Cena tosco pugliese con Stefano Garofano
A tutto Negroamaro: rosé Girofle, di stile tradizionale Eloquenzia, sontuoso da invecchiamento Le Braci. Ecco “il calor del sol che si fa vino” di Dante
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
L’Union Européenne des Gourmets di Siena, inizia l’annata sociale all’antica osteria Botteganova con una serata dedicata al Salento e soprattutto al vitigno Negramaro con degustazioni e racconti della famiglia che ha maggiormente contribuito alla sua rinascita, i Garofano della Masseria Monaci.
<<Mio padre, oggi lo chiamerò babbo, come dite voi in Toscana, arrivò in Salento giovanissimo da Avellino, con un diploma di enotecnico in tasca>> ha esordito Stefano Garofano cominciando un racconto intimo che pian piano si allargava a tutto il Salento e al suo vitigno Negroamaro << Non sappiamo ancora l’origine di questa vite che arrivò in Puglia in epoca bizantina per poi acclimatarsi fino a diventare autoctona>> Non lo dice ma è stato proprio suo padre Severino Garofano, il talent scout che ha portato questo vitigno alla ribalta internazionale scoprendone virtù e potenzialità. “Irpino di nascita, pugliese di adozione, è una delle personalità che hanno determinato il
riscatto della vitivinicoltura meridionale creando memorabili bottiglie, quando il Sud era soltanto terra da vino sfuso da taglio” è scritto nella motivazione del premio Luigi Veronelli a Severino Garofano, come miglior winemaker dell’anno alla carriera.
Ed eccoli i Negroamaro di Severino che arrivano nel bicchiere uno dopo l’altro Girofle, un rosato di straordinaria armonia, Eloquenzia un vino di stile tradizionale che già dal nome si preannuncia espressivo, Le braci un capolavoro di potenza sontuosa ottenuto, solo nelle migliori vendemmie, da uve surmaturate. Stupefacente questo Negroamaro,
varietà eclettica, che nasce da viti poco produttive e coltivate ad alberello nella Puglia assolata. Colpisce il colore intenso diversamente declinato dal rosato al vino a grande invecchiamento. Al naso richiama prugna, tabacco e caffè, ma è in bocca che convince maggiormente con tannini talmente vellutati da apparire nascosti, mentre le piccole note amare compensano l’abbondanza d’alcol.
I soci dell’Union Européenne des Gourmets di Siena hanno applaudito entusiasti. Il Console Alessandro Bonelli aveva predisposto, insieme a Ettore Silvestri, un menù in perfetta sintonia con i vini che ha culminato in una tagliata di fassona con uvetta e pinoli per accompagnare Le Braci 2007. Quasi un matrimonio d’amore fatto di assonanze.
Prima di tornare in Puglia Stefano Garofano ha fatto sosta alla Fattoria del Colle dall’amica Violante Gardini – la CinelliColombini Jr- per una visita dell’azienda e un pranzo con bollicine d’autore al Barrino di Montisi.