Rivoluzione nelle Strade del vino: potenziando enoturismo e territorio
Cambiarle radicalmente è l’unico modo per portare al successo il Turismo del vino che oggi è in grande difficltà. Certo si tratta di una cura d’urto, qualcosa che non migliora l’esistente ma lo stravolge dalle basi
Qualche giorno fa l’Assessore all’agricoltura della Toscana Gianni Salvadori mi chiedeva << Ce ne vuole così tante Strade del Vino ? Ma servono? >> Così come sono no
di Donatella Cinelli Colombini
Tuttavia la possibilità di renderle vincenti c’è. E’ possibile trasformare le Strade in sistemi territoriali competitivi capaci di creare sviluppo e occupazione ma dobbiamo avere il coraggio di cambiarle.
Qui di seguito presenterò la prima tappa di questo cambiamento, la più sconvolgente ma capace di ridare alle Strade l’aspetto di destination cioè di luoghi unici, luoghi che valgono il viaggio. Il primo passo è la divisione fra “Strade del vino organizzate” e “Strade del vino libere” come nelle spiagge.