La “copata” è un dolce di Natale senese buonissmo e facile da preparare anche in casa. Questa è la ricetta della Fattoria del Colle con il suo Vin Santo
Le Copate
L’origine di questo dolce è incerta. Così come il suo nome. Il termine “copata” deriverebbe dal latino “copatus” che, in questo caso, assumerebbe il significato di accoppiato, per indicare l’impasto racchiuso tra le due ostie, ma è più probabile che l’etimologia provenga dall’arabo “qubbaita”, che vuol dire “dolce mandorlato”, e ciò proverebbe che la sua storia inizia da molto lontano.
A Siena il dolce natalizioper eccellenza è il Panforte, nato come pan pepato per dare energia e diventato un dolce nobile in onore della Regina Margherita
Panforte Margherita e Vin Santo fattoria del Colle
La storia antica di questo tipico dolce natalizio di Siena risale all’anno 1000. Il nome Panforte (Panes Fortis) deriva dal fatto che l’acqua contenuta nella frutta usata per fare il dolce, manteneva il pane morbido ma allo stesso tempo dava origine a delle muffe che regalavano un sapore acidulo al dolce.
Nel 1505, il Panforte cominciò ad avere un grande successo, grazie alla figura di Suor Berta, la quale preoccupata per la salute dei combattenti, modificò la ricetta del dolce in modo tale che potesse essere energetico per il corpo e per lo spirito, aggiungendo un’abbondante dose di pepe (Pan Pepato).
Durante il corso degli anni, il Panforte non ha subito grandi variazioni fino al 1879 quando la Regina Margherita si recò a visitare la città di Siena e proprio in quell’occasione, uno speziale ne preparò una versione più delicata, eliminando il melone e sostituendo la copertura di pepe nero con zucchero vanigliato. Nacque così il Panforte Margherita.
Alla Fattoria del Colle il panforte viene preparato dalla pasticcera e servito appena fatto
Panforte Margherita preparazione Fattoria del Colle
durante le feste di Natale e soprattutto per il Cenone di Capodanno. Speriamo che nel 2021 si torni alla normalità!
INGREDIENTI
220 gr di Miele di Acacia; 430 gr di Zucchero; 250 gr di Cedro; 450 gr di Arancia; 380 gr di Farina; 500 gr di Mandorle tostate (non sgusciate); 100 gr di Nocciole tostate (non sgusciate); 21 gr di misto di Spezie (preparato per Panforte); 10 gr di Cannella (in polvere); un pizzico di Pepe; Ostia per stampo; 100 gr di Zucchero a velo.
Come sono? Sono fantasiosa, lavoratrice e fortunata. Poi sono bassa, grassottella, freddolosissima, attratta da persone, posti e attività che non conosco
Donatella e Violante al Casato Prime Donne Montalcino
Prima di tutto vi dico un particolare che pochi sanno. Sono dislessica, cresciuta in un’epoca in cui nessuno sapeva cosa fosse la dislessia e i bambini che tardavano a imparare a leggere erano considerati scemi. Solo dopo, quando anche mia figlia Violante ha manifestato la stessa disabilità, ho capito i pro e i contro di avere una percezione dello spazio diversa, ma anche una tenacia e una capacità organizzativa bestiali. Noi abbiamo una fantasia concreta, per questo molti dei più grandi architetti sono dislessici.
Ho studiato storia dell’arte medioevale. Direte << ma a che ti serve, visto che fai la vignaiola>> Incredibilmente serve tanto. Alla fine degli anni Settanta non c’erano i pc neanche nelle grandi biblioteche e fare ricerca significava spremere ogni grammo di cervello, dopo non ho più fatto lavori così difficili e emozionanti. La storia dell’arte è il mio grande amore (dopo mio marito Carlo) e quando ho smesso di studiare ho evitato i musei per anni perché non sopportavo il calo della mia capacità di individuare epoche, provenienze e autori….come un musicista che diventa sordo. Ora invece mi piace passare un pomeriggio al museo. Ho trascinato al Guggenheim di NY, all’Art Institute di Chicago anche i produttori di Brunello e lo staff del Consorzio.
Sembra un presepio ma in realtà è attualità con Stanlio e Olio nel Monte dei Paschi, i colleghi del Brunello, i calciatori e i rottamati….e l’autoritratto
Scusate se sono fuori tempo, il Natale è passato e non è più tempo di presepi, ma quello che ho appena scoperto è troppo divertente perché non ve lo racconti. Si tratta di due presepi che riempiono due stanze di Casa Miraldi a Siena. Il più grande è nell’ingresso e sale per quattro metri nel vano delle scale, arrampicandosi anche sui muri laterali con mensole e
Monte dei Paschi presepio Miraldi
grotte. Oltre alle scene animate, alla vera neve che scende dal cielo, alla varietà e qualità degli ambienti – che vanno dal giurassico con vera nebbia alla cucina con le pentole sul fuoco che fumano -ci sono vere e proprie chicche: un Palazzo Pubblico di Siena circondato dalla città medioevale popolata da pulcinella, il centro diurno di Cesano Boscone con Berlusconi ed i vecchietti, ancora il monumento a Silvio – raffigurato in marmo con la catena e la palla tipo ergastolano – e accanto i rottamatori di Renzi e i rottamati con Bersani in prima fila. Spettacolare la zona Monte Paschi di Siena con Rocca Salimbeni abitata da Stanlio e Olio inseguiti da Polizia e Guardia di Finanza. C’è la zona dei calciatori con Balotelli che piace enormemente ai visitatori più piccoli.
Mario Guidi Presidente Nazionale dell’Unione Agricoltori-Confagricoltura: basta sovvenzioni agli agricoltori pigri, uniamo le forze per il bene del Paese
Siena, nel caveau della banca più antica del mondo, il Monte dei Paschi di Siena, arriva Mario Guidi, classe 1961, ferrarese con una laurea in agraria in tasca e un’azienda di 600 ettari in cui produce cereali e riso. Guida la Confagricoltura- Unione Agricoltori da quasi quattro anni durante i quali <<ho avuto davanti 6 Ministri, e 4 capi di gabinetto alcuni dei quali inquisiti>> una situazione in cui non sai che direzione prendere e <<come dicono i
MPS Siena convegno Confagricoltura
marinai, non c’è vento favorevole per una barca che non ha la rotta>>. Nonostante questo il Presidente Nazionale dell’Unione Agricoltori vuole riformare la sua associazione dandogli nuovo slancio, convinto che il settore primario sia fondamentale per il futuro dell’Italia e persino del mondo, visto il deficit alimentare che già adesso affligge gran parte del pianeta. Eccolo dunque con proposte rivoluzionarie <<basta sovvenzionare le associazioni di categoria, basta con una politica agricola comunitaria che dà i contributi a pioggia anziché premiare solo chi crea sviluppo. Il sostegno al reddito è indispensabile per far sopravvivere le aziende ma non deve diventare un oppio>> parole dure, dunque, contro chi non investe, non rischia e non ha voglia di fare. Stesso atteggiamento sull’IMU agricola <<Chiediamo più equità ma basta piagnistei>> ha detto Guidi dando una sferzata forte <<perché all’estero la pressione fiscale è doppia rispetto a quella italiana>>.
Da molte parti si sente un lamento per le occasioni perdute, per i denari sprecati, per il fatto che forse nessuno mai pagherà ma esiste, per fortuna, anche tanta voglia di rinascere e questa voglia sgorga dal cuore grande di chi vive questo territorio.
Se invece di guardarci indietro ci sforzassimo di lanciare lo sguardo oltre il presente potremmo costruire occasioni vere di riscatto e per farlo dobbiamo partire dal nostro personale sentire, dal nostro essere persone che hanno voglia di vivere e contribuire al benessere di tutti.
Ci vuole un impegno corale se non si vuole rimanere impantanati nella melma della polemica e dei rimpianti.
Le associazioni dovranno fare la loro parte con un maggiore spirito di collaborazione tra loro;
le contrade si dovranno sentire ancora di più il centro di tutto il sistema;
la politica dovrà essere capace di innovarsi e innovare non per dare risposte ai professionisti dell’anti politica ma per rispondere ai bisogni dei cittadini;
le istituzioni dovranno agire sinergicamente per assicurare alla collettività un reticolo organizzativo di alto livello senza il quale nulla si costruisce.
Nel settore viaggi di Google la ricerca della parola Siena supera Firenze. Ma nell’e-commerce il vino domina su tutto con tuscany wine e tuscany wine tours
Siena Duomo la porta del cielo
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Le keyword cioè le parole più cercate riguardano alberghi e appartamenti oppure le istruzioni di viaggio. Anche le informazioni sulle cose da vedere attraggono molto il lettore on line con il Duomo in prima fila grazie al pavimento istoriato più grande del mondo e alla recentissima apertura delle soffitte – la porta del cielo – da cui è possibile ammirare l’interno della cattedrale. In mezzo a parole realmente legate alla città compare l’auto Fiat Grand Siena che nel 2013, grazie a un battage pubblicitario, ha creato un’autentica impennata di interesse su questo nome specialmente in Brasile e Argentina.
Nei social la maggiore sorgente di interesse è Twitter e l’argomento quasi dominate è il Palio con sentimenti contrastanti. E’ infatti noto che la storica corsa di cavalli suscita reazioni accese: vorrebbero abolirla gli animalisti mentre, sull’altro fronte, c’è l’appassionata difesa della tradizione da parte delle Contrade e della popolazione di Siena.
A Trequanda, terra di confine tra due province, la tradizione di Pasqua vuole si mangi il ciambellino, dolce tipico tanto senese che aretino. Venite a provarlo!
Condivido con il paese dove lavoro, Trequanda, dove a soli 3km si trova la Fattoria del Colle di Donatella Cinelli Colombini, una doppia natura, in quanto sono nata nella provincia senese, e mi ritrovo sposata aretina. Infatti Trequanda, originariamente feudo della famiglia Cacciaconti, dipendeva da Arezzo, ma passò poi nel 1309 al Comune di Siena. Una “terra di mezzo”, una terra di confine, la cui ubicazione è però strategica, anche oggi. E’ infatti uno dei molti motivi validi per trascorrere le vicine vacanze di Pasqua all’agriturismo della Fattoria del Colle, dalla quale si raggiungono velocemente molti dei luoghi di interesse di entrambe le province, come Pienza e Montepulciano nel senese, oppure Cortona e Lucignano nell’aretino, oltre che il programma di attività colmo di possibilità che propone.
Un altro motivo per trascorrere la Pasqua con noi è una ricetta, che riunisce magicamente le due province, spesso state nemiche e di cui tuttora si conserva un certo campanilismo. E’ la ricetta del ciambellino che la tradizione vuole si mangi la mattina di Pasqua, con il caffellatte, oppure dopo il pranzo pasquale, grossolanamente spezzato con le mani, come si usava un tempo, e inzuppato nel VinSanto.
Per i giorni di Pasqua, alla Fattoria del Colle, è possibile godere di un programma ricco di molte attività, come visite guidate dove si racconta di come la storia della fattoria e della famiglia sia intrecciata con la storia del luogo, piccole interessanti lezioni di cucina e anche delle degustazioni di vino, dove magari potrete prendere uno degli ingredienti essenziali al rispetto della tradizione pasquale locale, il VinSanto del Chianti DOC.
Girando per enoteche, se non si è un po’ scaltri, si rischia di comprare un vino che non corrisponde alle nostre richieste. Un buon enotecario è giusto sia correttamente informato su ciò che vende.
Lavorando in una delle due cantine di Donatella Cinelli Colombini, mi è capitato più volte di avere a che fare con vini che non sono della nostra produzione, magari per guidare una degustazione con degli ospiti. E’ mio dovere in questi casi informarmi sulla cantina e sul vino che propongo, se non lo conosco, per dare le giuste indicazioni ai clienti. Così facendo, e anche per una curiosità personale, la mia conoscenza su cantine e vini sta crescendo, e non manco mai di coltivarla ulteriormente, provando vini diversi quando sono a cena fuori, o comprando qualche bottiglia interessante quando sono in giro in vacanza.
Ecco che, e non solo una volta, mi sono imbattuta in ristoratori e soprattutto enotecari “colti alla sprovvista”.
La dinamica è sempre più o meno la stessa: entro in un’enoteca, mi guardo un po’ intorno, mi incuriosisco di qualche bottiglia, e poi chiamo il gestore per avere più informazioni a riguardo. Altre volte invece chiedo direttamente di propormi qualcosa di insolito e particolare. Sul momento, il più delle volte, ricevo risposte esaustive su composizione, affinamento, descrizione del vino… Poi vado a casa e, perdonatemi la malafede, controllo online, cercando il vino e la cantina che ho comprato. Ed ecco l’amara sorpresa: molte mi sono state dette un sacco di bugie!
Di Donatella Cinelli Colombini
Nel passato dicevano che serviva a salvare i matrimoni grazie alle sue virtù afrodisiache. Per questo e per il suo contenuto di spezie, che lo rendevano un dolce costosissimo, veniva servito raramente e sempre in grandi occasioni. Il panforte era già conosciuto nel 1205 e fu inizialmente prodotto nei conventi per una clientela di ricchi aristocratici. Deve il suo nome a un procedimento produttivo diverso da quello attuale che prevedeva di far fermentare il pane con la frutta.
Il panforte è dunque il più antico e nobile dolce di Natale a cui si lega anche un gioco: il gioco del panforte, tradizionale passatempo delle feste. Il dolce viene incartato e poi i giocatori lo lanciano su un tavolo. Vince chi lo manda più vicino, o addirittura in bilico, sul bordo opposto del tavolo. Le distanze vengono misurate col manico di un mestolino di legno e il vincitore prende in premio il panforte.
Tradizionalmente il panforte viene servito con il Vin Santo, il vino bianco da dessert che tutte le fattorie toscane producevano nei barilotti (caratelli) conservati nei sottotetti.
Chi non riuscisse a cucinare un ottimo panforte pampepato può venire a impararlo alla fattoria del Colledurante le vacanze di Capodanno quando la pasticcera Patrizia insegnerà come preparare i dolci senesi.
Zucche intagliate per Halloweenanche all’agriturismo della Fattoria del Colle. Ma c’è chi storce il naso perché non è una tradizione toscana. Di Bonella Ciacci
Zucche di halloween 2013 per il ponte di Ognissanti
Quando l’anno scorso ho intagliato la mia prima zucca, l’ho fatto male, sporcandomi tutta e con poca convinzione. Perché io sono una di quelle cresciute con l’idea che no, Halloween è una festa americana, da noi non c’entra niente. Anzi, mi sentivo ridicola nello scimmiottare un’usanza d’oltre oceano, che mi pareva così poco adatta alle nostre campagne.
Poi qualcosa è scattato dentro di me. Ho fatto qualche ricerca e per prima cosa va detto che anche noi italiani avevamo le nostre tradizioni per la vigilia del giorno dei santi. Nei racconti della mia famiglia, qui in Toscana, nella campagna intorno a Siena, ci si radunava a vegliare vicino al fuoco, e si raccontavano storie di paura nell’attesa di andare a letto. Avevamo anche i nostri “dolcetti”, gli ossi di morto, biscotti forse non belli da vedere, ma buonissimi. Ed anche il pan coi santi, pane molto speziato e pepato, con dentro noci e uvetta, che dava una bella carica energetica per affrontare i primi freddi.
Scegli la foto più bella dei territori dei vini Brunello e Orcia, una campagna meravigliosa che l’Unesco ha, in parte, iscritto nel Patrimonio dell’Umanità
Di Donatella Cinelli Colombini
Per vedere le 5 immagini finaliste e scegliere la preferita basta cliccare qui
Le 5 immagini finaliste sono davvero stupende. Sono state scelte fra i concorrenti al Casato Prime Donne 2013 dalla giuria composta da Francesca Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione.
Fra le 5 fotografie finaliste tu deciderai, col tuo voto, la vincitrice del concorso.
Raffigurano il territorio Sud della Toscana dove nascono vini meravigliosi come il Brunello e l’Orcia. Colline dove il lavoro dell’uomo e la natura hanno creato un’armonia perfetta che si è miracolosamente conservata nel tempo. Un territorio fotografato milioni di volte e proprio per questo difficile da ritrarre perché tutto è déjà vu ed è facilissimo cadere nella retorica.
In famiglia, in coppia, con i bambini e con i cani, nella campagna più bella e intatta d’Italia la Fattoria del Colle organizza visite nelle cantine del Chianti e del Brunello, degustazioni di vino e di olio, piccole lezioni di cucina, trekking, visite nelle piccole città d’arte e a Siena …[caption id="attachment_12520" align="alignleft" width="300" caption="agriturismo in Toscana primevera Fattoria del Colle"][/caption]Su richiesta massaggi e percorso benessere nello spazio wellness della Fattoria attrezzato con bagno turco, sauna, jacuzzi, docce emozionali, sala relax e cabine massaggi.Completo relax oppure programma ricco di attività per una vacanza immersa nel verde con tutta la famiglia:...
Riccardo Marziè nipote e figlio di scultori, lui stesso ha studiato da artista ed ha lavorato in vari atelier fiorentini fino a creare un laboratorio tutto suo. Qui ha disegnato una linea di oggetti in resina in cui “imprigiona” la natura. Ecco che chicchi di granturco, spighe di grano, foglie, spicchi di frutta arrivano in tavola portando un tocco di natura e di classe. Classe, perché l’impronta artistica è presente in ciascuno di questi oggetti che sono tutti diversi e tutti caratterizzati da un’estrema eleganza compositiva. Allegri, infrangibili, leggeri, casual ed eleganti allo stesso tempo.
Toscana lovers, il negozio nel cuore di Siena che seleziona e vende il miglior artigianato toscano, è lieto di presentarvi un laboratorio che continua la migliore tradizione toscana: manualità antica e stile moderno.
Il nuovo quadernino di Donatella Cinelli Colombini con 16 ricette tradizionali della campagna senese, in certi casi rivisitate e a volte sconosciute
Ricette e racconti di Donatella Cinelli Colombini
Oltre che stimolare l’appetito, questo ricettario di fattoria apre una finestra sulla civiltà toscana moderna dove tradizione e voglia di novità si mescolano usando gli stessi ingredienti. Nella campagna italiana più affollata di vip stranieri le antiche pietanze non bastano più e quindi si scava nella memoria per trovare ricette ancora sconosciute e contemporaneamente cresce la voglia di usare zafferano, cinta senese e ceci … in un modo diverso. Insomma una evoluzione della tradizione che a Donatella Cinelli Colombini non sembra un tradimento quanto piuttosto la fotografia di un territorio rurale dove nuovi residenti e contadini doc (come lei si vanta di essere) spesso parlano inglese, viaggiano, vanno ai concerti, leggono … insomma costituiscono il primo esempio di una civiltà rurale nuova affascinata dal passato ma intrigata dal nuovo.
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