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COMPRI L’ETICHETTA O IL VINO?

Quattro persone su cinque scelgono il vino sullo scaffale in base all’etichetta mentre la presenza di descrizioni “emotive” spinge a spendere di più

 

Montalcino-Enoteca-Bruno-Dalmazio

Montalcino-Enoteca-Bruno-Dalmazio

Di Donatella Cinelli Colombini

Il numero dei vini è diventato enorme e cresce in continuazione. Ormai nessuno, proprio nessuno, conosce tutte le bottiglie in commercio. Per questo la scelta davanti allo scaffale è sempre più influenzata dal packaging. Ad esclusione di pochi brand super noti, il resto delle etichette formano un panorama senza grandi distinzioni, oltre il prezzo, la zona di origine o il vitigno.

 

 

 

 

VIVINO E LA SCELTA DEL VINO IN BASE ALL’ETICHETTA

Vivino è la più grande piattaforma di recensioni e vendita di vino nel mondo, offre 15 milioni di tipologie diverse provenienti da 245.000 cantine diverse. Ha un sistema di crowd-sourced che personalizza i consigli di acquisto in base alle scelte precedenti di ogni membro della sua community, ma ha comunque voluto capire come scelgono i consumatori.

Il miglior vino del mondo 2021

Il miglior vino 2021 è il portoghese Cartuxa Pêra-Manca Alentejo Tinto 2005 scelto dalla comunità di 54 milioni di wine lovers di Vivino Community Awards

 

di Donatella Cinelli Colombini

Miglior-vino-del-mondo-per-la-VivinoCommunityAwards-Cartuxa Pêra-Manca Alentejo Tinto 2005

Miglior-vino-del-mondo-per-la-VivinoCommunityAwards-Cartuxa Pêra-Manca Alentejo Tinto 2005

Ecco i vincitori: 1.339 clienti Vivino hanno scelto il Cartuxa Pêra-Manca Alentejo Tinto 2005, che vende online al prezzo di $427 a bottiglia ed è un rosso portoghese.
Per i bianchi ha vinto il Castillo Ygay Gran Reserva Especial Blanco 1986 di Marqués de Murrieta, dalla Spagna. Il podio delle bollicine è per il Cristal Brut Champagne Millesimè 1999 di Louis Roederer e il vincitore rosato è Garrus Rosè 2019 Cotes de Provence di Chateau d’Esclans.

 

IL MIGLIOR VINO DEL MONDO PER VIVINO COMMUNITY AWARDS

I vini degli Stati Uniti sono i più presenti fra i 100 premiati, con 29 etichette. La Francia ne ha 26. Seguono Italia e Portogallo, con 15 vini ciascuno. La Spagna ne aveva 7, l’Argentina 4 e l’Australia e il Cile due ciascuno. Nove bottiglie provenivano dalla Valle del Douro. I vini rossi dominano la classifica con 85 etichette su 100. Sono solo otto gli spumanti, quattro Porto, due bianchi e un solitario da dessert rappresentati nella top 100.

 

LA DIFFERENZA FRA LE CLASSIFICHE DEI GRANDI CRITICI E QUELLA DEI CONSUMATORI

Miglior -vino-sparkling-del-mondo-per-la Vivino-Community-Awards-Cristal Brut Champagne Millesimè 1999 di Louis Roederer

Miglior -vino-sparkling-del-mondo-per-la Vivino-Community-Awards-Cristal Brut Champagne Millesimè 1999 di Louis Roederer

Chi storce il naso preferendo le classifiche di Liv-Ex o Wine Spectator, cioè le classifiche redatte da super esperti, deve comunque accettare l’importanza del giudizio che arriva da 54 milioni di wine lovers che comprano, pagano e assaggiano. Ricordate il detto <<il cliente ha sempre ragione>>?
Magari i loro giudizi sono meno sofisticati ma hanno tre elementi che li rendono importanti rispetto al rating espressi dai critici dei grandi giornali: assaggiano i vini in commercio, assaggiano soprattutto ai pasti e sono sparsi in tutto il mondo.
Non si tratta di elementi marginali.

 

I CONSUMATORI GIUDICANO I VINI NORMALMENTE IN COMMERCIO

Partiamo dal primo elemento: alcune delle grandi cantine americane e australiane (anche le italiane?) hanno enologi dedicati esclusivamente alla scelta della barrique migliore e della serie di bottiglie migliore da mandare ai super critici. Forse la differenza è minima, rispetto al vino destinato ai consumatori, ma comunque c’è.

 

Il vino “Quickie!” sveltina

Un’immagine volgare e un nome imbarazzante per un vino venduto in Gran Bretagna che sembra uscito da un film sulla mafia americana di mezzo secolo fa

 

Quickie wine austalia

Quickie wine Australia

di Donatella Cinelli Colombini

La bottiglia è una bordolese con tappo a vite, prodotta in Australia ed ha una grande etichetta in cui si vede un disegno a colori raffigurante una procace bionda in sottoveste che si aggiusta il reggicalze inginocchiata su un divano. Dietro di lei c’è un uomo in camicia che stringe il nodo della cravatta. Sembra il momento successivo a un incontro sessuale fra due persone che non hanno avuto il tempo di spogliarsi e il nome del vino sembra confermare questa impressione “Quickie!” cioè “sveltina“.

 

QUICKIE IN INGLESE SIGNIFICA CONSUMO VELOCE DI ALCOOL O SESSO

In inglese la parola indica un consumo veloce di bevande alcoliche o di sesso.
Nell’insieme -immagine e nome- fanno pensare a qualcosa d’altri tempi, ai film americani della metà del Novecento.
Invece il vino era in vendita proprio ora in Gran Bretagna. Per questo sono stati presentati due reclami al Portman Group, cioè all’organismo che controlla la responsabilità sociale dell’alcol nel Regno Unito. Le denunce riguardavano il contenuto sessista dell’immagine e il termine quickie come incoraggiamento al consumo rapido del vino.

 

Quando un vino è verticale, rotondo oppure angoloso

Fra i descrittori di un vino ci sono quelli tattili come setoso e ruvido, ma anche quelli geometrici ad esempio pieno, verticale, lungo e corto. Vediamo questi ultimi

di Donatella Cinelli Colombini

Vino lungo Vin Santo Toscana Fattoria del Colle

Vino lungo Vin Santo Toscana Fattoria del Colle

Le parole usate per descrivere un vino sono spesso un linguaggio cifrato, da addetti ai lavori, anche perché dipendono da caratteristiche dell’uva o del processo produttivo che non tutti conoscono.
I wine lovers non devono preoccuparsi, la cosa importante è che il vino piaccia a chi lo beve. Deve dargli piacere ed emozione, tutto il resto conta poco. Tuttavia, conoscere le parole che descrivono un vino serve per scrivere le recensioni su Wine Searcher o Vivino oppure per il commento alla foto postata nei social.
E’ facile, più ovvio e intuitivo di quanto si immagina.
Qui vorrei spiegare i termini che, nella descrizione del gusto del vino, arrivano dalla geometria.

VINO AMPIO

Viene usato soprattutto per i profumi. Ampio quindi grande. Indica il profumo intenso e pieno di suggestioni, che richiama tante cose diverse come frutta esotica, spezie, caffè, tostato ….

Vino con profumi ampi Brunello Riserva 2008 Donatella Cinelli Colombini

Vino con profumi ampi Brunello Riserva 2008 Donatella Cinelli Colombini

VINO ANGOLOSO – SPIGOLOSO

La sensazione in bocca è spiacevole come un corpo troppo piccolo da cui sporgono delle punte. In genere si tratta di vini disarmonici dove la componente acida rimane troppo evidente. Servendo il vino a una temperatura più elevata il problema, generalmente, si risolve.

VINO CORTO – LUNGO

Il vino è corto se il sapore finisce appena viene deglutito mentre è lungo se lascia la bocca ben saporita per diversi secondi. Per capirlo pensate al cioccolato fondente che è molto lungo.

VINO PIENO

In bocca ha un effetto di consistenza simile a quello di un cibo specialmente al centro. Indica vini di grande struttura e intensità. Quando si accompagna all’armonia siamo al top

Scegliere il vino col telefono, una tendenza dilagante

E’ cool e lo fanno quasi tutti i wine lover del mondo: inquadrano l’etichetta col telefonino e ecco prezzi, giudizi e profilo. Vivino e WineSearcher

Scelta-del-vino-con-il-telefonino

Scelta-del-vino-con-il-telefonino

Di Donatella Cinelli Colombini

Il telefonino permette di confrontare i prezzi di ogni etichetta in tutte le rivendite di vino del mondo. Se c’è un sistema per creare concorrenza è questo, altro che antitrust!
Basta una foto dell’etichetta e arrivano sul telefono i giudizi dei consumatori, il profilo gustativo e anche il prezzo nelle rivendite di ogni angolo del globo. E se per i vini normali, quelli sotto i 50€, il sistema ha livellato i listini al pubblico partendo dal punto vendita della cantina fino all’enorme store di Zachys a News York, sulle bottiglie “da investimento” ha dato grosse opportunità ai talent scout che sanno comprare bene le ottime bottiglie dei “saranno famosi” e dopo qualche anno le rivendono con buoni guadagni proprio grazie ai grandi portali del vino.

VIVINO IDEATORE DELLA RICERCA DEL VINO CON IL TELEFONO

Vivino-app-scelta-del-vino-col-telefono

Vivino-app-scelta-del-vino-col-telefono

L’invenzione della app che fornisce i dati sul vino usando l’immagine dell’etichetta è il danese Heini Zachariassen nato nelle Isole Faroe sperdute nei mari freddi, Heini era un imprenditore di sicurezza informatica senza un grande interesse sul vino. Un giorno entra in un supermercato per comprare una buona bottiglia e rimane bloccato davanti allo scaffale pieno di vini. E’ a quel punto che gli viene l’idea di replicare nel vino i sistemi che, già a quell’epoca, permettevano di scegliere i ristoranti, i film … usando il telefonino. Era il 2009 e Zachariassen insieme al suo socio Theis Sondergaard creano Vivino un portale che oggi contiene 11 milioni di etichette con le descrizioni di ciascuna, il prezzo dichiarato dal produttore e le valutazioni di chi lo assaggia. Per consultarlo serve uno smartphone Android e iOS, le cose più cercate sono << il voto della community, il prezzo e il gusto del vino>>. Gli utenti di Vivino sono 36 milioni di cui 3 in Italia.

Il futuro del Brunello secondo Vivino e Nomisma

Nel presente ci sono i giovani wine lovers USA ma nel futuro del Brunello ci sono i Cinesi. Da migliorare social, e-commerce e l’immagine eco-friendly

Futuro-del-Brunello-tavola-rotonda-50°-anniversario-Consorzio

Futuro-del-Brunello-tavola-rotonda-50°-anniversario-Consorzio

Di Donatella Cinelli Colombini, Casato Prime Donne

Il Consorzio del Brunello celebra il suo 50° compleanno con due convegni dedicati al passato e al futuro della denominazione. Lo sguardo in avanti è affidato a Nomisma e Vivino
Cominciamo dal portale con il maggior catalogo mondiale di vini: Vivino 10 milioni di referenze provenienti da 200.000 cantine. Ogni giorno avvengono 500.000 ricerche ma gli utenti totali nel mondo sono 24 milioni di cui due in Italia. Si tratta, per la maggior parte, di wine lovers competenti infatti il loro giudizio sui vini rispecchia quello dei grandi critici. Siccome ogni ricerca o recensione lascia una traccia misurabile, Vivino fornisce anche tendenze e opinioni. Ecco dunque che i vini italiani che interessano di più sono i rossi del

degustazione-Brunello-storico-in-occasione-del-50°-anniversario-del-Consorzio

degustazione-Brunello-storico-in-occasione-del-50°-anniversario-del-Consorzio

centro. Ma la tipologia più popolare è il Barbera, seguito da Barolo,Chianti Classico e Brunello.
L’interesse per il Brunello cresce in inverno, le marche più conosciute sono in ordine decrescente Banfi, Frescobaldi, Barbi e Biondi Santi. Il brand montalcinese che ha accresciuto maggiormente l’interesse dei wine lovers è Ciacci Piccolombini ma anche il mio Brunello ha aumentato il suo appeal di un bel 39%. Le parole più usate per descrivere il Brunello sono tabacco, cuoio, terra, liquirizia, ciliegia, tannino, complessità, eleganza.

Peggiori abbinamenti cibo vino e i migliori

Finocchi, carciofi, aceto sono noti nemici del vino ma ci sono altri cibi da non mangiare mai con una buona bottiglia e la chimica dice quali

 

Abbinamento cibo-vino - Salmone e Champagne

Abbinamento cibo-vino – Salmone e Champagne

Di Donatella Cinelli Colombini

 

Karen MacNeil è una super esperta dell’abbinamento cibo-vino, argomento a cui ha dedicato studi, saggi, articoli e corsi. Il suo ultimo libro dall’impegnativo titolo “The Wine Bible” contiene anche le 10 regole d’oro dell’abbinamento cibo-vino che Decanter ha riassunto per noi:

1. accostare grande con grande e semplice con semplice
2. delicatezza con delicatezza e grassezza con grassezza, in altre parole un Borgogna non va abbinato con un piatto al curry piccante che invece richiede un Shiraz
3. L’abbinamento col vino può essere per affinità o per contrasto. Cioè un’aragosta in salsa può associarsi ad un Chardonnay ma anche ad uno Champagne
4. Preferire vini versatili. Il meno facile da abbinare è il Cabernet che spesso è carico di sapore di legno. I più abbinabili sono i Sauvignon Blanc e i Riesling, tra i rossi il Chianti e i Pinot Noir

Karen MacNeil esperta in abbinamento cibo vino

Karen MacNeil esperta in abbinamento cibo vino

5. Vini fruttati come Gewürztraminer, Moscato, Viognier, o Riesling sono ottimi con piatti a base di frutta
6. La salinità dei cibi si sposa bene con vini ricchi di acidità: salmone e Champagne, Chianti e parmigiano
7. La salinità si accompagna bene anche con la dolcezza, per esempio il formaggio Stilton con il Porto oppure piatti asiatici a base di soia con il Riesling Usa abboccato
8. Cibi grassi con vini strutturati e tannici