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Cenerentola 2010, farà innamorare il Principe Azzurro?

2010, la vendemmia perfetta, quella che tutti i produttori di vino sognano. Cenerentola, il vino bandiera della fattoria del Colle,  Orcia Doc

Cenerentola 2010 castagne e foglia tonda

Cenerentola 2010 castagne e foglia tonda

E’ nato nei vigneti di Sangiovese e Foglia Tonda a 400 metri sul mare in posizione ventilata e ben esposta al sole. Uve raccolte a mano e selezionate nella vigna e in cantina dove il tavolo da cernita permette di scegliere solo gli acini migliori.

Nella cantina della Fattoria del Colle il vino Cenerentola è maturato in tonneau di 500- 700 litri e piccole botti di rovere francese per un anno. E’ un vino appagante, armonico, potente e longevo perché, le grandi vendemmie hanno proprio la capacità di raggiungere presto l’alta qualità e mantenerla per decenni.

Un vino con caratteri solo toscani perché contiene due antichi vitigni locali: l’elegante Sangiovese re del vigneto italiano e il potente Foglia Tonda originario del sud del senese, che proprio la Fattoria del Colle ha valorizzato dopo quasi un secolo di abbandono.
Ecco dunque Cenerentola che sta per diventare principessa. Il vino deve il suo nome alla posizione della Doc Orcia, nata nel 2000, fra i territori del Vino Nobile e del Brunello. Quasi una sfida della giovane denominazione verso le due “sorelle” più famose e importanti. Ma sarà proprio del 2010 che si innamorerà il principe azzurro?

Quella 2013 sarà l’ultima vendemmia del Novecento?

Vendemmia scarsetta, tardiva, qualitativamente ottima ci ha fatto provare, dopo anni, l’ebrezza dello slalom fra giornate assolate e pioggia

Sangiovese per il Brunello Vendemmia 2013

Sangiovese per il Brunello Vendemmia 2013 Casato Prime Donne

Di Donatella Cinelli Colombini
Finalmente la vendemmia 2013 è finita. Quantità normali al Casato Prime Donne mentre alla Fattoria del Colle la siccità, che ci ha fatto perdere il raccolto d’uva dello scorso anno, ha ridotto anche questo.
Per la prima volta, dopo anni, abbiamo visto la maturazione procedere lentamente con gli zuccheri e gli acidi che si evolvevano di pari passo con i polifenoli della buccia dell’uva. Ma a differenza di quanto avveniva vent’anni fa la vendemmia tardiva, a cavallo delle piogge autunnali, non è stata una lotta contro la muffa. La botrite è comparsa nei vigneti dove arriva tutti gli anni e li si è fermata. Le nuove vigne sono rimaste miracolosamente immuni come se invece del Sangiovese avessimo Cabernet con bucce fatte dal doppio degli strati cellulari della nostra uva principale. Forse i nuovi cloni hanno una buccia più spessa o forse il cattivo tempo all’epoca della fioritura ha ridotto la dimensione il numero degli acini rendendo i grappoli più spargoli, piccoli e dunque capaci di sopportare la pioggia … sta di fatto che abbiamo portato in cantina uva perfettamente sana fino in fondo. Vent’anni fa sarebbe stato impossibile.
Mi viene un dubbio: ho una speciale protezione divina o sono solo molto fortunata?
Ho vendemmiato gran parte dell’uva, compresa quella “super” per il Brunello, per il Cenerentola Orcia Doc e per il Drago e le 8 colombe IGT, prima della grande pioggia del 5 ottobre. Abbiamo cominciato a vendemmiare il 18 settembre con il Merlot e il 26 settembre col Brunello. L’uva del Casato Prime Donne era pronta con vinaccioli lignificati e analisi perfette. La quarta vendemmia buona di seguito, pare un sogno!

Chi è bello beve Brunello, chi è pignolo beve Barolo

A Gozo uno spettacolo comico e poetico di Amina Contin  ci insegna una filastrocca con i nomi di 13 vini e poi fa assaggiare i grandi vini di Michele Chiarlo

Nino Marini e Amina Contin

Nino Marini e Amina Contin Gozo Rokna tal Kreattività

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Dal gigante Guccini alla filastrocca sui vini, da Pablo Neruda all’uva folgarina, da Pier Paolo Pasolini alla mazurka del buon vino … una serata di grande poesia, canzoni da osteria e musica d’autore ma tutto dedicato al vino. Questo il mix proposto da Amina Contin nella sua Rokna tal Kreattività– Casa della creatività nell’isoletta di Gozo la sorella piccola dell’isola di Malta. Uno spettacolo tutto in italiano intitolato “In vino veritas” che avrebbe fatto la sua figura anche da Eataly a Roma o a Torino per la genialità di alternare grande poesia e filastrocche. Trasgressione o provocazione? Se qualche intellettuale storce il naso nel vedersi offrire un bicchiere di Prosecco all’ingresso io trovo questa abitudine da diffondere e sostenere. Tralascio “Il Frate” di Francesco Guccini e delle “Odi elementari” di Neruda come gli altri frammenti di arte vera per scendere giù in cantina e insegnarvi la mazurka del buon vino che ha divertito tutti e che digitando sul nome potete anche ascoltare.  

Oggi inizia la vendemmia delle uve rosse di Donatella

Già raccolto il Traminer e infine arriverà in cantina il Sangiovese del Brunello, Chianti e Orcia  dopo il 20 settembre se i caprioli non lo mangiano 

 sangiovese 2013

sangiovese 2013

Di Donatella Cinelli Colombini
Vedendo la quantità di uva mangiata da cinghiali, daini e caprioli viene da chiedersi se i vignaioli toscani producono per l’alimentazione animale invece che per il vino. Che disastro! Anno dopo anno il problema è sempre più grave e ormai riduce del 10-20% il raccolto. E’ sorprendente che una Regione come la Toscana, dove il vino è una parte importante dell’economia e dell’occupazione, abbia un’amministrazione insensibile a questo problema e non riequilibri il numero degli animali selvatici rispetto alla dimensione dei boschi.
Cambiamo argomento!
E’ iniziata il 9 settembre ed è durata  un giorno e mezzo la vendemmia del Traminer destinato al passito – la passione di mio marito Carlo – e al bianco IGT “Sanchimento”. L’uva è stata refrigerata in modo da arrivare nel tino di fermentazione in condizioni ottimali.

Solo la grandine può distruggere il sogno della vendemmia

Nel 2013 torneremo a vendemmiare in ottobre come 20 anni fa. I grappoli sono piccoli, sani e non c’è stato bisogno di diradarli. Invaiatura lentissima

Violante e un grappolo di Sangiovese

Violante e un grappolo di Sangiovese 27 agosto

Di Donatella Cinelli Colombini

Negli ultimi tre anni il cambio di colore dell’uva da verde a blu era stato lentissimo <<colpa della siccità>> dicevano gli agronomi. Io dunque mi aspettavo un’invaiatura veloce quest’anno perchè le viti avevano bevuto anche troppo  nella primavera più piovosa da 50 anni a questa parte. Invece è stata lunghissima. Dai primi acini blu, all’inizio di agosto, ai grappoli con tutti gli acini blu – invaiati  sono passati 30 giorni. E dire che sui manuali il fenomeno è descritto come qualcosa di istantaneo!

Ma, all’apparenza, le viti si stanno adattando al nuovo clima con i suoi fenomeni estremi.

I dati analitici sull’uva diffusi dal Consorzio del  Brunello mostrano la zona di Tavernelle leggermente più avanti e quella di Torrenieri leggermente più indietro nel procedere della maturazione con un alcool potenziale nettamente sotto 11.

L’uva è poca rispetto a un raccolto normale ma certo è molta di più dello scorso anno. I grappoli sono tanti ma piccoli e per fortuna perfettamente sani. Niente diradamento dell’uva quest’anno, non ce n’è bisogno, salvo nella vigna di Sangiovese Cancello Nero della Fattoria del Colle,  che non deve “strafare” nel primo anno di produzione. 

Scacciaconti il nuovo cocktail dell’estate nasce in Toscana

Vino rosso, grappa, frutta, spezie, spremute, miele ….. E’ nuovo, fresco ma dolce e piccante, ha persino un nome scaramantico ed è il nuovo cocktail della Fattoria del Colle

 

Scacciaconti con il suo creatore Gerry

Scacciaconti con il suo creatore Gerry

Scacciaconti è stato creato da Gerry Pentella unendo l’esperienza dell’enotecnica Barbara Magnani con la creatività di Donatella Cinelli Colombini e la pazienza di tutti i clienti e i dipendenti della fattoria del Colle che hanno assaggiato le varie versioni fino a approvare quella definitiva.
Ma come nasce l’idea di questo cocktail e soprattutto il suo nome che sembra un portafortuna contro la disgraziata fase economica del nostro Paese?
Scacciaconti deriva da Cacciaconti feudatari medioevali della zona di Trequanda dove si trova la fattoria del Colle. Nella cantina sono visibili i resti della torre duecentesca costruita dai ricchissimi e orgogliosissimi Cacciaconti, per avvistare i nemici. E’ proprio in questa cantina che nasce il vino “Leone Rosso” Orcia DOC che serve da base per il cocktail e, grazie all’acidità del Merlot, e all’eleganza del Sangiovese conferisce al cocktal una nota locale e intrigante. Altri elementi toscani, anzi senesi, sono l’accoppiata dolce piccante. Del resto siamo nella terra del panforte, il dolce ricoperto di pepe nero.
Per la scelta degli ingredienti il punto di partenza è stato il Wine Enthusiast che ha recentemente dedicato una particolare attenzione alle bevande estive a base di vino. Il risultato è decisamente eccitante …. Provare per credere!
Ecco cosa serve per fare Scacciaconti. Dosi e procedimento sono segreti

E’ luglio ma le viti agostano nel Brunello e nell’Orcia

Prima cronaca dalla vigna per l’annata 2013. L’uva è poca ma sanissima e ci sono i primi segni di invaiatura. La vendemmia è prevista a fine settembre

sangiovese Vigneto

Violante e Felix vigneto di Sangiovese luglio 2013

Nei vigneti di Brunello del Casato Prime Donne la situazione è ottimale. La squadra dei vignaioli guidati da Efisio Luche ha lavorato sotto la pioggia e nel fango per mesi ma ha fatto un vero miracolo. E’ prevista una vendemmia nei tempi tradizionali cioè fra la fine di settembre e i primi 15 giorni di ottobre
Tutta l’uva è sanissima con grappoli abbastanza piccoli. E’ ancora coperta dalle foglie per proteggerla dal sole di agosto, la sfogliatura avverrà solo quando la punta del caldo estivo sarà superata.
I tralci delle viti di Sangiovese hanno le striature marroni dell’agostamento cioè si stanno preparando al momento di maggior caldo estivo quando entrano in una sorta di torpore che interrompe la crescita dei tralci che adesso, invece, sta avvenendo. Qualche acino ha cambiato colore, è il primo segno dell’invaiatura. Si tratta di quel processo, innescato dallo stress idrico, che segna l’inizio della maturazione con i grappoli che diventano blu.

Anche nel 2013 la vendemmia sarà scarsa

L’enologa Valerie Lavigne, che da quattro anni consiglia Donatella Cinelli Colombini, è nei vigneti di Brunello e Orcia Doc e dice <<poca uva>>

Fattoria del Colle Villa Archi giugno 2013

Fattoria del Colle Villa Archi giugno 2013

Questa volta la visita della superconsulente del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle nel Sud del Chianti, si è concentrata sui vigneti. Dopo 8 mesi di pioggia il colore delle foglie, specialmente nei vigneti giovani, rivela la fame delle piante.

I tentativi di dare loro nutrimento per via fogliare sono infatti quasi tutti falliti perché la pioggia è arrivata subito dopo i trattamenti portando via azoto, potassio e fosforo. <<Per ora non ci sono motivi di allarme, basta che brilli il sole>> dice Valerie constatando però che la produzione d’uva è scarsa e che la prossima vendemmia sarà di nuovo, per il terzo anno consecutivo, sotto la media normale.

Rosa di tetto, quasi una pink panter per Donatella

Rosato che passione! Ormai è una vera moda, con eventi, concorsi, degustazioni e una moltiplicazione di etichette. Ma “Rosa di tetto” ha precorso i tempi

Rosa di tetto Rosato fattoria del Colle di Trequanda

Rosa di Tetto IGT 2012 Fattoria del Colle

La Fattoria del Colle produce il rosato “Rosa di tetto” da decine d’anni con l’uva di Sangiovese dei suoi vigneti più freschi. Ne esce un vino strutturato di colore rosa antico – buccia di cipolla e di notevole sapidità per cui accompagna magnificamente pasti di pesce e di carne dal sapore delicato. Insomma un vino con struttura potente ma gusto morbido come una pink panter!
Nella zona della fattoria del Colle, nel Sud della Toscana, la vendemmia 2012 è classificata 5 stelle, cioè raggiunge i massimi livelli qualitativi. Si è trattato di una vendemmia strana. Durante l’estate le viti hanno sofferto caldo e sete ma dopo le piogge dei primi di settembre, l’uva si è trasformata in un capolavoro. Pochi grappoli con acini piccoli e ricchissimi di sostanze nobili.
Quella del 2012è stata la vendemmia più povera d’uva a memoria d’uomo ma anche una delle migliori.

La faraona dei Medici un piatto da granduchi facile, facile

Ricetta importante dai sapori sontuosi, di ispirazione aristocratica e barocca. Arriva dal ristorante Al Marsili nel cuore di Siena

Faraona de' Medici, ricetta toscana

Ricetta Toscana, la faraona de' Medici

Al Marsili caratterizza la sua proposta gastronomica con piatti toscani antichi e di grande eleganza. Questa faraona, sembra effettivamente destinato alla mensa dei Granduchi di Toscana, i Medici, ma è sorprendentemente facile da cucinare e vi farà fare un figurone!
L’ho tratta da “Il libro della grande cucina senese” un ricettario che è insieme una guida ai ristoranti della città del Palio, con tanto di mappa. Quando ero Assessore al turismo del Comune ne seguii la realizzazione per accrescere l’apprezzamento verso i ristoranti da parte dei visitatori. La presentazione del libro fu organizzata, nel gennaio 2010, dentro l’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna con buffet stracolmi di prelibatezze nelle aule di disegno, architettura, ceramica dove sono esposti i calchi di sculture antiche e moderne …. Spettacoloso! 

Ma piove piove sul nostro amor …. e nei vigneti di Brunello

Sembra proprio la canzone di Modugno. Cinque mesi di pioggia e i vigneti di Brunello, Chianti e Doc Orcia sono diventati simili a paludi

Traminer inverno 2013

Traminer Fattoria del Colle inverno 2013

Ricordate la canzone di Domenico Modugno? Mille violini suonati dal vento,/ tutti i colori dell’arcobaleno/ vanno a fermare la pioggia d’argento/ ma piove piove/ sul nostro amor./
Ciao ciao bambina/ un bacio ancora e poi per sempre/ ti perderò
I lavori invernali nelle vigne sono quasi tutti fatti ma, quanta fatica! Gli stivali sempre affondati nel fango per cui spostarsi, anche di pochi metri, diventa un sollevamento pesi. C’è persino chi, come Riccardo e Simona, sono sprofondati così giù che non riuscivano più a uscire ed è stato necessario tirarli fuori lasciano le scarpe incastrate nel fango. Che roba! E non è ancora finita, perché le previsioni dicono che continuerà a piovere almeno fino a Pasqua.
Ma cosa succede nelle vigne d’inverno, quando la natura sembra dormire e tutto pare immobile?
Quando sono spoglie dalle foglie le viti vanno potate, fango permettendo – prima a macchina con la prepotatrice e poi a mano con le forbici elettriche. A questo punto sarebbe necessario togliere i tralci secchi e poi raccoglierli fuori dai vigneti. Con la pioggia che continuava e il fango che diventava sempre più paludoso l’operazione è stata possibile alla fattoria del Colle ma solo in parte al Casato Prime Donne di Montalcino.

Arriva il Brunello Prime Donne 2008

Il Brunello dedicato alle donne all’insegna delle tipicità del Sangiovese e di Montalcino, una nuova ricerca di personalità e finezza con poco “effetto legno”

Brunello2008_PrimeDonne

Brunello2008_PrimeDonne

Il Brunello Prime Donne 2008 manifesta una piena adesione ai caratteri identitari del Sangiovese e di Montalcino. Cioè esalta quelle caratteristiche del vitigno e della terra del Brunello che proprio sulla collina ilcinese arrivano all’eccellenza. Una scelta che mette la personalità del vino in ruolo protagonista. E’ evidente anche la scelta stilistica della “finezza”: un insieme di fattori che comprendono armonia, eleganza, morbidezza e lunghezza. L’impronta del legno, dove il vino ha maturato per oltre due anni, diventa lieve anche per la scelta di botti medie e grandi dopo l’espulsione delle barrique dalla cantina voluta dall’enologa Valerie Lavigne.

Il Brunello Prime Donne è il primo rosso a lungo invecchiamento concepito per il gentile sesso. Quasi un simbolo per la cantina di Donatella Cinelli Colombini dove lavora uno staff interamente femminile. E’anche selezionato da un panel di 4 super assaggiatrici che decidono le botti in cui farlo maturare e l’assemblaggio conclusivo. Sono la Master of Wine inglese Maureen Ashley, la Pr italo americana Marina Thompson, l’enotecaria tedesca Astrid Schwarz e una delle migliori sommelier italiane Daniela Scrobogna.

Ciancifricola una pomodorata senese con tanti nomi

La deliziosa zuppa di pomodoro e uova, nella campagna senese viene chiamano anche picchio pacchio. Eccola nella versione della Fattoria del Colle

Trascritta dalle massaie da Donatella Cinelli Colombini

Ciancifricola_FattoriaDelColle1

Ciancifricola_FattoriaDelColle1

E’ un piatto unico di chi arriva a casa mezz’ora prima di cena e riesce comunque a portare in tavola cose prelibate. Nei pasti più curati la ciancifricola diventa un finger food di tendenza da offrire in coppette.
La sua origine è decisamente antica anche se non certo medioevale. Sicuramente nell’Ottocento, la ciancifricola veniva consumata a metà mattina, serviva a dare forza ai contadini, durante i faticosi lavori estivi. Nei paesi della campagna senese cambia nome e diventa pomodorata o picchio pacchio ma, con qualche piccola variante, la ricetta è sempre la stessa.

Cosa bere insieme a questo piatto? Direi un vino giovane a base di Sangiovese come il mio Chianti Superiore dove l’austerità del vino bilancia la dolcezza del pomodoro

Arriva il Brunello riserva 2007 un grandioso cinque stelle

Esaltazione delle tipicità del Sangiovese e di Montalcino, effetti del cambiamento climatico, pienezza dei nuovi vigneti per un grandissimo Brunello 2007

Brunello_2007_riserva

Brunello_2007_riserva

Il Brunello raggiunge nella riserva la sua massima espressione, per questo Donatella Cinelli Colombini come tutti i produttori di Montalcino, lo cura più di ogni altro vino, prima nella vigna e poi in cantina.
Questo Brunello riserva manifesta, in modo ancora più evidente, rispetto alle tre annate recenti la “svolta” stilistica della cantina Casato Prime Donne finalizzata a esaltare gli elementi tipici del Sangiovese di Montalcino: un’eleganza austera e aggraziata che solo sulla collina ilcinese arriva a esisti di eccellenza assoluta. Esiti resi possibili dal cambiamento climatico che avvantaggia i vigneti di Donatella Cinelli Colombini situati in una zona fresca di Montalcino con suolo ricco di argilla e quindi capace di catturare l’acqua piovana e rilasciarla durante i mesi caldi. Anche il nuovo vigneto Ardita, piantato nel 2001, ha finalmente raggiunto la maturità produttiva e si esprime con livelli di assoluta eccellenza. E’ da li che arriva l’uva di questo straordinario Brunello riserva.

Peposo, la ricetta di un piatto che racconta un territorio

E’ fra i piatti di carne più saporiti e facili della Toscana ma anche fra quelli con la storia più bella. Ecco la ricetta dei “cocciari” di Petroio

 

Consigli golosi di Donatella Cinelli Colombini

Peposo_ricetta_tipica_Toscana_FattoriaDelColle

Peposo – ricetta tipica Toscana – FattoriaDelColle

Petroio (Siena), delizioso borgo a 10 km dalla Fattoria del Colle, è conosciuto per la produzione di terrecotte fin dal Rinascimento. Vasi, orci, cassette decorate con festoni, volute, amorini … oggetti artistici ma anche materiali da costruzione come tegole e pavimenti . Come la più celebre Impruneta vicino a Firenze.

Due territori che sfruttano banchi di argilla di grande qualità per creare oggetti di terracotta rossa a Impruneta e ambrata a Petroio. Due territori che hanno in comune la ricetta del peposo, il saporitissimo spezzatino che veniva cotto nei forni delle terrecotte e dava ai maestri “cocciari” la forza per il loro faticosissimo lavoro. Pare che l’invenzione del peposo sia legata alla costruzione della cupola del Duomo di Firenze e all’enorme sforzo produttivo imposto dall’architetto Filippo Brunelleschi alle fornaci di Impruneta. Storia o leggenda, il peposo è ormai per sempre legato alla più bella cupola mai realizzata al mondo e ai mattoni rossi con cui è costruita.
Inutile dire che il vino rosso è alla base della preparazione e del servizio in tavola del peposo. Quello che vi consiglio è il Cenerentola DOC Orcia prodotto alla Fattoria del Colle con uve autoctone – Sangiovese e Foglia Tonda.