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Le sommelier di New York numerose, brave e importanti

I sommelier sono molto più importanti di un tempo per i vini di alto livello che hanno nei ristoranti USA il principale palcoscenico del mondo e molte sono donne

laura-maniec

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Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne

L’articolo di Guild Sommelier, mi è stato suggerito da Gian Piero Staffa e ci presenta le donne sommelier di New York: Andrea Robinson, Gillian Ballance, Laura Maniec, Dana Farner, Inez Ribustello, Susan LaRossa, Kelli White, Juliette Pope, Beth von Benz, Alexis Brock, Kristie Petrullo,Karen King …..

Tutte sono entrate nel mondo del vino giovani e spesso da studi universitari d’altro tipo. Le loro carriere sono state più fitte di opportunità rispetto alle colleghe italiane  ma i loro ritmi di lavoro, in certi casi, sono davvero infernali.

Kristie Petrullo

Kristie Petrullo

Tutte confermano un’evoluzione dei consumi e dei consumatori di vino: da quelli attempati degli anni ‘Novanta che bevevano quasi solo Bordeaux, Borgogna e Napa Valley a quelli più giovani di oggi con una maggiore preparazione sul vino quasi fosse parte del bagaglio professionale per far carriera.

Le carte dei vini dei ristoranti crescono aprendosi a nuove zone:  Prosecco come vino d’ingresso e la nuova moda dei vini austriaci con Grüner Veltliner al bicchiere  (Wieninger).  Crescono anche i sommelier che oggi, a New York sono una comunità numerosa ed affiatata, praticamente ogni ristorante di buon livello ne ha uno che  cura l’acquisto dei vini. L’età media si è abbassata, un tempo i sommelier erano trentenni oggi sono ventenni e tutti on line; il web è la principale fonte di informazioni e il luogo in cui vengono scambiate le opinioni.

Gian Piero Staffa il tenore e il Brunello

Racconto divertente di un velista esperto di vino Gian Piero Staffa – dei noti esponenti della lirica italiana inesperti, alle prese con 2 vini di Montalcino

Gian Piero Staffa

Gian Piero Staffa

Scritto da Gian Piero Staffa per Donatella Cinelli Colombini

Pranzo di Pasqua con alcuni noti esponenti della Lirica italiana. Io naturalmente sono addetto al vino e conosco i miei polli quindi vanno bene le bollicine extra dry ed i rossi con un tantino di residuo zuccherino come Zinfandel e Cesanese del Piglio tanto per stare un po sul diverso.

Un Tenore piuttosto conosciuto mi porta una bottiglia di Brunello di Montalcino di

Musica-per-il-palato

Musica-per-il-palato

Paradiso di Manfredi del 2003. Ne ha comprate alcune bottiglie direttamente in Azienda, ne ha aperta una e dice che il vino e’ andato a male perche’ <<ha un colore aranciato ed ‘allappa>>. Apro la bottiglia. Il tappo e’ perfetto, il colore
tipico. Palato chiuso, grazie al cavolo, e’ stato appena stappato. Lo metto vicino al camino, lo riassaggiamo dopo una mezz’ora dopo un po di volute nel bicchiere.

Impara l’arte e mettila (da parte) in pratica sul web

Vuoi imparare a comunicare sul web? Segnati questi nomi: Salvatore Aranzulla, Jacopo Matteuzzi dello studio Samo, Gian Piero Staffa di Cento Vigne Italia

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

SALVATORE ARANZULLA come dire il web all’italiana

Ha occhi sognanti dietro lenti squadrate, capelli rasati a zero e barba non fatta da qualche giorno. Un aspetto trendy ma non troppo. Nel web ci sono foto autoironiche davvero spassose, insomma non se la tira anche se è il più autorevole e remunerato (ha un reddito annuo di un milione di Euro) divulgatore informatico in Italia con 20 milioni di pagine viste al mese e 400.000 visitatori al giorno. Firma la rubrica informatica di Virgilio.it e di Libero.it oltre che un’ infinità di articoli e libri. Insomma è un guru con l’aspetto del folletto che vive in 20 metri quadri e ha un sito valutato cinque milioni di Dollari. La novità è che vuol fare il pasticcere: si è iscritto ad Alma, ha comprato una planetaria e un forno professionale e ha già pubblicato una torta al cioccolato che sembra prelibata. I food blogger devo cominciare a tremare, è in arrivo Aranzulla pasticcere!  Leggere le sue pagine è utilissimo e per una volta è facile capire tutto, ma proprio tutto …. Incredibile!

Keywords e altri consigli da JACOPO MATTEUZZI
Il recente Wine2wine ha offerto altri ottimi spunti a chi vuole imparare come comunicare on line, soprattutto da arte di Jacopo Matteuzzi dello studio Samo.
Oltre alle raccomandare l’uso dei SEO consiglia di usare keyword con la “coda lunga” cioè scegliere parole specifiche ma poco usate cercandole su Google suggest, Google Trend.
Altro consiglio evitare parole multiple.

Il vino al femminile secondo Jancis Robinson

La più celebre Master of Wine Jancis Robinson chiede <<Le donne e gli uomini hanno un rapporto diverso con il vino? >> e le sue risposte lasciano basiti

Jancis Robinson MW

Jancis Robinson MW

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Penserete a una rivista femminile? No, l’articolo è nel “Financial Times” il quotidiano dei banchieri, della finanza che conta e dei grandi imprenditori! Ed è una pietra miliare. Invito tutti a leggerlo, specialmente i maschietti. <<Quando sceglie una bottiglia da servire a casa un uomo si chiede – è abbastanza cara per il mio boss/cliente/amico? Una donna invece si chiede – ci piacerà berlo insieme?>> Verissimo. E’ una verità che è sotto gli occhi di tutti, le donne sono pragmatiche. Ma la botta forte viene dopo <<women have superior tasting abilities to man, performing more precisely and consistently in experiments>>. Letteralmente le donne sono più capaci degli uomini nell’assaggio, sono più attente e più sperimentatrici. Poi racconta della Digital Wine Comunication Conference, quella di cui ci ha parlato, tempo fa Gian Piero Staffa che era seduto proprio accanto a lei. I dati parlano chiaro: il 58% dei consumatori abituali USA sono donne, 7 bottiglie su 10 comprate nei supermercati inglesi sono acquistate da donne. Persino la diffusione dei vitigni nel mondo risente della “femminilizzazione” del mercato ed ecco che aumentano Chardonnay e Pinot grigio.

Gian Piero Staffa sempre al massimo: vela, vino e web

Da Montreux #DWCC Digital Wine Communications Conference un racconto di prima mano e tante novità da Gian Piero Staffa  di centovingeitalia

Digital wine comunication conference

Digital wine comunication conference

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Ci sentiamo spesso via e-mail e lui mi fa schiantare di invidia con frasi del tipo << Ciao Buona serata, per me un po’ impegnativa con un Chassagne Montrachet Monopole Clos de la Chapel 2004 in abbinamento alle caldarroste >>.  Non meravigliatevi, lui è al massimo qualunque cosa faccia: le traversate transoceaniche da solo in barca a vela, i grandi vini e naturalmente il web.

A Montreux ha partecipato a due giorni di immersione totale nel vino digitale “Wine in context” #DWCC Digital Wine Comunication Conference.

<< Porto con me un’esperienza unica ed informazioni

Gian Piero Staffa

Gian Piero Staffa

pazzesche su dove sta andando l’informazione. Operatori del settore enotouristo che rinunciano al sito web perché Instagram  gli funziona meglio. I blog che diventano microblog trasferendosi sui social media … il nuovo modo di fare SEO.  La crescita di attenzione per le recensioni online dei consumatori comuni e, in contemporanea, il crescente disinteresse per quello che dicono i critici…  www.vivino.com è un sito nato in Danimarca con  6 milioni e seicentomila utenti che pubblicano le loro impressioni sulle bottiglie che assaggiano.  Persino in Russia il 90% dei blogger sono winelover e le recensioni che pubblicano sono di normali consumatori che tuttavia orientano il mercato…. Invece in Italia il numero delle guide scritte dai critici aumenta ogni anno…>>

Il Papa sbanca twitter e le novità sui wine blogs

Dalla classifica mondiale dei leader più influenti su twitter dominata da Papa Francesco. Curiosità virali sul vino nei social: cresce l’uso delle immagini  

Papa Francesco

Papa Francesco

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Devo a Gian Piero Staffa le imbeccate per un’esplorazione dei social media fuori dagli schemi. La prima classifica riguarda i leader. Ebbene il Papa sbanca twitter e occupa quattro delle prime sei posizioni, solo il premier venezuelano Nicolás Maduro Moros 3° insieme a Barack Obama 5°, riescono a infilarsi nella sequenza dei cinguettii pieni di spiritualità del Santo Padre. Da notare che il primo nome nella classifica è in spagnolo Papa Francisco, segue quello in inglese, mentre Papa Francesco in italiano è solo al sesto posto.
7° posizione per Susilo Bambang Yubhoyono Presidente

L’identikit del wine blogger e la lista di chi conta

Sorpresa: in Usa il wine blogger è femmina e la classifica delle bevande è dominata dalla birra. In Italia i più influenti sono WineNews, Pignataro e DiVini

Dalla pagina Facebook di Gian Piero Staffa

Dalla pagina Facebook di Gian Piero Staffa

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Ho raccolto le informazioni, che troverete sotto grazie all’aiuto di Gian Piero Staffa e alla sua straordinaria capacità di curiosare on line per essere sempre aggiornatissimo. Partiamo da quello che scrivono Cindy Molchany del blog Zephyr Adventures e Thea Dwelle di Luscious Lushes Wine Blog, fondato nel 2008 da alcune imprese del vino e organizzatore della Wine Bloggers Conference Scholarship.
E’ proprio da questa conferenza che arrivano i primi dati sull’identikit del wine blogger che, per il 62% è donna è solo nel 38% dei casi maschio. Il 58% ha fra i 35-44 anni e lavora a tempo pieno come dipendente. Solo il 26% è un libero professionista oppure ha una sua piccola azienda. Nella stragrande maggioranza dei casi è sposato e ha un blog da oltre due anni.
Perché queste persone creano un wine blog? Per soddisfazione personale, per sentirsi letti e ascoltati da altri e soprattutto da chi conta nel mercato. La misura del successo è qualcosa di davvero labile, in pratica il solo elemento oggettivo di valutazione è il numero dei visitatori unici mensili che, in media, è meno di 1.500 mentre nei casi di reale successo arriva a circa 5.000.
Creare network e coinvolgere persone -una per una- creando rapporti forti è possibile con i social network e soprattutto lavorando intorno a un’immagine o un hashtag. E’ una strategia che funziona per il vino ma soprattutto per il turismo del vino e usa soprattutto due canali più nuovi e forti: Pinterest e G+.

Gian Piero Staffa ci racconta di Vini buoni e veri falsi

Gian Piero Staffa, bolognese, grande velista, grande collezionista e commerciante di ottimi vini ci racconta dei vini falsi e dei falsi intenditori

fakes sinistra autentiche e destra false bottiglie

fakes sinistra autentiche e destra false bottiglie

Ho preso il primo stipendio a 19 anni e la prima cosa che feci fu quella di cercare gratificazione avendo finalmente qualche soldo in tasca. Quindi me ne andai in enoteca ed acquistati due bottiglie per me, fino a quel momento inavvicinabili Erano due Brunelli di Montalcino, uno della Fattoria dei Barbi e l’altro di Biondi Santi. Perche’ proprio Brunello e non un altro vino? Perche’ per me, curioso di vino piu’ che appassionato, il Brunello era un vino mitico, costosissimo, inarrivabile, il vero oggetto del desiderio. Una cosa prima di tutto da possedere per uno che fino ad allora il vino lo consumava sfuso ed in osteria quando se lo poteva permettere. Aprii le bottiglie e fu una delusione per entrambe: troppo tannino, troppa acidita’ per uno abituato alla bonarda ed il lambrusco mantovano. Dovevo farne di strada per capire un vino d’eccellenza e chissa’ quanta ancora ne dovro’ fare. Adesso di vino in magazzino ne ho qualche decina di migliaia di bottiglie ( oh, badate bene, il vino lo vendo, mica me lo bevo tutto) ma nella mia cantina personale mantengo circa 2000 bottiglie, tutte diverse, tantissime annate e da molti Paesi del mondo. Su una scansia ci sono anche alcune bottiglie di Romanée Conti, Petrus, Chateau Lafite e Penfolds Grange.