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Voucher o lavoro nero?

Cosa fare se al ristorante arrivano più clienti del previsto? Rallento il servizio in tutta la sala, li mando via, o telefono a un amico facendolo lavorare al nero?

Voucher-chi-li-ha-usati-bene-viene-penalizzato

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Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

Questa è la situazione in un’Italia che rinuncia ai voucher in nome della convenienza politica e dell’incapacità di fare controlli, pur sapendo che, in alcuni settori, questo strumento era usato correttamente e contrastava efficacemente il lavoro nero.
L’agricoltura aveva usato questo strumento in modo corretto per studenti e pensionati, mettendo qualche soldo in tasca a persone che ne hanno davvero bisogno. La mia è la rabbia di chi è ha rispettato le regole e si vede penalizzato per colpa di grandi aziende, enti pubblici e persino sindacati, che hanno abusato dei voucher sostituendoli alle assunzioni a termine. Erano loro da bloccare non noi!

Voucher-senza-diventa-difficile-nella-ristorazione-Fattoria-del-Colle-Toscana

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Susanna Camusso e la CGIL mettono in ginocchio il turismo proprio mentre inizia la stagione. E’ evidente che alla radice del problema non ci sono le “assunzioni volanti” nei ristoranti o della vendemmia, ma bensì grandi imprese e enti che hanno aggirato la legge, senza che nessuno controllasse o punisse. Eppure, nell’epoca di internet e dei controlli per via telematica, non dovrebbe essere difficile bloccare chi abusa e supera certi volumi con la stessa partita iva o con lo stesso codice fiscale. Perché all’estero ci riescono e da noi no?
Per il turismo la mancanza dei voucher è un disastro. Il turismo è cambiato, quasi nessun cliente prenota più in anticipo per cui i ristoranti si riempiono all’improvviso e bisogna trovare personale all’ultimo momento.

Complessità: per me è l’anima del vino

La complessità del vino è soprattutto aromatica e nel Brunello è la somma di quattro momenti: la vigna, la vinificazione e la maturazione e l’affinamento

complessità-del-vino-nasce-nalla-naturalezza-del-vigneto

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Di Donatella Cinelli Colombini, cantine Casato Prime Donne, Fattoria del Colle

Molti pensano che la complessità del vino dipenda soprattutto dalle ultime due ma io non sono d’accordo. E’ vero: scegliere fusti di rovere di foreste centenarie e tonnellerie artigiane di grande qualità ha un’ importanza notevole. Per questo i miei tonneau vengono da 5 laboratori dove il legno rimane sotto la pioggia per anni e la lavorazione è manuale. La varietà dei legni e delle tostature aumenta la complessità.
Tutto vero ma la complessità, secondo me deve essere nell’uva. La maturazione in botte così come l’affinamento in bottiglia esalta la complessità del vino esattamente come un grande pianista esalta la bellezza della musica.

complessità-del-vino-importanza-dei-tini-piccoli-a-cappello-aperto-con-follatore

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E’ una verità che ho capito vendemmia dopo vendemmia facendo errori e esperienze. La complessità dell’uva e quindi del vino aumenta con l’età dei vigneti e la crescita del loro patrimonio biologico. Per questo è indispensabile mantenere vivo il terreno e mantenere le viti in perfetto equilibrio. La qualità dei cloni, la quantità di uva di ogni pianta ma soprattutto il carattere del terreno, che deve essere di età geologica importante ( i miei sono pliocenici e neo quaternari) … tutto conferisce complessità. E tutto va preservato adottando un’agricoltura rispettosa dell’ambiente: biologico ma non solo.

Remo Farina: a cena nel cuore della Valpolicella

Serate di Vinitaly: il lavoro continua a tavola con importatori e colleghi produttori. Per me con Banville Wine Merchans da Remo Farina

Remo-Farina-ingresso-vecchia-cantina

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Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Aprile 2016: arriviamo nelle cantine Farina in ritardo, <<come al solito>> dice mio marito Carlo che mi assilla costantemente perché ho più impegni che tempo e questo mi porta a rosicchiare minuti a ogni appuntamento. Gli altri ospiti sono già tutti a tavola ma, stringendosi un pochino, ci fanno posto accanto alle altre cantine importate da Banville Wine Merchants. Agli altri tavoli ci sono i migliori clienti USA dei nostri vini e il “capo” il super Boss Lia Tolaini Banville che, in pochi anni, ha portato la sua compagnia di importazioni a essere

Remo-Farina-cena-con-produttori-importati-da Banville-Wine-Merchans

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una delle più rispettate e performanti di tutti gli Stati Uniti. Il clima è goliardico, da gita scolastica e in effetti dopo le giornate indaffaratissime del Vinitaly tutti hanno voglia di togliersi la cravatta e farsi quattro risate.
La mia inguaribile curiosità e il mio pessimo inglese che mi impedisce di capire le battute in uno slang che richiederebbe anni di vita in America, mi spinge su altri percorsi <<posso vedere la cantina>> chiedo ai padroni di casa ben sapendo di interferire con la cena dei quaranta ospiti, ma loro sorridono gentilmente<<si prego venga>>. Dal sito dell’azienda è praticamente impossibile capire l’anima di questa cantina … arrivando mi sono accorta che è quasi nel centro abitato … ma i vini della Valpolicella di  Remo Farina, mi sono piaciuti molto e dunque, qual’è la speciale magia di questo posto?

Ponte 25 aprile con l’Orcia Wine Festival 2017

Alla Fattoria del Colle per tre giorni -dal 22 al 25 aprile- dedicati a “acque antiche e vini moderni” in un intenso e lungo weekend di benessere e grandi vini

25-aprile-in-agriturismo-Fattoria-del-Colle

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Ponte del 25 aprile: unite le attività dell’Orcia Wine Festival a San Quirico d’Orcia (degustazioni, cene, spa e massaggi, trekking, musica, video ….) a quelle proposte nelle cantine del Casato Prime Donne a Montalcino e alla Fattoria del Colle a Trequanda e avrete un programma spettacolare, qualcosa di unico e irripetibile con emozioni, suggestioni e un effetto rigenerante imbattibile.
Conoscere e scoprire i segreti dei grandi vini è divertente … provate per credere!
La Fattoria del Colle è un piccolissimo borgo intorno alla villa e alla cappella cinquecentesche. Un luogo autentico dove gran parte degli arredi, nelle camere e negli appartamenti turistici, sono di antiquariato. Ristorante, zona benessere,

wellness-e-vino-brindisi-nella-jacuzzi-alla-Fattoria-del-Colle

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parchi, cantina, scuola di cucina e percorsi di trekking sono la cornice di esperienze dedicate alla cucina tipica (piccole lezioni e cene a tema) e agli assaggi studiati nel dettaglio per creare emozione, come la degustazione itinerante e il gioco del piccolo enologo dove ciascuno creerà il vino supertuscan dei suoi sogni.
A Montalcino, nella cantina Casato Prime Donne ci sarà un’altra sorpresa: una visita delle cantine con degustazione enomusicale studiata dal sommelier musicista Igor Vazzaz  e nella nuova sala da vinificazione la proiezione del video “The dove’s flight”. Il programma delle degustazioni comprende l’assaggio guidato di 5 annate di Brunello, da quello appena nato del 2016 alle grandi riserve.
In omaggio al tema “Acque antiche e vini moderni” il centro benessere della Fattoria del Colle proporrà bagni nella Jacuzzi panoramica con calici di vino, vinoterapia nella speciale vasca di legno di ginepro e massaggi che sfruttano le virtù rigeneranti dell’uva. Per visualizzare il programma completo e le offerte clicca qui

Per informazioni e prenotazioni holiday@cinellicolombini.it 0577662108

Veronelli, i suoi eredi ed io

Veronelli, il genio ribelle che ha dato dignità ai vignaioli e ai territori del vino. Vi racconto qualcosa di lui e dei suoi rapporti con me

Luigi-Veronelli

Luigi-Veronelli

Di Donatella Cinelli Colombini, cantina, Casato Prime Donne, agriturismo, Fattoria del Colle
Luigi Veronelli l’ho ammirato ma anche temuto.
Sono cresciuta in una famiglia dove gli intellettuali –poeti, architetti, pittori, attori di teatro- erano presenze costanti. Da ragazzina capivo poco i loro discorsi ma avevo assorbito l’idea che la cultura accademica, come era intesa un tempo in modo enciclopedico e profondo, fosse la cosa più “ammirabile” delle persone cioè l’elemento che più di ogni altro andava cercato in sé stessi e negli altri.
Per questo avevo per Veronelli un rispetto reverente, era la personificazione del genio visionario e colto, del paladino dei deboli contro i poteri forti, disposto a

Gino-Veronelli

Gino-Veronelli

rischiare persino la prigione per le proprie idee. Era stato lui a ridare dignità al lavoro contadino negli anni del miracolo economico quando la gente di campagna veniva guardata come fosse di serie B. Una rivoluzione di valori che mirava a privilegiare la manualità e l’attaccamento alla terra <<il vino sente l’amore del contadino e lo ricompensa facendosi migliore>> e ancora <<il peggior vino contadino è migliore del miglior vino d’industria>>. I miei erano rimasti aggrappati a Montalcino cercando di rinnovare un’agricoltura da cui tutti gli altri proprietari scappavano. Per me Gino Veronelli era un mito. Lo ascoltavo con ammirazione reverente, timorosa anche per la differenza di età; lui era nato nel 1926 cioè era più vicino a mio nonno Giovanni Colombini, che a me.

L’eredità di Veronelli

Idee, insegnamenti, progetti di Gino Veronelli sono un patrimonio collettivo di chi ama il vino italiano e lo produce. Il Seminario Permanente Luigi Veronelli

2° PARTE

Guida-Veronelli-2017-Super-3-stelle-al-Brunello-Riserva-2010

Guida-Veronelli-2017-Super-3-stelle-al-Brunello-Riserva-2010

Di Donatella Cinelli Colombini, cantina Casato Prime Donne, agriturismo Fattoria del Colle

Un’eredità pesante quella di un genio del calibro di Luigi Veronelli ma anche qualcosa di vivo, complesso, impegnativo e in parte privato, che continuata soprattutto grazie al Seminario permanente Luigi Veronelli. Fu istituito a Bergamo, dove il grande Gino viveva, nel 1986 riunendo intorno a lui un piccolo gruppo di vignaioli illuminati: Giacomo Bologna, Maurizio Zanella, Giannola Nonino, Marco Felluga, Angelo Gaja, Mario Schiopetto, Piero Antinori, Piermario Meletti

Gino-Veronelli

Gino-Veronelli

Cavallari, Ambrogio Folonari e Vittorio Vallarino Gancia.
Dopo la morte di Veronelli, nel 2004, l’opera di questa associazione senza scopi di lucro è continuata in modo coerente nel solco precedentemente tracciato. Oggi è presieduta da Angela Maculan della celebre famiglia del vino di Breganze.
L’attività principale del seminario è la pubblicazione della guida “I Vini di Veronelli” un repertorio che si distingue nel panorama delle guide italiane dei vini per alcune piccole ma significative caratteristiche: prima fra tutte l’azioni di charity: le bottiglie avanzate dopo le degustazioni ( i produttori ne mandano due per tipo) vengono donate alla Fondazione ACRA impegnata nei progetti Hungry for Rights e EAThnk2015 in favore dell’uso corretto del cibo. Ma la cosa più significativa è la presenza della sigla dell’assaggiatore accanto a ciascun giudizio. In pratica è possibile capire chi ha assaggiato i vini.

Vinitaly una storia che è anche la nostra

50 anni di Vinitaly raccontati in un libro. Persone, luoghi, fatti a cui anch’io, come tanti produttori, abbiamo partecipato. Un racconto che vi sorprenderà

Vinitaly 2016 e Donne del vino

Vinitaly 2016 e Donne del vino

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, cantina Casato Prime Donne

Sapevate che Vinitaly nasce a Siena? Si chiamava Mostra mercato dei vini tipici e si svolgeva nella Fortezza Medicea di Siena a partire dal 1933. Fu il primo passo verso le denominazioni approvate nel 1963 e realizzate tre anni dopo.
I vini erano presentati all’interno di gazebo che ogni regione costruiva separatamente come in un piccolo expo. La manifestazione durava un mese e attirava oltre centomila visitatori.
Nel 1967 Verona prende l’iniziativa di creare un evento sul vino all’interno della Fiera dell’agricoltura che già organizzava dal 1898. Il genio creativo è Angelo Betti, un romagnolo vulcanico che battezza “Giornate del vino italiano” i due giorni di incontri e contatti nel Palazzo della Gran Guardia di fronte all’Arena.

Sting-a-Opera-Wine-Vinitaly

Sting-a-Opera-Wine-Vinitaly

Il nome Vinitaly arriva nel 1971 con lo spostamento dell’evento in edifici vuoti fuori dal centro storico. E’ solo alla metà degli anni Settanta che il sindaco di Verona da il via alla costruzione dei padiglioni espositivi nella sede attuale. Sono quelli 8 e 9 che io ricordo ancora piccoli e spartani rispetto alla grandezza attuale. Vinitaly avveniva all’inizio di dicembre e aveva oltre 500 espositori. Lo spostamento della data ad aprile arriva nel 1980 quando la fiera durava otto giorni.

Le Donne del vino sbancano il Sakura

Il concorso del vino più importante del Giappone, il Sakura vede il trionfo delle Donne del Vino italiano che si accaparrano 51 medaglie

Sakura-vini-premiati-delle-Donne-del-Vino

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Di Donatella Cinelli Colombini, Cantina, Montalcino, Casato Prime Donne

Anche il mio Brunello di Montalcino riserva 2010 vince una medaglia d’oro.
Sakura è dopo Feminalise (Beaune FR) la maggiore competizione mondiale con giuria femminile, cioè una gara dove i vini vengono valutati da enologhe, sommelier e giornaliste donne. Ma a differenza del concorso francese, quello nipponico è il principale del Paese e quest’anno ha avuto 4.212 concorrenti provenienti da 37 diverse nazioni.
Vincere una medaglia significa aprire le porte del mercato perché, in Asia, il gentil sesso ricopre posti chiave nel commercio e nel consumo del vino.
Per questo il grande successo delle bottiglie delle Donne del vino è un autentico “colpo grosso”: 12 doppio oro, 26 oro, 14 argento per un totale di 51 medaglie. Un vero trionfo per le cantine italiane in rosa!

Sakura-gold-medal-Brunello-riserva-2010-Donatella-CinelliColombini

Sakura-gold-medal-Brunello-riserva-2010-Donatella-CinelliColombini

Lo strepitoso risultato ribadisce le capacità delle Donne del vino attive nella produzione e nel marketing enologico e il lavoro di divulgazione di Antonella Cantarutti, delegata dall’associazione a seguire i rapporti con i concorsi del vino con giuria femminile. Grazie a lei le DDV produttrici hanno ricevuto notizie e moduli di adesione incrementando la loro partecipazione al Sakura. Il risultato è strepitoso, con 52 vini premiati. Possiamo presumere che la quasi totalità delle bottiglie delle Donne del vino concorrenti abbiano ricevuto medaglie.

Alberello e il cambiamento del clima nelle vigne

L’alberello rinnoverà il Brunello? Castello Banfi e Molinari ci credono e non sono i soli: con il global warming si moltiplicano le sperimentazioni

Alberello-Banfi

Alberello-Banfi

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

Alberello è una forma di allevamento della vite molto antica. Tradizionalmente viene utilizzata in zone aride e terreni poveri come la Germania e la Francia Settentrionale e le regioni del Sud d’Italia e della costa meridionale del Mediterraneo. Ha un carico di grappoli scarso e, per questo, nel passato, è stato spesso sostituito da forme di allevamento più produttive come il cordone speronato o il tendone. In Toscana erano ben conosciuto fino dal medioevao: negli affreschi del Palazzo pubblico di Siena vediamo vigneti specializzati con filari ad alberello a Siena e nel Chianti (Buongoverno (1327-29) e tendone in Maremma ( Assedio di Giuncarico 1309).
A Pantelleria le viti ad alberello (500 ettari) per la produzione dello zibibbo sono iscritte nel Patrimonio dell’umanità dell’Unesco e dal 2016 sono protette da un Parco Nazionale, che è il primo della Sicilia.

Panelleria-alberello

Panelleria-alberello

Con il global warming l’alberello torna ad essere guardato con grande interesse anche fuori dai territori dove è tradizionalmente coltivato. Infatti permette alle viti di produrre uva di eccellente qualità anche in situazioni estreme per temperature e povertà d’acqua.
Al Castello Banfi, maggiore realtà produttiva di Montalcino con 3.000 ettari di superficie, di cui 850 coltivati a vigneto, sperimentano l’alberello dal 2002. Hanno inventato una forma nuova che è stata battezzata alberello Banfi oppure << “candelabro”, perché ne ricorda la forma>> come lo chiama scherzosamente l’agronomo Gianni Savelli.

Pasqua in agriturismo con famiglia e cani

Primavera dell’anima e della natura, la Pasqua è il primo ponte per godersi gli affetti, i piaceri della tavola e i grandi vini

Pasqua-Agriturismo-in-Toscana-Fattoria del Colle- primavera - Felix nel parco delle piscine

Pasqua-Agriturismo-in-Toscana-Fattoria del Colle-Felix nel parco delle piscine

Dove meglio che in Toscana, nella campagna più bella del mondo? Una terra dove l’armonia di immensi panorami ha un effetto benefico e si chiama appunto “terapia del paesaggio”, dove ci sono luoghi di grande spiritualità come l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (12 km) e Assisi è a un’ora di viaggio.
A questi luoghi che santificano la Pasqua si aggiungono le proposte più golose e divertenti legate alle cantine di Brunello e Orcia Doc di Donatella Cinelli Colombini, alle cene a tema e alla lezione di cucina adatta anche ai bambini, alle visite guidate e al wellness.
C’è tempo per il sacro e per il profano in un luogo grande e antico come la Fattoria del Colle. Un luogo che ha nell’autenticità il suo elemento di maggior attrattività. Abitare nelle case degli antichi contadini, trasformate in agriturismo, dove parte dell’arredamento è d’antiquariato da la sensazione di essere a casa dei nonni toscani. La libertà di spazi immensi e incontaminati (le vigne solo coltivate in modo biologico) in cui prendere il primo sole e far correre i propri figli e i propri cani, è un vero toccasana dopo lo stress della città.

Pasqua-Fattoria-del-Colle - Agriturismo-Toscana

Pasqua-Fattoria-del-Colle – Agriturismo-Toscana

Tradizione e autenticità a tutti livelli: ecco che le massaie insegnano a fare i pinci, la tipica pasta fresca senese a grandi e piccini. La visita della cantina Casato Prime Donne di Montalcino avviene con una degustazione itinerante che combina musica e grandi vini, storia antica e folclore moderno. Un mix in grado di emozionare anche i più esperti wine lovers e di divertire i bambini. I Brunello in assaggio hanno ricevuto premi internazionali ma il modo di raccontarli è avvincente come un romanzo.

Debra Meiburg MW  The Women of Wine Festival 

Debra Meiburg Master of Wine e regina del vino a Hong Kong celebra i successi delle donne in campo enologico  in occasione della Festa delle Donne 2017

Debra-Meiburg-Wimen-of-Wine-festival

Debra-Meiburg-Women-of-Wine-festival

di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

Questo promette di essere un anno decisivo per il vino al femminile:  le Donne del Vino italiane iniziano le celebrazioni della Festa delle Donne  il 4 marzo, con 70 eventi in cantine, enoteche e ristoranti di tutta la nazione, mentre Debra Meiburg  chiude il percorso il 10 marzo a Hong Kong nel teatro della Camera di Commercio con un mega festival.

Debra-Meiburg-la-persona-più-importnte-del-vino-a-HongKong

Debra-Meiburg-la-persona-più-influente-sul-vino-a-HongKong

Il suo sarà il primo “Women of Wine Festival” e comprenderà un talk show di donne  al TOP, degustazioni e incontri in un clima festaiolo e mondano.  Celebrerà  le donne del vino più potenti selezionate da Debra  ma anche alcune  delle << most successful businesswomen, including entrepreneurs, trendsetters and industry leaders in other sectors away from wine>> donne che hanno più successo negli affari, che fanno tendenza, guidano industrie.  Come dire “le donne mostrano I muscoli!”

Debra-Meiburg-la-persona-più-importnte-del-vino-a-HongKong

Debra-Meiburg-la-persona-più-importnte-del-vino-a-HongKong

A loro disposizione vini e importatori al femminile perchè, oltre allo show ci sia anche business.  <<We are carefully selecting the right mix of speakers, wines and exhibitors to offer a total lifestyle, learning and inspirational experience, in which women can toast to the messages of gender equality and diversity of International Women’s Day in a stylish and fun setting>>  dice Debra, stiamo attentamente selezionando il giusto mix di relatori, vini e espositori  per offrire un’esperienza che insegni e stimoli, nella quale le donne trovino  il messaggio sull’uguaglianza e la diversità dei generi che vine dalla Festa delle Donne in uno stile elegante e divertente.

Legge per l’enoturismo: come, dove e perché

Per distinguere le cantine “turistiche” da tutte le altre, spingerle a qualificarsi, promuoverle e trasformarle in un volano economico per i loro territori

MTV-Puglia-18 anni-Dario-Stefano-Vittoria-Cisonno-Donatella-CinelliColombini-Sebastiano-De-Corato

MTV-Puglia-18 anni-Dario-Stefano-Vittoria-Cisonno-Donatella-CinelliColombini-Sebastiano-De-Corato

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne
Il disegno di legge sull’enoturismo ha avuto una partenza ingarbugliata; a dicembre l\1a prima proposta era stata depositata alla Camera dell’Onorevole Colomba Mongiello poco dopo è arrivata quella del Senatore Dario Stefano che, fra le due, è stata scelta per essere discussa dalla commissione agricoltura e andare avanti. Le audizioni, che si stanno susseguendo, devono portare a un testo definitivo e condiviso che dia alle cantine aperte al pubblico standard minimi possibilmente uguali in tutta Italia, un osservatorio nazionale con funzioni di controllo e indirizzo, infine, ma forse più importanti di tutto, degli strumenti di comunicazione e commercializzazione. Movimento Turismo del Vino, UIV, Città del vino, FIVI …. ascoltati dalla commissione parlamentare hanno chiesto una regia nazionale, che, sebbene

Legge-sull'enoturismo-Dario-Stefano

Legge-sull’enoturismo-Dario-Stefano

indispensabile per dare prospettive all’enoturismo, è in contrasto con le norme su turismo e agricoltura. Due comparti che, in forza di un referendum e delle leggi conseguenti, sono larghissimamente delegati alle regioni. C’è dunque da chiedersi se la legge sull’enoturismo faccia la fine di quella per le Strade del vino, anch’essa nata con i migliori auspici e diventata poi uno stipendificio di organismi inutili.

Festa delle Donne del Vino al Casato Prime Donne

Sabato 4 marzo Donatella Cinelli Colombini apre le porte della sua cantina di Montalcino per due visite multisensoriali guidate da lei alle 16 e alle 17

Fesa.Delle-Donne-del-vino.Casato-Prime-Donne-Montalcino-4-marzo

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Due degustazioni itineranti alla ricerca della multisensorialità in equilibrio perfetto nella cantina Casato Prime Donne un luogo dove la passione per il vino e la cultura locale di Donatella hanno dato vita a un percorso con caratteri originali e di grande suggestione. Le botti ed i tonneau sono infatti intercalati da dipinti storici e nella nuova sala da vinificazione un video esprime lo spirito del popolo montalcinese.

Il 4 marzo in occasione della Festa delle Donne del Vino che si celebra in tutta Italia con oltre 70 eventi, Donatella Cinelli Colombini Presidente delle Donne del Vino, guiderà personalmente, nella sua cantina di Montalcino,  due degustazioni itineranti (gratuite). Il percorso prevede l’assaggio di 4 vini in abbinamento con 4 formaggi e

Fesa.Delle-Donne-del-vino-Casato-Prime-Donne-Montalcino-4-marzo

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con l’ascolto di 4 brani musicali scelti dal sommelier musicista Igor Vazzaz.
Ogni dettaglio è stato studiato da grandi esperti di vino, musica e formaggio per proporre un evento unico capace di donare l’emozione irripetibile di un’armonia multisensoriale.
Ecco i vini e le musiche
• Chianti Superiore DOCG 2014 Claudio Monteverdi, Ouverture da L’Orfeo (1607).
• Rosso di Montalcino 2015 Thelonious Monk, Cootie Williams, ‘Round Midnight (1944)
Brunello di Montalcino DOCG 2012 Zoltàn Kodàly nella Sonata for solo cello opus 8, Adagio con grand’espressione (1915)
• Passito di uva Traminer 2015 Frank Zappa con Mother People (1968)

Enologhe spagnole : le 19 al TOP

Las damas del vino español 19 enologhe spagnole TOP nascono quasi tutte in famiglie storiche del vino. 5 emergenti e 14 affermate ma tutte talentuose

Begoña-Jovellar

Begoña-Jovellar

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, cantina Casato Prime Donne

The Drinks Business continua il suo viaggio nel mondo del vino al femminile portandoci in Spagna, una nazione tradizionalmente maschilista, dove le donne cominciano a emergere dall’ombra. Fra le 20 enologhe selezionate dal prestigioso portale inglese, la stragrande maggioranza nasce in famiglie di produttori storici, poche quelle che sono arrivate a ruoli chiave solo grazie al loro talento ma tutte hanno scelto il mestiere di enologo per passione. << For a woman, getting to the top of your game

María-Larrea-Cune

María-Larrea-Cune

in the male-dominated wine world is hard enough – doing so in a macho country such as Spain is all the more impressive>> per una donna arrivare in alto nel mondo del vino dominato dagli uomini è difficile comunque- farlo in una nazione maschilista com’è la Spagna è davvero impressionante.
Qui riporto qualche notizia i due articoli di The Drinks Business vanno letti
• María José López de Heredia quarta generazione della celebre famiglia di produttori della Rioja, ha rinnovato i vini rossi da lungo invecchiamento tradizionalmente prodotti con una tecnica ossidativa in botte. Nella sua casa c’è un precedente: nel 1886 l’azienda era guidata dalla sua bis bisnonna.

Massaggi e assaggi di vini da mito: weekend novità

Toscana, cantine di Brunello, Chianti e Orcia. Massaggi e bagni nella vasca idromassaggio panoramica, cene a lume di candela con piatti storici

benessere-massaggi-e-grandi-vini-Fattoria-del-Colle-Toscana

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Nuova proposta per soggiorno  dedicato a benessere e grandi vini alla Fattoria del Colle.
Massaggi e assaggi di vini: cerchi un fine settimana romantico con piccoli piaceri rigeneranti? Ecco una proposta su misura per te: lontano dal traffico, a contatto con la natura, i grandi vini e le antiche tradizioni, con un centro benessere in esclusiva …. Puoi partire da casa con blue jeans e poco altro perché sarai sempre a tuo agio sia con vestiti firmati che con la tuta da jogging, questa è la magia della campagna toscana.
Devi portare una sola cosa: la persona del tuo cuore.

Massaggi-e-assaggi-di-vino-Fattoria-del-Colle-Sala-Liberty-del-ristorante

Massaggi-e-assaggi-di-vino-Fattoria-del-Colle-Sala-Liberty-del-ristorante

La fattoria del Colle è come un piccolo borgo con villa, cappella e case di antichi contadini trasformate in alloggi agrituristici dove i mobili sono di piccolo antiquariato ma divani, bagni, cucinotti, riscaldamento e WiFi sono moderni. Intorno vigneti e oliveti in una campagna intatta da secoli.
Il programma è pieno di suggestioni, momenti piacevoli e capaci di arricchire.
Due cene a lume di candela nel ristorante della Fattoria per assaggiare pappardelle con sugo di scottiglia, tagliata di bue chianino, peposo delle fornaci del cotto … sapori e racconti di una terra antica.