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Casato Prime Donne un premio nel segno della Valdorcia

Una festa sul tema Ricchezza e povertà della Valdorcia per i vincitori del Premio Casato Prime Donne: Bertocchini, Di Lazzaro, Pancera, Patanè e Rontini

Premio-Casato-Prime-Donne-2017-vincitori

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Il territorio e l’ambiente protagonisti come non mai nel Premio Casato Prime Donne che è stato consegnato a Montalcino, nel Teatro degli Astrusi, domenica 17 settembre. Una bomboniera settecentesca che ha ospitato la premiazione di Federica Bertocchini, scopritrice del bruco-mangia plastica e dei migliori contributi alla valorizzazione di Montalcino e dei suoi vini: Pietro di Lazzaro, Stefano Pancera, Vannina Patanè e Andrea Rontini. La foto di Rontini è stata scelta fra 5 finaliste da una giuria popolare che ha votato on line. La sua immagine della Valdorcia -fra realismo e fantasy- introduce il tema della festa in onore dei vincitori che

Federica-Bertocchini-Casato-Prime-Donne-2017

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si è svolta alla Fattoria del Colle di Trequanda e ha celebrato la rinascita di questo territorio dalla miseria del passato al successo enologico e turistico di oggi.

Il Premio Casato Prime Donne ha una crescente notorietà come vetrina dei nuovi modelli femminili e delle azioni più incisive nella divulgazione dei territorio in cui nascono i vini Brunello e Orcia. Deve molta della sua reputazione al rigore della giuria che sceglie i vincitori, essa è presieduta da Donatella Cinelli

Premio-Casato-Prime-Donne-2017-vincitori

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Colombini ed composta da Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione.
Quest’anno ha scelto come personaggio emblematico dell’universo femminile: Federica Bertocchini la microbiologa italiana che ha scoperto un bruco contenente l’agente capace di degradare la plastica dando una soluzione all’enorme inquinamento di questo materiale.
Nelle sezioni giornalistiche del Premio hanno vinto Pietro di Lazzaro per il servizio

Premio-Casato-Prime-Donne-lo-staff-organizzatore

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televisivo dedicato al 50° anniversario del Consorzio del Brunello trasmessi dal TG3 RAI. Stefano Pancera con il servizio televisivo intitolato “Il futuro del vino italiano nelle mani dei giovani” trasmesso da Mattino 5 di Canale 5 che ha avuto il Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”. Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile a Vannina Patanè per l’articolo intitolato “Montalcino acqua e vino” pubblicato in “In Viaggio”. Il vincitore del Premio per fotografie sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia” è Andrea Rontini, con l’immagine Val d’Orcia dicembre 2016.

Vendemmia 2017 Brunello ok

Il Brunello 2017 sarà poco, avrà molti estratti e molto alcool. Un grande vino mediterraneo, potente che darà il meglio di se in giovinezza

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Di Donatella Cinelli Colombini

La vendemmia 2017 si conclude oggi e ha dimostrato, ancora una volta, la superiorità della coltivazione biologica e la straordinaria vocazione di Montalcino. Il nostro territorio sembra protetto da Dio e, anche nell’anno tragico della viticultura europea mette, in cantina una vendemmia fra il buono e l’ottimo. Nei nostri vigneti di Brunello il calo produttivo c’è stato ma complessivamente fra il 10 e il 20% rispetto allo scorso anno.

Montalcino-Brunello-Vendellia-2017-Donatella-Cinelli-Colombini

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Incredibile ma vero il territorio del Brunello è passato indenne dalle calamità naturali che altrove, nel 2017, sono state di una violenza impressionate: la gelata di fine aprile che ha seccato i germogli in gran parte d’Europa, il caldo estivo con 43°C per dieci giorni di fila, le grandinate e infine le bombe d’acqua durante la vendemmia. Ecco che mentre a Livorno cadevano 400 mm di pioggia in quattro ore allagando e uccidendo intere famiglie, sui nostri vigneti di Montalcino scendeva una pioggerella leggera appena sufficiente a rifrescare le foglie.
Siamo stupefatti anche noi da quello che sembra un miracolo anche perché altrove era da “piange a pezzi” come diciamo nel vernacolo senese. E infatti alla Fattoria del Colle, nella Doc Orcia è stato un disastro. Il vigneto Cenerentola di 2,5 ettari ha prodotto 9 q d’uva, il vigneto Poggione 40 q in 6 ettari. Praticamente abbiamo perso il raccolto a causa del terreno sabbioso che ha trasformato l’assenza di piogge, da febbraio in poi, in una situazione da deserto del Sahara. Inoltre da giugno i cinghiali sono arrivati nelle vigne cercando di dissetarsi e sfamarsi con i grappoli acerbi. Il risultato è stato tragico. Solo il vitigno Foglia Tonda è arrivato alla vendemmia con bellissimi grappoli maturi. Tutto il resto non c’era più.

Come decidere il giorno della vendemmia

Il metodo del calendario, l’analisi dei polifenoli tipica dell’ultimo Novecento e l’assaggio dell’uva: ecco come viene deciso il giorno della vendemmia

Vendemmia 2014 agosto Sangiovese alla Fattoria del Colle

il giorno della vendemmia, come deciderlo

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

I vecchi manuali parlano di una sorta di “regola aurea” 60-60-60 cioè sessanta giorni dal germoglio all’allegagione (fioritura e formazione del grappolo), sessanta giorni dall’allegagione all’invaiatura (cambio di colore dell’uva) e sessanta giorni dall’ivaiatura alla vendemmia. Il 180° giorno dovrebbe essere dunque il giorno della vendemmia, ma non sempre è così.
Il ciclo vitale della vite iniziava nella prima metà di aprile e finiva nella prima metà di ottobre. Dopo il global warming gli intervalli far una fase e l’altra sono più o meno gli stessi ma iniziano prima e finiscono prima come hanno mostrato Lydia e Claude Bourguignon sui rilevamenti effettuati a Ronanée Conti.

complessità-del-vino-l'importanza-della-vendemmia

Giorno-della-vendemmia-la-decisione-dipende-fall’assaggio-dell’uva

In annate come il 2017 l’anticipo è di circa venti giorni perché l’inverno molto mite ha favorito un germoglio precocissimo e quindi non deve meravigliare se la vendemmia è anch’essa precocissima.
Ad accelerare i tempi concorrono altre circostanze, prima di tutto il sole e poi lo stress idrico che possono innescare fenomeni di appassimento dell’uva sulle piante. In annate estreme, come fu il 2003, il clima può far aumentare la concentrazione di zucchero e diminuire il succo negli acini costringendo i vignaioli a cogliere anche se le cellule della buccia dell’uva sono ancora troppo dure per cedere (idrolizzare nel mosto) i preziosi antociani e tannini. In pratica la maturazione tecnologica c’è ma quella polifenolica no.

Straordinario weekend di vendemmia e svinatura

Weekend di vendemmia e svinatura nel Brunello con esperienze uniche, emozionanti e capaci di insegnare come nascono i grandi vini in modo divertente

weekend-vendemmia-svinatura-

weekend-vendemmia-svinatura-Donatella-Cnelli-Colombini

Un programma intensissimo che comprende tante esperienze diverse: una visita in cantina con degustazione itinerante abbinata a brani musicali, diventare enologi per un giorno e produrre il proprio vino supertuscan, assaggiare in verticale il Brunello mentre è ancora in botte e poi in bottiglia fino a riserve importanti … entrare in vigna nel momento della vendemmia per cogliere l’uva che servirà per una bottiglia di vino e poi andare in cantina a vedere la vinificazione assaggiando il mosto …. Tante emozioni come quella di realizzare la propria bottiglia personalizzata di Brunello da portare a casa come ricordo di un week end indimenticabile a contatto con la natura e i grandi vini di Toscana.

Casato-Prime-Donne-Montalcino-Canttina-Brunello

Casato-Prime-Donne-Montalcino-Canttina-Brunello

Un weekend di vendemmia e svinatura diverso, pensato per emozionare e insegnare sia agli esordianti che ai grandi esperti. Il programma propone infatti esperienze divertenti, inconsuete ma anche molto formative dove tutti, anche se in modo diverso, imparano come nascono i grandi vini e la sensibilità che serve per interpretare in modo diverso l’uva di ogni vendemmia e di ogni vigna.

Le due cantine di Donatella Cinelli Colombini sono piccole ma hanno fama internazionale, Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle nel sud del Chianti. Con uno staff interamente femminile producono vini d’autore – Brunello, Chianti Superiore, Orcia, Supertuscan- che ogni anno ottengono giudizi eccellenti da parte della stampa di vino più importante del mondo.

Sax sotto le stelle alle saline di Gozo

Uno dei party più suggestivi e divertenti dell’estate  nelle saline di Gozo di a Marsalforn ospiti del re dell’isola Mabraham Said con il mio Rosso di Montalcino

Saline-di-Gozo-prima-del-party-Sax-under-the-stars

Saline-di-Gozo-prima-del-party-Sax-under-the-stars

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Casato Prime Donne

Le saline di Gozo a Marsalforn sono uno dei luoghi più belli delle isole maltesi. Nella forma attuale hanno 350 anni ma probabilmente erano già in uso all’epoca romana. Sono sulla scogliera di tufo giallo che, per circa 2 chilometri, ha della zone pianeggianti prima di precipitare in mare. Qui sono stati scavati piccoli recinti che formano una sorta di ricamo pietrificato dove il sale viene raccolto a mano ancora oggi, con piccoli scopini, nei mesi di luglio e agosto. Si tratta di un luogo magico e unico al mondo.
E’ protetto da particolari restrizioni e organizzarvi un evento è davvero difficile. Quasi solo il re di Gozo Abraham Said ci riesce. Abraham con il suo” Vini e Capricci” sta diventando il fulcro della migliore enogastronomia delle isole maltesi e anche di attività

Saline-di-Gozo-durante-il-party-Sax-under-the-stars

Saline-di-Gozo-durante-il-party-Sax-under-the-stars

culturali che comprendono nostre di arte contemporanea, concerti e performance.
Quella organizzata alle saline prometteva di essere un evento memorabile, ma la realtà ha superato le attese. Per aumentare la suggestione sono arrivati dal Piemonte il sassofonista Mikele Lazzarini e la cantante Alea dalla voce potente e melodiosa.

I 10 migliori libri su vini e spiriti

Cosa devi leggere se vuoi essere un wine lover aggiornato? Questi sono i migliori 10 libri su vini e spiriti recenti scelti da The Drinks Business

Migliori libri di vini e spiriti John Szabo Volvanic Wines

Migliori libri di vini e spiriti John Szabo Volvanic Wines

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

L’elenco di Drinks Business contiene due perle degne di nota il libro sui rosè di Kathering Cole e quello sui vini delle zone vulcaniche di John Szabo per il resto mostra da prodigiosa capacità britannica di ignorare tutto quello che non è scritto in inglese. Ecco che Il respiro del vino di Luigi Moio svanisce nel nulla. Tuttavia mostra come le idee curiose e coraggiose facciano breccia … come dire <<se non ti distingui ti estingui>>

Cantina del governo inglese ci sono Petrus, Krug, Latour

Cosa c’è nella cantina del governo inglese della premier Theresa May? 33.669 bottiglie per un valore complessivo di 800.000$ ed ecco le 10 più vecchie

cantina del governo inglese Chateau Margaux 1962

cantina del governo inglese Chateau Margaux 1962

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Nel caso, molto improbabile, uno di noi diventasse Primo Ministro e fosse invitato dal governo inglese, ecco la lista delle più vecchie bottiglie conservate nelle cantine del governo inglese, per chiedere un assaggino.
Come era facile prevedere i millesimi del primo Novecento sono di Porto ma la cantina è straordinariamente ben fornita. Fu costruita nel 1908 nei sotterranei di Lancaster House in St James’s a Londra e contiene 33.669 bottiglie per un valore complessivo di 800.000 Sterline. Come sempre il governo della Regina Elisabetta è ben attrezzato ma trasparente e ogni anno dichiara l’inventario in modo che i cittadini sappiano come sono spesi i soldi delle tasse. Nella lista delle bottiglie ci sono anche vini italiani come un 2001 Sassicaia del 2001 e un Masseto di Ornellaia del 1994.

Cantina del governo inglese Chateau Pétrus 1970.

Cantina del governo inglese Chateau Pétrus 1970.

Ovviamente le bottiglie più vecchie e prestigiose sono destinate solo agli ospiti top ma, nella speranza di diventare una di loro, andiamo a vedere cosa potrei bere.
Chateau Pétrus 1970 costa 2.022$
Chateau Suduiraut 1° cru classé Sauternes. No io odio i vini dolci
Krug Brut Bhampagne – magnum 1964 anche questa no, il gusto troppo ossidativo dei vecchi Champagne piace molto agli inglesi e poco a noi italiani che preferiamo uno stile più fresco e fragrante
Chateau Margaux 1962 si, sicuramente si la berrei molto volentieri. Non è il mitico 1953 (il mio anno di nascita) ma questa bottiglia la vorrei proprio assaggiare
Bouchard Père et Fils Grand Cru Le Corton 1961 finalmente un Borgogna!

Donne del vino e profumo: permesso o vietato?

Donne del vino e profumo sono incompatibili. Chiunque produca, degusti oppure serva il vino non deve avere odori che ne alterino la percezione

Donne del vino e profumo. AlessandraFedi-Asta-DonneDelVino

Donne del vino e profumo. AlessandraFedi-Asta-DonneDelVino

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Nel bon ton delle donne del vino c’è anche la regola di non usare profumi. Un divieto che riguarda soprattutto le mani e quindi anche l’uso di saponi aromatizzati. Per questo nelle toilette delle cantine i detergenti devo essere neutri.

Ho parlato delle donne ma la raccomandazione vale, ovviamente, anche per gli uomini e i loro dopobarba che possono essere un problema, se sono molto odorosi.
E’ vero che l’olfatto ha una grande velocità di adattamento e dopo qualche minuto il profumo della signora che siede accanto all’assaggiatore di vino risulterà meno invadente per il naso del wine expert, ma gli odori nei bicchieri saranno comunque influenzati da quelli floreali, oppure speziati del profumo.

Donne del vino e profumi- Vino e fashon

Donne del vino e profumi- Vino e fashon

Le persone abituate a profumarsi e addirittura a cambiare essenza nelle varie ore del giorno, hanno pelle e indumenti particolarmente “aromatici”. Per questo, un vero professionista –enologo, sommelier, wine critics- deve evitare sempre l’uso del profumo e non solo quando lavora perché potrebbe non bastare.
Per fortuna le nazioni dove la cultura del profumo è più sviluppata sono soprattutto arabi dove la religione mussulmana vieta il consumo del vino, altrimenti il problema sarebbe davvero grosso.

In vigna a Montalcino dopo i 10 giorni di fuoco

Il 2017 ci mostra il volto cattivo del global warming: gelate primaverili, oltre 40°C per 10 giorni e poi le grandinate. La vigna a Montalcino  recupererà? 

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Di Donatella Cinelli Colombini

Di sicuro sarà una vendemmia scarsa perché parte dell’uva è andata perduta: è verde e rimarrà tale, oppure è scottata. Altra cosa certa è che la prossima vendemmia sarà costosa perché solo una raccolta manuale e anzi una doppia vendemmia negli stessi filari con attentissima selezione, manderà in cantina dell’uva capace di trasformarsi in vini di qualità. E’ tutto questo nella speranza che piova senza grandine e che le temperature si abbassino.
Di sicuro quella 2017 sarà la più scarsa vendemmia europea degli ultimi 50 anni. Gelate, grandinate e sole come nessuno aveva mai visto. Nell’Ottocento tutto questo avrebbe causato carestie e migrazioni. Oggi, per fortuna, non ci farà soffrire la fame ma certo i vignaioli ricorderanno quest’annata come una delle più povere.

In-vigna-a-Montalcino-2017-sangiovese-lato-a-nord

In-vigna-a-Montalcino-2017-sangiovese-lato-a-nord

Massima incertezza per tutto il resto.

Nessuno aveva mai visto niente di simile; nei primi 10 giorni di agosto le querce sono diventate gialle, le siepi di bosso centenarie si sono seccate, la produzione di olive è persa totalmente perchè gli alberi non “hanno più la trama”, il terreno e coperto di foglie secche come in autunno e le viti soffrono come non mai.
Dopo le piogge del 10-11 agosto tutti si chiedono se la vigna a Montalcino avrà un recupero oppure i danni da sole sono talmente gravi che richiederanno mesi per il ritorno a un fisiologico funzionamento dei sistemi vitali.
Il giugno 2017 è stato il secondo più caldo dopo quello del 2003.

Federica Bertocchini è la Prima Donna 2017

Premio Casato Prime Donne 2017 alla scopritrice del baco mangia plastica  Federica Bertocchini e ai giornalisti Pietro di Lazzaro, Stefano Pancera e Vannina Patanè

Federica Bertocchini Vincitrice Premio Casato Prime Donne 2017

Federica Bertocchini Vincitrice Premio Casato Prime Donne 2017

Federica Bertocchini 49 anni biologa molecolare di Piombino ha scoperto il bruco che mangia la plastica. Una scoperta capace di risolvere grossi problemi ambientali, soprattutto in mare dove c’è un’sola galleggiante di rifiuti grande come il Texas. Nonostante la scoperta, a causa della mancanza d’investimenti nella ricerca Federica, da qualche mese, è disoccupata.

A Federica Bertocchini e al mondo scientifico, generoso e attento all’ambiente che lei rappresenta va il Premio Casato Prime Donne 2017 per decisione unanime della giuria presieduta da Donatella Cinelli Colombini e composta da Rosy Bindi, Anselma

Pietro-di-Lazzaro-TG3-Premio-Casato-Prime-Donne-2017

Pietro-di-Lazzaro-TG3-Premio-Casato-Prime-Donne-2017

Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione.
Insieme a lei, nelle sezioni giornalistiche e fotografiche, riservate a chi ha meglio divulgato Montalcino e i suoi vini, vincono Pietro di Lazzaro per il servizio televisivo dedicato al 50° anniversario del Consorzio del Brunello del TG3 RAI, Stefano Pancera per il  pezzo intitolato Il futuro del vino italiano nelle mani dei giovani trasmesso da Mattino 5 Mediaset e Vannina Patanè per l’articolo Montalcino acqua e vino pubblicato in “In Viaggio” di Aprile 2017. Ad essi si aggiungerà l’autore della migliore foto dei territori dei vini Brunello e Orcia che verrà scelto nel mese di agosto fra 5 finalisti da una giuria popolare attraverso il voto online.

Vernaccia Bolgheri e il nuovo enoturismo

Vernaccia di San Gimignano e Bolgheri avamposti del nuovo enoturismo basato sulle esperienze e le nuove tecnologie. Le due wine experience a confronto

Vernaccia Wine Experience

Vernaccia Wine Experience

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

La Vernaccia di San Gimignano ha rivitalizzato la Rocca di Montestaffoli nel punto più alto della città delle cento torri. Un progetto sviluppato da comune e consorzio che dal 2 aprile 2017 offre una “Wine Experience” con degustazioni guidate, degustazioni libere, informazioni e esperienze che sfruttano la tecnologia per creare emozioni e conoscenze. Ecco che la visione a 360° permette camminare, con effetto molto realistico, in vigneti e cantine mentre una voce – in italiano e inglese- spiega il processo produttivo della Vernaccia. Ecco che all’ingresso un maxischermo mostra i volti dei produttori aprendo un rapporto diretto con i

San Gimignano

San Gimignano

protagonisti e accanto i beccucci degli erogatori automatici propongono assaggi di Vernaccia in libertà. Ecco la storia narrata da fantasmi che appaiono sui veli nelle stanze dove enormi foto e video portano il visitatore all’interno del mondo vernaccia.
I punti di forza di questo progetto innovativo e ben realizzato (bravo direttore Stefano Campatelli), sono la sua autenticità, la forza del suo messaggio, la competenza del personale che, nelle degustazioni guidate, ha una capacità di affascinazione straordinaria. Anche la location storica in uno degli HUB del turismo culturale italiano è sicuramente un elemento importante, dalla terrazza e dalle finestre il panorama “sul medioevo” è meravigliosa.

Vota la foto 2017 vincitrice del Premio Casato Prime Donne

Fantasy o realistica, evocativa o descrittiva …. Sarai tu a scegliere la foto 2017 dei territori del Brunello e dell’Orcia fra 5 immagini capolavoro

Andrea Rabissi - Discreta Presenza Premio Casato Prime Donne 2016

Andrea Rabissi – Discreta Presenza Premio Casato Prime Donne 2016

Clicca qui e apri la casella di voto con le 5 immagini finaliste del Premio Casato Prime Donne fra cui scegliere la foto 2017 vincitrice. La votazione resterà aperta dal 7 agosto al 4 settembre e potrai esprimere una sola preferenza.

Forza, fai la tua scelta! E’ divertente e la tua opinione ci interessa.
Le 5 immagini finaliste riguardano i territori in cui vengono prodotti i vini Brunello e Orcia, 13 comuni: Montalcino, Pienza, Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda, parti di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

Premio Casato Prime Donne Luna a Torrenieri Andrea Rontini

Premio Casato Prime Donne Luna a Torrenieri Andrea Rontini

Un territorio, in gran parte iscritto nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e universalmente famoso per la sua bellezza e storicità. Si tratta di un banco di prova particolarmente difficile perché tutti i più grandi fotografi di paesaggio hanno puntato i loro obbiettivi sulle morbide colline, i volti etruschi dei vignaioli, i cipressi di San Quirico, la Cappella di Vitaleta, le cantine, i giardino de la Foce …. Fino a farne l’icona della Toscana più bella e più vera. In altre parole l’effetto cartolina, il “déjà vu” sono minacce capaci di condizionare chi scatta e chi guarda.

Come fare per scegliere il vino al ristorante

Qualche proposta e qualche consiglio per evitare brutte figure e scegliere il vino al ristorante in modo da esaltare i piatti senza vuotare il portafoglio

 

Come scegliere il vino al ristorante

Come scegliere il vino al ristorante

Di Donatella Cinelli Colombini
Contro la pessima abitudine di scegliere il vino al ristorante, prima del cibo, contro la mancanza di vini al bicchiere da abbinare ai singoli piatti, contro i menù che precisano tutti gli ingredienti e i fornitori ma non il vino più adatto per accompagnare ogni pietanza …. Contro i ristoranti che puntano sull’alta cucina ma non hanno il sommelier in sala …. Insomma sono contro tutte quelle situazioni che impediscono al commensale di godersi i piaceri della tavola ma fanno sembrare un pranzo una sorta di labirinto pieno di difficoltà. La gioia di gustare piatti prelibati con persone piacevoli passa anche attraverso la semplicità del fare le scelte e dalla presenza, al centro della sala, di un tavolo con 5-6 bottiglie aperte per abbinarle alle diverse pietanze.

SommelierFisar come scegliere il vino al ristorantecome scegliere il vino al ristorante

Sommelier Fisar come scegliere il vino al ristorante 

Bisogna andare a Quebec in Canada per trovare qualcosa del genere oppure possiamo farlo anche noi? E’ l’eleganza, di proporre al cliente un calice di Lugana, poi un Chianti Superiore e dopo un Aglianico per finire con un passito di Pantelleria. Non mi pare difficile e anzi potrebbe essere un modo per far conoscere vini nuovi ai clienti e trasformare una cena in un viaggio fra territori, culture e emozioni gustative nuove, specialmente se in sala c’è qualcuno in grado di spiegare i singoli vini e le cantine in cui nascono.
Invece la realtà di un normale ristorante è diversa: il maître porge al cliente la carta dei vini e il menù chiedendogli di scegliere.
Servono istruzioni per l’uso. Eccole!

 

Champagne più cercati, quelli che tutti sognano

Quali sono gli Champagne più cercati on line, quelli che, potendo, verrebbero comprati per primi? Dom Pérignon, Cristal, Krug, Moët & Chandon

Dom Pérignon Brut fra gli Champagne più cercati

Dom Pérignon Brut fra gli Champagne più cercati

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Ho trovato la lista degli Champagne più cercati in Wine Searcher e mi ha decisamente intrigato perché nello Champagne il mito e il reale, i valori simbolici e la qualità intrinseca, il marketing e il prodotto sono intimamente intrecciati come nella moda.
Insomma la frase di Don Kavanagh è verissima <<For many years, people thought the sparkling wines of Champagne were better purely because they were reassuringly expensive>> per anni e anni la gente ha pensato che le bollicine di Champagne fossero i migliori perché erano famose e care.
Chi non è caduto in questa trappola? Tutti, almeno prima di avere un’idea chiara della qualità degli sparkling prodotti altrove.
L’azione aggressiva degli champagnotti contro chiunque usasse il nome Champagne ha contribuito al mito ma soprattutto è l’azione di comunicazione che ha fatto la differenza con le bollicine del resto del mondo.

Louis Roederer Christal Champagne più cercati

Louis Roederer Christal Champagne più cercati

Nella lista che segue la metà dei brand sono del colosso internazionale del lusso LVMH, una macchina di marketing di dimensione enorme per competenze tecniche e presenza in tutti i canali di comunicazione che contano: dalle grandi riviste di moda, alla televisione, ai canali social fino agli eventi più glamour.
Il risultato è il mito di un vino circondato da polvere di stelle.
Ed ecco la lista degli Champagne più cercati su Wine Seacher il primi è addirittura il vino più cercato in assoluto fra le 9.297.160 etichette presenti nel portale.

Il Medagliere dei vini di Donatella Cinelli Colombini

Gli strepitosi giudizi della stampa estera sui vini di Donatella Cinelli Colombini prodotti nelle prime cantine italiane con sole donne

Brunello 2012 Wine Advocate

Brunello 2012 Wine Advocate

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

I ratings sono ottimi, su tutta la gamma, ovviamente i Brunello ottengono i punteggi più alti ma anche i vini più semplici hanno ottime valutazioni. E’ un grande motivo di orgoglio e perché significa avere lavorato bene in vigna e aver preservato la qualità in cantina ma soprattutto significa avere grande rispetto dei propri clienti. << Nella mia cantina non ci sono bottiglie per i giornalisti e i VIP, abbiamo solo selezioni a prezzi più alti, ma tutte le bottiglie sono uguali e il mercato sta premiando questa scelta di onestà e correttezza. Aspettiamo il giudizio delle guide italiane nella speranza che confermi  il successo>>.

Brunello 2012 Wine Spectator e Wine Enthusiast

Brunello 2012 Wine Spectator e Wine Enthusiast

Il Casato Prime Donne a Montalcino e la Fattoria del Colle di Trequanda hanno 34 ettari di vigneto coltivati in modo biologico e con cura manuale. Le cantine sono due con bottaie negli edifici storici e tinaie in strutture nuove. Anche qui la passione e l’attenzione quotidiana sono evidenti nei tonneau fatti artigianalmente, i nuovi tini troncoconici in cemento nudo, i follatori che consentono di vinificare senza l’uso delle pompe … tanti particolari che servono a preservare la naturale armonia che il vino riceve dall’uva. Alla fine, solo 160.000 bottiglie che vengono vendute in 35 nazioni ma nessuna va ai supermercati.
<<Ecco i rathing della stampa specializzata estera sulle mie ultime annate>> dice Donatella Cinelli Colombini, giustamente fiera <<vi aspetto in Toscana per vedere le mie piccole ma meravigliose cantine>>