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Torta Ricciolina del Monte Amiata

La  torta ricciolina è un dolce complesso da preparare e di altissima qualità. Richiama la biscotteria secca toscana a base di pasta frolla, mandorle e meringa

 di Donatella Cinelli Colombini

Ricetta toscana, dal Monte Amiata la Riccioina

La ricciolina, ricetta del Monte Amiata

UN DOLCE MODERNO, MA NON TROPPO

Si tratta dunque di un dolce moderno che nasce nel solco della tradizione e all’interno di una famiglia di pasticceri di Abbadia San salvatore e Piancastagnaio (Siena) i Vinciarelli. Fra loro c’è il mitico Rossano che ha vinto titoli mondiali nel 2002, nel 2004 e insegna la sua arte culinaria in corsi di altissimo livello. Il suo negozio Maron Glace è una meta per i golosi di tutto il mondo.

La torta ricciolina è diventata patrimonio collettivo della gente del Monte Amiata che, con piccole variazioni, la prepara nelle occasioni più importanti. Quella che segue viene dalla famiglia Sacchi che abitavano accanto ai Vinciarelli e ha imparato la ricetta dalla nonna di Rossano.

ALLA FATTORIA DEL COLLE SI TROVA L’ABBINAMENTO PERFETTO

La ricciolina si associa magnificamente al più tipico dei vini da dessert toscani, il Vin Santo, provatela con quello della Fattoria del Colle di Trequanda.

Storia di un Traminer emigrato in Toscana e del suo passito

Mi presento sono Carlo Gardini marito (o forse martire) di Donatella Cinelli Colombini e vi racconterò della vigna di Traminer della fattoria del Colle

Traminer grappoli per il passito

Traminer per passito Carlo Gardini

Si potrebbe pensare ad una sperimentazione o ad una voglia di diversità a ogni costo ma la realtà è molto più prosaica e meno fantasiosa.
Tutto inizia circa 35 anni fa quando, per seguire una tendenza al consumo di vini a più bassa gradazione alcolica, un gruppo di importanti aziende toscane decise di utilizzare le uve bianche del territorio chiantigiano per produrre “Galestro”, un vino bianco semplice e molto beverino destinato ad accompagnare i piatti soprattutto di pesce e calmare la sete estiva
Passano gli anni e a mio suocero ed al suo enologo, di origine veneta, questa tipologia di “bevanda” non piace e non convince………ed allora come utilizzare le uve di trebbiano ancora presenti alla Fattoria del Colle di Trequanda? Dopo una attenta riflessione e qualche discussione, l’enologo propone di piantare del Traminer per realizzare un bianco che sommasse al corpo del Trebbiano, già presente in azienda, il profumo del Traminer appena arrivato.
Ecco quindi le prime bottiglie di “Sanchimento”, il nuovo bianco che prende il nome dalla giovane vigna di Traminer piantata proprio dietro la chiesetta della fattoria dedicata a San Clemente (storpiato in “vernacolo” locale proprio in San Chimento).
Con il passare degli anni, le vecchie viti di Trebbiano producono sempre meno e, lentamente, diminuiscono di numero fino a scomparire…..ed il Sanchimento diviene un bianco toscano prodotto unicamente da uve Traminer.

Rosa di tetto, quasi una pink panter per Donatella

Rosato che passione! Ormai è una vera moda, con eventi, concorsi, degustazioni e una moltiplicazione di etichette. Ma “Rosa di tetto” ha precorso i tempi

Rosa di tetto Rosato fattoria del Colle di Trequanda

Rosa di Tetto IGT 2012 Fattoria del Colle

La Fattoria del Colle produce il rosato “Rosa di tetto” da decine d’anni con l’uva di Sangiovese dei suoi vigneti più freschi. Ne esce un vino strutturato di colore rosa antico – buccia di cipolla e di notevole sapidità per cui accompagna magnificamente pasti di pesce e di carne dal sapore delicato. Insomma un vino con struttura potente ma gusto morbido come una pink panter!
Nella zona della fattoria del Colle, nel Sud della Toscana, la vendemmia 2012 è classificata 5 stelle, cioè raggiunge i massimi livelli qualitativi. Si è trattato di una vendemmia strana. Durante l’estate le viti hanno sofferto caldo e sete ma dopo le piogge dei primi di settembre, l’uva si è trasformata in un capolavoro. Pochi grappoli con acini piccoli e ricchissimi di sostanze nobili.
Quella del 2012è stata la vendemmia più povera d’uva a memoria d’uomo ma anche una delle migliori.

Tra moglie e marito non mettere il passito

Passito IGT Toscana 2011 da uve Traminer della Fattoria del Colle firmato da Donatella Cinelli Colombini per volere di suo marito Carlo che adora i vini dolci

Passito IGT Toscana 2011

Passito 2011 IGT Toscana di Donatella Cinelli Colombini

Ecco di nuovo il pomo della discordia! Il passito!

Donatella Cinelli Colombini non ama i vini dolci, il suo cuore batte per i rossi a grande invecchiamento.
Invece suo marito Carlo ne è affascinato. Ma Carlo aiutato dalla cantiniera Barbara Magnani, che come lui adora i nettari ambrati, riesce a produrre piccole ma prelibate selezioni di Passito a dispetto delle proteste della moglie.
L’uva di Traminer della piccola vigna sopra la Cappella della fattoria del Colle ha avuto attenzioni assidue da parte dei due complici. Curavano le cassettine traforate, dove è avvenuto l’appassimento, come fossero culle piene di bambini neonati. Mettere le cassette al sole al mattino, spostarle di pomeriggio, riporle per preservarle dall’umidità della sera e poi le corse per salvarle dalla pioggia.
Insomma una passione vera e la voglia di arrivare all’eccellenza qualitativa che è stata premiata da un risultato strepitoso. 300 bottiglie di un eccellente vino da dessert che è stato lodato anche dall’enologa Valerie Lavigne.
La vendemmia del 2011 è stata povera d’uva e molto anticipata nei tempi. Al momento della raccolta l’uva di Traminer era in condizioni perfette di sanità e maturità.

Sanchimento un Traminer di Toscana che vi sorprenderà

La vendemmia 2012 sarà ricordata come una delle migliori sotto il profilo qualitativo e delle più scarse sotto il profilo quantitativo

IGT Toscana bianco Sanchimento 2012

Sanchimento IGT 2012

Pochissima, ma proprio pochissima uva. Per questo anche il vino IGT Sanchimento è poco e verrà riservato ai clienti più affezionati.
Il 2012 è anche stato un anno di eccessi del clima. Nevicate enormi in inverno, con un metro e mezzo di neve alla Fattoria del Colle che ha causato quasi un mese di paralisi nei trasporti. Tre mesi di caldo forte senza una nube o una goccia di pioggia fra giugno e settembre. Insomma le viti sono state messe a dura prova. La sorpresa è stata la loro reazione: si sono dimostrate “piante intelligenti” risolvendo da sole gran parte dei problemi. Hanno ridotto la vitalità quindi hanno prodotto poca uva e poi ne hanno “abbandonata” una parte che è rimasta verde dopo l’invaiatura ed è stata tolta col diradamento. I vignaioli, da parte loro, hanno zappato, tolto l’uva in eccesso, gestito le chiome verdi
con un impegno senza precedenti e alla fine hanno avuto il premio delle 5 stelle assegnate alla vendemmia 2012 fra le migliori in assoluto degli ultimi 100 anni.

W la primavera con i ponti del 25 aprile e I° maggio

Una settimana di vacanza usando solo tre giorni di ferie! Il doppio ponte di primavera quest’anno è bellissimo. Vi aspettiamo per trascorrerlo insieme

Fattoria del Colle giardino

Giardino all'italiana Fattoria del Colle Trequanda

Nella campagna più bella d’Italia, una vera fattoria dove camere e appartamenti hanno mobili antichi e confort moderni, grandissimi vini, antiche pietanze con nomi intriganti come peposo, ciancifricola …. Un programma di visite, esperienze, assaggi …. Panorami, piccole città d’arte, nuovi amici …. Per una vacanza capace di rigenerare, divertire e persino insegnare.

PREZZI
• Soggiorno con animazioni in camera doppia con bagno e prima colazione (buffet di salumi, formaggi e torte tipiche) € 52 a persona, a notte ( aperitivi e pasti esclusi)
• Soggiorno con animazioni per le famiglie in appartamento da 4 persone con bagno € 45€ a persona per la prima notte e 40 € per quelle successive. ( aperitivi, colazioni e pasti non inclusi)
• Soggiorno gourmand di due notti in camera doppia con bagno, prima colazione, due cene degustazione a tema vini inclusi, due aperitivi € 184 a persona
I soggiorni comprendono tutte le attività previste dal programma escluso le cene a tema e gli aperitivi che sono inclusi solo dal soggiorno gourmand. I trasferimenti sono da effettuare con la propria auto

Auguri di buona Pasqua e ricetta della panina

Tanti, tanti, tanti auguri dai vostri amici della Fattoria del Colle di Trequanda e del Casato Prime Donne a Montalcino 

Panina di Pasqua

Panina di Pasqua di Trequanda

Vi auguriamo di avere cuori pieni di amore e che questo sentimento riempia il mondo.
Vi aspettiamo a braccia aperte nella nostra bellissima campagna dove la primavera riempie i prati di fiori ed è piacevole passeggiare insieme godendosi i panorami.
Quella che segue è la ricetta della Panina di Pasqua tipica di Trequanda. Con questo pane, la finocchiata (capocollo) e l’uovo benedetto si “rompe” la vigilia di Pasqua e si festeggia la Resurrezione. Un tempo veniva servita a colazione, oggi apre il pranzo pasquale e viene accompagnato meravigliosamente da un bicchiere di rosato come il Rosa di Tetto della Fattoria del Colle

Ingredienti
1 kg di pasta di pane lievitata, 3 hg di rigatino fresco di maiale non salato, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale

Non è trippa per gatti

Questa ricetta  di Buonconvento, un paese sulla strada che collega il Casato Prime Donne di Montalcino (10 km) e la fattoria del Colle di Trequanda (25km)

trippa di Buonconvento

trippa al pomodoro

Si tratta di un quadernino scritto a mano dalle massaie in cui è racchiusa tutta la sapienza domestica appresa dalle nonne. Le ricette sono semplici, veloci ma buonissime.

Buonconvento è lungo la strada romana Cassia che nel medioevo diventò Via Francigena. Era dunque un luogo di sosta fortificato da splendide mura, per eserciti, mercanti, pellegrini e persino sovrani. Nel 1313 vi morì l’Imperatore Arrigo VII che, secondo la leggenda, fu avvelenato nel convento con un’ostia consacrata da cui il detto <<Buonconvento e cattivi frati>> che ha perseguitato i bonconventini – detti anche granocchiai o nebbiaioli – fino ai giorni nostri.

Schiacciata di Pasqua di Montalcino

Si chiama schiacciata ma non ha una forma schiacciata anzi è più alta di un ciambellone. A Montalcino e a Siena è il tipico dolce di Pasqua da fare in casa

Schiacciata dolce tipico di Siena

Schiacciata di Siena

di Donatella Cinelli Colombini

Attenzione però! Nella parte Est della Provincia di Siena la schiacciata di Pasqua è salata, arricchita con formaggio e prosciutto. La usano per rompere la vigilia la mattina della domenica prima di andare alla Messa solenne.
Ricordo che la mia prima Pasqua alla Fattoria del Colle di Trequanda avevo preparato un bellissimo menù per il lunedì dell’Angelo nel ristorante che avevo appena aperto. A metà del pranzo il Maitre Walter Marconi, montalcinese come me, corse a avvertirmi che le schiacciate, invece di essere dolci, come quelle a cui eravamo abituati, erano salate e non si potevano usare come dessert. Rimediammo in qualche modo ma fu davvero uno choc, perché io credevo di conoscere bene il territorio e invece mi accorsi che la Val d’Orcia e la Val di Chiana sono due mondi diversi entrambi affascinati e ricchi di storie ma conoscere l’una non significava conoscere anche l’altra.

Donatella Cinelli Colombini cerca un nuovo cuoco

L’Osteria della Fattoria del Colle di Trequanda (SI) cerca un nuovo chef, giovane, molto bravo e amante delle tradizioni toscane, per puntare in alto

FattoriaDelColle_SalaLiberti dell'Osteria

FattoriaDelColle_SalaLiberti dell'Osteria

L’Osteria della Fattoria del Colle è nata nel 1987 all’ interno del borgo cinquecentesco dove ci sono le cantine e l’agriturismo con camere, appartamenti, ville (101 posti letto), parchi e piscine. La zona per la ristorazione guarda sull’antico borgo di Trequanda. C’è una sala con  affreschi in stile Liberty in cui vengono servite le prime colazioni e una grande veranda panoramica che dà l’impressione di cenare in mezzo alla natura. In estate la terrazza consente di mangiare all’aperto e, durante i matrimoni, di montare le tende per i banchetti.
La fattoria del Colle e la sua Osteria sono frequentate da una clientela straniera di alto livello, che le sceglie per la bellezza dei panorami, la cura dell’accoglienza ma anche per gustare grandi vini insieme a piatti eseguiti con maestria.
Per questo la scelta dello chef è fatta con grande attenzione e con la finalità di superare i risultati già raggiunti.

Ecco la ricetta della scottiglia di cinghale

Semmmmmbra antica!!!!!!! La scottiglia originaria era di pollo e coniglio fino a 50 anni fa ma quella di cinghiale è prelibata.

Di Donatella Cinelli Colombini 

Scottiglia_di_cinghiale_Fattoria_del_Colle (2)

Scottiglia_di_cinghiale_Fattoria_del_Colle (2)

DOVE SI TROVAVANO I CINGHILI UN TEMPO

Fino a cinquant’anni fa i cinghiali erano numerosi in Maremma e rarissimi nei boschi di Montalcino. Poi, poco per volta, questi ungulati si sono incrociati con i maiali domestici crescendo di numero a dismisura per cui sono un pericolo per gli automobilisti e i vignaioli. Si perché i cinghiali sono ghiotti d’uva. Insomma mangiare cinghiale è un’opera meritoria in favore di chi, come noi, produce Brunello, Chianti, doc Orcia …. Anzi vi consiglio di abbinare la scottiglia di cinghiale con questi grandi rossi toscani che forse sono addirittura incorporati nella carne fino dall’origine.

NEL NOME STA LA SPIEGAZIONE

La scottiglia è una “cacciatora” e deve il suo nome al fatto che scottava le mani. Tanti tanti anni fa, quando i lavori dei campi erano fatti dai contadini con il solo aiuto dei buoi, le massaie andavano nei campi con il desinare: un tegame di scottiglia in mano e il pane sotto braccio. Le fette di pane servivano come piatto e i contadini mangiavano la carne ancora ben calda che però scottava loro le mani. A quel tempo la scottiglia era fatta di pollo o di coniglio, le uniche carni che la gente di campagna poteva permettersi. Era riservata all’estate quando il lavoro della mietitura iniziava all’alba e terminava al tramonto. Tutti la consideravano una gran leccornia e, oggi grazie alla sostituzione degli animali da cortile con il cinghiale, è forse ancor più prelibata.

Quella che segue è la ricetta montalcinese che viene utilizzata anche alla Fattoria del Colle di Trequanda

A caccia di tramonti

Tra Crete Senesi e Val d’Orcia, quando il giorno finisce e il buio si avvicina, in quel momento, alla Fattoria del Colle, l’agriturismo di Donatella Cinelli Colombini, i colori esplodono come per magia, e dipingono il cielo, creando ogni sera un quadro diverso.

Visto per voi “dall’inviata in loco” Bonella Ciacci

 

tramonto da-Villa_Archi_Fattoria_del_Colle

tramonto da-Villa_Archi_Fattoria_del_Colle

Devo ammettere che non ho un animo particolarmente romantico e difficilmente mi lascio trasportare da scenari dal gusto hollywoodiano, tipo un sole gigante e infuocato che dipinge il cielo di colori improbabili. Eppure, quei colori, in una scala dal viola fino all’arancio, passando per il rosa fluorescente e i dorati, esistono davvero. E non c’è bisogno di andare all’altro capo del mondo per vederli.

Se non fosse che ho questi tramonti quasi tutti i giorni davanti agli occhi, dall’ufficio dell’agriturismo della Fattoria del Colle, penserei che le foto scattate sono rielaborate in post produzione, aggiungendo filtri e migliorando contrasti e luminosità. Eppure no, sono i tramonti sulla Val d’Orcia e sulle Crete Senesi.

Quando mi trovavo sull’Isola di Santorini, in Grecia, mi portarono a fare un tour della caldera, ovvero quella baia naturale che la forma a mezzaluna dell’isola di origine vulcanica crea. Imbarcati su una barca a vela piuttosto grande, nell’ora del tramonto ci fermammo in mezzo a questa baia e ci dissero che questo spettacolo della natura, era stato considerato il più bel tramonto del mondo dopo quello che si può vedere sul Lago Titicaca. Adesso, non volendo sminuire lo spettacolo naturale che fu quel tramonto, con il mare che “al contatto col sole” sembrava esplodere in milioni di scintille d’oro, il tramonto sulle Crete Senesi a me lascia ogni volta sbalordita e senza fiato.

Tetti imbiancati nei colli senesi

Ieri mattina una piccola sorpresa alla Fattoria del Colle di Trequanda ha accolto noi dipendenti: tetti e piante erano imbiancate da una lieve spolverata di neve. Così come un po' tutta la Val d'Orcia che da qui parte andando verso la vetta bianca del Monte Amiata.[caption id="attachment_11196" align="alignleft" width="300" caption="tetti_imbiancati_e_Felix"][/caption]Era solo un sottile strato di neve, ma tanto è bastato per coprire i tetti e le fronde degli alberi e a dare quella sensazione di ovattato e di quiete. Perché quando la neve è così poca, è solo un piacere per gli occhi, regalando al profilo morbido e suggestivo delle...

I cavallucci di Siena sono da mangiare non da cavalcare

Sono dolci natalizi senesi profumati di anice che appena fatti sono deliziosamente soffici e poi diventano duri, amati dalle nonne e odiati dai bambini

Cavallucci_dolce_natalizio_senese

Cavallucci_dolce_natalizio_senese

Tutti i senesi ricordano i cavallucci come dolci conservati per mesi in barattoli di vetro finchè diventavano duri come sassi e venivano implacabilmente offerti dalle nonne per la merenda del pomeriggio. Un incubo che ha finito per allontanare questo dolce delizioso dalle tavole natalizie. Il segreto è dunque quello di farne pochi e mangiarli subito. Sono straordinariamente buoni, specialmente se accompagnati con della ricotta o della panna montata ma per carità non li conservate per mesi nei barattoli di vetro!
Quella che segue è la ricetta di Patrizia Cenni pasticcera della Fattoria del Colle  che ogni mattina serve ai turisti strepitose torte fatte in casa secondo le antiche tradizioni

Ingredienti:
325 g di farina, 4 g di ammoniaca, 100 g di cedro candito, 100 g di arancia candita, 150 g di noci sgusciate, 10 g di semi di anice, un cucchiaino di miele di acacia, 5 g di polvere di spezie miste (cannella, noce moscata, chiodi di garofano, coriandolo) 250 g di zucchero semolato, 150 ml d’acqua, una noce di burro e un cucchiaio di vaniglia.

Il Brunello di Montalcino 2008 arriva a Capodanno

Vi aspettiamo al Cenone della Fattoria del Colle (Trequanda SI) per assaggiare per primi il Brunello 2008 appena nato insieme a Donatella Cinelli Colombini

Agriturismo-Toscana-Fattoria-del-Colle-panorami e Brunello

Agriturismo-Toscana-Fattoria-del-Colle-panorami e Brunello

Fra 5 giorni a mezzanotte dell’ultimo dell’anno il vino rosso di Montalcino che i produttori hanno curato amorevolmente per 4 anni e mezzo diventa Brunello.

Donatella Cinelli Colombini, proprietaria del Casato Prime Donne a Montalcino dice spesso di essere molto fortunata e in effetti molte circostanze favorevoli l’aiutano a produrre grandi vini rossi. Una di questa è il cambiamento climatico che ha innalzato le temperature accrescendo il potenziale dei suoi vigneti. Infatti l’alto contenuto di argilla del terreno consente un accumulo di acqua che disseta le viti durante i mesi caldi facendo arrivare l’uva alla piena maturazione con gradualità. Un accumulo che sarebbe impossibile in terreni più drenati vista la violenza “monsonica” delle piogge. Ovviamente la natura non fa tutto da sola, è poi l’uomo attraverso le potatore invernali e estive, a contenere il numero dei grappoli, ridurre la superficie di fogliame attiva e usarla a scopo ombreggiante.

Dunque un clima favorevole unito a uno staff tecnico di prim’ordine le consente di arrivare a risultati ogni anno migliori sfruttando la progressiva maturità dei vigneti piantati nel 2001 e nel 2003.