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News dal Casato Prime Donne e dalla Fattoria del Colle, territorio, commenti sul mondo del vino, eventi e personaggi del vino

APERITIVO DI VINO

DONNE E OVER 60 I TARGET PIU’ IN CRESCITA. L’APERITIVO E’ UN RITO SOCIALE CHE PIACE A 22 MILIONI DI ITALIANI ED E’ CRESCIUTO DEL 112% NEGLI ULTIMI 15 ANNI

Aperitivi in Italia + 112%

Aperitivi in Italia + 112%

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

L’aperitivo piace molto, in Italia, cresce da quindici anni, in modo costante, segnando un + 112% di persone che lo praticano. Un rito sociale che piace a 22 milioni di italiani e che si svolge sia in casa che fuori dalle mura domestiche. E’ forse proprio questa seconda modalità di consumo quella che riscuote maggiore successo perché più festaiola e adatta a spezzare la giornata fra l’impegno lavorativo e il ritorno a casa.
L’Osservatorio UIV -Unione Italiana Vini- ha elaborato gli ultimi dati ISTAT, sui consumi di alcolici in Italia, ottenendo un grafico sugli aperitivi che rivela qualcosa di inaspettato. I maggiori amanti non sono i giovani bensì gli italiani nella fascia fra 35 e 54 anni. Questo target cresce gradualmente fino al numero attuale di 8.835.000. I giovani sotto i 35 anni e gli over 65 hanno raggiunto entrambi la ragguardevole cifra di sei milioni di amanti dell’aperitivo. Tuttavia mentre la componente di età inferiore ha numeri pressoché stabili quello più attempato è raddoppiato fra il 2008 e il 2023.

ENOTURISMO 4.0 E IL NUOVO CENTRO STUDI LUMSA

A ROMA UNIVERSITÀ LUMSA CON DARIO STEFANO, RICCARDO COTARELLA, DONATELLA CINELLI COLOMBINI E LA MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÈ MODERATI DA TIBERIO TIMPERI

Riccardo Cotarella, Dario Stefano. Daniela Santanché, Donatella Cienlli Colombini all'Università Lumsa

Riccardo Cotarella, Dario Stefano. Daniela Santanché, Donatella Cienlli Colombini, Gennaro Lasevoli,  Anna Isabella Squarzina, Giovanni Ferri, all’Università Lumsa

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Cosa cambia nel turismo italiano con l’apertura al pubblico di 25.000 cantine? A questa domanda cerca di dare una risposta il seminario “Evoluzione dell’offerta turistica e necessità formative” a cui hanno preso parte il Prorettore LUMSA Gennaro Lasevoli, i Presidenti dei Corsi in Mediazione Linguistica Anna Isabella Squarzina e in Economia Giovanni Ferri, insieme agli specialisti del vino e del turismo del vino. Occasione perfetta per annunciare la nascita del Centro studi sul turismo del vino e dell’olio, all’interno dell’Università Lumsa.

L’OFFERTA ENOTURISTICA CRESCE E SI STRUTTURA COME MOSTRA IL MANUALE ENOTURSMO 4.0

La necessità di un Centro studi e di una struttura formativa specifica nasce dalla brusca accelerata, in investimenti e business, delle wine destination negli ultimi 10 anni. Essa viene rilevata con chiarezza da Nomisma -Wine Meridian nell’indagine effettuata nel 2023 su 265 cantine e 145 città del vino. I dati sono pubblicati nel manuale “Enoturismo 4.0” firmato da due dei relatori del seminario: Dario Stefano e Donatella Cinelli Colombini.

LA XYLELLA DEI VIGNETI E’ IN ITALIA

A MARZO ARRIVA L’ALLARME PER IL PRIMO RITROVAMENTO NEL COMUNE DI TIGGIANO IN PUGLIA SU ALCUNE PIANTE DI MANDORLO, LA XILELLA DELLE VIGNE E’ IN ITALIA

Xilella della vite arrivata in Puglia

Xilella della vite arrivata in Puglia

DI Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Era arrivata in Europa nella primavera dell’anno scorso quando fu diagnosticata in alcune piante in Portogallo ma ora è arrivata in Italia nella regione che sembra attrarre questo terribile batterio, la Puglia. E’ li che la versione Xylella fastidiosa pauca ha ucciso sterminate estensioni di oliveti secolari. Quella tipologia di batterio attacca anche agrumi, mentre la variante che colpisce la vite ha il nome Xylella fastidiosa e colpisce anche mandorlo, acero, ciliegio, erba medica e molte altre piante.

LA XYLELLA DELLA VITE E’ ARRIVATA IN PUGLIA

Capite bene che è difficilissimo fermarla, visto che si riproduce in un gran numero di piante ospiti, anche selvatiche. Inoltre, non esiste una cura capace di salvare le piante contaminate. Determina la malattia di Pierce, un disseccamento improvviso delle foglie e le piante infette sopravvivono al massimo due anni.

DONATELLA CINELLI COLOMBINI PRESENTA CANTINE APERTE

ESPERIENZE MEMORABILI AL CASATO PRIME DONNE E ALLA FATTORIA DEL COLLE IN TOSCANA PER CANTINE APERTE 2024 DEDICATE AI GRANDI VINI E AL PANE TOSCANO DOP

Cantine aperte 2024 Orcia Doc Fattoria del Colle

Cantine aperte 2024 Orcia Doc Fattoria del Colle

Donatella Cinelli Colombini celebra Cantine aperte 25-26 maggio 2024 offrendo ai wine lover, che verranno nelle sue aziende, due esperienze diverse e memorabili. Degustazioni itineranti dentro e fuori le cantine intercalate da racconti, assaggi di grandi Brunello e Orcia Doc in abbinamento con cibi di antichissima tradizione.

CANTINE APERTE AL CASATO PRIME DONNE DI MONTALCINO

Ecco che il pane toscano DOP fatto con grano della regione, lievito madre e rigorosamente sciocco (senza sale), viene accompagnato a saporitissimi salami di cinta senese (il maiale medioevale), cacio pecorino stagionato, olio extravergine di Moraiolo, “condito” dei contadini, “zuppa di Dante” fatta con gli ingredienti che c’erano nell’anno 1300 quando il sommo poeta passò da questa zona per andare a Roma.

VINO NOBILE ECLISSI E RINASCITA

IL MALE OSCURO DEL VINO NOBILE CHE DA QUARANT’ANNI SEMBRA STENDERE UN’OMBRA SU QUESTA DENOMINAZIONE: CAUSE E RIMEDI NELLE PAROLE DI AVIGNONESI, BOSCARELLI E POLIZIANO

 

Vino-Nobile-di-Montepulciano

Vino-Nobile-di-Montepulciano

Donatella Cinelli Colombini #winedestination

 

Ancora una volta è un articolo di WineSearcher a suggerirmi l’argomento.
Tuttavia il problema mi è ben noto. Io come tutti i membri dei board dei consorzi toscani ricevo i report compilati da Avito, il network che riunisce tutte le denominazioni toscane, e il grafico del Vino Nobile di Montepulciano mostra un andamento discendente dei volumi “rivendicati” cioè prodotti come Vino Nobile. Tendenza che si è arrestata solo nel 2021 grazie alle azioni audaci e, per fortuna efficaci, messe in campo del Presidente del Consorzio Andrea Rossi. Rossi è stato un ottimo sindaco di Montepulciano ed è un ottimo presidente del Consorzio anche se questa carica è talmente stressante da farlo stare davvero male.

LE DONNE DEL VINO PIU’ INFLUENTI: DONATELLA AL 9° POSTO

LALOU BIZE LEROY, MADAME CLICQUOT, LILY BOLLINGER, FRANCIS ROBINSON, GINA GALLO …. DONATELLA CINELLI COLOMBINI FRA LE 10 PIU’ IMPORTANTI DONNE DEL VINO

sommelier-wine-box

sommelier-wine-box

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

 

A volte le belle notizie arrivano nel modo più inaspettato. Parlando con Daniela Soragna, delegata delle Donne del Vino delle Marche e mia grande amica, quasi per caso mi dice <<sai ho mandato a tutte le mie socie la classifica delle donne del vino influenti dove tu sei al 9° sosto, siamo tutte orgogliose di te>>. Io rimango a bocca aperta perché di questa classifica non sapevo niente <<ma di che parli>>. Mi manda il link e io sgrano gli occhi.

CHI SONO LE DONNE DEL VINO PIU’ INFLUENTI

La lista delle donne del vino più influenti del mondo parte con Lalou Bize Leroy, la Regina della Borgogna ex Romanée Conti e a capo di una costellazione di vigneti che danno piccolissime e costosissime serie per collezionisti. Poi c’è Madame Cliquot la celebre vedova a cui dobbiamo la creazione dello Champagne moderno. Lily Bollinger altra vedova di ferro che in 30 anni ha guidato un colosso produttivo di statura internazionale.

IL VINO BUONO RENDE FELICI

CONFERMA DELLA MUSICA E DELLE BELLE LOCATION COME AMPLIFICATORI DEL PIACERE DEL VINO. CONFERMATO ANCHE IL RUOLO DELLE ASPETTATIVE SULLA VALUTAZIONE DELLE BOTTIGLIE

bere vini buoni rende più felici

bere vini buoni rende più felici

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha pubblicato sul prestigiosissimo “Journal of the Science of Food and Agriculture” gli esiti di uno studio che in sintesi dice “bere vino di alta qualità rende più felici”. Immagino le facce dei miei amici produttori che potrebbero commentare << è la scoperta dell’acqua calda! >> sarebbe una notizia bomba la cosa opposta cioè se fosse il vino cattivo a rendere felici. Infatti, come dice il proverbio “il buon vino fa buon sangue”.

La sperimentazione è stata condotta durante l’internet Festival di Pisa 2022 su 50 consumatori che hanno indossato sensori capaci di fornire l’elettrocardiogramma (ECG) e misurare le emozioni suscitate da diversi tipi di vino e di location. Sono stati assaggiati cinque vini, due dei quali “difettosi” e tre di alta qualità. La componente emozionale era suscitata da musica jazz dal vivo.
I ricercatori CNR L. Billeci, C Sanmartin, A Tonacci hanno notato che tutti i vini producono reazioni emotive in chi li beve ma ci sono elementi che differenziano gli effetti emozionali del vino in base alla sua qualità.

ETNA E VINI BIANCHI

L’EVOLUZIONE DEL VIGNETO ETNEO DA NERELLO MASCALESE A CARRICANTE CON UNA CONCENTRAZIONE DI VITIGNI A BACCA BIANCA NEL VERSANTE EST DEL VULCANO DOVE PIOVE DI PIU’

Etna Graci antico baglio

Etna Graci antico baglio

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Nel 2016 andai a visitare le cantine dell’Etna insieme all’ Académie Internationale du Vin  associazione composta da personaggi di grandi cantine super star come Opus One o Château Haut-Brion e da produttori superstar come Maria José Lopez de Heredia di Viña Tondonia al mio amico Angelo Gaja. Si tratta di esperti che guardano tutto con la lente di ingrandimento e pesano ogni parola che ascoltano. Nel gruppo c’erano anche Claude e Lydia Bourguignon, forse i consulenti agronomi più famosi del mondo, che per molti anni hanno lavorato per Romanée Conti.
Furono loro a farci riflettere sulle differenze di clima dei versanti etnei e sulla loro conseguente diversa vocazione viticola. Infatti <<nei grandi territori dell’uva rossa è possibile produrre ottimi bianchi ma dove il terroir ha vocazione per le viti a bacca bianca è quasi impossibile produrre grandi rossi>>. Partendo da questo concetto, secondo i Bourguignon, bisognava ripensare la vigna sull’Etna.

FUFLUNS WINE TOURS DI FILIPPO MAGNANI COMPIE 25 ANNI

FUFLUNS WINE TRAVEL CONCIERGE, FONDATA NEL 1999 DA FILIPPO MAGNANI, È LA PRIMA AGENZIA IN ITALIA AD AVER SVILUPPATO ITINERARI LEGATI ALL’ENOTURISMO

Filippo Magnani festeggia i 25 anni di Fufluns

Filippo Magnani festeggia i 25 anni di Fufluns

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Il 25° anniversario è l’occasione per ripercorrere la storia di un’agenzia che sviluppa legami fra appassionati e professionisti stranieri con i produttori, i vini ed i territori italiani. Propone esperienze di viaggio personalizzate, uniche e memorabili, all’insegna del grande vino, del cibo e di un lifestyle apprezzato in tutto il mondo. Fufluns, che prende nome dal dio etrusco del vino, è un’agenzia di viaggi boutique specializzata in esperienze enogastronomiche di altissimo livello, anche in luoghi inaccessibili, studiate su misura dei viaggiatori e rigorosamente autentiche in tutta Italia. Ogni tour non è semplicemente un viaggio, ma un ricordo da custodire.
Questa è lo stile di Filippo Magnani che, per celebrare il 25° anno di Fufluns, ha arricchito il suo portafoglio con nuovi itinerari inediti ed ha inaugurato una newsletter trimestrale, in inglese “A Journey Through Italian Wines”, ricca di approfondimenti sulle destinazioni vinicole italiane.
Per i 25 anni sono in programma tour esclusivi con esperienze memorabili, riservati ai clienti abituali e wine clubs, accompagnati personalmente da Filippo Magnani. Inoltre, Fufluns parteciperà all’asta benefica, durante The Golden Vines Awards il prossimo Ottobre a Madrid, per finanziare la Fondazione Gérard Basset. Verrà offerta la “Vip Experience: alla scoperta dei vini iconici di Bolgheri” durante la quale, Filippo Magnani accompagnerà personalmente sei appassionati donatori, in visita alle tenute storiche del territorio.

ESPIANTO VIGNETI FAVOREVOLI E CONTRARI

CALANO I CONSUMI DI VINO E BISOGNA RIDURRE LA PRODUZIONE: A BORDEAUX SPIANTANO I VIGNETI MA IN ITALIA FRESCOBALDI DICE “NON FINANZIATE GLI ESPIANTI IN COLLINA”

Lamberto-Frescobaldi_presidente-Uiv

Lamberto Frescobaldi presidente-Uiv contrario a spiantare vigneti in collina

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

Il Ministro Francesco Lollobrigida conferma che esiste un piano europeo per l’espianto di 100mila ettari di vigneti di cui 750mila francesi. Esiste anche una proposta italiana presentata dal Copa Cogeca, l’organizzazione europea delle associazioni di agricoltori e delle cooperative agricole, ma tutti si aspettano tempi lunghi per valutare e armonizzare le esigenze dei singoli stati per poi proporre un piano di finanziamento alla riduzione delle superfici vitate. Nell’ipotesi più ottimistica le delibere UE sono attese per la fine dell’anno.

ESPIANTI A TEMPO SPERANDO CHE I CONSUMI TORNINO A SALIRE

L’idea è quella degli “espianti a tempo” che consiste nello spiantare i vigneti, destinando la terra ad altre coltivazioni. Dopo un periodo minimo di 3 anni e massimo di 8 l’agricoltore può decidere di ripiantare la vigna. A fianco di questa misura, l’eccesso di produzione rispetto ai consumi, potrebbe essere regolato attraverso lo stoccaggio e la riduzione delle rese.

TREKKING URBANO IL TURISMO SOSTENIBILE IN CITTA’

VI RACCONTO COME E PERCHE’ HO INVENTATO IL TREKKING URBANO A SIENA NEL 2001 E POI, CON LO STREPITOSO STAFF DEL COMUNE, L’HO DIFFUSO IN TUTTA ITALIA

Trekking-urbano-l'avventura-comincia-sotto-casa

Trekking-urbano-l’avventura-comincia-sotto-casa

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Oggi ci sono itinerari a piedi in tantissime città italiane, nei negozi è possibile vedere “scarpe per trekking urbano” e ci sono medici che prescrivono “fare trekking orbano ogni giorno” come fosse una ginnastica dolce per combattere obesità, depressione, rischio infarto e osteoporosi. Insomma il trekking urbano è entrato nel vissuto di tante città d’arte e di tante persone.

COME NASCE IL TREKKING URBANO

Tutto è nato per caso nel 2001 mentre ero Assessore al turismo a Siena. Avevo incaricato il Centro Studi Turistici diretto da Alessandro Tortelli di indagare sull’impatto dei 4 milioni di turisti e escursionisti sulla vita dei residenti. L’indagine individuò la zona della città capitale del gotico, più “colonizzata” dai visitatori ma, ci fece anche scoprire come i viaggiatori apprezzassero il tragitto, dal parcheggio ai maggiori monumenti d’arte, come la visita di un museo a cielo aperto.

GABRIELE GORELLI, ANDREA LONARDI, PIETRO RUSSO

COSA ACCOMUNA E COSA DISTINGUE I TRE MASTER OF WINE ITALIANI ARRIVATI AL PRESTIGIOSO TITOLO DAL 2021 QUANDO L’ITALIA ERA RIMASTA LA SOLA GRANDE DEL VINO SENZA MW?

GABRIELE GORELLI, ANDREA LONARDI, PIETRO RUSSO E STIVIE KIM

GABRIELE GORELLI, ANDREA LONARDI, PIETRO RUSSO E STEVIE KIM

Di Donatella Cinelli Colombini #wine destination

 

E’ bello vedere che il club del vino più esclusivo e autorevole, quello dei Master of Wine, è diventato più sorridente verso l’Italia. Fino al 2021, infatti, fra i 30 Paesi rappresentati nell’Istituto londinese, c’erano tutte le grandi nazioni produttrici o consumatrici di vino ma non l’Italia. <<Un ambiente – quello dell’Istituto MW – quasi ostile>> verso l’Italia lo descriveva Gabriele Gorelli in un’intervista a Trebicchieri del Gambero rosso. In effetti all’estero è radicata la convinzione che gli assaggiatori italiani conoscano solo la produzione nazionale e manchino di un approccio ad ampio orizzonte sulla produzione e sul mercato.
Forse è vero ma in un’epoca di contrato al globalismo e all’omologazione, a me sembra fondamentale avere le idee chiare sulla propria identità.

GABRIELE GORELLI, ANDREA LONARDI, PIETRO RUSSO I 3 MASTER OF WINE ITALIANI

Ad ogni modo è bello avere tre Master of Wine Italiani e vorrei vedere cosa unisce e cosa distingue queste tre persone eccezionali.

GLI INNOVATORI DEL VINO ITALIANO 8

GLI INNOVATORI “DOLCI” CHE HANNO CAMBIATO IN MODO ELEGANTE: BEPI QUINTARELLI, LOUDOVICO ANTINORI, LIVIO E MARCO FELLUGA, AMPELIO BUCCI, GIULIO FERRARI E I LUNELLI

Giuseppe Quintarelli uva

Giuseppe Quintarelli uno degli innovatori del vino italiano

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

 

Ci sono molti modi per cambiare le cose e affermare un’idea differente. C’è chi lo fa urlando la propria insofferenza e chi invece parla sottovoce ma è spinto avanti dalla fiducia nelle proprie idee, il coraggio di uscire dal coro e la tenacia di non fermarsi di fronte alle difficoltà ma di andare avanti raccogliendo sempre più seguaci.
Come vedete dall’importanza dei personaggi che descrivo in questo post, non c’è una graduatoria nella sequenza delle persone raccontate fra gli innovatori del vino italiano ma un ordine casuale dettato, qualche volta dall’affetto, ma più spesso dai nomi che mi vengono in mente pensando a specifici caratteri della loro personalità o della loro opera. Alcuni sono morti ma la maggior parte sono ancora fra noi e ci guidano con l’esempio e la visione. Vorrei che, leggendo queste note, mi suggeriste altri nomi perché io sono una produttrice che abita in un angolo della campagna toscana e non una giornalista che partecipa a eventi e press tour per cui conosco molti ma non conosco tutti i territori del vino con i loro personaggi e la loro storia. Ho bisogno del vostro aiuto per creare la rassegna dei 100 innovatori del vino italiano. Per favore mandatemi i vostri suggerimenti donatella@cinellicolombini.it