Novembre con visite in cantina, caccia al tartufo bianco e assaggi nella campagna toscana dei grandi rossi a base di Sangiovese: Brunello, Chianti, Supertuscan
Doc Orcia e tartufo-bianco-weekend-toscana
4-6 novembre 2022
11-13 novembre 2022 in coincidenza con Benvenuto Brunello e la Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi 18-20 novembre 2022 in coincidenza con il II° corso WSETe la Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi
Alla Fattoria del Colle (per prenotare), luogo antico e intatto e nella Toscana dei grandi panorami, per vivere weekend indimenticabili con esperienze indimenticabili.
ASSAGGI, VISITE, BOSCHI, NUOVI AMICI IN UN WEEKEND CHE ARRICCHIESCE
Visite alle cantine del Brunello di Montalcino e del Chianti Superiore – Orcia Doc con assaggi itineranti.
Perché i vini francesi hanno prezzi più alti e un maggiore prestigio rispetto ai nostri? Quanto è grande la forbice? Chi sono i Brunello lovers in Italia e in USA?
Benvenuto Brunello 2019: indagine Nomisma sui prezzi dei vini rossi francesi e italiani
Durante Benvenuto Brunello, il giornalista Luciano Ferraro ha presentato un’indagine di Nomisma-WineMonitor su prezzi, mercati e sentiment rispetto ai vini francesi e a quelli italiani usando come metro di paragone le bottiglie di vino rosso. Capire i motivi del divario è difficile perché la forbice fra i prezzi è grande e sembra addirittura allargarsi benché nei giudizi della stampa specializzata e i maggiori wine critics avvenga il contrario.
PREZZI DEI VINI ROSSI IN ITALIA E IN FRANCIA
Come ho detto l’indagine di Nomisma-WineMonitor si concentra sui vini rossi imbottigliati, quelli per i quali la Toscana è famosa nel mondo. Partiamo da un dato a tutti noto: a livello nazionale il 40% del nostro export, pari a 2,5 miliardi di Euro, riguarda le bottiglie rosse e di questa quota oltre la metà è costituita da vini DOP. Il problema è che la loro galoppata verso il successo rallenta sempre di più.
Negli ultimi 5 anni la crescita dell’export italiano di vini rossi in bottiglia è cresciuto in valore del 7% mentre quello degli omologhi francesi faceva un balzo del 56%. In Cina loro esportano per 686 milioni di Euro e noi per 61. Se poi aggiungiamo Hong Kong viene da piangere: loro 371 milioni noi 16.
Benvenuto Brunello 2019: indagine Nomisma sui Brunello lovers
Guardando i prezzi medi all’export dei vini rossi imbottigliati la situazione è meno drammatica: Francia 6,09 € al litro Italia 4,64€. Ma è sulle punte che la forbice si allarga: Borgogna 25,54€ Bordeaux 12,05€ Toscana 6,89€. Se la cava meglio il Piemonte con un prezzo medio per litro di 9,12€.
Questa situazione poco allegra per i rossi toscani è ben evidente anche guardando alle esportazioni dove dal 2015 al 2017 il business è sceso da 552 milioni di Euro a 427. Anche Veneto e Piemonte hanno avuto una battuta d’arresto ma mentre loro volano con le bollicine di Prosecco e delle Langhe, noi toscani non siamo altrettanto forti sugli spumanti per cui abbiamo avuto un contraccolpo maggiore nel comparto enologico. Tra i mercati principali solo Stati Uniti e Svizzera hanno segnato una consistente crescita di importazione di rossi toscani in bottiglia. Fortunatamente la Svizzera compra le bottiglie italiane più care rispetto a ogni altro mercato e infatti ha un prezzo medio di importazione di 12€ a litro che è bassissimo rispetto a quanto paga i Bordeaux (29,49€) e soprattutto i Borgogna (54,5€) ma è comunque molto superiore al Regno Unito dove le nostre bottiglie rosse arrivano a 4,5€.
Alex Zanardi, eroe moderno dello sport e testimonial del Brunello. Una percentuale del 44% di donne fra i consumatori di Brunello. Orcia Doc e foglia tonda sono il nuovo che interessa.
La cosa più bella è stato il messaggio che Alex Zanardi ha scritto sul bordo di una delle 4 stelle assegnate all’annata 2018. Stelle che, sono certa, si riveleranno troppo poche per una vendemmia che ha sfidato le previsioni metereologiche avverse e ha premiato i più coraggiosi vignaioli di Montalcino con un vino sorprendente. Una vendemmia che tuttavia corrisponde alla frase di Zanardi: <<Forse il segreto della vita è tutto qui: ancor più che di risultati occorre riempirla di grandi tentativi per fare le cose che amiamo al meglio delle nostre capacità>>. Ecco il segreto del Brunello: il coraggio di chi accetta le sfide.
DOC ORCIA +241% SENTIMENT ON LINE
Un coraggio che adesso sta premiando anche la DOC Orcia. Per la giovane rampantissima denominazione Orcia la manifestazione 2019 è iniziata a Firenze nella Fortezza da Basso, dove la Regione Toscana organizza PrimAnteprima, riservata alle piccole DOC. In concomitanza si stava svolgendo Buy Wine, un borsino con buyer provenienti da 44 Paesi esteri in cui si incrociano
domanda e offerta con 6-8 incontri prefissati. Negli anni Buy Wine ha dato sbocchi commerciali a tante piccole cantine e per questo ha più richieste che posti disponibili, ma <<anche quest’anno 80 cantine sono rimaste fuori>> ha detto l’Assessore Marco Remaschi promettendo un allargamento per l’edizione futura.
Per noi dell’Orcia PrimAnteprima è stata un successo: un grande interesse dei giornalisti che hanno passato ore intere ad assaggiare le 30 etichette presenti concludendo con un giudizio decisamente positivo. Non c’è dubbio, il nuovo attrae. E anche i dati sui navigatori internet mostrano interesse verso l’Orcia con un brillantissimo 82% nel sentiment e un + 241% come tasso di crescita fra il 2017 e il 2018. La cosa più spettacolare sono i contenuti digitali che sono il 2% del totale come il grande Chianti Classico. Crescono anche gli articoli nei canali tradizionali e, quasi all’improvviso, arrivano due giornalisti esteri in visita: la giapponese Mayumi Nakagawara e lo statunitense Michael Apstein.
A message in the bottle di Sting apre la stagione delle anteprime di Toscana a Firenze e la conclude a Montalcino davanti al popolo del Brunello entusiasta
<<Al Festival di Sanremo ho chiesto un bicchiere di vino ma non me l’hanno dato>> ha esordito Sting prima di cantare “A message in the bottle”. La sua performance che inaugura le Anteprime di Toscanae lascia tutti di stucco per la forza espressiva della sua voce e quando inaspettatamente Shaggy gli si avvicina e inizia un duetto il risultato è da brivido.
A Firenze l’ex leader dei Police insieme alla moglie Trudie Styler fanno il giro dei banchi d’assaggio dei consorzi dei vini toscani e poi vengono letteralmente sequestrati da Mediaset. Meno male perché mia figlia Violante che girava da oltre un’ora con una grande macchina fotografica e il cavalletto si era appena accorta di aver lasciato la pila a casa. In questi casi meglio non avere rimpianti! Lasciamo la rock star produttore di
Casato-Prime-Donne-Benvenuto-Brunello-2018
vino a Figline Valdarno e torniamo alle Anteprime di Toscana. L’Assessore Marco Remaschi ci comunica le misure per impedire lo “scippo” di vigneti che pare stia avvenendo, soprattutto in Sicilia, a opera delle cantine venete. Chi affitta un vigneto in Toscana con l’intento di portare i diritti di impianto fuori regione dovrà aspettare sette anni prima di avere l’autorizzazione. Bravo assessore!
Le anteprime si mescolano con Buy-Wine organizzato dalla Regione Toscana attraverso PromoFirenze con incontri B2B e poi visita nei territori del vino. Nell’Orcia arrivano 20 buyer provenienti da dieci diversi Paesi. Lo splendido palazzo Chigi di San Quirico, con i suoi saloni affrescati lascia gli ospiti sbalorditi. Dopo il seminario guidato da Suzanne Branciforte e la degustazione dei vini delle 9 cantine partecipanti, i buyer vanno nelle aziende. Da noi alla Fattoria del Colle arrivano importatori da Azerbaijan, Olanda, Messico, Brasile e Taiwan.
Montalcino in grande spolvero festeggia i 50 anni del Consorzio del Brunello con l’inaugurazione della nuova sede nel cuore del centro storico medioevale ma soprattutto con una sequenza strabiliante di vendemmie al TOP. Il nostro Brunello 2012 è già arrivato agli importatori e la risposta è stata entusiastica: ordini a pioggia! Ci aspettiamo grandi risultati anche dal Rosso di Montalcino 2015 imbottigliato a grande velocità dopo che l’annata precedente aveva letteralmente volato.
Benvenuto-Brunello-premiazione-Leccio-d’Oro
Ma la cosa più entusiasmante è vedere come l’intero gruppo dei 208 produttori di Brunello cresce in qualità e capacità di presentarsi al mercato. Benvenuto Brunello,
alla sua 25 edizione, sente gli anni di una formula un po’ invecchiata, ma è sempre una bellissima festa che ora può contare sul complesso monumentale di Sant’Agostino recuperato all’antico splendore e sul teatro settecentesco degli Astrusi appena restaurato. E’ bello anche questo: sentire che il vino di Montalcino fa festa nei luoghi che ha contribuito a riportare all’originaria bellezza.
Benvenuto-Brunello Enoteca-bd-di-Bruno-Dalmazio
Certo, è sempre più difficile emergere in un sovraffollato calendario di presentazioni. Se nel 1992 il Brunello inventò la formula delle anteprime dei nuovi vini con una degustazione collettiva per stampa e mercato, ora fanno la stessa cosa decine di consorzi. Anche in Toscana la competizione diventa dura, soprattutto con il colosso Chianti Classico sempre più glamour e capace di mettere in campo eventi spettacolari sfruttando gli spazi della Leopolda e il gemellaggio con lo Champagne.
Giacomo Rallo era piccolo di statura con i capelli stempiati e tagliati cortissimi. Dietro gli occhiali i suoi occhi erano sempre attenti e la sua bocca sempre sorridente. Un tempo, quando le cantine votate alla qualità erano meno di adesso lo incontravo spesso, con i suoi abiti classici impeccabilmente stirati e le parole gentili che solo nelle antiche casate siciliane, come la sua, diventano autentiche poesie. Nel vino era un grande, un autentico, pioniere. Fra i primi ad affrontare i mercati internazionali con vini siciliani di eccellenza introdusse la pratica della vendemmia notturna e creò un autentico capolavoro con il Ben Ryé dando un nuovo futuro e un nuovo orgoglio ai passiti di Pantelleria.
L’ho incontrato l’ultima volta nel castello di Barolo durante un evento del Seminario Veronelli. Era seduto dietro di me e io, seppur gentilmente, lo rimproverai di non essere venuto a Montalcino durante “Benvenuto Brunello” 2011 quando celebrammo l’Unità d’Italia con la proiezione, in anteprima, del video “La storia siamo Noi” di Minoli che insieme al talk show moderato da Daniele Cernilli, ripercorrevano la spettacolare ascesa del vino nell’Italia unitaria: dalle osterie locali ai ristoranti stellati delle capitali internazionali.
6 ore da Barolo a Montalcino e Oscar Farinetti arriva per presentare la piastrella celebrativa della recente vendemmia di Brunello: 4 stelle e una lezione di marketing che ne vale 100. Il creatore di Eataly ha disegnato sulla mattonella il mondo con ben visibili l’Italia e la Toscana da dove parte una spirale che finisce in un bicchiere. In basso la scritta “Pensare locale agire globale”. <<E’ il contrario di quello che dicono i manuali di economia>> dice Oscar << ma solo così riusciremo a portare le eccellenze alimentari italiane nel mondo come avete fatto voi di Montalcino>>. Come dargli torto, del resto ha dimostrato con i fatti di aver ragione.
La piastrella è ora esposta all’esterno del duecentesco
Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie
Palazzo Pubblico di Montalcino insieme a quelle delle vendemmie precedenti. Una sorta di calendario del Brunello firmato da personaggi celebri: Sandro Chia, Oliviero Toscani, Prada, Emilio Giannelli….
Ma torniamo alla valutazione della vendemmia 2013. Una vendemmia “vecchio stile” caratterizzata da piogge primaverili che hanno ritardato il ciclo vegetativo come ha detto il meteorologo Simone Orlandini. L’enologo Paolo Vagagginiha mostrato i caratteri dell’annata con un rigore scientifico e una chiarezza esemplari: polifenoli totali e antociani simili al mitico 2010. Dove invece questa annata si differenzia radicalmente dalla sei precedenti è nella gradazione alcolica più bassa e nell’acidità totale nettamente più alta.
L’opinione di Donatella su cosa servirebbe per rafforzare il Brunello e Montalcino: grandissima visibilità e una migliore organizzazione turistica
sangiovese per il Brunello
Due grandi progetti: fare di Montalcino la destinazione enoturistica più prestigiosa e meglio organizzata d’Italia. Realizzare il “Brunello day” un evento internazionale che celebri l’entrata in commercio della nuova annata con cene prestigiose in tutto il mondo.
Per realizzare progetti così ambiziosi ci vogliono una forte convinzione da parte del Consiglio e 3 anni di tempo. Mi sembra che queste due condizioni ora ci siano. E’ fondamentale che anche l’Amministrazione Comunale, condivida la necessità di dare a Montalcino un sistema enoturistico di altissimo profilo che difenda la sua identità (anche dal mordi e fuggi) e crei sviluppo diffuso.
Il progetto “Brunello day” è un “evento a rete” come Cantine aperte e il Trekkingurbano. Una segreteria fa da “regista” per l’intera iniziativa, gestisce la comunicazione e organizza gli eventi realizzati dalle cantine. So che idee simili, all’inizio, suscitano scetticismo. Ricordo che nel 1993 nessuno credeva nel successo di Cantine aperte. Eppure funzionano, anzi funzionano alla grande con dei ritorni di immagine e commerciali giganteschi. Inoltre non sono costosi, perché lavorando tutti insieme, come una squadra, si fa “massa critica” e questo moltiplica i risultati. Il brand Brunello si rafforza a vantaggio di tutti.
Negli scorsi tre anni il mio impegno maggiore è stato concentrato nella riformulazione di Benvenuto Brunello, nella comunicazione on line e nel potenziamento degli eventi all’estero.
3 anni nel Consiglio del Brunello faticosi ma anche ricchi di realizzazioni e della gioia di presentare al mondo la squadra dei produttori più forte d’Italia
Cominciamo con i bocconi amari e poi arriviamo a quelli dolci. Avrei voluto fare il presidente ma non ho mai avuto in Consiglio i voti per essere eletta. All’inizio lavorare è stato davvero difficile, oltre alle mie celebri discussioni col Cavalier Rivella va ricordato che sono l’unica donna in Consiglio di amministrazione e l’unica con una formazione non agricola. Per questo, il primo Benvenuto Brunelloè stato un incubo. Il secondo, in confronto, è stato una “passeggiata” nonostante la maggiore tempesta di neve degli ultimi 50 anni. Nel 2013 siamo riusciti a realizzare lo stesso evento ( il più importante d’Italia) con costi molto più bassi, pari a quelli delle edizioni nel famigerato tendone nella Fortezza di Montalcino.
Due delle principali riviste del mondo –Wine Advocate e Wine Enthusiast – affidano l’assaggio dei vini italiani alle donne: competenti, giovani e agguerrite
Monica Larner a Montalcino Consorzio Brunello
Monica Larner succede a Antonio Galloni come assaggiatrice del Wine Advocate; non è come salire sul trono ma poco ci manca. Brava Monica!
E se lo merita proprio, perché è competente, intelligente e infaticabile. Monica Larner è una delle menti più aperte e vivaci del giornalismo specializzato e si distingue per l’onestà ed il coraggio con cui sostiene le sue opinioni. Caratteri che l’hanno portata a individuare, prima di altri, evoluzioni, mode e nuove tendenze. A lei si deve, ad esempio, la valorizzazione della Puglia come destinazione enoturistica. Fino ad oggi ha lavorato per il Wine Enthusiast ed ha dato a questa rivista un prestigio e una diffusione che, nel nostro Paese, prima non aveva. Al suo posto arriva Kerin O’Keefe anche lei profonda conoscitrice dei vini italiani.
Certo è che i 135 cantine presenti hanno portato dei Brunello 2008 di gran livello e molto immediatamente godibili. Qualcuno dice che se sono così buoni adesso non invecchieranno, invece io credo il contrario, sono vinificati meglio rispetto al passato e quindi dureranno decenni , anzi secoli.
Non voglio parlare dei vini , se non per dire che i miei -del Casato Prime Donne a Montalcino – sono piaciuti a tutti (vi aspettavate che dicessi il contrario?) voglio invece raccontarvi qualche particolare curioso. Prima di tutto la cena di gala nel chiostro di Sant’Agostino. 50 tavoli con piano a specchio e candelieri alti un metro in plexiglass trasparente. Tovaglie, tovaglioli, coprisedia, bicchieri da acqua e persino posate nere. Insomma un effetto leggermente hollywoodiano che tuttavia ha dato una sferzata glamour al tranquillo mondo montalcinese. Chi era presente a Benvenuto Brunello per la prima volta ha letteralmente strabuzzato gli occhi come Federico CastellucciDirettore generale OIV che fa detto << non avete niente da invidiare ai francesi, questa serata è fantastica>> e poi sottovoce – non mi aspettavo un livello del genere, complimenti!-
Una serie esclusiva di 1.000 braccialetti macramè Cruciani celebra il Brunello 2008 che entra sul mercato e la recente vendemmia 2012 a 5 stelle
Benvenuto Brunello 2013 giovani produttori
Un Benvenuto Brunello in grande quello del 2013 dedicato alle nuove leve di Montalcino, una generazione di giovani che già adesso rappresenta le cantine negli eventi all’estero. Praticamente tutti hanno una laurea o un diploma e molti hanno anche fatto studi all’estero. Un terzo è già titolare dell’azienda in cui lavorala …. Insomma il mondo del Brunello apre le porte ai giovani e anzi scommette su di loro. Chi immagina gli agricoltori come ignoranti provincialotti qui trova tutt’altro genere di giovani. Non meraviglia che la terra del Brunello vada in controtendenza rispetto al resto d’Italia, dove la disoccupazione giovanile cresce a vista d’occhio. Qui i giovani di talento trovano opportunità e formazione così come, nel settore produttivo, il Brunello accresce export e prestigio internazionale
Foto di gruppo per i Brunello juniors, una squadra unita e decisa a vincere su uno scenario mondiale; sarà protagonista a Benvenuto Brunello 2013
Benvenuto Brunello 2013 foto di gruppo per 70 giovani
Grandi preparativi per la presentazione del Brunello 2008 e del Brunello riserva 2007 in programma a Montalcino. Sono attesi oltre 200 giornalisti e 5.000 operatori che assaggeranno i vini di 135 cantine. Per riceverli un’intera area del centro storico di Montalcino diventa la “cittadella del Brunello” comprendente il Chiostro di Sant’Agostino e l’adiacente palazzo cinquecentesco Pieri che vengono collegati e ampliati con tendostrutture, il Palazzo Vescovile e il Teatro settecentesco degli Astrusi. Insomma per l’occasione Montalcino si mostra con tutto il suo nobile passato.
Benvenuto Brunello 2013 vedrà i giovani del Brunello protagonisti e quindi sono loro a comparire nella foto di gruppo che costituirà l’immagine simbolo dell’evento. Sono tanti, ma proprio tanti perché il territorio del Brunello è calamita e palestra per giovani talenti della viticultura, dell’enologia e del marketing del vino. In una nazione con il 37% di disoccupazione giovanile la terra del Brunello si pone in versione anti-ciclica e dei 2000 occupati del comparto uno su quattro ha meno di 30 anni.
La degustazione di 41 cantine di Montalcinoa Houston – Texas attrae operatori da centina di chilometri e persino da altri Stati
Houston_scarpe texane
Gli Usa sono ormai il più grande mercato del Brunello, persino più grande dell’Italia. Assorbe il 25% della produzione totale cioè una bottiglia di Brunello su quattro. Se consideriamo che gran parte del vino venduto a Montalcino va a turisti esteri l’Italia scende sotto questa quota e diventa il secondo mercato. Pare incredibile ma è così!
Per questo la prima grande degustazione del nuovo Brunello 2008 avviene negli Stati Uniti ancora prima della grande kermesse di Benvenuto Brunelloa Montalcino.
Ogni anno la presentazione in USA avviene a New York e in un’altra città chiave. Quest’anno, per la prima volta, siamo in Texas ed è un successo.
La festa di Montalcino per i nuovi Brunello mette, per la prima volta, un vino italiano nella stessa cornice di prestigio e tradizione dei grandi vini francesi
Benvenuto Brunello 2012-Prof Orlandini presenta la vendemmia 2011
Proprio in questi giorni mi è tornato alla mente un episodio di tanti anni fa. Avevo 18 anni e accompagnai mio nonno Giovanni Colombini a Beaune in Borgogna. Rimasi sbigottita dall’organizzazione e dalla dimensione degli eventi messi in campo dai produttori francesi.
In quel momento, da noi a Montalcino, c’erano pochi vigneti e poche cantine ma soprattutto nessun evento importante, i contadini lasciavano i poderi per andare in città e la campagna toscana era in “svendita”. Invece in Borgogna era un altro mondo. Ricordo una cena in un castello medioevale in mezzo alle vigne. Nella sala da banchetti c’erano 400 ospiti e i valletti in costume portavano le pietanze su assi di legno addobbate con festoni come nelle corti. Alla fine i personaggi più autorevoli salirono sul palco furono vestiti con grandi mantelli di velluto e giurarono di promuovere i vini di Borgogna. Fra loro c’erano attori, politici e miliardari.
Tornai a casa sconsolata. Come potevamo competere con i francesi?
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