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Sanchimento 2016 solo 2000 bottiglie IGT

2016 vendemmia 5 stelle, edizione limitata di sole 2.000 bottiglie per l’IGT toscano Sanchimento della Fattoria del Colle di Donatella Cinelli Colombini

Sanchimento-2016-IGT-Toscana-bianco-Fattoria-del-Colle

Sanchimento-2016-IGT-Toscana-bianco-Fattoria-del-Colle

Il piccolo vigneto di Sanchimento fu piantato nel 1990 con viti Traminer nel versante Nord della collina che sale dietro alla cappella della Fattoria del Colle, a 404 metri sul livello del mare. Il terreno è profondo a prevalenza calcarea e depositi neoquaternari con presenza di litologie resistenti cioè calcareniti e conglomerati.
La scelta del vitigno Traminer è piuttosto inusuale in Toscana e dipende dalla predilezione di Fausto Cinelli, padre dell’attuale proprietaria Donatella Cinelli Colombini, per questo vitigno che vuole climi freschi e soprattutto notti fredde come quelle che caratterizzano il microclima della Fattoria del Colle.

Da questo vigneto Donatella Cinelli Colombini produce solo 2.000 bottiglie all’anno

Trequanda-Fattoria-del-Colle-Cappella-di-San-Clemente

Trequanda-Fattoria-del-Colle-Cappella-di-San-Clemente

di IGT Toscana bianco. Una piccolissima e curatissima selezione che porta il nome della cappella accanto alla vigna: San Clemente I Papa martire nel 97 d.C. a Sebastopoli. San Chimento è infatti il nome medioevale toscano dello stesso Santo.

L’annata 2016 è stata una delle migliori deli ultimi anni grazie al lunghissimo ciclo vegetativo delle viti che hanno germogliato in anticipo e sono arrivate a perfetta maturazione nelle date consuete, in modo graduale e lento. Da questa felice circostanza e dalle fredde notti di settembre, dipende la particolare ricchezza aromatica del Sanchimento 2016.

Gli eventi per turisti in cantina 3° parte

Quanto conta la comunicazione nel caso di eventi per turisti in cantina e quali sono le iniziative a pagamento destinati ai wine lovers 

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino e Trequanda in Toscana

MarteComunicazione Marzia-Morganti ufficio stampa

MarteComunicazione Marzia-Morganti ufficio stampa

L’INIZIATIVA NON COMUNICATA E’ INESISTENTE

Fotografie, video, comunicati stampa azioni di PR, article marketing … l’azione di comunicazione deve essere forte e mirata ma soprattutto deve continuare nel tempo perché non tutte le opportunità di visibilità arrivano immediatamente dopo gli eventi per turisti in cantina. A volte il follow up deve continuare per mesi.
La comunicazione deve usare l’evento come argomento di attualità che riaccende l’interesse ma poi concentrarsi sulla cantina, il produttore, i vini e soprattutto sull’offerta turistica che l’iniziativa mette in evidenza. Non deve raccontare

Alessandro Maurilli uffici stampa

Alessandro Maurilli uffici stampa

solo l’appuntamento, dunque, ma usarlo come riflettore per illuminare quello che ci sta dietro.
In genere la comunicazione più efficace è mista: l’azione dell’ufficio stampa tradizionale con comunicati e inviti spediti ai giornalisti, il recall e l’inoltro di foto, notizie più dettagliate. Accanto l’azione on line che sfrutta i contatti costruiti in precedenza cioè le offerte del sito, il blog con la news letter ad esso collegata e soprattutto i social c on un’azione virale che comprende la scelta di un hashtag a piccoli investimenti che accrescono la visibilità dei post.
Molto spesso il feedback degli eventi dedicati al vino influenza anche l’incoming dei visitatori. Il caso più clamoroso è quello della splendida cantina Antinori nel Chianti

Fiammetta Mussio Pr e ufficio stampa

Fiammetta Mussio Pr e ufficio stampa

Classico in cui i Master of Wine fecero la cena di gala in occasione del loro symposium in Toscana nel 2014. Le foto di questa splendida serata hanno fatto il giro del mondo accrescendo la fama e la forza attrattiva di questa cantina capolavoro.

EVENTI IN CANTINA PER TURISTI IN SENSO STRETTO
Si tratta di piccole iniziative dirette proprio ai turisti del vino: appuntamenti a data fissa oppure creati e lanciati via internet. Si tratta generalmente di iniziative a pagamento che, nella stragrande maggioranza dei casi riguardano degustazioni verticali dei propri vini o assaggi di grandi vini altrui.

Aglione, l’aglio a prova di bacio

Ricetta del vero e saporitissimo sugo all’aglione. L’aglione non è aglio, è un ortaggio che esiste solo in Val d’Orcia e della Val di Chiana 

Aglione al Barrino di Montisi

Aglione di Mauro Vegli al Barrino di Montisi

Di Donatella Cinelli Colombini

Venite a provare l’aglione, rimarrete stregati. La differenza è abissale nel sapore, nella digeribilità e soprattutto nell’odore e infatti lo chiamano l’aglio “a prova di bacio” perché chi lo mangia non diventa una “puzzola” con la bocca che uccide.
Cresce anche a Trequanda e alla Fattoria del Colle prepariamo dei pinci all’aglione memorabili.
Il mio incontro con questo prezioso prodotto è avvenuto al Barrino di Montisi, dove Gianluca Monaci ha creato l’Ombelico del Mondo e ci delizia con bollicine strepitose: Champagne di piccole e grandi maison eccellenti, Giulio Ferrari in forma smagliante, spumanti di uve e zone che solo la sua curiosità sfrenata riesce a scovare. In questo clima decisamente effervescente arriva Mauro Vegli ex ferroviere e “passionista” dell’aglione con i suoi enormi agli in mano. Mi innamoro, è un colpo di fulmine.

Aglione

Aglione

Il capo d’aglio di “Allium ampeloprasum var. holmense Asch. et Graebn” pesa circa mezzo chilo ed ha spicchi enormi di 70-80 g ciascuno. L’Aglione è una varietà di aglio tipica della Val Orcia ed’ della Val di Chiana. Quest’ultima è un territorio un tempo lacustre e ora rinomato per l’orticoltura e i frutteti; si estende fra le provincie di Arezzo, Perugia e Siena dove ci sono terreni sabbiosi e poco umidi adatti per l’aglione.
Lo spicchio secco viene “seminato” cioè interrato alla fine di ottobre, con il capo rivolto verso l’alto e quando inizia a germogliare viene privato del fiore con cui è possibile produrre un’ottima marmellata. L’aglione viene “cavato” cioè sbarbato da terra a giugno ed è pronto per essere appeso o mangiato.

Luigi Socini Guelfi, protagonista del Novecento senese

A 10 anni dalla morte Siena rende omaggio a uno dei suoi figli più capaci, coraggiosi e appassionati: Luigi Socini Guelfi. Un uomo da cui trarre ispirazione 

Luigi Socini Guelfi e la moglie Franca con mio padre Fausto Cinelli come paggetto

Luigi Socini Guelfi e la moglie Franca con mio padre Fausto Cinelli come paggetto

Di Donatella Cinelli Colombini

E’ morto a 102 anni nella notte fra il 17 e il 18 agosto 2008 chiedendo discrezione e preghiere. La sua Contrada  del Bruco, aveva appena vinto il Palio e lui, che era stato capitano vittorioso, aveva esposto fuori di casa la bandiera di cui era tanto orgoglioso. Ora, a distanza di 10 anni è giusto valorizzare la grandezza di un uomo straordinario per trarre coraggio dal suo esempio in un’epoca come quella attuale, in cui troppo spesso viene seguita la convenienza invece del dovere e la politica è diventata un mercato di interessi personali anziché la costruzione del bene comune.

Luigi Socini Guelfi Contrada del Bruco

Luigi Socini Guelfi commemorazione Contrada del Bruco

Luigi Socini Guelfi, per me zio Gigi, discendeva da una famiglia senese antica e importante, quella di Lelio e Fausto Socino che, nel Cinquecento furono fra i maggior sostenitori della riforma protestante in Italia. Il Padre di Luigi, il mio bisnonno Livio, era un industriale nel settore della distillazione ed era stato sindaco di Siena dal 1916 al 18 portando in città il tranvai e la luce elettrica. Poco più tardi Livio acquistò la Fattoria del Colle a Trequanda che oggi io amministro.

Dove mangiare in terra di Siena

Smart, con un design fresco e pronta per i nostri ospiti: ecco la Mappa Golosa, dove mangiare in terra di Siena

di Alice Bracciali, Fattoria del Colle

Dove mangiare in terra di Siena

Dove mangiare in terra di Siena

Qualità gastronomica  e Toscana vanno a braccetto come il pane col pomodoro, il cacio con le pere,  il Vin Santo con i cantuccini. È proprio la qualità la carta vincente della Toscana che, con 26 prodotti certificati DOP e IGP, 465 prodotti alimentari tradizionali e 23 presidi Slow Food, richiama sempre più  turisti stranieri e italiani nelle tavole imbandite dei ristoranti della regione. 2.875 gli esercizi di ristorazione premiati da Trip Advisor e la leadership nazionale con 533 esercizi premiati Hall of Fame (ovvero i 5 volte vincitori consecutivamente dei certificati di eccellenza). Insomma in fatto di ristorazione e gastronomia la Toscana è una vera fuoriclasse. Ma qual è il segreto di questo successo? Sicuramente la presenza sul territorio di aziende medio-piccole che curano con molta attenzione l’intera filiera e la possibilità per i ristoranti di poter accedere a cibi genuini e prodotti vicino al luogo di consumo, rendono l’offerta toscana quasi imbattibile. La ricchezza della produzione regionale è poi affiancata a location spettacolari, panorami mozzafiato e a quell’autenticità che hanno esportato il sogno-toscano in tutto il mondo.

Villa in Toscana per un soggiorno di charme

Nel punto di incontro tra le Crete Senesi e la Val d’Orcia  ecco Villa Archi, da torre cinquecentesca a villa di charme per soggiorni in Toscana

di Alice Bracciali, Fattoria del Colle

Villa in Toscana

Villa in Toscana

Nel corso dei secoli si è trasformata da torre del ‘500 a podere di campagna e oggi si veste di nuovo, conservando nello stile un sapore autentico di Toscana. Mobili di antiquariato locale, travi in legno, pavimenti in cotto e il grande focolare che domina l’ampio salone affiancano  comfort più moderni come aria condizionata nelle camere, WI-FI e TV.  Villa Archi è tuttora in continua trasformazione, da villa ideale per serate in piscina o davanti al focolare con gli amici, a luogo di pace e silenzio per rilassarsi dallo stress, da location romantica per aperitivi al tramonto in compagnia delle persone che ami a parco in cui giocare con bambini e cani. 7 camere, 5 bagni, una cucina in cui preparare le tue prelibatezze e un ampio salone in cui mangiare tutti insieme. Ma non finisce qui: piscina esterna privata, parco attrezzato con tavolini, sedie e un gazebo in cui organizzare barbecue e cene.

I panorami in Toscana più belli

I cipressi più famosi del mondo, luoghi magici da cartolina e finestre aperte sull’infinito: ecco i panorami in Toscana più belli

di Alice Bracciali, Fattoria del Colle

Che sia per un week end o per un soggiorno più lungo, la Toscana vi regalerà emozioni uniche. A pochi Km dalla Fattoria del Colle troverete scorci mozzafiato resi famosi da colossal holliwodiani o spot pubblicitari e angoli nascosti e incontaminati dove  un’esplosione di colori vi accecherà.

Passito 2014 un piccolo capolavoro dolce 

Nelle cantine al femminile di Donatella Cinelli Colombini l’unico uomo è Carlo, l’appassionato di vini dolci e di questo passito

Carlo con l'uva di Traminer per il Passito

Carlo con l’uva di Traminer per il Passito

La produzione del passito è un rito annuale che coinvolge moltissimo Donatella Cinelli Colombini e soprattutto suo marito Carlo Gardini. Una cura quasi maniacale che è possibile solo perché vengono prodotte pochissime bottiglie e perché Carlo Gardini e la cantiniera Barbara Magnani hanno una passione sconfinata per i vini dolci. I loro sforzi sono stati premiati con 93 centesimi per la produzione 2013 da parte dell’importante rivista statunitense “Wine Advocate

Il 2014 è stata l’annata del “bio” perché chi, come la Fattoria del Colle, coltiva le vigne senza l’uso di prodotti chimici ha portato in cantina un’uva sana e matura.

All’inizio di settembre i piccoli grappoli rosa di uva Traminer del vigneto Sanchimento, intorno alla cappella della Fattoria del Colle, sono stati raccolti, a mano, scegliendoli uno per uno. I grappoli sono stati poi disposti in cassettine traforate e messi ad appassire naturalmente.

WINE SPECTATOR WINE ADVOCATE

WINE SPECTATOR WINE ADVOCATE

Questa è la fase più laboriosa della produzione del passito perché la cantiniera Barbara Magnani deve spostare l’uva continuamente a seconda se piove o fa bel tempo. Nel 2014 l’estate era stata piovosa e fresca ma i primi di settembre il cielo era diventato sereno con solo 3 piogge in tutto il mese. Le condizioni di bel tempo proseguirono d’ottobre mentre i cestini con dentro l’uva Traminer continuavano a viaggiare avanti e indietro cercando ogni raggio di sole.

Trekking – camminare nella campagna toscana

Trekking tra i vigneti, passeggiate tra i borghi di una città d’arte o un percorso naturalistico in collina? Come e dove camminare in Toscana

Di Consuelo Pallecchi, Fattoria del Colle

Trekking nei vigneti - Fattoria del Colle

Trekking nei vigneti – Fattoria del Colle

Se avete un po’ di tempo libero e voglia di rilassarvi e staccare da tutto, una passeggiata tra le colline toscane oppure tra i borghi di una piccola città d’arte è la cura ideale.

Io stessa ammetto di non essere una grande sportiva, ma nei miei momenti liberi non posso rinunciare ad una “camminata”, come diciamo qui in Val d’Orcia, in aperta campagna.

A Fattoria del Colle ci sono 4 percorsi trekking segnalati che fanno godere delle meraviglie della campagna circostante, adatti proprio a tutti, grandi e piccini.

Un super rosato di una super vendemmia

Donatella Cinelli Colombini vi presenta il suo super rosato Rosa di tetto 2015 della Fattoria del Colle nato in un’annata 5 stelle 

Rosa di Tetto 2015 Fattoria del Colle

Rosa di Tetto 2015 Fattoria del Colle

Quella del 2015 è stata una vendemmia fantastica e ha l’ambizione di passare alla storia come una delle migliori annate del secolo. Questo super rosato lo dimostra!
Le piogge che hanno preceduto l’estate 2015 hanno avuto due effetti, il primo negativo e il secondo positivo. La fioritura è stata disturbata dal maltempo e questo ha ridotto la produzione d’uva, per cui la vendemmia è risultata quantitativamente scarsa. Dall’altra parte l’acqua immagazzinata nel terreno ha permesso alle viti di sopportare bene un luglio caldissimo creando le condizioni per una maturazione graduale dell’uva. L’agosto fresco, ha completato l’opera e l’escursione termica fra la notte e il giorno ha favorito la sintesi dei profumi. Il risultato è un ottimo rosato.

Vigneto sangiovese Cenerentola Fattoria del Colle

Vigneto sangiovese Cenerentola Fattoria del Colle

Rosa di tetto nasce alla Fattoria del Colle a 400 metri di altitudine, in un vigneto di Sangiovese piantato nel 1999. Ha uno stile più francese che italiano, evidente nel colore a “rossa antico” ma soprattutto nel gusto e nell’aroma ricco che richiama la mela verde e i fiori.

Alla Fattoria del Colle esiste una lunga tradizione nella produzione del rosato, iniziata intorno al 1990 con il nome “Acqua di tetto”. E’ stata l’attuale proprietaria Donatella Cinelli Colombini cambiare nome scegliendo “Rosa di tetto” in omaggio alle tre piante centenarie che si arrampicano sulla facciata della villa e della cappella del Colle con straordinaria vigoria mettendo a rischio i tetti e costringendo Donatella a potature annuali che prendono la forma di grandi manovre con cestelli sospesi, carrettoni, trattori e un grande impiego di seghe.

Sanchimento il vino bianco della signora del rosso

Donatella Cinelli Colombini vi presenta Sanchimento 2015 il suo vino bianco da uve traminer quest’anno più buono che mai

Sanchiemnto IGT Toscana 2015

Sanchiemnto IGT Toscana 2015

San Chimento e San Clemente sono la stessa persona: il Papa Clemente I morto a Sebastopoli, forse martire, alla fine del primo secolo. Nei documenti medioevali i due nomi vengono spesso scambiati e nel territorio di Siena, culla della lingua italiana, dove più che in ogni altra zona sopravvive un vernacolo che è quasi l’anello di congiunzione fra il latino e l’italiano, i nomi Chimento e Clemente continuano a convivere. Ecco che la Cappella della Fattoria del Colle costruita dagli antenati dell’attuale proprietaria, nel 1592 è dedicata a San Clemente ha intorno il podere Sanchimento pronunciato e scritto come una sola parola. Sanchimento è anche il nome del vino ottenuto dall’uva traminer coltivata in prossimità della chiesetta proprio nel podere Sanchimento.

L’annata 2015 è stata particolarmente favorevole per i vigneti grazie a un inverno e a una primavera piovosissimi che hanno causato una naturale riduzione dei

Sanchimento 2015 con uve Traminer

Sanchimento 2015 con uve Traminer

grappoli e una scorta d’acqua nel terreno. In agosto la forte escursione termica fra la notte e il giorno ha favorito la sintesi dei profumi nell’uva e la produzione di vini con particolare ricchezza aromatica.

TIPOLOGIA:  bianco secco.
ZONA DI PRODUZIONE: Toscana, Trequanda, Fattoria del Colle
CARATTERI DELL’ANNATA: inverno mite e piovoso, primavera con giornate di pioggia frequentissime che hanno interferito con la fioritura causando la naturale riduzione dei grappoli. Il ciclo vegetativo delle viti è iniziato molto velocemente ed è stato bruscamente frenato da un luglio caldissimo che ha riportato i tempi dentro il calendario normale. L’invaiatura è iniziata alla fine di luglio ed è durata due settimane. Le temperature moderate di agosto hanno consentito una maturazione regolare e lenta dell’uva.

Colazione di Pasqua toscana con la Ciaccia Pasqualina

In Valdichiana e Val d’Orcia non è davvero Pasqua se a tavola non c’è la “Ciaccia Pasqualina”, quella tradizionale che qui è  fatta con i “friccioli”.

Di Consuelo Pallecchi, Fattoria del Colle

Colazione di Pasqua - Fattoria del Colle

Colazione di Pasqua – Fattoria del Colle

Nella campagna a sud di Siena dove si trova anche la Fattoria del Colle, la Ciaccia di Pasqua, o Panina, ha una ricetta totalmente diversa dalla classica “torta pasqualina al formaggio” conosciuta un po’ in tutta Italia. La nostra tradizionale Ciaccia è a base di pasta di pane, uova e “friccioli”, ovvero grasso di maiale fatto a pezzettini e unito all’impasto.

Questa ricetta è davvero poco conosciuta e la potete trovare solo in questa zona della Toscana e solamente nel periodo di Pasqua, ma vi assicuro che vale il viaggio per poterla assaggiare!

Il nome “ciaccia” in diletto significa “schiacciata” o “focaccia”, sebbene la forma tradizionale di questa pietanza è quella di una pagnotta!

La Ciaccia di Pasqua toscana è gustosissima grazie ai friccioli, a cui spesso si aggiungono

Il Leone Rosso della leonessa Donatella Cinelli Colombini

Leone Rosso in una versione rinnovata e ruggente. Armonico, pieno, piacevolissimo e elegante è un ottimo esempio della vendemmia 2013 nell’ Orcia DOC

Di Donatella Cinelli Colombini

Leone Rosso scelta degli acini Vendemmia 2013

Leone Rosso scelta degli acini Vendemmia 2013

Il Leone Rosso prende nome dal leone visibile nello stemma della famiglia Socini un antico casato senese che, nel 1592, costruì la fattoria del Colle dove nasce questo vino. Fra i Socini c’erano cinque eretici, due dei quali -Lelio e Fausto- particolarmente importanti fra gli oppositori della Chiesa cattolica e per questo furono scomunicati. La Fattoria del Colle fu confiscata e solo nel 1919 fu riacquistata da un Socini, il bisnonno della proprietaria Donatella Cinelli Colombini.

Attualmente la fattoria ha una superficie di 336 ettari di cui 17 coltivati a vigneto per

Leone Rosso 2013 DOC Orcia

Leone Rosso 2013 DOC Orcia

la produzione di Chianti DOCG e Orcia DOC. Quest’ultima denominazione è nata nel 2000 in un territorio di grande bellezza e integrità nella Toscana del Sud fra le zone di produzione del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano.

La vendemmia del 2013 è stata definita dal professor Attilio Scienza “vecchio stile “ con temperature più basse degli ultimi anni, terreni ricchi d’acqua e un ciclo vegetativo lungo che tradizionalmente produce vini longevi e complessi. E’ stata una vendemmia con poca uva ma di ottima qualità, per chi, come Donatella Cinelli Colombini, ha vendemmiato prima delle piogge.

Il Pan Santo toscano, ricetta di Quaresima

Per portare a tavola un pezzo di Toscana ecco una ricetta che si tramanda di generazione in generazione nella campagna tra Valdichiana e Val d’Orcia.

Di Consuelo Pallecchi Fattoria del Colle

Pan Santo con Leone Rosso Orcia Doc - Fattoria del Colle

Pan Santo con Leone Rosso Orcia Doc – Fattoria del Colle

Il protagonista assoluto della ricetta del Pan Santo ovviamente è il pane toscano, quello non salato, per questo detto anche “Pane Sciocco” e cotto nel forno a legna, che gli dà quel sapore unico, insomma la ciliegina sulla torta! Il Pan Santo è un piatto ottimo, a base di pane, fagioli e olio extravergine d’oliva, spesso consumato nel periodo della Quaresima, e perché no, abbinato ad un vino rosso giovane come il Leone Rosso Orcia Doc.

Questa che vi racconto e propongo è una ricetta davvero genuina: pochi ingredienti di qualità, qui a Fattoria del Colle abbiamo il nostro piccolo orto che ci dona in ogni stagione verdure e ortaggi favolosi, e poi per completare la ricetta ci vuole olio d’oliva ma anche molto olio “di gomito” e pazienza. Come dicevo l’ingrediente fondamentale è proprio il pane che richiede una lavorazione molto lunga e tanta manualità. Impastare e lavorare il pane nel modo giusto vi assicurerà un risultato ottimo! E se non ci riuscite la prima volta … una scusa in più per provarci ancora!

Tutti conoscono il “pane sciocco”, quello rigorosamente senza sale, tipico della zona sud della Toscana, ma pochi sanno davvero come prepararlo! Il nome del piatto “Pan Santo” deriva probabilmente dal fatto che un tempo veniva mangiato

Pane sciocco toscano - lievitazione

Pane sciocco toscano – lievitazione

soprattutto nei periodi di Vigilia, quando non si poteva consumare carne, ma come sempre questa non è l’unica storia! Anticamente il pane era l’alimento che non mancava mai nelle tavole dei toscani, in questo caso era accompagnato dai fagioli cotti in un brodo aromatizzato con verdure di stagione, olio, pepe, salvia, insomma una prelibatezza aggiunta al pane e che quindi lo rendeva “santo”.