Social network il passaparola del vino virtuale
Blog, news letter, social network, portali di recensioni, local search, ota: le tante forme del passaparola del vino on line che crea immagine e fatturati
Di Donatella Cinelli Colombini
Il passaparola del vino virtuale è il maggior strumento di crescita del turismo del vino. Fino al 2013 era la catena umana bocca-orecchio, oggi è l’azione virale che avviene in internet fra i wine lovers che pubblicano le immagini della loro visita e commentano l’esperienza, i wine blogger che scrivono post che poi vengono condivisi …. Un processo che va gestito e alimentato creandosi una community e dialogandoci costantemente.
Uno degli strumenti più efficaci a questo scopo è la redazione di una news letter da mandare via internet ogni 15 giorni (sempre lo stesso giorno e nello stesso orario) alle persone che hanno visitato la cantina oppure hanno preso contatto attraverso il sito. Contiene le offerte riservate ai clienti fedeli (eventi, confezioni di vini in anteprima …) i prossimi appuntamenti e le news. Il cliente diventa un amico – follower e viene continuamente aggiornato su cosa succede in azienda, diventando partecipe della sua vita quotidiana. La news letter serve a commercializzare corsi, degustazioni, shopping … presso una clientela particolarmente attenta e fidelizzata.
Ovviamente la “madre” delle notizie è il blog oppure la sezione news del sito. Molte cantine hanno un blog ma solo Marilena Barbera, delle cantine siciliane Barbera, è riuscita a entrare ai primi posti classifiche internazionali riservata ai wine blogger. Ciascun produttore ha il suo stile . C’è chi, come me, scrive su tutto ciò che la incuriosisce, anche al di fuori dell’azienda, e chi si limita rigorosamente a parlare dei suoi vini e delle proprie proposte enoturistiche. Tutte le tecniche sono giuste se portano visibilità e clienti.Oggi il passaparola avviene on line e soprattutto nei grandi portali di recensioni il più importante dei quali è TripAdvisor. Le cantine sono nella sezione attività e la propria
casella va attentamente presidiata, aggiungendo foto e rispondendo alle recensioni. Purtroppo le denominazioni importanti attirano chi vuole sentirsi esperto e lo spingono a giudizi critici nella maggior parte dei casi dettati solo dall’incompetenza per cui è indispensabile stare ben attenti e rispondere sempre con gentilezza. Allo stesso tempo è consigliabile spingere i visitatori soddisfatti a scrivere la recensione dando loro un bigliettino di TripAdvisor.
Fra i portali che pubblicano le recensioni ci sono quelli di geo referenziazione come Google Maps. Essere presenti e ben valutati da questi strumenti ha un’importanza enorme perché oltre la metà dei turisti individuali cerca la cantina da visitare sul GPS dell’auto o con il telefonino quando è già nella zona del vino e decide in base a quello che legge. Per questo occorre segnalare e far segnalare la propria cantina nei portali di local search.
Le cantine con attività ricettive hanno spesso nel sito un servizio di booking on line che permette ai clienti di prenotare e alle aziende di aggiornare il quadro delle disponibilità in tempo reale, inviare i dati dei clienti alla questura e contabilizzare caparre e i conti. In piccolo si tratta della versione turistica dell’e-commerce. Pochissime cantine hanno invece un simile servizio per prenotare visite e degustazioni che rimangono collegate all’email e al telefono.
Rimaniamo un momento su questo argomento per parlare delle OTA – Expedia, Booking, Trivago …- le cantine che hanno contratti con uno o più di questi colossi, vedono spesso schiacciata la propria immagine virtuale e, digitando il nome dell’azienda, notano come le grandi agenzie di viaggio on line li “rubano” la prima posizione nella ricerca Google. Competere con la capacità di indicizzazione di questi giganti, oppure competere con il prezzo, è impossibile ma invece è consigliabile avere una presentazione più completa e accattivante e magari offrire qualche piccolo servizio in più ai clienti che prenotano direttamente. Anche le agenzie che commercializzano winery tour “rubano” visibilità alle cantine così come le società che vendono intrattenimenti e team building legati al vino e le scuole di vino per turisti …. Ogni giorno è più difficile avere visibilità ed è per questo che rimandare l’impegno economico e organizzativo su questo fronte è pericoloso perché, nel futuro, la strada per ottenere risultati sarà sempre più lunga e faticosa. Altro errore è considerare l’attività di articol marketing on line alternativa all’azione dell’ufficio stampa tradizionale. Servono entrambe e si rafforzano a vicenda.
Per prendere spunto da chi è veramente bravo, suggerisco di consultare i vincitori del Wine Blog Awards e del Wine tourism awards di Drinks business e la classifica sulla comunicazione internet di WineNews.