
Bio, insolito, salutare ecco i gusti dei Millennials
Millennials o Ygeneration, giovani nati dopo il 1980, guidano il mercato del vino anche se i boomer sono ancora quelli che consumano più bottiglie
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Per decidere quale vino comprare i millennials si lasciano affascinare dalla sua storia, stanno attenti alla regione di origine e al packaging, ascoltano i consigli del personale addetto alla vendita più che i wine critics. I millennials canadesi (BevSupport), a cui si riferisce l’ultima indagine, amano i vini italiani che mettono poco sotto i francesi con un netto distacco su tutte le altre zone vinicole del mondo.
Non c’è niente da meravigliarsi, i nostri vini sono vicino ai gusti di questi nuovi consumatori per i quali contano la sostenibilità ambientale, il carattere insolito, familiare e non globalizzato della produzione, caratteri di moltissime piccole cantine italiane. Caratteri ben illustrati nell’articolo di WineNews che riporta l’intervista di “Fox Business” a Rowan Gormley, Ceo di Naked Wines e Chris Fehrnstrom, chief marketing officer di Constellation Brands.
Ecco che invece di essere attratti dalle marche più pubblicizzate, loro le evitano perché la pubblicità
invece di persuaderli li insospettisce. La scelta cade sui vini che non conoscono con un continuo cambiamento che esclude la fidelizzazione a brand, regioni vinicole o denominazioni.
Nelle occasioni conviviali, che sono tipiche del consumo giovanile, le bottiglie vengono servite tutte insieme: bianchi, rossi, invecchiati, novelli … con i cibi più diversi: sushi, salmone norvegese, pollo tandoori, pizza, tacos, mescolati persino con cose dolci come tiramisu o crepes ….Le situazioni di consumo sono destrutturate nella forma come negli orari: va bene mangiare alle 6 di sera come alle 3 di notte.
Questo non significa che la Generazione Y sia composta da tipi alternativi che non sanno distinguere un grande Sauvignon neozelandese da un vino arancione e non siano disposti a spendere per bottiglie premium o ultra premium. Tutt’atro!
I Millannials spendono con molta più facilità rispetto alle generazioni precedenti. Già nel 2010 gli under 34 consumavano il 44% delle bottiglie di Champagne Krug vendute negli USA (Nielsen) e il Wine Spetator , nel 2012, li metteva al primo posto fra gli acquirenti di vini oltre i 25$ ( Ben O’Donnell)
Anche sui luoghi di acquisto la Generazione Y si distacca dalle generazioni precedenti: basta con i supermercati meglio i mercatini agricoli e di alimenti fatti in casa, i negozi bio oppure l’acquisto nel luogo di produzione, km 0 e freschezza salutare.