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L’Italia sorpassa la Francia nella produzione di vino?

Meno vigne, vino e consumi nel mondo: Federico Castellucci Direttore generale di OIV presenta le novità 2012. Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Violante con la magnum di Opus One

Violante con la magnum di Opus One

Cominciamo dal vigneto: la riduzione delle superfici riguarda soprattutto l’Europa e continuerà anche nel futuro benché gli incentivi economici, erogati nei 3 anni passati per l’abbandono definitivo delle vigne, siano finiti. Un calo parzialmente compensato dall’aumento delle vigne nel Sud del mondo e negli stati Uniti.
La contrazione del vigneto mondiale ha avuto una ricaduta sulla produzione di vino che tuttavia è calata soprattutto per effetto del cambiamento climatico e soprattutto in Europa. La produzione mondiale 2012 di vino dovrebbe attestarsi fra 243 e 252 milioni di Ettolitri.
L’Italia scende a 40 milioni di Hl (-3%) ancora più grave (-19%) il calo francese che porta il volume prodotto oltralpe forse sotto a quello italiano.
Dove invece la produzione di vino cresce è nel Sud del mondo: Cile + 15% in due anni, Sudafrica + 4% entrambi a 10 milioni di Hl, USA +7,1% con volumi doppi rispetto alle altre due.

Cerchi il Barolo e trovi il Brunello

La ricerca “Il Barolo nella percezione di ristoranti ed enoteche” ha rivelato che il vino più richiesto nelle enoteche è invece il Brunello

Asta_Barolo_Tognazzi,Raspelli,Izzo,Fede

Asta_Barolo_Tognazzi,Raspelli,Izzo,Fede

L’indagine è stata commissionata dall’Accademia del Barolo, un’associazione di 14 blasonatissime cantine piemontesi:  Azelia, Michele Chiarlo, Conterno-Fantino, Damilano, Poderi Luigi Einaudi, Gianni Gagliardo, Franco Martinetti, Monfalletto-Cordero di Montezemolo, Pio Cesare, Prunotto, Luciano Sandrone, Paolo Scavino, Vietti e Roberto Voerzio.
L’esecuzione è stata affidata a un istituto altrettanto celebre, l’Ispo di Renato Mannheimer ed ha riguardato un campione di 50 ristoranti e 50 enoteche top.
Ma ecco la sorpresa, ben raccontata da WineNews. Cercavano il Barolo e invece hanno trovato il Brunello che vince la classifica del più richiesto in enoteca con 22% di preferenze seguite da Nero d’Avola, Barbera, Amarone e Montepulciano d’Abruzzo. Un sorpasso in massa del Barolo che si ferma al 4%.

Anche in Italia sono le donne a comprare il vino

Nel 60% dei casi, è la donna a scegliere ed dunque lei il nuovo bersaglio del marketing del vino. Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini  

Le Donne del vino in azione

Le Donne del vino in azione

La notizia arriva da Denis Pantini che ha presentato lo studio “I consumatori italiani e l’agroalimentare. Il caso dell’Emilia Romagna” dove ha indagato sulla spesa di 800 famiglie. Un campione rappresentativo che rivela come la componente femminile nello shopping alimentare e del vino prevalga su quella maschile.
Una situazione comune a molti Paesi esteri, ad esempio negli USA l’acquisto rosa vale il 65% delle vendite di vino.
Ma vediamo le logiche di questi consumi che Pantini- responsabile Agricoltura di Nomisma – ha presentato in occasione di “Enologica” (Salone dell’agroalimentare 16-19 novembre Faenza). Il primo fattore di scelta è la provenienza italiana (26%), poi la denominazione (23,8%), seguita dalla regione di origine (16,4%) e dai caratteri organolettici (12,4%). La marca del produttore orienta solo il 10% dei consumatori.

Toscana superstar del turismo e del turismo enogastronomico

E’ la regione più venduta dai tour operator USA e la seconda da quelli Europei, canadesi, giapponesi e australiani. Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Santa_Maria_della_Scala_Pellegrinaio

Santa_Maria_della_Scala_Pellegrinaio

Insomma la Toscana, terra di Dante e Michelangelo, si conferma ricca di appeal per i visitatori stranieri diretti in Italia e soprattutto si dimostra capace di soddisfare i loro interessi che, guardando le statistiche, sono nell’ordine città d’arte, itinerari e enogastronomia. Tre settori su cui la Toscana è veramente forte.

Se fermiamo l’attenzione sulla capacità attrattiva di vini e cibi, notiamo che i più interessati  sono gli statunitensi, con il 34% delle preferenze, seguiti a ruota dagli australiani (33%) e poi dai giapponesi (12%) le stesse nazionalità dei tour operator maggiormente  attivi nel commercializzare la Toscana.  La fama e la ricca offerta ricettiva dei distretti del vino  toscani – Chianti e Brunello in testa – gioca un ruolo decisivo in questa partita e ingenera un “effetto vetrina” che avvantaggia persino l’export del vino.

Basta con i bigliettini da regalo, usa la voce

Se doni una bottiglia accompagnala a messaggio vocale come consiglia #WineNews, sarà divertente!

#Visto per voi da #Donatella Cinelli Colombini

la voce in bottiglia

la voce in bottiglia

L’applicazione si scarica gratuitamente da vocal-it-wine.com e serve per trasformare il messaggio di auguri in un QR Code da accompagnare alla bottiglia. A quel punto basta stamparlo su un’etichetta colorata ( da comprare su Amazon) ed ecco a voi un cartoncino di auguri molto più moderno, divertente e diretto di ogni altro usato in precedenza.  La persona che riceverà  la bottiglia potrà ascoltare il vostro messaggio puntandoci  il suo iphon o ipad. Il messaggio resterà attivo per 3 anni e quindi occhio a fare dichiarazioni d’amore o dire altre frasi compromettenti sperando che l’effetto sia passeggero!

Si tratta di un gioco divertente per chi regala e per chi riceve. C’è un pizzico di tecnologia ma il risultato è molto “confidenziale” e decisamente cool.

Va davvero così bene l’export del vino italiano?

C’è un’enorme quantità di sfuso che viaggia dall’Argentina alla Spagna e dalla Spagna all’Italia. Benino l’export delle bottiglie. E i premium come il Brunello?

MPS Forum sul vino italiano

MPS Forum sul vino italiano

Il MPS Wine index di novembre, cioè il sistema di previsione delle esportazioni proposto dal Monte dei Paschi di Siena nei suoi forum annuali, non prometteva niente di buono.  Il metodo si basa sulle aste dei vini francesi che anticipano di circa 6 mesi l’andamento delle vendite all’estero del vino italiano. Il grafico proposto da Wine index rivelava un dato in calo a partire dall’autunno 2011 e, in effetti, con la primavera 2012 il mercato del vino italiano d’esportazione ha perso la velocità di crescita che aveva nel 2011. Ma è solo un rallentamento o bisogna aspettarsi una frenata come nel 2009? Il Wine index direbbe frenata. 

Vinitaly business anche a tavola

Vinitaly significa degustazioni, contatti commerciali, giornalisti, convegni ma non solo … alla sera ci sono cene e persino occasioni danzanti

Donne del vino-Verona-12 Apostoli- Presidente Elena Martuscello

Donne del vino-Verona-12 Apostoli- Presidente Elena Martuscello

Durante il giorno tutti sono a lavoro negli stand dove gli operatori,  soprattutto quelli dei nuovi mercati, sono arrivati in gran numero, ma la sera i ristoranti e i palazzi del centro storico di Verona si popolano per nuovi appuntamenti, spesso più proficui dei primi. Cene con importatori, cene di gala e persino cene con ballo come quella organizzata dai giovani dell’AGIVI giovani imprenditori vitivinicoli italiani.

Io vi mostro le immagini di due cene diverse ma molto belle: la cena delle Donne del vino nel ristorante I Dodici apostoli e la cena in smoking e abito da sera organizzata dal Comitato Grandi Cru a Palazzo della Ragione, un luogo particolarmente suggestivo per le pareti affrescate come una casa medioevale.   La prima è in uno dei locali più esclusivi e migliori di Verona. E’ costruito sopra i templi della città romana ancora oggi accessibili attraverso la bottiglie La cornice della seconda cena, il Palazzo della Ragione si trova nel cuore romatico della città di Giulietta e Romeo, fra Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori.