Il Drago e le 8 colombe Tag

2 medaglie d’oro e 2 rosse da Merano Wine Festival

Ancora successi per Brunello 2015 e Vin Santo del Chianti 2007 premiati con medaglia d’oro da The WineHunter Award fra 700° vini degustati

Merano-WineFestival premia Vin Santo e Brunello di Donatella Cinelli Colombini

Merano-WineFestival premia Vin Santo e Brunello di Donatella Cinelli Colombini

Di Donatella Cinelli Colombini

E’ un momento molto bello per i vini di Donatella Cinelli Colombini con Andrew Jefford della rivista inglese “Decanter” che sceglie il suo Brunello come vino del mese, il monopolio canadese dell’Ontario LCBO che decide di acquistare l’IGT – Supertuscan Il Drago e le 8 colombe, lo stesso vino che ottiene 93/100 da Eric Guido dello statunitense Vinous insieme al Rosso di Montalcino e Merano WineFestival che assegna due medaglie d’oro

MERANO WINEFESTIVAL 2020

Un buon motivo per parlare della mitica super degustazione meranese.
Il Merano WineFestival è stato creato nel 1992 da The WineHunter, Helmuth Köcher ed è il primo evento del vino in Europa ad aver selezionato i suoi partecipanti in base alla qualità ed a presentarli in un ambiente esclusivo e capace di esaltarne i caratteri.
Nel 2020 l’appuntamento è per il 6 al 10 Novembre, ha per tema “Back to the roots” e la grande ambizione di rilanciare il settore vitivinicolo italiano dopo il Covid-19. Secondo le previsioni sarà il primo grande evento del vino dopo l’epidemia.

IGT il vino democratico della Toscana

I Supertuscan cioè gli IGT di Toscana sono soprattutto rossi (75%) e volano nei mercati esteri (+127% dal 2007). L’enoturismo è il primo segmento di crescita futura

 

IGT Toscana presentazione Anteprime di Toscana 2020

IGT Toscana presentazione Anteprime di Toscana 2020

Di Donatella Cinelli Colombini

<<Vino democratico>> lo ha definito Lamberto Frescobaldi durante la conferenza stampa di presentazione dell’IGT Toscana il primo giorno delle Anteprime a Firenze. Un “democratico” che ha due riferimenti: il prezzo che va da pochi Euro a multipli di mille con le espressioni più prestigiose tipo Sassicaia e Tignanello. Poi c’è l’aspetto più anarchico per cui non ci sono le maglie strette dei disciplinari e ogni enologo o produttore ha la libertà di seguire la vocazionalità dei terreni <<sull’argilla blu non possiamo piantare Sangiovese ma possiamo produrre del meraviglioso Merlot>>, ha detto il Marchese Frescobaldi facendo esplicito riferimento al suo meraviglioso Masseto.

 

 

 

 

 

 

 

 

IGT TOSCANA ROSSO, DESTINATO ALL’ESTERO,  PERCEPITO COME MOLTO BUONO

IGT e vino Toscano incrementi export dal 2007 al 2027

IGT e vino Toscano incrementi export dal 2007 al 2027

I dati sull’IGT Toscana arrivano da Wine Monitor di Nomisma e sono preceduti dai commenti del presidente del Consorzio  IGT Cesare Cecchi << volumi e business superiore a quanto ci aspettassimo e oltre i seicentomila Euro>>.
La Toscana è una regione di vini rossi (87% del totale), la quarta in Italia per volume totale e la prima nel rapporto fra rossi e altre tipologie. La strategia che negli anni ha puntato sulle caratteristiche dei terreni e sull’alta qualità ha ottenuto il riconoscimento dei wine lovers. Infatti il consumatore italiano ritiene che Toscana (19%) Piemonte (15%) e Puglia (8%) siano le regioni dove il vino rosso è più buono.
La Toscana (16%) è la terza regione per valore del vino esportato superata da Veneto (36%) e Piemonte (17%). Negli ultimi 10 anni ha fatto un enorme passo avanti nei marcanti oltre confine crescendo del 76% (978 milioni di Euro). Va notato che nello stesso periodo i vini non DOP hanno avuto un incremento ancora maggiore segnando un +127% dal 2007 e toccando i 436 milioni di Euro.
L’IGT Toscana è dunque rosso per il 74% e destinato al 69% ai mercati stranieri. La torta con le destinazioni delle bottiglie vede al primo posto gli USA (30%) seguiti da Germania (21%) Europa (11%) e Canada (11%). A conferma di questo dato posso dire che il mio IGT – Super tuscan Il Drago e le 8 colombe va all’estero per oltre la metà e in azienda è bevuto e consumato soprattutto da wine lovers stranieri

Hong Kong, James Suckling, Cina e il Brunello

A Hong Kong con le 100 cantine italiane scelte da James Suckling. In Cina con il Brunello fra i grattacieli di Shanghai, Hangzhou, Shenzen, Guangzhou, Zhuhai

James-Suckling-Hong-Kong- Great-wines-of-Italy-2019

James-Suckling-Hong-Kong- Great-wines-of-Italy-2019

Di Donatella Cinelli Colombini

Dopo il piovosissimo autunno italiano Hong Kong sembra il paradiso. Temperature primaverili, sole e una città sfavillante dove le vetrine traboccano di prodotti luxury. La città è un immenso centro commerciale del lusso lungo le strade e dentro i grattacieli collegati da passerelle coperte. Dalla baia lo spettacolo notturno sbalordisce, sembra di essere dentro un cartone animato gigantesco con centinaia di grattacieli si colorano di disegni e luci.

HONG KONG IL PARADISO DEL LUSSO E I DANNI DELLE PROTESTE

Io e mio marito Carlo Gardini non vediamo gli studenti protagonisti delle proteste di cui hanno parlato i media di tutto il mondo, ma incontriamo gruppi di poliziotti in assetto anti sommossa e leggiamo sui quotidiani il resoconto dei danni che hanno fatto: 85 delle 94 principali stazioni della metropolitana danneggiate e 62 delle più piccole. Distrutti 1800 tornelli 1100 macchine di biglietteria, 1200 telecamere di sorveglianza e 170 fra scale mobili e ascensori. Se questi sono i danni visibili, quelli più disastrosi sono i danni all’economia di Hong Kong dove il turismo è letteralmente collassato. A ottobre il calo degli arrivi è stato del 43,7% rispetto allo stesso mese del 2018.
Gli effetti sulla ristorazione sono stati pesantissimi: 300 ristoranti chiusi dallo scorso giugno. Per il vino italiano è un disastro perché gli importatori non vendono e quindi non

Bucci-CinelliColombini-Cortonesi-Bindocci-Hong-Kong- Great-wines-of-Italy-2019

Bucci-CinelliColombini-Cortonesi-Bindocci-Hong-Kong- Great-wines-of-Italy-2019

comprano.

JAMES SUCKLING GREAT WINES OF ITALY A HONG KONG

L’evento di James Suckling Great Wines of Italy 2019 è stato un segno di forte incoraggiamento verso la filiera commerciale del vino italiano e questo ha prodotto un afflusso senza precedenti al wine tasting organizzato in modo impeccabile all’interno del Four season. Duemila persone con tantissimi importatori, buyer e ristoratori.
Gli operatori di Hong Kong non si arrendono ma sono preoccupati. Tutti vogliono mantenere la libertà del loro paradiso dorato ma temono gli effetti delle proteste e non capiscono cosa sta realmente accadendo perché fra i 1100 arrestati al Politecnico solo 46 erano realmente studenti.
Io e Carlo andiamo nella zona più suggestiva di Hong Kong per la cena di benvenuto ai produttori italiani nel nuovo locale very cool “James Suckling wine central”. Partecipiamo a una cena e a un pranzo nel ristorante Giando del nostro importatore dove incontriamo manager e imprenditori italiani e cinesi. La preoccupazione è generalizzata anche fra quelli che si occupano di moda <<se la situazione non si normalizza e i cinesi non tornano è un disastro>>.
Speriamo che l’incoraggiamento dei 100 produttori italiani scelti da Suckling serva a aiutarli, anche psicologicamente.

IL GIGANTE CINESE E LA CITTA’ DI ALIBABA

In Cina invece l’economia è in piena corsa. Gli effetti dei dazi USA ci sono ma meno del previsto.
Tutti i cinesi  hanno gli occhi fissi sui telefonini e il contante non circola quasi più perché persino le patatine nel distributore automatico vengono pagate col cellulare.

I Merlot più cari del mondo

Masseto, Tua Rita Redigaffi, Miani …. 8 dei 10 Merlot più cari del mondo sono italiani. Alla faccia del vitigno piacione! Ma il re dei Merlot è Petrus

Merlot-più-cari-del-mondo-Petrus

Merlot-più-cari-del-mondo-Petrus

Di Donatella Cinelli Colombini, Il Drago e le 8 colombe

Merlot, il vitigno che da vini piacioni, che cresce ovunque …. Vero ma non troppo. Pochi lo prendono davvero sul serio ma chi lo fa, ed ha il terreno giusto, arriva a livelli straordinari. Insomma è un vitigno “ubiquitario” ma non troppo.

Evidentemente il Merlot ama i suoli argillosi, cresce bene ovunque ed infatti è uno dei vitigni più diffusi del mondo, ma arriva all’eccellenza solo in piccolissimi vigneti dove riceve cure straordinarie. La cosa bella è che molti di questi terreni sono in Italia anzi in Toscana.

Un articolo di Don Kavanagh pubblicato su Wine Searcher, il maxi portale con i prezzi di 9milioni e mezzo di vini da 89.822 rivendite di ogni parte del globo, ha messo in fila i 10 vini Merlot più cari del mondo.

Merlot-più-cari-del-mondo-Masseto

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E’ forse la sua enorme diffusione, il suo carattere piacione che lo rende adatto al taglio con altri vitigni e gli ha appiccicato un’etichetta di banalità. In realtà come nelle discipline sportive più diffuse, tipo il tennis, o il calcio, il grande numero dei praticanti porta a una selezione straordinaria dei migliori e questi toccano vertici impressionanti. La stessa cosa succede con i vitigni molto diffusi come il Merlot.
Una cosa spicca nell’indagine di Don Kavanagh: l’eccellenza del Merlot non ha più una targa francese ma bensì italiana e specificamente toscana: 5 dei più cercati dai wine lover nell’immenso catalogo di WineSeracher e 8 dei più cari provengono dal nostro Paese. Tuttavia i prezzi stellari rigurardano solo Petrus e Masseto – $ 4975. Vi invito a leggere l’articolo originario per maggiori dettagli mentre io qui mi limito a qualche breve nota sui TOP 10 MERLOT

Il Drago scodinzola e le 8 colombe volano felici nel 2012

Vendemmia 5 stelle per Il Drago e le 8 colombe 2012 dove si mescolano la struttura del Sagrantino, la morbidezza del Merlot e l’eleganza del Sangiovese 

Il Drago e le 8 colombe IGT Toscana 2012

Il Drago e le 8 colombe IGT Toscana 2012

La vendemmia più incredibile a memoria d’uomo: nel 2012 l’inverno fu arido perché le enormi nevicate di febbraio, sorprendentemente, lasciarono asciutto il terreno. Primavera calda estate caldissima ma soprattutto 3 mesi senza una goccia di pioggia. Poi il miracolo, i temporali all’inizio di settembre dissetarono le viti e consentirono una maturazione regolare e completa. Alla fine l’uva era perfetta per la produzione dei grandi rossi.

Nel 2012 ci furono altre eccezionalità: la vendemmia fu la più povera d’uva che si

Merlot_Donatella_CinelliColombini

Merlot 2012 Donatella_CinelliColombini

ricordi. Alla Fattoria del Colle molto meno della metà del raccolto normale, quasi solo l’uva che serviva per i vini migliori: Cenerentola Doc Orcia e Il Drago e le 8 colombe.

Il Drago e le 8 colombe è l’unico vino di Donatella Cinelli Colombini dedicato agli uomini e precisamente al marito Carlo Gardini- il drago. Le sue due cantine sono infatti un simbolo dell’enologia in rosa perché hanno un organico interamente femminile simboleggiato dalle 8 colombe del nome e dell’etichetta.
Viene prodotto con le uve dei vigneti di proprietà, a 400 metri di altitudine sul crinale che separa la Val d’Orcia dalla Val di Chiana a 18 km dal confine umbro. 3 uve diverse vinificate, maturate in botte separatamente e poi mescolate con l’intento di ottenere un perfetto equilibrio fra l’eleganza del Sangiovese, la rotondità del Merlot e la struttura del Sagrantino. Quest’ultimo vitigno è tipico della vicina Umbria ed ha trovato alla Fattoria del Colle un habitat particolarmente favorevole.

Zucche paura si o no?

Zucche intagliate per Halloween anche all’agriturismo della Fattoria del Colle. Ma c’è chi storce il naso perché non è una tradizione toscana. Di Bonella Ciacci

Zucche di halloween 2013 per il ponte di Ognissanti

Zucche di halloween 2013 per il ponte di Ognissanti

Quando l’anno scorso ho intagliato la mia prima zucca, l’ho fatto male, sporcandomi tutta e con poca convinzione. Perché io sono una di quelle cresciute con l’idea che no, Halloween è una festa americana, da noi non c’entra niente. Anzi, mi sentivo ridicola nello scimmiottare un’usanza d’oltre oceano, che mi pareva così poco adatta alle nostre campagne.

Poi qualcosa è scattato dentro di me. Ho fatto qualche ricerca e per prima cosa va detto che anche noi italiani avevamo le nostre tradizioni per la vigilia del giorno dei santi. Nei racconti della mia famiglia, qui in Toscana, nella campagna intorno a Siena, ci si radunava a vegliare vicino al fuoco, e si raccontavano storie di paura nell’attesa di andare a letto. Avevamo anche i nostri “dolcetti”, gli ossi di morto, biscotti forse non belli da vedere, ma buonissimi. Ed anche il pan coi santi, pane molto speziato e pepato, con dentro noci e uvetta, che dava una bella carica energetica per affrontare i primi freddi.

Toast di gamberi al sesamo al modo di Hong Kong

Ricetta del miglior ristorante cinese d’Italia “Green T” tratta dalla guida “Ristoranti di Roma e del Lazio” di Giuseppe Cerasa

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Giuseppe Cerasa giornalista

Giuseppe Cerasa giornalista

2.700 ristoranti, 718 botteghe del gusto, 72 ricette …… 21 testimonial fra cui Luca Zingarelli,  Carlo Verdone …. Ecco Claudio Amendola sulla colazione << Non la faccio quasi mai, ma il caffè è sempre sotto casa al bar Il Grifone>>. Scopriamo che il ristorante preferito di Antonello Venditti è l’Osteria La Gensola e che Francesco Totti rinuncia ai tonnarelli alla burina che, “so pé li laziali”.

Questa è la spettacolare 10° guida ai “ Ristoranti di Roma e del Lazio” (Gruppo Editoriale l’Espresso 12,9€)  curata da Giuseppe Cerasa. Un repertorio intelligente e intrigante che fa sentire i migliori sapori della città eterna.

Quella che segue è la ricetta fornita da due miei carissimi amici Giacomo Rech e Jiang Yan titolari del ristorante Green T di Roma (Via del Piede di Marmo) un tempio di alta cucina cinese dove è possibile gustare piatti sublimi. Da Green T abbiamo organizzato il pranzo inaugurale del vino IGT “Il Drago e le 8 Colombe” dopo il cambiamento di uvaggio e il restyling grafico.

I grifi piatto povero dal sapore regale

Una ricetta della cucina storica toscana a base di Chianina da riscoprire, e proporre insieme a supertuscan come il Drago e le 8 colombe o una Doc Orcia 

Grifi piatto povero toscano

Grifi piatto povero toscano

Il “gigante bianco” della Val di Chiana, il bue chianino, è l’animale da carne più grande del mondo, quasi quanto un elefante, con i maschi che raggiungono i 2 metri al garrese e 15 quintali di peso. Intorno alla Fattoria del Colle è facile vederli liberi nei pascoli. Dal bue chianino si ottengono le bistecche più saporite, le prelibatissime fiorentine. In effetti, oggigiorno, arriva in tavola soprattutto il quarto posteriore anche se nella cucina storica toscana molte ricette riguardano le parti meno costose e soprattutto saporite del vitellone. E’ merito dell’Accademia Italiana della Cucina e degli Amici della Chianina aver rivalutato molte ricette tradizionali che utilizzano il quarto anteriore. I grifi è fra queste. Vi consiglio di accompagnarlo con il Drago e le 8 colombe IGT, un vino importante, con ottima struttura e elementi speziati che ben si accompagnano con le erbe aromatiche presenti nella ricetta.
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Ingredienti per 4 persone
500 gr di grifi di vitello, una cipolla, un cucchiaio di conserva, 2 chiodi di garofano, pepolino o timo, persia o maggiorana, vino rosso, sale e pepe

La faraona dei Medici un piatto da granduchi facile, facile

Ricetta importante dai sapori sontuosi, di ispirazione aristocratica e barocca. Arriva dal ristorante Al Marsili nel cuore di Siena

Faraona de' Medici, ricetta toscana

Ricetta Toscana, la faraona de' Medici

Al Marsili caratterizza la sua proposta gastronomica con piatti toscani antichi e di grande eleganza. Questa faraona, sembra effettivamente destinato alla mensa dei Granduchi di Toscana, i Medici, ma è sorprendentemente facile da cucinare e vi farà fare un figurone!
L’ho tratta da “Il libro della grande cucina senese” un ricettario che è insieme una guida ai ristoranti della città del Palio, con tanto di mappa. Quando ero Assessore al turismo del Comune ne seguii la realizzazione per accrescere l’apprezzamento verso i ristoranti da parte dei visitatori. La presentazione del libro fu organizzata, nel gennaio 2010, dentro l’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna con buffet stracolmi di prelibatezze nelle aule di disegno, architettura, ceramica dove sono esposti i calchi di sculture antiche e moderne …. Spettacoloso! 

Se mescolo la tradizione: maltagliati al cinghiale con ceci

Un piatto creato alla Fattoria del Colle con tre ricette tradizionali toscane: la minestra di ceci, le pappardelle e il sugo di cinghiale

Maltagliati_con_cinghiale_FattoriaDelColle (6)

Maltagliati_con_cinghiale_FattoriaDelColle (6)

<<La tradizione è una evoluzione ben riuscita>> mi insegnò un giorno il grandissimo enologo Giacomo Tachis e in questo caso abbiamo proprio un piatto nuovo frutto della rielaborazione di antiche ricette. Ecco la minestra di ceci che per anni ha scaldato i contadini nei gelidi poderi toscani. La trasformiamo nello specchio su cui deporre delle pappardelle (più spesse e ruvide delle tagliatelle emiliane) tagliate a pezzi in modo da formare dei “maltagliati” e condite con il sugo di cinghiale che è l’evoluzione più saporita del tipico sugo toscano con poco pomodoro e molto vino.

Il risultato è esplosivo con i ceci che legano il sugo alla pasta smorzandone il sapore. Un equilibrio di componenti che richiede una lunga preparazione ma si adatta a una grande occasione. E’ infatti un piatto degno del Granduca di Toscana.

Trascritto dalla voce di Antonio Chef dell’Osteria della Fattoria del Colle da Donatella Cinelli Colombini

Piccole novità nella cantina della Fattoria del Colle

Circa 2000 bottiglie antiquarie di BrunelloCenerentola Doc Orcia e IGT “Il Drago e le 8 Colombe” arricchiscono la cantina della Fattoria del Colle

Premio Internazionale Vinitaly 2012 Fattoria del Colle Eremo del Brunello

Premio Internazionale Vinitaly 2012 Fattoria del Colle Eremo del Brunello

Anno dopo anno mettiamo da parte 100 bottiglie dei nostri vini più importanti prima di esaurire ogni annata. Un’abitudine che ha creato un piccolo tesoro enologico.  Contrariamente alla tradizione toscana non metto da parte il Vin Santo, perché non amo i vini dolci e quindi non sento il bisogno di conservarli in un “archivio storico”. Forse è sbagliato ma il mio cuore batte per i grandi rossi.

Le bottiglie di Brunello dall’annata  1993 sono nell’eremo della Fattoria del Colle, una stanza quadrata con volta a botte che si trova sotto la cantina storica. Assomiglia al caveau di una banca ed chiuso da un cancello con tanto di lucchetto. Le bottiglie celebrative del Premio Casato Prime Donne sono invece in una celletta un tempo usata come stalla del somarello.

Un pranzo di alta cucina cinese per il Drago di Donatella

Sabato 31 marzo, da “Green T”, ristorante cinese d’alta scuola nel cuore di Roma, è stato servito  “Il Drago e le 8 colombe” 2007 di Donatella Cinelli Colombini

Roma-Green T- Brindisi con IGT 2011 Rosa di tetto

Roma-Green T- Brindisi con IGT 2011 Rosa di tetto

Quasi una festa di famiglia, ristretta a pochi  amici di Donatella e suo marito Carlo Gardini.  Amici con un palato raffinatissimo fra i quali Giacomo e Yan Rech titolari di “Green T”.  Loro hanno preparato 24 piatti di grande cucina cinese scelti per accompagnare il rosato 2011 “Rosa di Tetto” e soprattutto per “Il Drago e le 8 colombe”  il vino festeggiato.  Il risultato è stato strepitoso, un vero matrimonio d’amore! Vini e cibi si sono sposati in modo impeccabile.

Un pranzo tutto cinese dunque, nell’anno cinese del dragone d’acqua,  per un vino che guarda a oriente con simpatia.  Una piccola festa che vuol essere di buon auspicio per un vino completamente rinnovato; sono nuovi uvaggio, packaging, nome e persino drago.  Partiamo dal nome. Le colombe simboleggiano le donne e fanno riferimento allo staff tutto femminile, caso unico in Italia, delle cantine di Donatella Cinelli Colombini. Con l’arrivo dell’enologa Valerie Lavigne sono aumentate di numero e il nome del vino è cambiato da “Il Drago e le 7 colombe” in “Il Drago e le 8 colombe”.  Il drago simboleggia invece la presenza maschile in azienda ed è impersonato da Carlo Gardini, marito di Donatella e grande appassionato di vino.

Il Drago e le 8 colombe

Siamo nel capodanno cinese e inizia l’anno del drago. L’anno magico per questo vino che cambia completamente.

Nuova annata, nuovo uvaggio, nuovo nome e nuovo packaging per il Drago di Donatella Cinelli Colombini.

Le colombe del nome simboleggiano le donne  e fanno riferimento allo staff, caso unico in Italia, tutto femminile delle cantine. Con l’arrivo dell’enologa Valerie Lavigne le colombe aumentano di numero e il nome del vino cambia: era “Il Drago e le 7 colombe” ed è diventato “Il Drago e le 8 colombe

Il Drago e le 8 colombe in carne e ossa

Il Drago e le 8 colombe in carne e ossa

Al contrario il Drago evidenzia la presenza maschile in azienda – nessuno ha mire discriminatorie –  ed è impersonato da Carlo Gardini, marito di Donatella e grande appassionato di vino.

L’arrivo di Valerie Lavigne segna l’inizio di una seria riflessione sui vitigni italiani e le loro possibilità di bland per la produzione di vini di alta qualità e capaci di affrontare i mercati stranieri. Da qui la valorizzazione del Sagrantino, un vitigno molto usato in Umbria che dista circa 20 km dalla Fattoria del Colle e appartiene allo stesso ambito geografico. Per il momento la coltivazione del Sagrantino è limitata a pochi filari di vite ma presto sarà possibile vendemmiare l’uva di un secondo piccolo vigneto.