
Vinitaly 2015: cronaca da una superfiera
Vinitaly vince la sfida con Prowein con un’edizione traboccante di operatori esteri e con un sorprendente afflusso di buyer italiani
Di Donatella Cinelli Colombini
Ingressi presi d’assalto con file di 45 minuti per entrare, ingorghi stradali, persino superiori a quelli degli anni scorsi, insomma un successone che crea anche qualche disagio ma sicuramente entusiasma le cantine espositrici e sarei molto meravigliata se Vinitaly 2015, non battesse ogni record di partecipazione.
Questo sembra l’anno della Puglia che sfavilla con un gran numero di stand nuovi, belli e molto grandi. <<In 12 mesi, siamo passati da essere l’ultima regione italiana, per uso di fondi europei, ad essere la prima>> ha detto l’Assessore all’Agricoltura
Fabrizio Nardoni. E i risultati si vedono. I vitigni autoctoni Negroamaro, Primitivo, Nero di Troia e il turismo fanno da traino alle cantine che a Vinitaly sembrano aspettarsi un successo importante. Attivissimo il Movimento turismo del vino sotto la guida di Sebastiano de Corato e Vittoria Cisonno anche con azioni di solidarietà in favore delle carcerate.Poi ci sono i superparlamentari Paolo de Castro, Dario Stefano e
Colomba Mongiello in trincea per difendere gli oliveti pugliesi dal batterio killer Xylella e decisi a lanciare i vini come immediata alternativa per l’agricoltura regionale. La bravissima Mongiello – nota per il tappo antirabbocco dell’olio extravergine – è a lavoro sul “testo unico del vino” una specie di legge quadro che metterà ordine nella complessa e, a tratti contraddittoria, normativa enologica.
In tutto Vinitaly, si respira un clima ottimista. Friuli e Alto Adige affollatissimi, Toscana piena di buyers con gli occhi a mandorla, è dominata dal nuovo stand del Brunello coperto da onde in cui si vedono le immagini di Montalcino e i vigneti di
Sangiovese. Il Barolo con allestimenti in legno che richiama lo stile Eataly per semplicità e naturalezza. Anche qui tanti tanti operatori. Meno stand invece nel padiglione Sicilia a causa delle quote di partecipazione giudicate troppo onerose da molte cantine.
Moltissimi giornalisti e troupe televisive in giro fra gli stand e moltissimi collegamenti in diretta dalla fiera quasi in gara con i blogger e gli instagramer. Insomma Vinitaly sempre più collegato e dialogante con gli appassionati di tutto il mondo. A proposito anch’io ho l’accredito stampa e sfoggio un cartello appeso al collo con il nome del blog.
Altro piccolo tocco personale: sono nella Wine power list – i 100 personaggi che contano nel vino italiano redatta da Cronache di Gusto. Primo Riccardo Cotarella, seguito da Piero Antinori, poi Angelo Gaja e il Ministro Maurizio Martina. Io sono al numero 62 prima di Daniele Cernilli e Marco Caprai. Mamma mia … speriamo che non si arrabbino!