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Le vigne di Brunello in primavera

Venite con me a Montalcino nelle vigne di Brunello mentre avviene la “spollonatura” cioè la pulizia del tronco dai germogli che non portano uva

di Alice Bracciali

vigne di Brunello

vigne di Brunello

Una cosa ho imparato appena ho iniziato a lavorare per Donatella Cinelli Colombini: un ottimo vino si ottiene solo con una cura smodata della vigna. Oggi vi porto nelle vigne di Brunello per vedere la prima potatura verde del sangiovese.

Eccomi qui dunque, armata di scarponi, crema solare contro le scottature, macchina fotografica. Una bella mattinata di lavoro per i nostri vignaioli e di scoperte per me e per voi che mi seguite attraverso il video.

Wine tours, cantine e strane domande

Tour dopo tour, anno dopo anno, le domande dei turisti in cantina sono state tante e diverse ma alcune, più che altro, strane…davvero strane!

Wine tours a casato Prime Donne, Montalcino

Wine tours a casato Prime Donne, Montalcino

Di Sara MazzeschiFattoria del Colle

Uno degli aspetti più entusiasmanti  del mio lavoro a Fattoria del Colle è il tempo che passo in cantina o in giro per la struttura con i turisti. Sia qua che a Casato Prime Donne a Montalcino è davvero bello mostrare a inesperti o appassionati wine lovers dove produciamo e affiniamo Chianti, Doc Orcia e, nel caso dell’altra azienda, Brunello.

Ho sempre pensato che far conoscere alle persone ciò che sta “dietro” ad una bottiglia, quanti sforzi e decisioni difficili portano – si spera – ad un vino di alta qualità, è l’aspetto più importante del mio parlare e raccontare, per questo sono sempre contenta quando leggo curiosità nelle facce di chi mi segue e quando mi vengono fatte domande . Va detto, non c’è limite a ciò che mi è stato chiesto, ogni volta che penso di aver sentito tutto arriva un ragazzino sveglio o un professore che solleva gli occhiali per guadarmi meglio e…resto senza parole!

Brunello di Montalcino perché è unico

Cosa rende il Brunello di Montalcino così speciale e inimitabile? Perché quello di ogni cantina di Montalcino è diversa e cosa distingue il Casato Prime Donne

Brunello di Montalcino cantina Casato Prime Donne

Brunello-di-Montalcino-cantina-Casato-Prime-Donne

Montalcino è il luogo dove il vitigno Sangiovese arriva all’eccellenza; suoli geologicamente molto antichi, clima favorevole e soprattutto la passione dei vignaioli permettono di realizzare degli autentici capolavori con una sola uva: i Brunello di Montalcino. Pochissimi territori del mondo riescono a produrre vini meravigliosi con una sola uva, la Borgogna con il Pinot Noir, la valle del Rodano con il Syrah …  sono i luoghi dove la vocazione del terreno e l’amore dei vignaioli si sposano in un matrimonio perfetto. Questo avviene a Montalcino. Questo avviene al Casato Prime Donne una piccola collina esposta a mezzogiorno che ha in basso il torrente Suga.  Gli antenati dell’attuale proprietaria andavano al Casato a cavallo,  per cacciare negli immensi boschi che  arrivano

Montalcino Casato Prime Donne bottaia del Brunello

Montalcino-Casato-Prime-Donne-bottaia- del-Brunello

quasi al mare. Già nel 1592 pagavano le tasse, che a quell’epoca si chiamavano “decime”,  per i prodotti della loro terra.  Ma fu il nonno di Donatella Cinelli Colombini, l’Avvocato Giovanni Colombini, a valorizzare questa zona con vigneti di Sangiovese per produrre il Brunello. Negli ultimi anni, grazie al cambiamento climatico, la qualità dell’uva ha raggiunto livelli straordinari. Infatti il microclima fresco del Casato Prime Donne permette una maturazione lenta e graduale dell’uva e questo conferisce al vino un’eleganza, un’armonia e una complessità straordinarie.

Il Leone Rosso della leonessa Donatella Cinelli Colombini

Leone Rosso in una versione rinnovata e ruggente. Armonico, pieno, piacevolissimo e elegante è un ottimo esempio della vendemmia 2013 nell’ Orcia DOC

Di Donatella Cinelli Colombini

Leone Rosso scelta degli acini Vendemmia 2013

Leone Rosso scelta degli acini Vendemmia 2013

Il Leone Rosso prende nome dal leone visibile nello stemma della famiglia Socini un antico casato senese che, nel 1592, costruì la fattoria del Colle dove nasce questo vino. Fra i Socini c’erano cinque eretici, due dei quali -Lelio e Fausto- particolarmente importanti fra gli oppositori della Chiesa cattolica e per questo furono scomunicati. La Fattoria del Colle fu confiscata e solo nel 1919 fu riacquistata da un Socini, il bisnonno della proprietaria Donatella Cinelli Colombini.

Attualmente la fattoria ha una superficie di 336 ettari di cui 17 coltivati a vigneto per

Leone Rosso 2013 DOC Orcia

Leone Rosso 2013 DOC Orcia

la produzione di Chianti DOCG e Orcia DOC. Quest’ultima denominazione è nata nel 2000 in un territorio di grande bellezza e integrità nella Toscana del Sud fra le zone di produzione del Brunello e del Vino Nobile di Montepulciano.

La vendemmia del 2013 è stata definita dal professor Attilio Scienza “vecchio stile “ con temperature più basse degli ultimi anni, terreni ricchi d’acqua e un ciclo vegetativo lungo che tradizionalmente produce vini longevi e complessi. E’ stata una vendemmia con poca uva ma di ottima qualità, per chi, come Donatella Cinelli Colombini, ha vendemmiato prima delle piogge.

Rosso di Montalcino 2014 l’anno dei vigneti BIO

Donatella Cinelli Colombini vi presenta il suo Rosso di Montalcino 2014 raccontandovi un’annata stile Novecento e all’insegna dei vigneti BIO

Rosso di Montalcino 2014 Donatella Cinelli Colombini

Rosso di Montalcino 2014 Donatella Cinelli Colombini

2014 un’annata stile Novecento con grande diradamento dei grappoli (vendemmia verde) e sfogliatura delle viti come quella che facevano i nonni. Alla fine un’uva perfetta e matura che ha premiato il grande lavoro dei vignaioli.
In effetti il 2014 è stato l’anno della riscossa di chi, come Donatella Cinelli Colombini, crede nella coltivazione manuale e biologica dei vigneti. Viti sane, uva sana e matura. Chi ha usato pesticidi non può dire altrettanto!

Il Rosso di Montalcino 2014 esce dalla cantina del Casato Prime Donne a Montalcino con qualche mese di anticipo sulle previsioni per il grande successo dell’annata precedente che è stata letteralmente “bruciata” dal mercato.

Casato Prime Donne vendemmia 2014

Casato Prime Donne vendemmia 2014

Il nuovo stile del Rosso di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini, che è piaciuto così tanto ai wine lovers di tutto il mondo, si basa su una vinificazione delicatissima che estrae dalle bucce dell’uva solo il meglio. Il risultato è appagante e facile da abbinare con cibi di tutto il mondo, elegante e morbido ma soprattutto straordinariamente armonioso.
Proprio l’estrema armonia è il tratto distintivo delle uve dei vigneti del Casato Prime Donne grazie alle maturazioni lente e graduali dei grappoli caratteristiche di questa zona. Nel 2014, le condizioni climatiche sono state ideali per la sintesi degli aromi dell’uva e quindi del vino. Proprio il clima ha impresso nei vini 2014 di Montalcino uno stile molto moderno: profondo, morbido e poco alcolico.

Brunello 2010 Riserva ecco un capolavoro

<<E’ il miglior Brunello che abbia mai prodotto>> dice Donatella Cinelli Colombini, <<un capolavoro di armonia, potenza, finezza e longevità che sbalordisce>> 

Brunello Riserva 2010 Donatella Cinelli Colombini

Brunello Riserva 2010 Donatella Cinelli Colombini

I wine lovers di tutto il mondo lo attendono da anni: la Riserva 2010 segue gli spettacolari successi internazionali del Brunello 2010 annata e intende superarli.

Nasce in una vendemmia 5 stelle, un anno dal clima talmente favorevole che, caso rarissimo, l’uva era tanta e insieme straordinariamente buona. Ci furono altre cose eccezionali nel 2010: grazie a un’estate fresca, anche se piena di belle giornate assolate, al momento della raccolta le viti erano ancora in vegetazione. Le fotografie ci mostrano i coglitori con le forbici in mano sotto viti con foglie dal colore quasi primaverile. Una situazione rarissima ma molto favorevole.

Dal Brunello Riserva 2010 è stata ottenuta la selezione IOsonoDONATELLA.

CLIMA: Inverno e primavera molto piovosi e nevosi. Grazie al terreno ben idratato le viti

Casato Prime Donne Montalcino la cantina al femminile

Casato Prime Donne Montalcino la cantina al femminile

hanno sopportato bene il luglio molto caldo. Ad agosto il caldo è stato mitigato da alcuni temporali. Poco dopo l’invaiatura (cambiamento di colore dell’uva) l’uva è stata diradata con una vendemmia verde abbondante. L’uva destinata al Brunello riserva è stata individuata prima della vendemmia. Per sceglierla così come per decidere il giorno esatto della raccolta sono state effettuate analisi di laboratorio ma soprattutto assaggi. L’uva è arrivata in cantina separata dal resto della produzione per essere vinificata (la macerazione è più lunga di quella del Brunello annata) e successivamente maturata in botte con attenzioni quasi quotidiane. Per la riserva 2010 sono stati acquistati toneau di rovere di media tostatura di tre laboratori artigiani francesi, quasi botti “su misura” per valorizzate le straordinarie potenzialità del vino.

Brunello di Montalcino 2011 sorprendente e femminile

Annata 4 stelle, la più anticipata e veloce mai vista.L’uva era sanissima ma anche pochissima e al Casato Prime Donne è stata trattata con estrema delicatezza

Brunello di Montalcino 2011 Donatella Cinelli Colombini

Brunello di Montalcino 2011 Donatella Cinelli Colombini

Le cantine di Donatella Cinelli Colombini sono le prime con un organico interamente femminile. Si tratta di un progetto nato nel 1998 proprio per la produzione del Brunello quando Donatella cercò di assumere un cantiniere per curare il vino che i genitori le avevano dato insieme a due aziende da ristrutturare – il Casato a Montalcino e la Fattoria del Colle a Sud del Chianti. La ricerca di un giovane enotecnico si rivelò più difficile del previsto mentre le donne con lo stesso titolo non trovavano cantine disposte a dare loro la direzione tecnica. Nasce da questo episodio l’idea di un progetto capace di dimostrare il talento femminile nel vino. A distanza di 17 anni e grazie al global warming che ha dato ai vigneti un

Montalcino Casato Prime Donne Tinaia del vento

Montalcino Casato Prime Donne Tinaia del vento

potenziale qualitativo enormemente superiore al passato, il Casato Prime Donne si è progressivamente distinto per una produzione di Brunello tradizionale e di estrema eleganza. Vini armonici e molto appaganti anche nei primi anni di vita, nello stesso tempo vini molto longevi grazie a un’ottima struttura che deriva dalle maturazioni lente e graduali dell’uva.
Oggi il Brunello del Casato Prime Donne è esportato in 34 Paesi e gode del consenso della stampa specializzata internazionale più importante.

2013 per un Chianti superiore DOCG super tradizionale

Il 2013 è stata un’annata “vecchio stile” cioè fresca, con maturazioni dell’uva molto lente e capaci di dare al vino complessità, profondità armonia e eleganza

Chianti superiore 2013 fattoria del colle

Chianti superiore 2013 fattoria del colle

Il Chianti Superiore, è la tipologia d’eccellenza del Chianti ed il primo vino rosso 2013 che esce dalle nostre cantine. Si tratta di una circostanza particolarmente favorevole perché associa alla denominazione toscana più tradizionale un’annata con caratteri particolarmente toscani e tradizionali. Quello 2013 è dunque un Chianti superiore all’insegna della tipicità.

La Fattoria del Colle da cui proviene questo vino, è nel Sud della Toscana, a 404 metri sul mare sulle colline, piene di boschi e di piccole valli dove nascono anche i tartufi bianchi. Le vigne sono sui crinali, in posizione ventilata e con un’ottima esposizione. Quasi tutti i vigneti sono stati piantati da Donatella Cinelli Colombini, sono quindi giovani, ma realizzati a regola d’arte con l’obiettivo di produrre vini

Chianti superiore 2013 Fattoria del Colle

Chianti superiore 2013 Fattoria del Colle

strepitosi. Complessivamente la Fattoria del Colle ha 16 ettari di vigneti su una superfici di 336 e molte delle nuove vigne sono state piantate, dove nel passato c’erano quelle del bisnonno di Donatella, anche lui “passionista” del vino Chianti.

2015 vendemmia da sogno

Un trionfo, una vendemmia meravigliosa. In vita mia non ho mai visto niente di simile, tutti i grappoli perfetti, maturi, piccoli e sani dal primo all’ultimo

Vendemmia 2015 nel Brunello Donatella Cinelli Colombini

Vendemmia 2015 nel Brunello Donatella Cinelli Colombini

Nel Brunello superata anche la grandissima annata 2010 e le notizie che arrivano dal resto d’Italia sono buone.
Per scaramanzia ho scritto poco sulla vendemmia 2015. Ho incrociato le dita e ho aspettato che arrivasse in cantina tutta l’uva. E’ stata una vendemmia lampo: 7-9 settembre il merlot, 21 -30 settembre il sangiovese, foglia tonda e sagrantino. Uno squadrone di 18 giovani andava avanti e indietro nei filari con le forbici in mano. Cestini rossi che si riempivano e poi si vuotavano nei bins diretti alle cantine del Casato Prime Donne e della Fattoria del Colle. Velocissimi, talmente veloci che la cantiniera Barbara ha avuto difficoltà a tenere il passo con l’uva che arrivava nel tavolo di cernita. Una

Vendemmia 2015 Divini dati Assoenologi

Vendemmia 2015 Divini dati Assoenologi

vendemmia in musica, moltissimi coglitori avevano gli auricolari come se facessero jogging. E’ stato forse questo a accelerare i ritmi. E’ una circostanza su cui riflettere, anche se la musica isola e impedisce quel chiacchiericcio pieno di scherzi, prese in giro e cameratismo che caratterizzano da secoli la vendemmia.
1.600 quintali d’uva, neanche tantissima, nei miei 33 ettari di vigneto. Una media di 46  quintali per ettaro.

Il Drago scodinzola e le 8 colombe volano felici nel 2012

Vendemmia 5 stelle per Il Drago e le 8 colombe 2012 dove si mescolano la struttura del Sagrantino, la morbidezza del Merlot e l’eleganza del Sangiovese 

Il Drago e le 8 colombe IGT Toscana 2012

Il Drago e le 8 colombe IGT Toscana 2012

La vendemmia più incredibile a memoria d’uomo: nel 2012 l’inverno fu arido perché le enormi nevicate di febbraio, sorprendentemente, lasciarono asciutto il terreno. Primavera calda estate caldissima ma soprattutto 3 mesi senza una goccia di pioggia. Poi il miracolo, i temporali all’inizio di settembre dissetarono le viti e consentirono una maturazione regolare e completa. Alla fine l’uva era perfetta per la produzione dei grandi rossi.

Nel 2012 ci furono altre eccezionalità: la vendemmia fu la più povera d’uva che si

Merlot_Donatella_CinelliColombini

Merlot 2012 Donatella_CinelliColombini

ricordi. Alla Fattoria del Colle molto meno della metà del raccolto normale, quasi solo l’uva che serviva per i vini migliori: Cenerentola Doc Orcia e Il Drago e le 8 colombe.

Il Drago e le 8 colombe è l’unico vino di Donatella Cinelli Colombini dedicato agli uomini e precisamente al marito Carlo Gardini- il drago. Le sue due cantine sono infatti un simbolo dell’enologia in rosa perché hanno un organico interamente femminile simboleggiato dalle 8 colombe del nome e dell’etichetta.
Viene prodotto con le uve dei vigneti di proprietà, a 400 metri di altitudine sul crinale che separa la Val d’Orcia dalla Val di Chiana a 18 km dal confine umbro. 3 uve diverse vinificate, maturate in botte separatamente e poi mescolate con l’intento di ottenere un perfetto equilibrio fra l’eleganza del Sangiovese, la rotondità del Merlot e la struttura del Sagrantino. Quest’ultimo vitigno è tipico della vicina Umbria ed ha trovato alla Fattoria del Colle un habitat particolarmente favorevole.

Vendemmia 2015 meglio della mitica 2010

Una vendemmia  da record e se la classificazione delle annate del vino fosse stata aumentata come quella degli alberghi sarebbe a 7 stelle

donne sul trattore alla Fattoria del Colle

donne sul trattore alla Fattoria del Colle vendemmia

Montalcino, come sempre strafortunato, con i paesi intorno alluvionati soprattutto Buonconvento, dove il 24 agosto c’è stata la piena dell’Arbia. Anche la Fattoria del Colle può accendere un cero alla Madonna per essere stata risparmiata dalle grandinate che, a Sinalunga e poi a Torrita, hanno distrutto auto e tetti.

Insomma la fortuna ha guardato i vigneti di Brunello e di Orcia; l’uva è bella come non si vedeva da tanti anni persino meglio di quella 2010 che pure gli assomiglia molto come qualità e come “storia” del ciclo vegetativo. Inverno mite e

vendemmia 2015 merlot

vendemmia 2015 merlot Fattoria del Colle

piovoso, primavera piovosissima che ha disturbato la fioritura riducendo i grappoli. Le viti avevano iniziato il ciclo vegetativo a tutta velocità quando il luglio più caldo degli ultimi 200 anni le ha bloccate. L’invaiatura è iniziata verso il 25 luglio ed è durata oltre due settimane. Agosto con piogge alternate a punte di caldo e settembre con giornate assolate e

il cane della vendemmia Annibale

il cane della vendemmia Annibale

notti quasi fredde. All’inizio del mese le analisi mostravano un’uva molto dolce, circostanza che i cinghiali hanno capito immediatamente accorrendo in massa nei vigneti. Le recinzioni elettrificate hanno, per ora, salvato gran parte della produzione, ma ogni giorno i rischi di invasione degli ungulati aumentano, specialmente a Montalcino dove ci sono anche pecore golose d’uva. 

E’ il 2012 il Principe azzurro di Cenerentola?

Il vino top della Fattoria del Colle in una vendemmia con rating di 5 stelle, si presenta con la sontuosità elegante di una vera principessa della DOC Orcia

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Cenerentola2012OrciaDoc

Quella del 2012 è stata la vendemmia più povera d’uva della storia della Fattoria del Colle. Pochi grappoli, piccoli ma di qualità eccelsa che sono stati utilizzati quasi tutti per la produzione dei vini più importanti: Cenerentola DOC Orcia e Il Drago e le 8 colombe IGT.

Il 2012 è stata un’annata anomala, un inverno arido nonostante le abbondanti nevicate e un’estate caldissima, senza piogge, fino a settembre. Per aiutare le viti a sopportare lo stress idrico fu ulteriormente diminuita l’uva, che era già poca, con la vendemmia verde. Alla fine, nei

2012 mosto

2012 mosto

vigneti della Fattoria del Colle, c’era meno della metà dell’uva normale ma … con antociani e tannini – le sostanze nobili – talmente abbondanti e solubili da dare al vino una sontuosità opulenta e appagante. Il Cenerentola Doc Orcia 2012 è piacevolissimo da giovane e invecchierà per decenni.

Questo vino contiene le uve di due vitigni autoctoni toscani, il Saniovese e il Foglia tonda. Quest’ultima è un antica tipologia che venne abbandonata circa un secolo fa quando i contadini erano troppo poveri per diradare i grappoli e, lasciandoli tutti sulla pianta, in vendemmia non avevano uva matura. Grazie al Vitarium della Regione Toscana, che ha fornito le marze per i primi innesti, da circa 15 anni la Fattoria del Colle coltiva due vigneti di foglia tonda imparando a amare e valorizzare questo vitigno. I suoi vini sono potenti e adatti per unirsi al Sangiovese che è invece un campione di eleganza.

Il rosè 2014 di Donatella ha il profumo della primavera 

La fresca estate 2014 ha donato una ricca aromaticità  e uno stile più francese che italiano al Rosa di Tetto IGT 2014 della Fattoria del Colle

Rosa di Tetto IGT Toscana 2014

Rosa di Tetto IGT Toscana 2014

Di Donatella Cinelli Colombini

I caratteri quasi “nordici” sono evidenti nel colore rosa antico, nella freschezza del gusto e soprattutto nei profumi che richiamano la mela verde e i fiori primaverili. Caratteri particolarmente adatti a un vino da bere nelle serate d’estate durante il pasto ma anche dopo.

Il Rosa di Tetto proviene dai vigneti di Sangiovese della Fattoria del Colle che sono coltivati biologicamente, senza uso di pesticidi e con un lavoro di potature, diradamenti, sfogliature …. manuali. Anche la vendemmia è fatta a mano con la scelta dei grappoli nella vigna e, successivamente, degli acini migliori in cantina.
Rosa di tetto prende il suo nome dalle piante rampicanti visibili sulle facciate della villa e della cappella della Fattoria del Colle. Si tratta di rose centenarie che tendono a salire e infilarsi sotto le tegole del tetto.

Quali botti per il Brunello?

Una storia di prove e di assaggi, di successi e di errori alla ricerca della botte perfetta per il Brunello al Casato Prime Donne di Montalcino 

Montalcino Casato Prime Donne bottaia

Montalcino Casato Prime Donne bottaia

Di Donatella Cinelli Colombini

I nonni usavano botticelle da 10-15 hl a volte anche di castagno, poi arrivarono le botti grandi, dopo le barrique e ora siamo tornati alla botte piccola.

Avete presente il proverbio toscano: nella botte piccina c’è il vino buono? E’ giusto come gran parte della centenaria cultura contadina tramanda attraverso usi, detti e canzoni. Infatti più buona è la vendemmia, più c’è bisogno di nuove botti piccole.

Quello che segue è il racconto della nostra ricerca della botte perfetta per il Sangiovese del Brunello e specificamente per il primo anno di maturazione in contenitori di legno, quando l’evoluzione del vino è veloce e decisiva per tutta la sua lunghissima vita successiva. Nel secondo e soprattutto nel terzo anno di maturazione, infatti, abbiamo sempre puntato sulle tradizionali botti grandi da 15 e poi 40 hl, che portano dolcemente il Brunello verso la bottiglia.
La nostra ricerca comincia con le barriques. Era il 2001 e poco dopo, e le barriques erano un must per i produttori che non volevano apparire tirchi o fermi su sensibilità vecchie. Abbiamo provato sette marche diverse fra cui anche una italiana e un’austriaca. Insomma una sperimentazione in grande rispetto alla piccola dimensione della nostra cantina. Ora questi fusti sono nei giardini a scopo ornamentale.