2015 vendemmia da sogno
Un trionfo, una vendemmia meravigliosa. In vita mia non ho mai visto niente di simile, tutti i grappoli perfetti, maturi, piccoli e sani dal primo all’ultimo
Nel Brunello superata anche la grandissima annata 2010 e le notizie che arrivano dal resto d’Italia sono buone.
Per scaramanzia ho scritto poco sulla vendemmia 2015. Ho incrociato le dita e ho aspettato che arrivasse in cantina tutta l’uva. E’ stata una vendemmia lampo: 7-9 settembre il merlot, 21 -30 settembre il sangiovese, foglia tonda e sagrantino. Uno squadrone di 18 giovani andava avanti e indietro nei filari con le forbici in mano. Cestini rossi che si riempivano e poi si vuotavano nei bins diretti alle cantine del Casato Prime Donne e della Fattoria del Colle. Velocissimi, talmente veloci che la cantiniera Barbara ha avuto difficoltà a tenere il passo con l’uva che arrivava nel tavolo di cernita. Una
vendemmia in musica, moltissimi coglitori avevano gli auricolari come se facessero jogging. E’ stato forse questo a accelerare i ritmi. E’ una circostanza su cui riflettere, anche se la musica isola e impedisce quel chiacchiericcio pieno di scherzi, prese in giro e cameratismo che caratterizzano da secoli la vendemmia.
1.600 quintali d’uva, neanche tantissima, nei miei 33 ettari di vigneto. Una media di 46 quintali per ettaro.
A Montalcino, le analisi diffuse dal Consorzio del Brunello hanno evidenziato due aree diverse; la prima comprendente Tavernelle, Castelnuovo e Sant’Angelo con gradazioni molto alte e maturazione precoce, la seconda che riunisce l’area intorno al paese, Torrenieri e canalicchio dove le uve hanno maturato più lentamente e alla fine di settembre avevano ancora le acidità oltre 5%. Noi siamo in questo secondo gruppo e siamo felici.
La raccolta in Toscana è stata ottima come qualità ma scarsetta come quantità. In effetti la mia regione insieme a Lombardia e Sardegna sono le uniche dove i
volumi sono stimati in calo. Nel resto d’Italia si prevede invece un boom: la Puglia con il 25% in più dello scorso anno fa l’exploit più sensazionale, ma quasi tutte le zone prevedono fra il 15 e il 10% in più per un totale di oltre 46 milioni di quintali. Un numero che ci porta a eguagliare e forse superare la Francia. La regione più produttiva è il Veneto, che vinificherà oltre 9 milioni di ettolitri, e non è sorprendente vista la crescita vertiginosa del Prosecco arrivato a mezzo miliardo di bottiglie.
La vendemmia 2015 era iniziata in Franciacorta e Sicilia i primi giorni di agosto e si concluderà a novembre con il nebbiolo in Valtellina e il Cabernet in Alto Adige. I
commenti dei produttori riportati da WineNews sono molto, molto positivi: Pio Boffa della cantina Pio Cesare è contento della qualità ma prevede una quantità in calo; Guerrieri Gonzaga di Tenuta San Leonardo in Trentino << le uve sono molto belle e decisamente sane>> Sergio Zingarelli presidente del Chianti Classico <<non vedevo l’uva così sana e in condizioni così straordinarie almeno da un ventennio>>.
Chiudo con una riflessione su quello che è successo a Battista Battaglino, il pensionato di Castellinaldo d’Alba che è stato multato (e poi fortunatamente perdonato) perché si faceva aiutare dagli amici nella raccolta dell’uva. Vorrei dire ai politici e ai funzionari dell’ufficio del lavoro che “lo scambio d’opera” è sempre stato praticato fra i contadini come una solidarietà necessaria per sopravvivere. Il caporalato e il lavoro nero sono tutt’altra cosa. Vanno trovati gli strumenti giuridici per sostenere le microimprese, non per punirle.