Zuppa di pane di Dante, il Trecento nel piatto
In occasione dei settecento anni della morte di Dante, il ristorante della Fattoria del Colle servirà la zuppa di pane trecentesca toscana. Assaggerete il medioevo
Di Donatella Cinelli Colombini
I fagioli con l’occhio, le piante autoctone toscane che l’esperta di botanica Caterina Cardia ha piantato nell’orto della Fattoria del Colle, oltre le cipolle di Certaldo, l’olio extravergine dei nostri oliveti e il pane fatto a mano dalla chef Doriana Marchi con il lievito madre ….. per creare una zuppa simile a quella che Dante mangiò nel 1300. Quell’anno il sommo poeta andò a Roma percorrendo la Via Francigena che, nel tratto a Sud di Siena, traversa la Valdorcia. I viandanti si fermavano a dormire negli Spedali lungo il percorso. Pregavano e consumavano cene molto semplici a base di pietanze locali.
UNA ZUPPA CHE INSEGNA LA STORIA MEDIOEVALE
Le zuppe di pane con fagioli e verdure erano tipiche della campagna e sicuramente Dante ne mangiava molto spesso. Nella zona di Trequanda, a circa 20 km dalla via Francigena, le minestre di pane venivano arricchite con qualche pezzettino di carne di maiale come le massaie fanno ancora oggi.
La zuppa di pane di Dante della Fattoria del Colle è sicuramente più buona di quella che sfamava il sommo poeta durante il lungo viaggio verso Roma ma gli ingredienti sono pressoché gli stessi. Per questo possiamo considerare l’assaggio di questa minestra un’esperienza culturale prima ancora che gastronomica: una conoscenza diretta del medioevo toscano.
INGREDIENTI DELLA ZUPPA DI PANE DI DANTE
Mezzo chilo di fagioli bianchi con l’occhio, una cipolla di Certaldo, una grossa fetta di prosciutto e una di rigatino toscano salato, pane fatto con lievito madre, mezzo bicchiere di olio extravergine, cavolo nero, bietole, cicorie, altre erbe spontanee toscane, prezzemolo, sale e pepe nero.