il pascolo era piccolo e le pecore poche. Il formaggio veniva prodotto in casa, dalle donne ed era quindi molto più delicato di quello romano o sardo dove la pastorizia e l’arte casearia ha avuto caratteri intensivi fino dall’origine. Il massiccio arrivo di sardi in coincidenza con il “miracolo italiano” e lo spopolamento delle campagne, non produsse una sostanziale modifica del gusto originario del pecorino perché i pastori sardi che avevano sostituito i contadini toscani nei poderi, si adeguarono allo stile del luogo: poco caglio e meno sale. Altro elemento distintivo del cacio pecorino sono i profumi che vengono dai pascoli delle pecore dove sono abbondantissime le essenze selvatiche.
Ecco che mangiando il cacio è possibile gustare qualcosa di molto simile a quello che arrivava nel piatto di Lorenzo il Magnifico o Michelangelo. Poi ci sono i vini che hanno avuto una maggiore evoluzione rispetto ai formaggi soprattutto in termini di igiene e controllo dei processi naturali. Anche se trovare un vino difettoso è forse più facile che trovare un formaggio difettoso.

 

ENOLOGI E SOMMELIER PER IL VINO, TECNOLOGI E ASSAGGIATORI PER IL FORMAGGIO

Vino e formaggio: abbinamento perfetto

Vino e formaggio: abbinamento perfetto

Così come per il vino ci sono gli enologi, per il formaggio ci sono i tecnologi provenienti da istituti tecnici superiori, il più noto dei quali è a Lodi. Esiste anche il corrispondente del sommelier è l’assaggiatore o maestro assaggiatore ONAF. Si tratta di un’associazione nata ad Asti nel 1989 che basa la valutazione del formaggio sull’analisi organolettica esattamente come avviene nel vino. E infatti la maggior parte degli assaggiatori ONAF sono anche wine expert come Andrea Magi @demagiformaggi che è il più famoso e premiato selezionatore e affinatore caseario della Toscana.

 

Abbinamento vino – formaggio, istruzioni per golosi

Alla Fiera del Cacio di Pienza gli assaggiatori di formaggio ONAF hanno insegnato le regole della perfetta armonia, subito usate per vini Orcia DOC e pecorini

 

formaggio bitto

formaggio bitto

Di Donatella Cinelli Colombini e Caterina Festante

L’abbinamento fra vino e formaggio è spesso difficile; si tratta infatti di due protagonisti della tavola che possono prevaricare o disturbare le sensazioni gustative di uno o dell’altro. E allora come riuscire a trovare la situazione di equilibrio in bocca?

 

LE REGOLE ABBINAMENTO VINO – FORMAGGIO SUGGERITE DA ONAF

Forse non tutti sanno che l’abbinamento dei formaggi ai vini si basa soprattutto sulla contrapposizione delle sensazioni. Ed ecco le 4 regole d’oro

mozzarella produzione

mozzarella produzione

1. la succulenza e l’untuosità del formaggio vanno bilanciate con il tannino e l’alcolicità dei vini.
2. Sapidità, acidità e effervescenza caratteristiche, ad esempio, degli spumanti, vanno abbinate a formaggi in cui prevalgono le sensazioni di grassezza e dolcezza.

3. Mentre invece i formaggi sapidi, con una certa acidità, tendenzialmente piccanti e amarognoli –penso a certi ottimi gorgonzola – vogliono vini molto morbidi quindi ricchi d’alcool e dolcezza.

4. Ci sono tuttavia anche degli abbinamenti vino –formaggio che si costruiscono per affinità cioè per concordanza di sapori. I prodotti caseari speziati caratterizzati da grande aromaticità e persistenza al gusto e soprattutto dall’olfatto cercano vini con la stessa intensità e lunghezza gusto-olfattiva.

 

Armonia perfetta fra Orcia Doc e cacio di Pienza

Alla “Fiera del Cacio” si gioca con gli abbinamenti fra vini Orcia e pecorini. Gli assaggiatori Onaf sceglieranno le migliori proposte dei visitatori

Vini Orcia e cacio Pecorino a Pienza

Vini Orcia e cacio Pecorino a Pienza

In collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e nell’ambito delle iniziative per EXPO 2015, venerdì 4 settembre si rinnova l’appuntamento per gli amanti del formaggio pecorino e dei vini nella città capolavoro di Pienza, creata alla metà del Quattrocento dal Papa umanista Pio II. Un pomeriggio di degustazione (dalle 15:00 alle 18:30) che vedrà protagonisti i grandi vini Orcia doc e il famoso cacio all’interno dello splendido Chiostro di San Francesco. La degustazione si svolge nel quadro della Fiera del Cacio evento che, ogni anno, accende i riflettori sul formaggio di cui Pienza è uno storico mercato ed ha un ricco programma: concorsi, concerti, convegni e premi.
Novità assoluta di quest’anno sarà il gioco della perfetta armonia con i vini Orcia. Grazie

vini Orcia in degustazione Fiera del cacio Pienza

vini Orcia in degustazione Fiera del cacio Pienza

ad una scheda fornita all’ingresso, i partecipanti alla degustazione potranno proporre il giusto abbinamento fra vino e pecorino, ma solo i migliori abbinamenti, valutati dagli assaggiatori Onaf, riceveranno una simpatica sorpresa offerta dal Consorzio vino Orcia. << Si tratta di un’esperienza unica e allo stesso tempo divertente per assaggiare e conoscere i vini della nostra giovane denominazione. I produttori di Orcia, artigiani del vino più bello del mondo, serviranno direttamente i vini, mentre gli assaggiatori Onaf proporranno in degustazione pecorini di diverse stagionature e daranno consigli di abbinamento ai visitatori >> spiega Donatella Cinelli Colombini, presidente del Consorzio Orcia.

Il cacio, Orcia, Pienza e Montalcino per un mix formidabile!

Il gioco del cacio al fuso e la degustazione ONAF di pecorino e Doc Orcia a Pienza. Il premio città di Montalcino a Antonio Parisella e Martina Guideri

Piena degustazione Orcia e pecorino ONAF

Piena degustazione Orcia e pecorino ONAF

Di Donatella Cinelli Colombini

Annoiarsi è impossibile in Val d’Orcia, basta appassionarsi alle mille facce di questo territorio dove convivono armoniosamente passato e futuro, vini e cibi di altissimo livello e semplicità contadina.

Pienza degustazione Orcia Doc

Pienza degustazione Orcia Doc

Cominciamo da sabato a Pienza dove i cittini (bambini) si sono sfidati all’antico gioco del cacio col fuso davanti al meraviglioso Duomo fatto progettare a Bernardo Rossellino dal Papa mecenate Pio II. Gesti antichi, cornice raffinatissima, allegria moderna, fantastico!
Accanto, nel Chiostro rinascimentale di San Francesco, gli

assaggiatori ONAF capeggiati da Paolo Cortonesi e Andrea Maggi, hanno spiegato tre spettacolari pecorino che sono stati gustati insieme a 16 vini Orcia DOC presentati dai produttori in persona. Anche qui sapori e sensazioni antiche in una cornice di grande raffinatezza che ha rasserenato anche il sindaco Fabrizio Fè alle prese con una bomba scoperta qualche ora prima in prossimità della Pieve di Corsignano.

Vino e formaggio: a Pienza ONAF e vino Orcia fanno scuola

Alla “Fiera del cacio” di Pienza gli assaggiatori ONAF insegnano le regole d’oro dell’abbinamento formaggio-vino e le dimostrano con i vini Orcia

Orcia Doc e pecorino a Pienza 2014

Orcia Doc e pecorino a Pienza 2014

Visto per voi

Sabato 6 settembre nella città capolavoro, Pienza, creata alla metà del Quattrocento dal Papa umanista Pio II, appuntamento per gli amanti del formaggio di pecora prelibato con una novità assoluta. <<Durante la “Fiera del cacio” ci sarà il concorso ONAF per il miglior pecorino della Toscana del Sud, il gioco del “cacio al fuso” e una nuova proposta assolutamente inedita: la prima degustazione vino-formaggio>> ha detto il Sindaco Fabrizio Fè.
Nella corte rinascimentale dello splendido “Relais Il Chiostro”, nel cuore di Pienza, i maestri assaggiatori ONAF spiegheranno le regole d’oro per il matrimonio perfetto durante una degustazione guidata riservata a 30 persone (15€ con prenotazione e inizio alle 16:00 info@consorziovinoorcia.it) a cui seguirà un assaggio più allargato (5€) dei vini Doc Orcia abbinati ai formaggi pecorini. <<Un’esperienza unica per assaggiare i vini della giovane denominazione che orgogliosamente si definisce “il vino più bello del mondo” in riferimento alla campagna armoniosa e incontaminata in cui nasce>> ha sottolineato la Presidente Donatella Cinelli Colombini. Le bottiglie saranno servite dai produttori in persona e verranno abbinate ai pecorini di diverse stagionature in base ai consigli dei Maestri assaggiatori ONAF.

Per le degustazioni saranno usati i bicchieri ufficiali della denominazione Orcia, i Luxion prodotti da RCR e primi bicchieri in cristallo sonoro ecocompatibile perché senza piombo.