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Il futuro del vino è rosa per WineMonitor di Nomisma

Rosè, biologico, vini premium, enoturismo ecco in trend del vino italiano raccontati da WineMonitor di Nomisma oltre alle bollicine regine dell’export

Nomisma-WineMonitor ai Georgofili

Nomisma-WineMonitor ai Georgofili

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

Georgofili, la più antica istituzione del mondo dedicata all’agricoltura, fondata nel 1753, quasi un tempio dedicato allo studio di agricoltura, ambiente e alimenti. Parlare in un posto simile è un privilegio e mette soggezione anche perché i relatori siedono in un alto banco che somiglia a quello di un rettorato universitario. Mi sento privilegiata e emozionata.
L’incontro è organizzato da Silvana Ballotta la vulcanica CEO di Business Strategies, che è sempre un passo avanti a tutti in materia di export e mercati mondiali. Accanto a me siedono Lamberto Frescobaldi, Guido Folonari e Sergio Zingarelli pronti a commentare il libro Wine Marketing che viene presentato dal suo autore Denis Pantini responsabile Nomisma WineMonitor. Un volume che contiene dati su produzione consumi e export di vino oltre a un elenco di 125 pagine con i principali importatori in

LambertoFrescobaldi-GuidoFolonari,-SilvanaBallotta

LambertoFrescobaldi-GuidoFolonari,-SilvanaBallotta

Europa e Stati Uniti curato da Agra Editrice (che è anche l’editore dei miei manuali).
Dall’incontro emergono spunti nuovi e, in certi casi persino inaspettati soprattutto nel focus sulla Toscana. Le esportazioni sono letteralmente trascinate dal Prosecco, le bollicine segnano infatti un + 240% negli ultimi 10 anni contro un + 56% dei vini rossi. I prezzi medi all’export sono sempre stati la nota dolente delle bottiglie tricolori ecco che se la Nuova Zelanda vende a 4,9 € al litro i bianchi ed a 7,31€ i rossi, noi italiani, nel 2017 abbiamo fatturato rispettivamente a 2,8€ e 4,37€ il litro. Tuttavia stiamo migliorando, negli scorsi 5 anni, l’aumento medio dei prezzi è stato positivo: uno spettacoloso +36% in Piemonte e un buon + 24% in Toscana. C’è tuttavia una nota dolente: nello stesso arco di anni i volumi sono cresciuti in Piemonte del 6% e calati in Toscana del 12%.

Gli intoccabili del vino

Gli intoccabili del vino sono quei brand che ottengono oltre 95/100 in qualunque annata solo perché hanno una reputazione monumentale

Gli-intoccabili-del-vino-Chateau-Ausone

Gli-intoccabili-del-vino-Chateau-Ausone

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Montalcino, Casato Prime Donne

Ecco i nomi dei 13 intoccabili del vino che gli esperti premiano con punteggi altissimi in tutte le vendemmie solo perché criticarli fa sembrare l’assaggiatore incompetente o alla ricerca di visibilità in un coro dove le voci ripetono tutte la stessa melodia.
Angelus
Ausone
Cheval-Blanc
Haut-Brion
Lafite
• Lafleur
• Latour
• Le Pin
• Margaux
• Mission Haut Brion
• Mouton Rothschild
• Petrus
• Yquem

Intoccabili-del-vino-Chateau-Cheval-Blanc

Intoccabili-del-vino-Chateau-Cheval-Blanc

L’articolo è di Wine Searcher firmato da Oliver Styles ed è davvero spassoso anche se non arriva all’effetto del bambino che grida <<il re è nudo>> perché tutti siamo ben consapevoli che esiste una scala di valori consolidata e un business esteso in mezzo mondo che ha tutto l’interesse a mantenere le cose come stanno. Del resto chi visita il vigneto bordolese ha una chiara percezione della valanga di denaro spesa in vigneti coltivati con i cavalli, tini, pompe, consulenti …. E tutto quello che serve per trasformare un grande vino in un’eccellenza inarrivabile sotto il profilo dell’immagine e della qualità intrinseca.

2015 il migliore Romanée Conti a memoria d’uomo

Albert de Villaine non ha mai visto un’annata simile in 40 anni di carriera. Ecco i punti di contatto con la vendemmia di Brunello 2010

Romanée Conti Muretti a Secco e Croce

Romanée Conti Muretti a Secco e Croce

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Come fa un produttore a dire <<questa è la miglior vendemmia della mia carriera>>? Sembra un’affermazione difficile almeno quanto quella di scegliere l’anno più bello nella propria vita. Invece è semplice e Albert de Villaine, co proprietario di Domaine de la Romanée Conti (insieme a Henry-Frédéric Roch), lo spiega in modo molto convincente.
<< I have never seen a season where the vineyards were so beautiful from beginning to end>> non ho mai visto un’annata in cui le vigne erano così belle dall’inizio alla fine, ha detto a The Drinks Business. Per poi aggiungere un particolare << in 2015 they were fresh and still green when we picked>> nel 2015 le viti erano fresche e verdi fino alla

Romanée Conti

Romanée Conti

vendemmia. Ebbene, nel 2010, da noi a Montalcino è successa la stessa cosa, mentre coglievamo l’uva le piante erano ancora in vegetazione cioè i tralci verdi crescevano. Ricordo che il Professor Attilio Scienza, a cui descrivemmo questa inusuale fenomeno, ci disse << si è qualcosa che non succede quasi mai ma è indice di una vendemmia di straordinaria qualità>>.
Questa volta è avvenuto in Borgogna ed ha dato origine a vini che de Villaine descrive come gioielli perfetti <<they have fruit, structure, sensuality; this combination is very rare>> essi hanno frutto, struttura, sensualità; questa è una combinazione molto rara, ha detto.

Le 10 donne del vino più potenti del mondo

Sono 10 leonesse, una per nazione, donne del vino celebri, coraggiose e talentuose, scelte da The Drinks Business come esempi del nuovo protagonismo femminile

10 donne del vino più potenti del mondo Domaine Leroy

10 donne del vino più potenti del mondo Domaine Leroy

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Casato Prime Donne

Lalou Bize-Leroy – La vera prima donna della Borgogna. 85 anni, tenace e intransigente non ha paura di sporcarsi le mani. Dopo essere stata con-direttore di Romanée Conti insieme all’attuale proprietario Aubert de Villaine, a causa del disaccordo con lui, nel 1992 ha rassegnato le dimissioni e ha comprato Domaine Leroy creando dei vini capolavoro come il suo Richebourg.
Albiera Antinori – la prima donna a capo del business familiare dei celebri marchesi fiorentini in 632 anni di storia e 27 generazioni. Albiera è un manager di talento che ha dato un grande contributo alla diffusione dei vini più prestigiosi delle cantine Antinori – Tignanello e Solaia – nel mercato asiatico.
María Vargas, direttore tecnico di una delle più prestigiose cantine della Rioja – Marqués de Murrieta. Il rosso Castillo Ygay da lei creato è un vino mito che nelle aste viene venduto a prezzi da capogiro

Susana Balbo 10 donne del vino più potenti del mondo

Susana Balbo 10 donne del vino più potenti del mondo

Celia Welch figlia d’arte il padre era enologo, dopo la laurea in enologia ha lavorato in Nuova Zelanda e Australia per poi tornare in USA a Napa Valley. A lei si deve il vino Scarecrow 2003 che ha ottenuto 98 punti da Robert Parker
Judy Chan nata a Hog Kong ha iniziato lavorando nella finanza finchè, a 24 anni, il padre le ha affidato Grace Vineyard a Shanxi e lei lo ha trasformato nel fiore all’occhiello dell’enologia cinese con 2 milioni di bottiglie l’anno di grande qualità
Susana Balbo, la chiamano l’Evita del vino, è la più famosa enologa argentina ed è stata per tre volte presidente dei vini argentini. Dopo 20 anni come consulente ha creato la sua cantina Dominio del Plata

Solforosa e qualità dei vini rossi invecchiati

Arriva l’enologia di precisione con dosaggi “su misura” della solforosa nei vini e la scoperta dei suoi effetti benefici nell’invecchiamento dei grandi rossi

F.CANIN,P. ARAPITSAS, S.GRANDO, 2 ricercatrici,F.MATTIVI

F.CANIN,P. ARAPITSAS, S.GRANDO, 2 ricercatrici,F.MATTIVI

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

Per anni la parola anidride solforosa pareva una bestemmia. Fra le cose aggiunte al vino era quella maggiormente sul banco degli imputati per il suo carattere allergenico. Chi la usa deve Infatti scrivere sulla bottiglia “Contiene solfiti” quasi a dire “attenzione pericolo”. Esistono limiti all’uso della solforosa SO2 che diventano particolarmente bassi nei protocolli biologico e soprattutto biodinamico ma c’è anche chi, come il Professor Riccardo Cotarella, svolge sperimentazioni per produrre vini senza aggiungerne neanche un grammo.
In realtà la solforosa è il principale conservante del vino che aiuta a proteggere da microorganismi e ossigeno durante tutte le fasi della produzione, dall’uva al mosto, della maturazione in botte all’affinamento.

Washington-Ambaciata_italiana_Mattivi

Washington-Ambaciata_italiana_Mattivi

Fin ora i dosaggi erano basati su prove empiriche senza avere un’esatta nozione di quali fossero le reali reazioni chimiche di solfonazione che avvengono nei vini ma uno studio di Panagiotis Arapitsas, Graziano Guella & Fulvio Mattivi pubblicato nella rivista “Scientific Reports” con il titolo “The impact of SO2 on wine flavanols and indoles in relation to wine style and age” getta nuova luce sull’argomento e prefigura un’enologia di precisione. Introduce cioè un nuovo metodo quantitativo per misurare i derivati solfonati. Inoltre prefigura un futuro, non molto lontano, in cui sarà possibile calibrare al meglio l’aggiunta di anidride solforosa nei vini, tenendo conto della diversa capacità di ciascun vino di consumarla.

Women of Wine Festival e la Festa delle Donne del Vino

Debra Meiburg la regina del vino in Cina e il suo Women of Wine Festival si collega alla Festa delle Donne del Vino  che diventa un network internazionale

Women of Wine Festival (WOW)

Women of Wine Festival (WOW)

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Casato Prime Donne

Debra Meiburg è uno dei wine expert  più noti al mondo: è il primo Master of Wine  in Asia e fa parte del l’Education Committee  del celebre Istituto britannico. E’ 7° fra le donne del vino più influenti del mondo  nella classifica del Global Ranking, il suo show  televisivo trasmesso nei taxi cinesi ha 70 milioni di utenti al mese ed è consulente per il vino delle linee aeree Cathay Pacific.

Nel 2008 ha fondato a Hong Kong una società – Meiburg Wine Media MWM- con lo

Women of Wine Festival (WOW) Debra Meiburg e altre influencer

Women of Wine Festival (WOW) Debra Meiburg e altre influencer

scopo di diffondere la cultura del vino in Asia. Si tratta di una vera e propria “wine hub” che lavora su uno scenario immenso: da New Delhi a Tokyo, da Beijing a Jakarta. Si rivolge ai professionisti del mercato e agli amatori ma è anche un punto di riferimento per tutta la stampa di settore perché, oltre all’attività di formazione tradizionale offre esperienze innovative e stimolanti che permettono ai buyer di esplorare vini emergenti e nuove tendenze.  Un’attività incessante di concorsi, degustazioni,  festival, worksop in cui le cantine incontrano i buyers, azioni di branding e conferenze che portano all’estero una maggiore conoscenza del mercato cinese e aiutano le cantine  di tutto il mondo a vendere in Asia.

Le donne bevono di più accanto a un uomo che puzza

Imbarazzante scoperta dell’University of South Florida mette in relazione la sessualità e il consumo d’alcool: se gli uomini puzzano le donne bevono di più

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Le-donne-bevono-di-più-accanto-a-un-uomo-che-puzza

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

La ricerca è stata fatta su 103 donne con un’età compresa fra i 21 e i 31 anni alle quali è stato detto di partecipare a un’analisi sulle fragranze. Invece la ricerca era di tutt’altro genere: metà di loro ha annusato striscette imbevute d’acqua e metà spruzzate con androstenone – un derivato del testosterone, che è un importante costituente dell’odore umano, in particolare del maschio ed è presente nel sudore. Dopo il test le partecipanti hanno ricevuto l’offerta di due bicchieri di birra (analcolica per motivi di sicurezza) ma solo le donne che hanno sniffato l’aroma di sudore hanno bevuto in abbondanza. 10% in più delle altre. Secondo gli psicologi esiste un legame antico e consolidato fra l’alcool, con le sue virtù disinibitorie e la sessualità. Per questo l’odore di androstenone ha stimolato il desiderio di bere. Evidentemente accanto a un uomo che puzza le donne bevono di più e forse sono addirittura attratte.

Champagne-Carles-de-Cazanove-tradition-brut

Champagne-Carles-de-Cazanove-tradition-brut

E dire che invece il rito di bere il vino in coppia, suscita immagini eleganti, con abbigliamenti ricercati sia per lei che per lui. Invece la realtà è che una bella sniffata puzzolente sollecita molto di più la bevuta. Con la crescita dei consumatori donne c’è da aspettarsi spot o immagini di maschi sudati accanto alle bottiglie!
Ma il mondo del vino, manda anche segnali di tipo opposto. Anzi direi quasi bigotti.
Il Conte Charles Gabriel de Cazanove ha denunciato gli attuali proprietari della cantine di Champagne Charles de Cazanove perché hanno scelto come testimonial l’ex porno star Clara Morgane.

Violante al Gambero Rosso

Corso ” I nuovi orizzonti del vino ” organizzato dal Gambero Rosso con Paolo Zaccaria, Marco Sabellico e Gianni Fabrizio per Agivi giovani imprenditori del vino

Gambero Rosso-corso-Agivi

Gambero Rosso-corso-Agivi

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Montalcino, Casato Prime Donne

Due giorni full immersion – giovedí 22 e venerdì 23 febbraio- per Violante Gardini, energetica Cinellicolombini jr – e alti 18 giovani produttori di vino, a Roma nella sede del Gambero Rosso, la mitica redazione della più importante guida italiana dei vini.
Il corso era organizzato da Agivi un’associazione che riunisce imprenditori e futuri imprenditori di ogni parte d’Italia. Giovani che credono nei vantaggi di fare squadra e affrontare il futuro forti di una rete di amicizie capaci di dare stimoli e aiuto reciproco.

Violante-Gardini-corso-AGIVI-al-Gambero-Rosso

Violante-Gardini-corso-AGIVI-al-Gambero-Rosso

Nel corso dell’anno Agivi propone viaggi didattici, incontri con imprenditori di successo e occasioni formative di tipo molto diverso: dal public speaking, al marketing, oppure, come in questo caso, degustazioni che insegnano l’evoluzione stilistica e culturale del vino in uno scenario internazionale.
Giovani che alla fine vanno volentieri a ballare ma vogliono migliorare sé stessi e le prospettive delle rispettive aziende. In questo spirito, determinato ma anche allegro, Violante e i suoi amici sono entrati nelle aule del Gambero Rosso.
Paolo Zaccaria ha fatto la lezione sui vini bianchi con 12 assaggi. <<Ha scelto per noi vini molto vari che spaziavano dal nord al sud Italia fino alla Mosella e alla Francia>> racconta Violante <<Etna Bianco Cantine Nicosia, Fiano di Avellino di Villa Raiano, Poggio della Costa di Sergio Mottura fino ad uno splendido Chenin blanc Saumur Domaine des Roches >>.

Turista del vino in California? E’ donna

L’identikit del turista del vino USA vi stupirà: è donna! Ricca e coltiva la sua passione associandosi a un wine club e assaggiando almeno una volta la settimana

Turisti-del-vino-in-California-ingresso-Opus-One

Turisti-del-vino-in-California-ingresso-Opus-One

Di Donatella Cinelli Colombini, turismo del vino, Montalcino, Casato Prime Donne

43 anni, 86.00$ di reddito annuo, donna (53%) sposata (68%) laureata (58%).
Nella stragrande maggioranza dei casi vive in città o in zone limitrofe. E’ californiana (50%).
Ha grande passione per il vino e infatti è iscritta a un wine club (30%) e beve vino almeno una volta alla settimana spendendo 29 $.
Chi l’avrebbe mai detto! Eravamo così certi che il turista del vino fosse maschio da rimanere sbalorditi per una simile rivelazione. Donna, ricca, colta e bevitrice competente. Il panorama dei consumatori sta davvero cambiando!

Mondavi winery ingresso

Turismo-del-vino-in-USA-Mondavi-winery ingresso

Il profilo della turista del vino californiana scaturisce da un’indagine del 2016 su un campione di 2.000 persone effettuata dal Wine Institute in collaborazione con USDA Dipartimento USA per l’Agricoltura e reso noto in Italia dal “Corriere Vinicolo”.
Va tenuto presente che il business enotuiristico in USA è gigantesco: 7,2 miliardi di Dollari cioè più che il doppio di quello italiano. Se consideriamo che normalmente la vendemmia italiana è doppia di quella statunitense e che l’intero business del vino italiano è di circa 10 milioni di euro, c’è da mangiarsi le mani.
E sono le contee di Napa e Sonoma hanno fatturati enoturistici per oltre 3 miliardi.
Un turismo in piena espansione che nella sola Napa Valley ha ormai toccato i 3,5 milioni di visitatori.

Pasqua sacra e profana alla Fattoria del Colle

Spiritualità, natura, visite guidate in cantina, degustazioni di grandi vini, piccole lezioni di cucina, e qualche peccato di gola per Pasqua alla Fattoria del Colle

Pasqua-Fattoria del Colle - Agriturismo in toscana

Pasqua-Fattoria del Colle – Agriturismo in toscana

Chi ama trascorrere la Pasqua con la famiglia, con gli amici e con gli amici a quattro zampe, troverà alla Fattoria del Colle, nella Toscana più panoramica e intatta,  il luogo ideale. Il giusto mix di nobili tradizioni e informalità campagnola, grandi vini con premi internazionali e piatti poveri fatti a mano secondo una tradizione centenaria.
Nel programma ci sono la visita con degustazione della cantina del Brunello Casato Prime Donne e quella della Fattoria del Colle che comprende anche le 4 sale storiche della villa cinquecentesca e con i racconti, anche molto romantici, della fattoria.

Pasqua- Vinoterapia-Fattoria del Colle

Pasqua- Vinoterapia-Fattoria del Colle

Due appuntamenti da non perdere sono la degustazione verticale di 5 Brunello dal 1999 al 2013 e la piccola lezione di cucina per imparare a “tirare” i pinci e preparare un dolce primaverile veloce e prelibato: la ricotta montata.
Hanno un posto particolare nel programma le cene e i pranzi che introducono nella civiltà della Toscana: ecco il baccalà alla fratina di Trequanda della venerdì santo, ecco il peposo degli artigiani della terracotta la cui leggendaria invenzione è attribuita a Filippo Brunelleschi autore della cupola del Duomo di Firenze. Il principe della tavola è la bistecca e la tagliata di bue chianino, gigante bianco che vive libero sulle colline intorno alla fattoria ma ha una storia che rimanda agli antichi romani.

La stella del rock Sting e le 4 stelle del Brunello 2017

A message in the bottle di Sting apre la stagione delle anteprime di Toscana a Firenze e la conclude a Montalcino davanti al popolo del Brunello entusiasta

Sting-Benvenuto-Brunello-2018

Sting-Benvenuto-Brunello-2018

Di Donatella Cinelli Colombini

<<Al Festival di Sanremo ho chiesto un bicchiere di vino ma non me l’hanno dato>> ha esordito Sting prima di cantare “A message in the bottle”. La sua performance che inaugura le Anteprime di Toscana e lascia tutti di stucco per la forza espressiva della sua voce e quando inaspettatamente Shaggy gli si avvicina e inizia un duetto il risultato è da brivido.
A Firenze l’ex leader dei Police insieme alla moglie Trudie Styler fanno il giro dei banchi d’assaggio dei consorzi dei vini toscani e poi vengono letteralmente sequestrati da Mediaset. Meno male perché mia figlia Violante che girava da oltre un’ora con una grande macchina fotografica e il cavalletto si era appena accorta di aver lasciato la pila a casa. In questi casi meglio non avere rimpianti! Lasciamo la rock star produttore di

Casato-Prime-Donne-Benvenuto-Brunello-2018

Casato-Prime-Donne-Benvenuto-Brunello-2018

vino a Figline Valdarno e torniamo alle Anteprime di Toscana. L’Assessore Marco Remaschi ci comunica le misure per impedire lo “scippo” di vigneti che pare stia avvenendo, soprattutto in Sicilia, a opera delle cantine venete. Chi affitta un vigneto in Toscana con l’intento di portare i diritti di impianto fuori regione dovrà aspettare sette anni prima di avere l’autorizzazione. Bravo assessore!

Casato-Prime-Donne-Benvenuto-Brunello-2018

Brunello-Casato-Prime-Donne-Benvenuto-Brunello-2018

Le anteprime si mescolano con Buy-Wine organizzato dalla Regione Toscana attraverso PromoFirenze con incontri B2B e poi visita nei territori del vino. Nell’Orcia arrivano 20 buyer provenienti da dieci diversi Paesi. Lo splendido palazzo Chigi di San Quirico, con i suoi saloni affrescati lascia gli ospiti sbalorditi. Dopo il seminario guidato da Suzanne Branciforte e la degustazione dei vini delle 9 cantine partecipanti, i buyer vanno nelle aziende. Da noi alla Fattoria del Colle arrivano  importatori da Azerbaijan, Olanda, Messico, Brasile e Taiwan.

Enoturismo: cosa cambia con l’emendamento Stefano

Le cantine che fanno enoturismo – 20.000 in Italia – hanno finalmente una disciplina fiscale e amministrativa chiara e uguale in tutta la nazione

Enoturismo-SebastianoDiCorato-Vittoria-Cisonno-Dario-Stefano-Donatella-CinelliColombini

Enoturismo-SebastianoDiCorato-Vittoria-Cisonno-Dario-Stefano-Donatella-CinelliColombini

Di Donatella Cinelli Colombini, enoturismo, Montalcino, Casato Prime Donne

Fino ad ora c’erano enormi diversità da regione e a regione: in Toscana le attività enoturistiche di somministrazione e animazione erano legittimate e regolamentate all’interno delle attività agrituristiche. In Veneto invece ogni compenso per assaggi o visite guidate era praticamente vietato salvo per cifre irrisorie.
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2018 entra in vigore l’emendamento sul turismo del vino del Senatore Dario Sefano, capogruppo nella commissione agricoltura di Palazzo Madama. L’enoturismo è finalmente definito nell’Art 1 commi dal 502 al 505.

Enoturismo-Dario-Stefano

Enoturismo-Dario-Stefano

Con i termini enoturismo o turismo del vino si intendono tutte le attività di conoscenza del prodotto vino espletate nel luogo di produzione cioè degustazioni, visite, wine class, trekking nei vigneti e altre offerte di tipo ludico o didattico delle cantine. Esse diventano attività complementari a quella agricola in tutto il territorio nazionale. La nuova normativa riguarda le aziende agricole e a quelle di imbottigliamento, se nei territori dei vini Docg, Doc e Igt che producono, in pratica esclude gli imbottigliatori industriali.

Sabrina Manolio la Lady Sommelier pugliese di Londra

Poco più di 30 anni Sabrina Manolio è la capo sommelier in uno dei ristoranti italiani più esclusivi di Londra, Margot, e si è già fatta notare dai grandi esperti

Sabrina-Manolio-Margot-Restaurant

Sabrina-Manolio-Margot-Restaurant

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne
Data di nascita 8 ottobre 1986 pugliese di nascita parla un inglese impeccabile e ha una eleganza innata. Volto appena truccato, capelli raccolti sulla nuca veste delle uniformi sobrie di taglio quasi maschile come a nascondere la sua bellezza molto mediterranea. I genitori sono chef e lei è cresciuta con il culto della grande cucina. Fino ad ora la carriera è stata la sua priorità ( si è formata nell’ ‘Atelier del celebre chef francese Joël Robuchon) ma sogna di farsi una famiglia e di avere un vigneto in Puglia.
Il ristorante in cui lavora, Margot, è un raffinato locale italiano nel cuore del Covent Garden di Londra, dove c’è il mitico Royal Opera House che pullula di celebrità sul palcoscenico e in platea. E’ in questo ambiente colto e luccicante che Sabrina Manolito

Margot-London

Margot-London

è capo sommelier e propone una lista di 350 vini cercando di intuire le preferenze di ogni cliente. In cantina le bottiglie italiane sono la maggioranza (45%) ma ci sono anche etichette del nuovo mondo e molti vini di vitigni o denominazioni poco conosciute come il Susumaniello pugliese oppure il Vermentino corso.
The Drinks Business le ha dedicato una lunga intervista che l’ha portata alla ribalta facendone un’autentica star della sommellerie.

Tappi di sughero e ossidazione del vino

Forse i tappi di sughero sono più magici di quanto sembra e cambiano nel tempo preservando il vino. L’Università di UC Davis li testerà per 100 anni

 

Tappo in sughero - Fattoria del Colle - Infernotto del Brunello

Tappo in sughero – Fattoria del Colle – Infernotto del Brunello antiquario

Di Donatella Cinelli Colombini

<<Un esperimento che forse durerà più della vita umana sulla terra>> ha commentato W. Blake Gray raccontando su Wine searcher la ricerca in atto nella più grande università statunitense d’agricoltura, la mitica UC Davis che sforna gran parte dei migliori enologi a stelle e strisce.
Fare un esperimento che dura 100 anni è infatti qualcosa di difficile da capire nella nostra società basata sulla velocità e sull’oggi. Ricorda piuttosto l’empirismo settecentesco ma forse proprio per questo, si adatta allo studio di un tipo di chiusura che, proprio nel XVIII secolo, perfezionò i suoi caratteri: il tappo sulle bottiglie di vetro contenenti vino.

 

L’ESPERIMENTO DEI TAPPI DI SUGHERO

L’esperimento parte da un mistero: come mai l’ossigeno che penetra attraverso il tappo in sughero nella misura di un milligrammo per anno non ossida il vino?

Tappo in sughero e vino di antiquariato

Tappo in sughero e vino di antiquariato

Potremmo pensare che sia l’anidride solforosa immessa all’atto dell’imbottigliamento (generalmente 20-25 milligrammi per litro) che protegge il vino ma è proprio l’ossigeno che la consuma nell’arco di 5-6 anni e quindi dopo 10 anni o oltre niente difende il nettare di bacco, come ha spiegato il professor Andrew Waterhouse, autore dell’ardito progetto di ricerca sui tappi in sughero e l’ossidazione del vino.
Waterhouse ha una teoria per spiegare perché le bottiglie di 50 o 60 anni siano ancora bevibili contro ogni logica di chimica enologica; secondo lui anche il sughero si modifica diventando impermeabile all’ossigeno.

IRIDE il sistema per sapere se il vino verrà pagato

I produttori italiani snobbano il mercato nazionale perché paga male ma ora arriva IRIDE il TripAdvisor del vino con i giudizi sui buoni e cattivi pagatori

Convegno-Vino-e-Crediti-IRIDE-sistema-creato da Eurocredit e da Studio-Giuri

Convegno-Vino-e-Crediti-IRIDE-sistema-creato da Eurocredit e da Studio-Giuri

Di, Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Il vino è una delle merci che, in Italia, vengono pagate più lentamente. In teoria sarebbe in vigore il celebre articolo 62 della legge 27 del 2012 che impone il pagamento entro 60 giorni ma quasi nessuno lo rispetta. <<Anzi >> ha detto a WineNews l’Avvocato Giuri << dalla nostra esperienza, visto che abbiamo come clienti oltre 50 tra le più importanti cantine italiane, possiamo affermare che nel vino i ritardi sono più consistenti che in altri settori. In media, se nell’agroalimentare si incassa a 90 giorni, nel vino si arriva tranquillamente a 120>>. Considerando la tradizione agricola di pagamenti quasi “stagionali” constatare che le bottiglie vengono incassate, se va bene, dopo quattro mesi,fa cascare le braccia.

Marco-Giuri

Marco-Giuri-Studio-legale-specializzato-sul-vino

Una situazione che purtroppo tutte le cantine possono confermare. Incassare comporta perdite di tempo e tanto impegno: se il cliente non paga alla data stabilita il primo passo è un sollecito scritto, poi si procede con una telefonata, ma se anche questa non ottiene effetto l’avvocato scrive con termini più minacciosi e infine agisce la società di recupero crediti oppure il tribunale con i decreti ingiuntivi. Ma la procedura ha un costo: una fattura di 400 € con l’insolvenza diventa di 1.300€, e il cliente spesso chiede di pagare solo il prezzo del vino mostrandosi offeso per l’insistenza e l’ammontare della cifra. Magari la cantina riesce a recuperare i soldi ma quel cliente è perso per sempre.
Un comportamento che presuppone una visione capovolta del rapporto fra il fornitore e il cliente dove il ristorante o l’enoteca si comportano come se avessero fatto un piacere alla cantina comprandogli il vino. Anzi più questi clienti sono importanti e più ritengono in diritto pagare in ritardo di mesi e persino di anni. C’è infatti la convinzione che questa prassi sia una sorta di contropartita dovuta al “posizionamento” del vino in un luogo prestigioso.