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Vini strepitosi a prezzi abbordabili, ecco la lista

Fra le best buy del vino molte bottiglie sono italiane: Feudi di San Gregorio, Argiano, Venica e Venica, La Spinetta, Rocca di Frassinello

Feudi di San Gregorio Ros’Aura Rosato.

Feudi di San Gregorio Ros’Aura Rosato.

Di Donatella Cinelli Colombini
Chi crede sia necessario spendere delle fortune per bere vini eccellenti, sbaglia! Salvo i veri status symbol, i vini esclusivi e leggendari, che associano a una straordinaria qualità un insieme di valori simbolici per cui i prezzi salgono fino all’Olimpo … escluso quelli, per chi ama bere bene, le opportunità ci sono anche fra bottiglie da 10,20 e 30 Dollari. E tanti di questi vini sono italiani.
Ovviamente non è facile districarsi nel labirinto di migliaia di marche ma ci aiuta Wine Searcher, il portale inglese in cui confluisce l’offerta di 46,925 rivendite di vino di tutto il mondo. Un archivio sterminato da cui pescare le bottiglie con il miglior rapporto qualità prezzo.
Ed ecco a voi i campioni di qualità alla portata di tutti!

Pascal Toso Cabernet Sauvignon

Pascal Toso Cabernet Sauvignon

Nella lista dei best buy sotto i 10$ il primo è Pascal Toso Cabernet Sauvignon. Direte voi <<Ma dai! Dove lo troviamo questo, mica possiamo andare in Argentina per comprarlo>>. Verissimo ma al secondo posto c’è una bella bottiglia italiana, Feudi di San Gregorio Ros’Aura Rosato 2012 con un punteggio di 91/100 dei principali Wine Critics (Wine Advocate, Wine Spectator, Decanter e simili) in vendita al pubblico fra 9 e 14$ dunque abbondantemente sotto di dieci Euro. Ditemi voi se non è da compare?
Nella classifica dei migliori vini sotto i 20$ brilla un bel nome di Montalcino, la splendida cantina di Argiano che è al primo posto con un supertuscan dal nome intrigante “Non Confunditur” Toscana IGT. I punteggi attribuiti dai grandi esperti sono altissimi 93/100 ma il prezzo è davvero conveniente, fra 15 e 24$.

Pétrus il mito del Merlot perfetto

Le bottiglie di Petrus hanno un prezzo medio di 2.000€ che per le grandi annate sale fino a 68.000€. La storia breve e folgorante di un non chateau

Pétrus 1961

Pétrus 1961

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

E’ fuori da ogni classifica ma è il mito più mito del Merlot a livello mondiale e ha il prezzo massimo più alto fra i 50 vini più costosi del mondo di Wine Searcher.
Ci sono andata una sola volta durante un corso alla Facoltà di enologia dell’Università di Bordeaux e ricordo che rimasi basita per la dimensione piccola e poco monumentale. Il vigneto arrivava quasi al cancello davanti alla cantina, su un terreno piatto. Era inverno e le viti erano state appena potate, ricordo che io e gli altri corsisti ci impossessammo di alcune marze che riportammo in Italia in valigia con l’intento di avere, nei nostri vigneti, un briciolo della stella del Pomerol.

chateau-petrus

chateau-petrus

L’edificio della cantina è basso dritto e decorato con archetti, solo recentemente è stato ampliato da un refettorio progettato da Herzog & de Meuron gli architetti svizzeri dell’Allianz Arena di Monaco e del National Stadium di Beijing.
Tutto, sia la parte antica che quella moderna, è di un’austerità quasi sacrale. Così come i tini di cemento che, all’epoca della mia visita, ci sembrarono arretrati e oggi, alla luce della nuova moda di vinificatori ovoidi di cemento purissimo, ci sembrano i precursori di una modernità dalle radici antiche.
Il merlot di Pétrus sta 21 mesi in barrique nuove e poi in 54.000 bottiglie con un’etichetta retrò quasi bruttarella. Niente di più. Il mito è solo negli 11,4 ettari di vigna e in quel suo misterioso terreno argilloso e ricco di ferro che, secondo loro, si differenzia da tutte le vigne circostanti. Il dubbio sulla diversità di questo terroir viene quando scopriamo che i proprietari Moueix hanno controllano tantissimi appezzamenti intorno.

Il vino italiano più caro è un Brunello Biondi Santi 52.646$

Nessun italiano fra i 50 vini più cari del mondo ma molte novità nella classifica delle nostre bottiglie con prezzi top dove il Masseto è al secondo posto

Richebourg Grand Cru,

Richebourg Grand Cru,

Di Donatella Cinelli Colombini

Ancora da Wine Searcher, il sito che convoglia i prezzi di 46.450 rivendite di tutto il mondo e rivela, in tempo reale, le quotazioni di tutti i vini. Un data base immenso che contiene una sezione più ristretta dedicata ai 50 più cari. Qui i francesi fanno la parte del leone. Il primo della lista è il compianto Henri Jayer con il suo Richebourg Grand Cru, Cote de Nuits che ha un prezzo medio di 16.513$ a cui segue Romanée Conti Grand Cru che tuttavia lo batte sulla quotazione massima di 40. 155$.

Come capite bene si tratta di assaggi da quattro soldi, alla portata di tutti

Franco Biondi Santi

Franco Biondi Santi

La sezione del sito di Wine searcher dedicata ai “Most expensive” ha un menù

riservato ai vini italiani dove la classifica appare fortemente modificata rispetto allo scorso anno con il Masseto della tenuta di Ornellaia che è schizzato fino al secondo posto e il Brunello riserva Biondi Santi che registra il prezzo massimo più alto: 52464 $ una cifra ragguardevole e capace di fare invidia anche ai cugini d’Oltralpe.

Rothschild i banchieri vignaioli

Dalle immense ricchezze della finanza a un fiuto strepitoso per i vigneti d’eccellenza. Ecco Eric de Rothschild di Chateau Lafite

eric-de-rothschild

Eric-de-Rothschild

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

La dinastia Rothschild inizia nel 1744, con la nascita di Mayer Amschel nel ghetto di Francoforte, fu lui a creare la banca e a mandare i suoi cinque figli nei cinque principali centri finanziari europei creando una rete d’affari formidabile. Nel corso dell’Ottocento, quando erano al suo apice, i Rothschild possedevano il più grande patrimonio privato del mondo, nonché, di gran lunga, la più grande fortuna nella storia del mondo.
I due rami francesi della famiglia possiedono due dei vigneti più celebri e celebrati: il ramo che il fondatore aveva originariamente inviato in Francia acquistò Chateau Lafite, l’altro, discendente dai Rothschild inglesi, acquistò Château Mouton a Pauillac.

Lafite

Lafite

Oggi il Rothschild group è uno dei gruppi di finanza privata più grandi del mondo, con filiali in 42 Paesi, un’influenza immensa sull’economia del pianeta, grandi collezioni d’arte, ma niente come i grandi vini delle loro vigne li rende orgogliosi e invidiati.
Qui vi racconteremo di Chateau Lafite il castello principesco che ha come simbolo lo stemma Rothschild con il pugno chiuso sulle cinque frecce che simboleggiano le cinque dinastie create dai figli di Mayer Amschel nelle piazze finanziarie d’Europa e il riferimento al Salmo 127 della Bibbia: “Come frecce nelle mani di un guerriero” . I Rothschild infatti sono ebrei.

I migliori Champagne rosé secondo Tom Stevenson

Lo Champagne rosé è decisamente la bollicina più di modaiola e più cara. Tom Stevenson e Cristiana Lauro ci presentano quelli che reputano migliori

Dom Pérignon Rosé

Dom Pérignon Rosé

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

L’articolo di Wine Searcher è delizioso e vi invito a leggerlo. Ironico quanto basta, decisamente ben informato e pieno di notizie intriganti.  L’autore è considerato il maggiore esperto mondiale di Champagne con 23 libri e 50 pubblicazioni sull’argomento.

Dunque, lo Champagne rosé, alcuni super esperti non lo

b_jeff_koons_dom_perignon_rose_michel_fainsilber

b jeff koons dom perignon rose michel fainsilber

amano – Jancis Robinson in primis – ma certamente il suo successo pare ormai inarrestabile.
Il primo boom avvenne nel 1989 quando Allan Cheesman selezionò lo Champagne rosé Charbaut per i supermarket Sainsbury’s enfatizzando la notizia che il colore era ottenuto in modo naturale dal contatto fra il succo e le bucce dell’uva rossa e non dal mescolare vini bianche e rossi. Una piccola curiosità che infiammò le vendite. Un successo che, allora, ebbe breve durata e che ha ripreso la sua corsa nel 2004 diventando qualcosa di più di una moda ma un vero e proprio fenomeno commerciale. Oggi tutte le Maison de Champagne hanno un rosé nel loro portafoglio e il 10% della produzione totale è rosa. Ecco che lo Champagne rosé non è più un “capriccio occasionale” e le cantine si sono poste seriamente il problema del miglioramento qualitativo.

I siti del vino più letti del mondo, ecco la rivoluzione

Wine Searcher ha quasi mezzo milione di traffico mensile ed è in cima alla lista seguito da Snooth e Cellar Tracker, seguono Wine Spectator e Wine Enthusiast

Wine searcher vini

Wine searcher vini

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Vale 213.608$ il sito del vino più letto del mondo Wine Searcher con oltre sei milioni di offerte provenienti da 45.000 negozianti di vino di 110 Nazioni del mondo. Una sorta di enoteca virtuale enorme dove ci sono bottiglie e prezzi ma anche news, manuali e persino giochi. Molte funzioni sono gratuite ma per navigarlo interamente bisogna pagare 39$.
La classifica dei top wine sites viene da blog.Cellarer e si basa sul traffico presunto in base all’incrocio dei dati sul traffico mondiale. La lista è una sorta di rivoluzione nel mondo del vino e evidenzia l’avanzata di una nuova generazione di “influencer” rispetto a quelli che hanno dominato la scena alla fine del Novecento.

Le regole d’oro per investire in bottiglie pregiate

Bisogna decidere il budget e se le bottiglie sono una speculazione finanziaria oppure il sogno di un wine lover, in ogni caso ci vuole una bottiglieria.

 

Vini da investimento

Vini-da-investimento

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini 

La tattica da usare per i vini da investimento cambia in base alla disponibilità finanziaria. Se i soldi sono tanti e l’intenzione è quella di una speculazione finanziaria, i siti da consultare sono Liv-EX con le quotazioni delle 100 etichette più forti e costose del mondo e Wine-searcher per comprarle al miglior prezzo in qualunque parte del mondo. Il mio consiglio è di puntare su valori stabili magari scegliendo qualche brand italiano visto che gli chateaux francesi, nell’ultimo periodo, non hanno avuto la stessa remunerazione dei nostri. Segnalo Le Macchiole, di Bolgheri con un eccezionale livello qualitativo e Ornellaia, la cantina Frescobaldi che ha visto raddoppiare la quotazione dei suoi vini dal 2007 a oggi superando tutti anche nel successo nelle aste. Un successo così sfolgorante che le bottiglie dell’Ornellaia sono considerate un bene rifugio migliore dell’oro come ha ben illustrato Luciano Ferraro nel blog Di vini.

Ornellaia Giacosa Quintarelli sono i vini più cari d’Italia

Wine searcher il sito sul vino più visitato del mondo con migliaia di articoli, 6 milioni di offerte ci propone la lista delle bottiglie italiane più ricche

tenuta-dell-ornellaia-ornellaia-vendemmia-d-artista-special-edition-bolgheri-superiore

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Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

La fonte è la più attendibile perché Wine Searcher lavora con 38.000 distributori di tutto il mondo e ha 10 milioni di pagine visitate ogni mese. Dunque se indica il prezzo medio di vendita di una bottiglia vuol dire che quello è realmente il prezzo medio a livello mondiale.

Vediamo quali sono le cantine di questi vini da milionari.
Primo Ornellaia dell’omonima tenuta toscana Vendemmia d’Artista Special Edition Bolgheri Superiore.

Si tratta di piccole serie di bottiglie di grandi formati realizzate da artisti prestigiosi quali Rebecca Horn, Michelangelo Pistoletto, Ghada Amer e Reza Farkhondeh. Quasi dei capolavori d’arte che prendono forme diverse nei double Magnum, Imperial e Salmanazar – 3 – 6 e 9 litri. Un mecenatismo enoico che ha riscosso un enorme successo specialmente nelle aste e che Wine Searcher quota 975$ con punte di quasi sette mila.

La bottiglia più cara del mondo è un Margaux del 2009

Costa 195.000$ ed è stata prodotta in soli 6 esemplari. Ha un’etichetta incisa in oro e contiene 12 litri. E’ in vendita da Le Clos all’aeroporto di Dubai

 

Margaux 2009 12 litri

Margaux 2009 12 litri

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Quando si dice “roba da sceicchi” al giorno d’oggi si intende proprio questo, qualcosa di costosissimo, di super esclusivo, qualcosa di effimero che finisce nel momento stesso in cui viene consumato. Insomma una cosa che serve solo a sfoggiare la propria ricchezza.

La bottiglia 12 litri -Balthazar- prodotto da Corinne Mentzelopouls a Chateaux Margaux ha superato di slancio precedenti di tutto rispetto come il Lafite del 1787 appartenuto a Thomas Jefferson acquistato per 155.000$ e il Lafite Rothschild in vendita a 135.299 $ on line e segnalato da Wine Searcher il sito che pesca fra 42.000 indirizzi di e-commerce.
Per Chateaux Margaux un’operazione di marketing da manuale: ne hanno scritto in tutto il mondo! E non stupisce che Corinne abbia iniziato la sua carriera in un’agenzia pubblicitaria.

Costa 135.299 $ la bottiglia più cara on line

E’ il Grand Cru Richebourg di Henri Jayer il vino con il prezzo medio più caro di 16.193 $ ma sembra addirittura conveniente rispetto al prezzo massimo di Lafite

Chateau Lafite

Lafite

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Un articolo di Wine News è lo spunto per curiosare in Wine Searcher, il sito che fornisce il miglior prezzo per tutti i vini nel mercato pescandoli da 42.000 indirizzi di e-commerce.
Nella classifica dei vini più cari del mondo le cifre sono davvero impressionanti.
Un bicchiere, nemmeno troppo pieno, del Grand Cru Richebourg di Henri Jayer, prodotto nella Cote de Nuits in Borgogna, che domina la classifica, costa circa 1.500€.
Henri Jayer, morto nel 2006, è il vero re dei vini di alto prezzo con 3 referenze fra le prime 10. La concentrazione e l’eleganza dei suoi Borgogna, le innovazioni da lui portate nel vigneto e nella cantina, fanno di Jayer una leggenda che oggi rivive nei Pinot Noir di Richebourg e di Cros Parantoux un piccolo vigneto di poco più di un ettaro di Vosne Romanée al quarto posto nella classifica.