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Nelle bottiglie grandi non c’è sempre il vino buono

Nei banchetti raffinati l’uso di grandi bottiglie magnum serve per rimarcare l’importanza dell’evento ma a volte è solo la dimensione che conta

Grandi bottiglie-MargauxBaltazar

Bottiglie grandi -MargauxBaltazar

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

Alcune grandi bottiglie sono veramente strepitose, parlo di Margaux Launches al prezzo di 195,000 Dollari oppure Eclipses Expectations di Cheval Blanc. Si tratta dei maggiori formati di due delle cantine più importanti del mondo.
Rimane il problema di servire bottiglia così pesanti. Ci vuole un argano non un sommelier!
Le bottiglie di grande formato sono le più adatte ai vini destinati a durare nel tempo, al

Grandi bottiglie- Eclipses Expectations di Cheval Blanc

bottiglie grandi – Eclipses Expectations di Cheval Blanc

contrario delle mezze bottiglie in cui il rapporto fra il liquido e la superficie a contatto con il sughero, è più sfavorevole. Anche per lo Champagne le magnum sono contenitori capaci di accrescere la qualità, infatti la superficie maggiore del vetro aumenta il contatto tra i lieviti e il vino, favorendo l’autolisi – la rottura delle cellule- che dà al vino quel delizioso e caratteristico effetto “ brioche”.
Per questo, spesso, il prezzo delle magnum è superiore a quello di due bottiglie anche se la quantità di liquido è uguale. Per lo stesso motivo l’interesse per i grandi formati è in crescita con la diffusione della passione per i grandi vini e per i vini da investimento.
Il Guinness dei primati per la bottiglia più grande del mondo passa da una esagerazione all’altra. Era del produttore di Napa Valley Beringer che aveva messo 130 litri del suo Cabernet Sauvignon 2001 in una bottiglia alta 1,38 metri del peso di 68 kg. L’enorme bottiglione battezzato Maximus era stato venduto in un’asta di beneficienza per la cifra di 55.812 Dollari.

Grandi cantine italiane: è il momento dei wine manager

Le grandi cantine italiane più performanti hanno già un wine magager: Renzo Cotarella, Giovanni Geddes, Ettore Nicoletto

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

L’affermazione è di Matteo Lunelli Presidente e Amministratore Delegato delle Cantine Ferrari uno dei gruppi più intraprendenti del vino italiano con investimenti

Wine-Manager-Renzo-Cotarella-con-Piero-Antinori

Wine Manager-Renzo-Cotarella-con-Piero-Antinori

anche in regioni diverse dal Trentino e in altri comparti come l’acqua minerale Surgiva .  Anche se lui si è un membro della famiglia proprietaria dell’azienda che dirige, le sue parole non devono apparire contraddittorie e non devono essere scambiate per disimpegno o critica verso i pionieri che hanno portato il vino italiano, in poco più di un secolo, dalle osterie di vicinato ai ristoranti stellati nelle metropoli estere. Come ha giustamente osservato Luciano Ferraro raccogliendo le sue dichiarazioni, Matteo ha un passato di lavoro nelle grandi piazze finanziare di Zurigo, New York e Londra con la banca d’affari  Goldman Sachs.

Wine-managers-Giovanni-Geddes-con-Frescobaldi

Wine managers-Giovanni-Geddes-con-Ferdinando-Frescobaldi

Forse per questo orizzonte più ampio, pur essendo innamorato delle montagne trentine e del mondo del vino, vede che i tempi sono maturi per dare alle grandi cantine familiari un management esterno che ne garantisca lo sviluppo a fianco della proprietà.

Del resto i dati lo confermano in modo incontrovertibile.

Come trovare lavoro in cantina

Il mondo del vino cerca personale per commerciale, comunicazione e gestione dei finanziamenti comunitari: trovare lavoro in cantina può essere facile

Lavorare-in-cantina-Cinellicolombini-team

Lavorare-in-cantina-Cinellicolombini-team

Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

In un Paese con tanti giovani disoccupati le cantine dovrebbero trovare agevolmente nuovi addetti da assumere …. invece, spesso, è proprio l’impossibilità di trovare sufficienti risorse umane che frena lo sviluppo delle imprese del vino.
Incredibile ma vero.
Trovare lavoro in cantina è facile solo se domanda e offerta riescono ad incrociarsi ma, in molti casi, questo non avviene.
Quello del vino è uno dei comparti più in salute della disastrata economia italiana. Come è ben noto il mondo di Bacco è, nel nostro Paese, particolarmente frammentato. Ci sono 73.700 aziende, che Cribis (società del gruppo Crif specializzata nella business

wineMeridian-lavorare-nel-vino

WineMeridian-lavorare-nel-vino

informationin) divide in 4 settori operativi: viticoltura che da sola costituisce l’84% del totale, produzione di vino, commercio all’ingrosso di vino e commercio al dettaglio di vino.
Le aziende export oriented sono concentrate nella viticoltura (43,8%) e nella produzione di vino ( 33,4%) sono cioè cantine agricole e industriali. Questo tipo di imprese hanno visto crescere il loro volume di affari nonostante la frenata dei consumi interni di vino che ha segnato uno spaventoso -21% fra il 2005-2013. Nello stesso periodo l’export aumentava fino a toccare l’attuale record di 5,6 miliardi di Euro con incrementi vertiginosi soprattutto per le bollicine.

Benzina e Champagne: pit stop con bevuta vicino a Madrid

Il distributore che vende Champagne e caviale è in Spagna. E’ aperto 24 ore al giorno e fra i suoi clienti ha il Real Madrid e Cristiano Ronaldo

benzina e Champagne in Spagna

benzina e Champagne in Spagna

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Toscana, Casato Prime Donne
Benzina e Champagne, il pit stop con grandi vini e caviale sarà la nuova frontiera delle enoteche? Certo che la notizia ha fatto il giro del mondo. La struttura si trova a Pozuelo de Alarcón, un sobborgo di Madrid di 85.000 abitanti dove il reddito medio è di 61,643€ all’anno, davvero alto per la Spagna. Si tratta di un vero distributore BP con garage ma oltre al rifornimento di benzina offre Champagne Billecart Salmon 1999 a 315 Euro e 500 grammi di caviale Royal Baikal a 1000€. Il servizio è ininterrotto per 24 ore al giorno e riguarda 500 tipi di vino insieme alle migliori acciughe in scatola Damantia una raffinatezza del mar Cantabrico dal prezzo proibitivo.

BP-petrol-station-Pozuelo-de-Alarcón

BP-petrol-station-Pozuelo-de-Alarcón

Basta dire che una confezione con 10 pesciolini costa 50 € e dunque ogni acciuga ne vale 5.
Sbalordisce il successo di questo distributore di benzina con wine bar di lusso: nel 2016 ha venduto 17.000 bottiglie di vino e può citare fra i suoi clienti dei personaggi di fama come i giocatori del Real Madrid Karim Benzema, Gareth Bale e Cristiano Ronaldo.

James Suckling Cavaliere della Stella d’Italia

Magnum party con 200 grandi formati eccellenti per festeggiare James Suckling divenuto Cavaliere della Stella D’Italia per aver promosso il vino italiano nel mondo

James Suckling Cavaliere della Stella d'Italia

James Suckling Cavaliere della Stella d’Italia

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

<< I am deeply honored and touched>> sono profondamente onorato e commosso ha scritto James Suckling dopo aver ricevuto le insegne e il diploma di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia dal rappresentante del Governo italiano a Hong Kong. Un riconoscimento doveroso per chi ha promosso la conoscenza dei vini italiani nel mondo e soprattutto in Asia per 30 anni. <<Spero di farlo per vent’anni ancora con vini sempre migliori>> ha detto salutando i produttori accorsi da tutta Italia per fargli festa. C’erano Antonio Rallo e Francesca Planeta dalla Sicilia così come Anna Abbona (Marchesi di Barolo) e Stefano Gagliardo dal Piemonte, ma il gruppo decisamente più numeroso arrivava da Montalcino, il territorio che forse Suckling ama sopra tutti e che più di ogni altro ha contributo a valorizzare.

James Suckling magnum party

James Suckling magnum party

Il MAGNUM PARTY si è svolto nel ristorante Acquolina a Terranova Bracciolini, vicino alla casa toscana di Suckling. E’ stata forse la festa più corale e esclusiva del vino italiano, con una selezione degna dell’ospite e la possibilità di assaggiare circa 200 grandi formati di qualità stellare. Tavoli fra gli olivi, DJ australiano arrivato appositamente per l’evento e moltissimi fra i personaggi più noti del vino italiano.

Wine tour :  i nostri sono imbattibili

Casato Prime Donne e Fattoria del Colle in Toscana; ecco i wine tour più coinvolgenti . Ultima novità la bottiglia che ogni turista può personalizzare

Grandi vini, ambienti unici e con grande storia, personale poliglotta e coinvolgente …. si aricchiscono di una piccola ma deliziosa opportunità: i turisti potranno personalizzare le bottiglie con nome e un disegno a proprio gusto. Un’opportunità straordinaria, qualcosa che nessun’ altra cantina propone. Esperienze uniche e coinvolgenti che ora si arricchiscono di una piccola ma deliziosa opportunità:  i turisti potranno personalizzare le bottiglie con nome e un disegno a proprio gusto. Un’opportunità  straordinaria che consente ai wine lovers di creare il proprio Brunello di Montalcino oppure il proprio Chianti superiore DOCG da usare per un pranzo

Fattoria del Colle wine tour in cantina

Fattoria del Colle wine tour in cantina

importante o per un dono esclusivo. Dopo aver apposto la nuova etichetta, il personale addetto all’accoglienza preparerà le bottiglie per viaggiare dentro wine skin ( da mettere in valigia) oppure le spedirà a casa con il corriere.
Donatella Cinelli Colombini ha due cantine – il Casato Prime Donne a Montalcino e la Fattoria del Colle nel sud del Chianti che producono piccole serie di Brunello e Rosso di Montalcino Chianti Superiore e Doc Orcia. L’intera gamma è in vendita in entrambe le aziende. I giudizi della stampa specializzata più importante del mondo sono eccellenti e salgono da 88 a 97 centesimi. Si tratta dunque di boutique winery di piccola dimensione ma di fama internazionale. Visitarle è emozionante, arricchisce le conoscenze ma è anche molto divertente.

I wine tours alla Fattoria del Colle sono 3

Alessandro Grazi da Siena pittore sublime

Alessandro Grazi pittore locale con sensibilità globale. Un poeta che vola alto sulle contraddizioni del nostro tempo e le urla con uno stile tutto suo

Alessandro Grazi Donatella Cinelli Colombini

Alessandro Grazi Donatella Cinelli Colombini

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

La mostra “Delizia istintiva” organizzata dal Comune di Siena con le opere di Alessandro Grazi mostra l’ultima stagione stilistica di questo grandissimo artista. Alessandro Grazi pittore locale di sensibilità globale. Si perché Alessandro è autoctono senese cioè è radicato nella terra di Siena ma vola alto sulle pene, la rabbia, le paure, le contraddizioni e le speranze del terzo millennio. E’ un poeta col pennello, un interprete del mondo contemporaneo con stile originale e un messaggio che graffia.
Ecco V(U)OTA che parte dalla scheda elettorale per riassume il sentimento generale verso una politica che tira fuori dall’urna solo una costosissima ma inutile messa in scena. Ecco il “distrattatore” che richiama l’attenzione su cose futili mentre i veri problemi vengano serrati in una specie di tenaglia nera. Poi c’è l’attrazione fatale verso il Black Hole il buco nero verso cui spinge la civiltà industriale; una corsa verso il niente che distrugge la sessualità degli esseri umani e li mette in un labirinto in cui è difficile orizzontarsi.

Alessandro Grazi V(u)ota

Alessandro Grazi V(u)ota

In queste opere c’è la nostra società liquida, instabile, mutante. Insieme c’è il timbro senese di colori intensi come smalti che richiamano il rosso di Sassetta, l’azzurro di Duccio di Buoninsegna, le linee taglienti di Pietro Lorenzetti. Insomma sotto le tele ti aspetteresti di leggere <<Alessandro Grazi de Senis Pinxit AD. MMXVII>> come facevano i pittori locali sette secoli fa. L’attuale fase stilistica di Grazi è meno colorata e più concettuale rispetto a quelle precedenti anche se la sua eccellente capacità di disegnatore viene fuori ogni volta che le necessità espressive lo richiedono.

I fratelli Cotarella a Orvieto con vino e tango

4° edizione di Orvieto tango festival che si unisce a WE LOVE Taste UMBRIA evento nell’evento. Sono invitata da  Riccardo Cotarella

Orvieto Nerina Di Nunzio e Renzo Cotarella

Orvieto Nerina Di Nunzio e Renzo Cotarella

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

Una città d’arte fra le più belle del mondo: Orvieto con la sua cattedrale che sembra lo scrigno gotico del Giudizio universale di Luca Signorelli, il pozzo di San Patrizio con la sua scala senza fine, la città sotterranea, la fortezza dell’Albornoz … e intorno i vigneti di un vino bianco che vuole tornare al vertice.
Un’impresa titanica che ha due paladini giganti: Riccardo e Renzo Cotarella. Riccardo è il presidente degli enologi italiani e mondiali – Union Internationale des Oenologues- oltre che consulente di cantine fra cui le più glamour d’Italia. Renzo è l’Amministratore Delegato di Antinori il gruppo enologico più prestigioso fra i big d’Italia. Insieme hanno

Orvieto We love taste Umbria

Orvieto We love taste Umbria

la cantina Falesco ora ribattezzata Cotarella e affidata alle figlie Dominga, Enrica e Marta. Cugine formidabili al pari dei padri.
Ed ecco che la riscossa dell’Orvieto parte con una serie di eventi di statura internazionale che, in estate, arricchiscono gli appuntamenti già esistenti come Orvieto Tango Festival. Convegni, banchi d’assaggio, cooking show e scuola di cucina per bambini, masterclass su birra, vino e olio. Le star, ed è proprio la parola giusta, sono gli chef stellati fra cui la senese Katia Maccari del Patriarca di Chiusi. E intanto tango, tango, tango con sei coppie di ballerini di fama internazionale e una sovraesposizione mediatica formidabile su televisivi, giornali e social networki….. We love taste Umbria, i Cotarella fanno sempre le cose in grande.

Vigne di Brunello 2017 al Casato Prime Donne

Un anno che richiede maestria vignaiola per gestire le vigne di Brunello 2017 rese disomogenee dal freddo e dallo stess idrico a macchia di leopardo

Vigneto 2017 giugno Sangiovese

Vigneto 2017 giugno Sangiovese

Di Donatella Cinelli Colombini

Dalle vigne di Brunello 2017– la cronaca di un anno pazzesco – L’inverno è stato mite salvo qualche, ma proprio qualche, giorno di freddo in compenso intorno al 20 di aprile abbiamo visto la maggiore gelata primaverile mai avvenuta in Europa. Dall’Alsazia alla Spagna, dall’Inghilterra all’Irpinia i vignaioli hanno acceso fuochi tentando di arginare il freddo notturno che è durato molte ore ed è stato intenso per molte notti. Una catastrofe senza precedenti per gravità e estensione che, l’anticipo vegetativo causato da un marzo insolitamente mite, ha reso ancora più apocalittica. Il colpo di grazia è arrivato dopo, in molte zone, con le grandinate.

Vigneto 2017 fine giugno Fattoria del Colle

Vigneto 2017 fine giugno Fattoria del Colle

Noi ci sentiamo miracolati. Niente gelate, niente grandinate e persino la sparizione della fillossera che lo scorso anno aveva attaccato le foglie delle viti.
Tuttavia la situazione non è facile. La stretta del freddo di fine aprile ha prodotto effetti a macchia di leopardo rendendo le vigne disomogenee e in molti punti le chiome di foglie sono decisamente sottodimensionate. Per coltivarle ci vuole un colpo d’occhio da veri esperti e tanta manualità perché usare le macchine su viti con spalliere di foglie così diseguali è dannoso. Il lavoro in vigna torna ad essere totalmente artigianale.

Wine clubs crea il tuo imitando i migliori 4 del mondo

Wine clubs luoghi per trovare esperienze enoiche e nuovi amici ma possono anche diventare una professione prendendo esempio dai migliori

Wine-clubs

Wine-clubs

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

La classifica dei migliori wine clubs del mondo viene da un portale specializzato nel dare giudizi. Si chiama Reviews e classifica tutto: dai bracciali per fare fitness ai siti per trovare lavoro, dalle padelle per friggere alle telecamere di sicurezza.
In questo ambito così competitivo i wine blubs sono stati radiografati nel dettaglio. Ed eccovi i migliori a cui bussare quando, andando all’estero, avrete voglia di vivere delle esperienze enoiche davvero coinvolgenti.
La loro esperienza può anche servire pepuò essere un luogo per trovare

esperienze enoiche e nuovi amici ma può anche diventarer trasformare la vostra

wine-clubs

wine-clubs

passione per il vino in una professione creando un nuovo wine club. Infatti la gestione di un gruppo di appassionati con l’organizzazione di eventi periodici, la proposta di vini in degustazione o in acquisto può creare un reddito e trasformarsi, in poco tempo, in un’attività entusiasmante con un vero stipendio e uno status fra gli addetti ai lavori. Infatti dietro un wine clubs c’è un grande lavoro: attività di comunicazione, creazione di relazioni e di eventi, soprattutto la ricerca di proposte enologiche sempre nuove e sorprendenti. Questo significa visite in cantine, degustazioni di brand celebri ma anche un’attività di talent scout finalizzata a scoprire vini estremi, sperimentazioni e produttori emergenti.
La classifica di reviews.com sui wine clubs migliori del mondo scaturisce da una ricerca preliminare seguita da un’analisi durata tre mesi.

Wine club per ogni appassionato e in ogni parte del mondo

I wine club sono in tutto il mondo, quelli tradizionali sono confraternite, quelli nuovi hanno sedi e assaggi alternativi, ovunque bellissime esperienze

Wine-clubs-Lot-18-Tasting-Room

Wine-clubs-Lot-18-Tasting-Room

Da Donatella Cinelli Colombini, Toscana, Montalcino, Casato Prime Donne

Ho trovato wine club ovunque nel mondo da Montreal e Malta, da San Paolo in Brasile a Zagabria. Pullulano di medici, avvocati e banchieri che evidentemente sono le attività dove l’interesse per il vino è più diffuso. I partecipanti sono soprattutto uomini ma in certi casi hanno anche altre specificità come i club di wine lovers donne oppure i club di italiani all’estero appassionati di vino.

Wine-club-vini-in-offerta

Wine-club-vini-in-offerta

Alcune associazioni si ispirano alle confraternite storiche hanno mantelli, canti rituali, riunioni periodiche e degustano in ristoranti stellati dove il menù è costruito su misura per i vini.
Altri sono più informali e hanno membri più giovani. Ovunque ci sono esperienze enologie coinvolgenti e capaci di arricchire e ovunque la cosa bella è assaggiare con persone che condividono la stessa curiosità e la stessa passione per le eccellenze enologiche.
Anch’io faccio parte di un wine club che si chiama Union Européenne des Gourmet che si riunisce circa una volta al mese invitando un produttore che spiega i suoi vini durante una cena in cui ogni assaggio è abbinato a un piatto. L’età e il reddito dei soci è piuttosto alta e le riunioni sono informali ma non troppo.

Il futuro del Brunello secondo Vivino e Nomisma

Nel presente ci sono i giovani wine lovers USA ma nel futuro del Brunello ci sono i Cinesi. Da migliorare social, e-commerce e l’immagine eco-friendly

Futuro-del-Brunello-tavola-rotonda-50°-anniversario-Consorzio

Futuro-del-Brunello-tavola-rotonda-50°-anniversario-Consorzio

Di Donatella Cinelli Colombini, Casato Prime Donne

Il Consorzio del Brunello celebra il suo 50° compleanno con due convegni dedicati al passato e al futuro della denominazione. Lo sguardo in avanti è affidato a Nomisma e Vivino
Cominciamo dal portale con il maggior catalogo mondiale di vini: Vivino 10 milioni di referenze provenienti da 200.000 cantine. Ogni giorno avvengono 500.000 ricerche ma gli utenti totali nel mondo sono 24 milioni di cui due in Italia. Si tratta, per la maggior parte, di wine lovers competenti infatti il loro giudizio sui vini rispecchia quello dei grandi critici. Siccome ogni ricerca o recensione lascia una traccia misurabile, Vivino fornisce anche tendenze e opinioni. Ecco dunque che i vini italiani che interessano di più sono i rossi del

degustazione-Brunello-storico-in-occasione-del-50°-anniversario-del-Consorzio

degustazione-Brunello-storico-in-occasione-del-50°-anniversario-del-Consorzio

centro. Ma la tipologia più popolare è il Barbera, seguito da Barolo,Chianti Classico e Brunello.
L’interesse per il Brunello cresce in inverno, le marche più conosciute sono in ordine decrescente Banfi, Frescobaldi, Barbi e Biondi Santi. Il brand montalcinese che ha accresciuto maggiormente l’interesse dei wine lovers è Ciacci Piccolombini ma anche il mio Brunello ha aumentato il suo appeal di un bel 39%. Le parole più usate per descrivere il Brunello sono tabacco, cuoio, terra, liquirizia, ciliegia, tannino, complessità, eleganza.

Furti in cantine e agriturismi: turismo a rischio

La campagna toscana non è più un’isola felice. Furti in cantine e agriturismi. A cosa valgono i nostri sforzi per soddisfare i turisti? Non torneranno

Furti in catine-Casato Prime Donne Montalcino

Furti in catine-Casato Prime Donne Montalcino

Di Donatella Cinelli Colombini

Il disegno di legge sulla legittima difesa “solo di notte” approvato alla Camera dei Deputati all’inizio di maggio ha fatto sbellicare da ridere i rapinatori.  Chi rischia molto è colui che reagisce al furto o all’aggressione, come il gioielliere di Pisa che dopo aver subito molte rapine ed essere anche stato accoltellato ha preso il porto d’armi e la pistola. Il 14 giugno due ladri sono entrati nel suo negozio e hanno sparato alla moglie senza colpirla, a quel punto anche lui ha sparato e ha ucciso un rapinatore. Ora oltre al dispiacere, allo choc e alla paura delle ritorsioni dei malviventi avrà il processo e potrebbe venir condannato per eccesso di difesa.

Furti in cantine - Casato Prime Donne Montalcino

Furti in cantine – Casato Prime Donne Montalcino

Le carceri sono sovraffollate, i processi durano 8 anni e la microcriminalità è talmente diffusa che tutti abbiamo paura. All’apparenza c’è uno spostamento dei furti dalle zone più sorvegliate, come le città, alla campagna. Per questo non esistono più isole felici.
Due mesi fa i ladri sono entrati nella mia cantina del Casato Prime Donne a Montalcino, questa settimana hanno preso di mira gli appartamenti agrituristici della Fattoria del Colle dove dormivano dei turisti tedeschi.

Ampelio Bucci il poeta del Verdicchio superstar

Parola per parola il racconto della storia e della sfida che ha portato Ampelio Bucci ad essere uno dei più grandi e rivoluzionari produttori italiani

Ampelio Bucci e il suo Verdicchio Villa Bucci riserva

lAmpelio Bucci e il suo Verdicchio Villa Bucci riserva

Di Donatella Cinelli Colombini

Ho incontrato Ampelio Bucci negli appuntamenti del vino, quelli dove saluti tanta gente ma non conosci nessuno. Per questo il nostro vero incontro è piuttosto recente, quando abbiamo partecipato entrambi a un evento organizzato da Ian D’Agata al Regina Isabella di Ischia. Ampelio mi colpì per il suo stile da gentiluomo d’altri tempi; sa manifestare stima senza adulare, è formale ma anche ironico, veste capi di tendenza ma li strapazza, dice le sue opinioni sul vino con forza ma ascolta anche quelle degli altri.
Rimasi folgorata dai suoi vini, dalla loro personalità e soprattutto dalla loro

Villa Bucci riserva

Villa Bucci riserva

persistenza, in bocca lasciavano una piacevolezza che sembrava non finire mai. Ricordo quella mineralità che pochissimi bianchi italiani sanno bilanciare con la freschezza e la struttura. Gli chiesi <<cavolo, ma come fai?>> e lui alzando le spalle e allargando le braccia <<io i vini li faccio così>> come fosse un dono divino. Dopo quell’incontro ci siamo rivisti sempre con grande piacere e qualche mese fa l’ho invitato a presentare i suoi vini all’Union Européenne des Gourmet di Siena e della Toscana. La cena dedicata a Villa Bucci è stata organizzata al ristorante “Il Mestolo” che offre una cucina di pesce degna di accompagnare i grandi bianchi di Ampelio. Piccola delusione lui non ha dormito alla Fattoria del Colle ma ha promesso di tornare per visitare le mie due cantine e soprattutto il Casato Prime Donne a Montalcino perché il mio Brunello riserva gli piace molto.
La scelta dei vini e del menù sono stati oggetto di un epistolario fra lui e Alessandro Bonelli, console del nostro club, che è durato un’eternità. Quando gli abbiamo suggerito <<ma porta anche un rosso>> si è rivoltato <<no voglio servire una verticale di Verdicchio>> e così ha fatto in modo strepitoso con vini stupefacenti: Verdicchio Bucci 2016, Verdicchio Villa Bucci Riserva 2013, 2008, 2005, 1997 vintages colletions. Vini diversi ma talmente profondi, complessi e fini da rivaleggiare con i grandi Borgogna.

Curiosità e business del vino 2017 in Italia

Utili da capogiro delle grandi cantine mondiali e italiane, Brunello e Donnafugata predilette nell’e-commerce, il Traminer vince al ristorante fra i vini bianchi

Costellation-brands-la cantina-con-il-maggiore-business-del-vino

Costellation-brands-la cantina-con-il-maggiore-business-del-vino

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Casato Prime Donne

Tante notizie e curiosità dal mondo del vino fotografano un comparto in salute ma anche in piena evoluzione

I BIG DEL MONDO NEL BUSINESS DEL VINO  
L’Ufficio studi di Mediobanca, come ogni anno, propone il report sui colossi del vino in Italia e nel mondo. Il gruppo più grande del pianete è la Costellation Brands che nel 2015 ha fatturato 6.014.900.000€ con circa il 33% di utile. La seconda nella lista è l’australiana Treasury distanziatissima con 1.573 milioni di Euro

Marchesi-Antinori-la-maggiore-impresa familiare-del-vino-italiana

Marchesi-Antinori-la-maggiore-impresa familiare-del-vino-italiana

di business. In borsa il settore vino è più profittevole degli altri comparti economici e le migliori performance delle società nordamericane, australiane e francesi .
I BIG IN ITALIA NEL BUSINESS DEL VINO
Un mondo internazionale di fatturati e utili stellari dove la nostra GIV –Cantine Riunite che svetta su tutte le cantine italiane, con 566.000.000€ di fatturato, appare un nanetto. Sul podio nazionale delle grandi imprese del vino anche Caviro (304), Antinori (2018) e Zonin (193). Quello che sbalordisce sono, anche a livello nazionale, i margini di guadagno dei grandi gruppi che, nel caso del Marchese fiorentino è addirittura del 21%. Meglio di lui l’altra dinastia toscana dei Frescobaldi con il 22,5 % di risultato netto sul fatturato. Roba da far venire l’acquolina in bocca!