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Donatella Cinelli Colombini guiderà le Donne del Vino toscane

L’8 febbraio al Castello del Corno l’assemblea delle Donne del Vino Toscane ha eletto Donatella delegata per il prossimo triennio. Sarà affiancata da 3 vice-delegate

 

Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini Paola Rastelli (vicaria) Federica Cecchi Laura Carrera

Donne del Vino della Toscana Donatella Cinelli Colombini Paola Rastelli (vicaria) Federica Cecchi Laura Carrera

Donatella prende il testimone da Maria Giulia che ha guidato le 83 Donne del Vino toscane nell’ultimo mandato ed ha ospitato l’assemblea nel ristorante del suo Castello del Corno a San Casciano Val di Pesa. <<Ringrazio Maria Giulia per l’impegno che ha profuso in favore della nostra delegazione regionale>> ha detto Donatella ricordando l’ultima iniziativa svolta dalla delegata uscente: la raccolta fondi organizzata con il Lions Club Firenze Brunelleschi per comprare medicinali da mandare ai bambini disabili e oncologici ospitati in un convento di Leopoli, in Ucraina.

 

 

 

 

 

 

 

DONATELLA CINELLI COLOMBINI, PAOLA RASTELLI, FEDERICA CECCHI, LAURA CARRERA

Nel prossimo triennio la Cinelli Colombini sarà affiancata da tre vicedelegate: la sommelier Paola Rastelli (vicaria), Federica Cecchi di Winedesigner e Laura Carrera dell’Agricola Ludus. Il consiglio di delegazione comprenderà anche Maria Giulia Frova, Marzia Morganti, Laura Bucci e altre socie disposte a dare un contributo operativo.

Premio Casato Prime Donne incubatore di giovani TOP

Il Premio Casato Prime Donne 2022 aggiunge alla precedente attività quella di incubatore di futuri leader. Ecco la selezione per pasticceri e orafi

 

Torta-del-Premio-Casato-Prime-Donne-2019-creata-dal-Campione-del-mondo-Rossano-Vinciarelli

Torta-del-Premio-Casato-Prime-Donne-2019-creata-dal-Campione-del-mondo-Rossano-Vinciarelli

Comunicatori, orafi, pasticceri, studenti di lingue e di agraria sotto i 30 anni di età verranno coinvolti nel Premio Casato Prime Donne effettuando esperienze formative, ricevendo visibilità oppure stimoli in grado di motivarli e aprire per loro nuovi orizzonti professionali e umani.
Il progetto comprende collaborazioni con l’Università di Siena – Dipartimento di Scienze della Comunicazione e con due scuole senesi. Contemporaneamente vengono indetti due piccoli concorsi per la selezione dei migliori talenti giovani nel campo dell’oreficeria e della pasticceria.

 

SELEZIONE DEL MIGLIOR GIOVANE PASTICCERE O PASTICCERA DELLA TOSCANA

Il miglior giovane pasticcere verrà scelto da una giuria composta dalla giornalista gastronoma Marzia Morganti, Helle Poulsen Tesio autrice di 16 libri sulla cucina italiana e dalla chef Doriana Marchi della Fattoria del Colle. Per concorrere bisogna avere meno di 30 anni di età ed essere residente da almeno 5 in Toscana. Bisogna creare una torta nuova dedicata alle donne e mandare la foto del dolce con la ricetta (senza le dosi degli ingredienti) all’indirizzo info@cinellicolombini.it entro il 30 maggio insieme a qualche nota biografica. Il pasticcere prescelto eseguirà la torta (oppure le torte) per 80 persone che verrà servita in occasione della premiazione, il prossimo 17 settembre. Ovviamente la torta verrà pagata, la ricetta rimarrà segreta (salvo sua autorizzazione) e il giovane pasticcere godrà di una visibilità nazionale grazie alle foto e alla comunicazione social e tradizionale collegata al premio.

 

I sapori tradizionali e il turismo

Come e perché la cucina tradizionale può salvaguardare l’economia, l’identità e le prospettive turistiche delle destinazioni: Siena e la terra di Siena

 

Ricette-di-Siena-crostini-neri-Fattoria-del-Colle-agriturismo

Ricette-di-Siena-crostini-neri-Fattoria-del-Colle-agriturismo

Di Donatella Cinelli Colombini

Mentre ero Assessore al Turismo del Comune di Siena, ruolo che ho ricoperti per 10 anni (2001-11), ho dedicato molta attenzione alle tradizioni gastronomiche nella convinzione che fosse necessario preservarle dal degrado turistico. Il cosiddetto inquinamento turistico accompagna i flussi dei visitatori e purtroppo erode l’identità locale in modo irreversibile. Un rischio che persino Siena, apparentemente impermeabile ad ogni contaminazione esterna, corre, al pari di ogni destinazione di grande successo.

 

RICETTARIO SENESE

Con uno staff di bravissime collaboratrici e l’aiuto esterno di Marzia Morganti Tempestini furono raccolte le ricette di tradizione orale.

Cavolo-con-le-fette-ricette-senesi-Fattoria-del Colle-Agriturismo

Cavolo-con-le-fette-ricette-senesi-Fattoria-del Colle-Agriturismo

Un lavoro certosino fatto di interviste nelle case di riposo e nelle Contrade. Gli artigiani del gusto ebbero un risalto particolare in un volume fotografico che, grazie alle immagini di Bruno Bruchi, dette una dignità e una nuova consapevolezza a pasticceri, fornai, frittellai, macellai, salumieri, affinatori di formaggio …. che recuperarono il ruolo di custodi di una tradizione antica ma importante.
Dolci come il panpepato o il pan cò santi raccontano, infatti, il passato di Siena meglio di un libro di storia; dove potevano cospargere i dolci di pepe nero, che nel medioevo era costoso e usato al posto del denaro, se non in un ricca città di banchieri?

 

Marie Antoinette brinda con le Donne del vino

A Prato nel Museo del Tessuto le Donne del Vino onorano con una degustazione la mostra sui costumi -Premio Oscar- di Milena Canonero per il film Marie Antoinette

Marie Antoinette Prato Mostra ei costumi e degustazione delle Donne del vino

Marie Antoinette Prato Mostra ei costumi e degustazione delle Donne del vino

Di Donatella Cinelli Colombini

Sposa a 14 anni regina di Francia a 19 Maria Antonietta è passata alla storia con la frase <<se non hanno pane che mangino brioches>> rivolta al popolo affamato e per le frivolezze, l’irresponsabilità, gli sprechi e di lussuosi divertimenti a cui dedicava tutto il suo tempo.
Il film Marie Antoinette che la regista Sofia Coppola ha girato nel 2006 ottenendo un enorme successo ce la racconta nel fasto della corte di Versailles oltre che nel letto di Luigi XVI. Il Re aveva una tale avversione per lei da riuscire ad avere il primo rapporto sessuale solo dopo sette anni di

Marie Antoinette Prato Mostra ei costumi e degustazione delle Donne del vino

Marie Antoinette Prato Mostra ei costumi e degustazione delle Donne del vino

matrimonio. Ovviamente i vestiti hanno un ruolo importante nel definire il personaggio e sono dei piccoli capolavori realizzati patendo dai ritratti e dalle fonti storiche. Sono stati realizzati dalla costumista Milena Canonero che con questa produzione ha vinto il premio Oscar.
Da febbraio a maggio sono stati esposti a Prato nel Museo del tessuto e le Donne del Vino hanno voluto dare il loro contributo al successo di questa mostra organizzando una degustazione. Oltre a me con il Rosso di Montalcino, erano presenti Badia Coltibuono, Cantine Dei, Castello di Querceto, Castello di Sonnino, Fattoria Dianella, Castello del Corno, Scopone, Distilleria Nannoni, Fattoria Le Pupille, Fortulla, Tenuta di Capezzana.
Poco afflusso di pubblico ma alcuni contatti utili e persino un importatore USA in cerca di cantine. Alla fine un bilancio positivo soprattutto grazie all’azione sulla stampa regionale curata da Marzia Morganti anche lei Donna del vino e alla degustazione guidata da Pietro Palma enotecario di grande talento e ambasciatore 2017 dello Champagne.

Pioggia di premi sui vini di Donatella

Highly Recommended per la bibbia inglese del vino Decanter, 5 grappoli per Bibenda , super3 stelle per la Guida Veronelli, 4 bottiglie per l’Espresso

 

Franco Ziliani- Andrea Gori

Franco Ziliani- Andrea Gori

Di Donatella Cinelli Colombini

GUIDE E CAZZOTTI

La stagione delle guide dei vini è in pieno svolgimento con presentazioni, premiazioni, cene … e persino scazzottate. Si perché l’attenzione, quest’anno, si è spostata dai calici al pugno che Franco Ziliani ha piazzato sulla bocca di Andrea Gori durante la festa dello Champagne all’ Hotel Principe di Savoia a Milano. Un imbarbarimento che trovo deprecabile e tutta la mia solidarietà va a Gori. E’ il gossip di questo mite autunno dove, fra i produttori, l’argomento principale è ancora la strepitosa vendemmia appena conclusa.

Nardella e Cerasa Presentazione Guida Toscana di Repubblica

Nardella e Cerasa Presentazione Guida Toscana di Repubblica

GUIDE, GUIDE E ANCORA GUIDE DEI VINI

Ho partecipato solo a una parte delle presentazioni delle guide dei vini 2016 che sono ormai una decina, molte più della Francia e di qualunque altra nazione produttrice di vino. Partecipare a tutte è impossibile e quindi ci siamo divisi i compiti con l’amica Marzia Morganti e mia figlia Violante anche se la dinamica Cinellicolombini Jr a volte non si sveglia e dunque ha padellato la presentazione della bellissima Guida dei Ristoranti della Toscana 2016 di Repubblica, per la prima volta curata da Giuseppe Cerasa, un giornalista con la G maiuscola che sta trasformando i libri di turismo goloso. Ci sono le cantine, il ristorante e l’agriturismo della Fattoria del Colle. Che si vuole di più!  Le mie cantine sono anche fra le 200 selezionate da Luciano Ferraro e dal super sommelier Luca Gardini nella guida Vignaioli e Vini d’Italia 2016. Si tratta di una selezione ristrettissima rispetto alle migliaia di aziende italiane ed esserci mi riempie di orgoglio.

L’arte del sushi e la sua versione toscana

Marzia e Donatella alle prese con il sushi piatto simbolo della cucina giapponese: piccole curiosità e la ricetta per farlo a casa con verdure  

suchi toscano

suchi toscano

Marzia Morganti MarteComunicazione
Eccoci alla scuola di cucina Cordon Bleu di Firenze per assistere alla preparazione del sushi toscano preparato dallo chef Davide Bonucci. Un’idea semplice ma efficace, che richiama il sushi giapponese nella forma e nell’utilizzo della stuoia ma con ingredienti tutti casalinghi.
Ecco il procedimento: basta prendere qualche foglia di insalata o di cavolo verza, quelle esterne più grandi che spesso buttate via, le sbollentate in acqua calda e le raffreddate perché mantengano un colore bello brillante. Fate un purè saporito con patate lesse.

sushi toscano fase preparazione

sushi toscano fase preparazione

Stendete la stuoia giapponese per maki – roll, disponetevi sopra del prosciutto cotto oppure della mortadella, il purè e le verdure (cetrioli, sedano, carote e zucchine) tagliate a bastoncini. Qui arriva il difficile ovvero arrotolare delicatamente il sushi dandogli la caratteristica forma circolare. Il gioco è fatto!

Di Donatella Cinelli Colombini
Volete sapere la storia e il mito del Sushi?
Ecco a voi L’arte del Sushi a cura di Stefania Viti (Gribaudo IF Idee editoriali Feltrinelli srl pp164 € 12,90). Chi vuole davvero capire cos’è il piatto simbolo della cucina giapponese ha bisogno di questo libro. 

La musica delle Prime Donne

Casato Prime Donne, la prima cantina in Italia tutta al femminile diventa un laboratorio sonoro: Igor Vazzaz e la sua opera d’arte enomusicale 2015

Igor Vazzaz (© Elena Modena)_02

Igor Vazzaz (© Elena Modena)_02

INTRODUZIONE DI Donatella Cinelli Colombini
Cinque mesi di prove e nasce un’esperienza sensoriale indimenticabile che verrà inaugurata il prossimo 13 settembre, in occasione del Premio Casato Prime Donne 2015, per poi rimanere attiva in modo permanente. Unisce e modifica la percezione di luoghi, vini e musiche sotto la regia di un intellettuale eclettico e trasgressivo: Igor Vazzaz.

Montalcino Casato Prime Donne bottaia

Montalcino Casato Prime Donne bottaia

Da tempo cercavo un esperto di musica e vino che fosse in grado di scegliere i suoni per accompagnare gli assaggi delle mie bottiglie nella cantina dove nascono. Grazie all’amica Marzia Morganti ho conosciuto Igor Vazzaz; un intellettuale eclettico e capace di uscire dagli schemi. Mi è piaciuto subito e ha scelto per me “la musica delle Prime Donne” un itinerario in ambienti sonori capaci di imprimere nuove emozioni all’assaggio di 4 vini. Vi sorprenderà e vi entusiasmerà quando verrete nella mia cantina di Montalcino.
Intanto vi presento Igor Vazzaz. E’ un tosco friulano classe 1974; cantautore, critico teatrale, saggista, sommelier, redattore culturale, cronista sportivo, autore semisatirico …
Con i Sommelier AIS è, da anni, nel pannel di degustazione della rivista “Sommelier Toscana”. Insegna teatro all’Università di Pisa, ma la sua grande passione è la musica: da quella tradizionale toscana e irlandese alla canzone d’autore fino alla composizione con i gruppo etnosurf Tarantola 31 con cui, nel 2013 ha pubblicato l’album Nonostante Maria (va tutto bene).

La magia del caviale di Aceto Balsamico

Un tocco di raffinata fantasia nei vostri drink estivi: gocce di Aceto Balsamico di Modena IGP che sembrano caviale e il gazpacho di agrumi 

Gazpacho di agrumi con perle di caviale Cordon Bleu con ABM-IGP

Gazpacho di agrumi con perle di caviale Cordon Bleu con ABM-IGP

Di Marzia Morganti Martecomunicazione 

Ho battezzato queste magiche sferette “caviale Cordon Bleu” dal nome della scuola di cucina in cui le ho imparate. Sembrano una decorazione stellare e invece sono semplicissime. Prima di tutto mettete in freezer mezzo litro di olio di semi per qualche ora. Portate ad ebollizione e lasciate raffreddare l’Aceto Balsamico con l’agar-agar.  L’agar agar  è un polisaccaride usato come gelificante naturale e ricavato da alghe rosse. Viene impiegato nella

perle di caviale con ABM IGP su salsa di pomodoro

perle-di-caviale-con-ABM-IGP-su-salsa-di-pomodoro

preparazione di gelatine per dessert e aspic, poiché ha la proprietà di non alterarne il sapore naturale. A Firenze si trova da Bizzarri “speziale dal 1842” un negozio che sembra un supermercato di Harry Potter o un luogo di perdizione per streghe, maghi e alchimisti.

Ma torniamo alla nostra magia: con una siringa prelevate l’Aceto Balsamico e fate cadere piccole gocce nell’olio molto freddo: si noterà la formazione di piccole sfere, raccogliete il ‘caviale del Cordon Bleu’ con un colino e conservate per le decorazioni di aperitivi, tartine e piatti estivi.

#ioleggoletichetta e sono contro i taroccatori

Mentre il grande Vittorio Zucconi parla di cibi e vini come miniere di diamanti viene tolta l’ origine dalle etichette e il made in Italy taroccato vola

vergassola_zucconi

vergassola_zucconi

Di Marzia Morganti #martecomunicazione
Sentire parlare di enogastronomia, di parmigiano e aceto, di prosciutto e Asiago come fossero miniere di diamanti da Vittorio Zucconi mi ha fatto capire che Expo ha fatto centro, sarà costato anche tanti miliardi e sarà diverso da come ognuno di noi se lo poteva immaginare, ma un risultato lo ha generato: adesso anche i grandi

Radio Capital

Radio Capital

opinionisti parlano di cibo. Vittorio Zucconi è un giornalista con un curriculum da far tremare i polsi a chiunque, tra le tante sua l’inchiesta sugli aerei C130 che fece dimettere il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’ Ordine_al_merito_della_Repubblica_Italiana, figlio d’arte, suo padre è stato direttore della Domenica del Corriere e del Giorno, già in giovane età divenne direttore del giornalino del Liceo Parini che frequentava a MIlano. E’ il caso di dire buon sangue non mente e il buon dì si vede dal mattino.

Avete mai ascoltato un concerto suonato dalle piante?

Sorprendente ma vero le piante suonano e addirittura cambiano la loro melodia a seconda di cosa succede intorno a loro

Sting

Sting

Visto per voi da Marzia Morganti martecomunicazione

Anche Sting, nome d’arte di Gordon Matthew Thomas Sumner, cantautore, polistrumentista, attore e filantropo britannico è convinto che è giusto curare la terra, non depredarla. Principio che anima Expo 2015 con il suo titolo ‘Nutrire il pianeta’ ovvero nutrire l’umanità rispettando la terra su cui viviamo e da cui dobbiamo attingere. Ed il grande artista con casa in Toscana, a Figline Valdarno, dove produce vino biodinamico, olio, miele e salumi di cinta, è stato affascinato dalla ‘Musica delle Piante’ e vorrà testarne l’utilizzo per coltivare i campi.

Ad Expo nel Padiglione di Cascina Triulza, ho scoperto che le piante emettono dei

cascina-triulza-Expo

cascina-triulza-Expo

suoni tanto da poter eseguire una sorta di concerto. La Musica delle Piante rappresenta un incontro straordinario di tecnologia e sensibilità ed è il risultato di oltre 40 anni di ricerca di Damanhur, sull’intelligenza del mondo vegetale. E’ stata presentata a livello internazionale, compreso il prestigioso Chelsea Flower Show di Londra, dove ha ricevuto una Medaglia di Bronzo.

Gian Antonio Stella La casta e il vino

Il giornalista che ha sconvolto l’Italia denunciando il malaffare politico-amministrativo ci rivela all’Expo come il cibo e il potere vadano a braccetto

Marzia Morganti e Gian Antonio Stella

Marzia Morganti e Gian Antonio Stella

Di Marzia Morganti Martecomunicazione per Donatella Cinelli Colombini
Garibaldi era astemio, il suo piatto preferito era pane e pecorino, accompagnato quando era stagione, da una manciata di fave fresche. Gradiva molto anche il baccalà e lo stoccafisso il Conte Camillo Benso di Cavour un gran buongustaio. L’ho scoperto frequentando Expo dove il tema portante è ‘nutrire il pianeta’ e il Corriere della Sera ha organizzato un incontro con Gian Antonio Stella. E’ un mito! Simpatico e schietto senza mai cadute di stile, un vero signore del giornalismo italiano. Il suo libro più famoso, La Casta, scritto a quattro mani con Sergio Rizzo, ha venduto 1.300.000 copie e ha stampato ben 24 edizioni ed ha contribuito in modo sostanziale a diffondere la

Cena ufficiale

Cena ufficiale

coscienza critica sugli abusi della politica e dell’amministrazione pubblica. Lo abbiamo incontrato in una veste diversa, come esperto di storia della gastronomia, ci voleva Expo! Ha esordito offrendo un caffè a tutti i presenti, <<sì perché il caffè del Corriere è meglio di quello di Repubblica!>> Poi ha iniziato il percorso ‘La tavola e il potere’, con auditori d’eccezione: Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole e Dario Nardella, Sindaco di Firenze. <<Tutto ciò che viene mangiato è oggetto di potere>>, partendo da questa metafora ha analizzato il potere attraverso una lente rivelatrice: quella del rapporto dei potenti e il potere che spesso proprio attraverso i modi di assumere il cibo si autocelebrano come tali.

Papa Francesco: permesso, grazie, scusa

Le  Donne del vino all’udienza papale, un amore travolgente arriva da quest’uomo che parla al cuore e traduce il Vangelo nei gesti della vita quotidiana

Donne del vino all'udienza del Papa

Donne del vino all’udienza del Papa

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Papa Francesco parte dal brano dell’Apocalisse di San Giovanni che viene letto all’inizio dell’udienza << Gesù bussa alla nostra porta e ci chiede il permesso di entrare, non ci impone la sua presenza. Così anche in famiglia bisogna coltivare la buona educazione, non come un’osservanza formale che nasconde l’indifferenza, ma come la radice del volersi bene, del pensare ai bisogni degli altri>>. Il Papa legge la catechesi che ha preparato ma

Donne del vino all'udienza del Papa

Donne del vino all’udienza del Papa

spesso l’interrompe commentandola a braccio <<Ringraziare è importante. C’è chi lo scambia per un segno di debolezza, invece l’abitudine alla gratitudine significa dare valore a ciò che si riceve. Il cristiano che non ringrazia ha dimenticato la lingua di Dio>> Come è vero! La gratitudine fa vedere il lato buono del prossimo, così come il perdono <<Chiedere scusa rende degni del perdono e capaci di perdonare>>

Papa Francesco sul sagrato di San Pietro

Papa Francesco sul sagrato di San Pietro

ha detto il Papa. Dieci minuti di predica che sono arrivati dritti al cuore e sono stati poi tradotti in tutte le lingue. Alla fine Papa Francesco ci chiede di ripetere con lui le tre parole <<permesso, grazie, prego>> e un’altra raccomandazione <<mai finire la giornata senza fare la pace>>
Ci sentiamo più ricchi dopo averlo ascoltato e desiderose di conservare a lungo questi insegnamenti nei nostri cuori.

Una strana coppia all’ inaugurazione di Expo

Marzia Morganti enogastronoma di lunga esperienza, Niccolò Tempestini ex nazionale di Rugby e new entry del giornalismo  alla conquista dell’Expo

Monumento dedicato al vino

Expo Monumento dedicato al vino

Scritto per Donatella Cinelli Colombini da Martecomunicazioni 

L’odore è quello del cemento fresco e del legno appena tagliato, il colore quello dell’arcobaleno come il padiglione dell’ Ecuador e i costumi del Turkmenistan, il sapore sarà quello del cibo del mondo. Sì sarà perché almeno il primo giorno diversi ristoranti nei padiglioni non erano ancora pronti a conquistare i visitatori di Expo 2015 con i loro cibi. Poco male c’è sempre Eataly e Mac Donald, dove invece tutto era pronto. La prima sorpresa è stata la facilità con la quale si arriva ad Expo almeno da Firenze, Eurostar diretto, che ti scende a poche centinaia di metri dall’ingresso, trovato

Expo2015 Albero della vita

Expo2015 Albero della vita

libero e passati dai tornelli senza neanche un minuto di sosta. L’emozione di essere finalmente ad Expo ti prende ancora prima di arrivare quando il treno costeggia parte dei 6 km di rete perimetrale che racchiude i Padiglioni lasciandoli intravedere.

Antonella d’Isanto super DonnaDelVino

Una Donna del vino in versione arcobaleno per la Toscana: Antonella D’Isanto siciliana esperta di risorse umane, produttrice di supertuscan a I Balzini

Donne del vino toscane con la nuova delegata

Donne del vino toscane con Antonella D’Isanto

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Castello di Vicchiomaggio, uno dei luoghi più belli del Chianti Classico, qui, ospiti di Paola Matta, le Donne del Vino toscane hanno scelto Antonella d’Isanto per succedere alla bravissima produttrice chiantigiana  Diana Lenzi come delegata regionale. Si tratta di una delegazione importante, perché l’associazione è nata proprio in Toscana, nel 1988, per merito di Elisabetta Tognana. Oggi le Donne del Vino toscane sono una cinquantina mentre l’associazione nazionale, presieduta da Elena Martuscello, conta circa 600 membri fra produttrici ( che sono la maggioranza) enotecarie, ristoratrici, giornaliste, sommelier e esperte.

Castello di Vicchiomaggio

Castello di Vicchiomaggio

Nel programma di lavoro di Antonella D’Isanto ci sono già due iniziative, la prima in collaborazione con ChiantiBanca, è intitolata “Lavora in agricoltura e semina il futuro” in perfetta sintonia con il tema dell’Expo 2015. La seconda riguarda la comunicazione e coinvolgerà Marzia Morganti– MarteComunicazione, docente al Master dell’Università di Parma, che mostrerà alle Donne del vino come “uscire dal coro” e usare lo story telling per raccontarsi.