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Arcioni – centovini, ottant’anni ma non li dimostra

Arcioni, una delle enoteche più importanti di Roma, ricorda la sua storia, una bella storia italiana fatta di lavoro, coraggio e successi

 

Roma-Arcioni-testimonianze della storia aziendale

Roma-Arcioni-testimonianze della storia aziendale

Nel 1932 Mario Arcioni apre il loro primo negozio in una delle zone di nuova espansione di   Roma,  vicino a Villa Ada e alle catacombe di Santa Priscilla. E’ un bar con torrefazione di caffè e una rivendita di coloniali e profumi. Passano gli anni e gli Arcioni, che nel frattempo sono diventati 3 con l’arrivo di Claudio e Massimo, nel 1967 decidono di affrontare una nuova sfida: aprono una delle prime enoteche di Roma.  Sono gli anni eroici in cui il vino viene venduto, in Italia, prevalentemente sfuso e il tentativo degli Arcioni di qualificare l’offerta, puntando sulle bottiglie migliori, scatena lo scandalo. Quando, negli anni Settanta, le cantine imbottigliatrici cominciano a moltiplicarsi, gli Arcioni spingono sull’acceleratore.

Anno dopo anno l’enoteca si allarga e sviluppa la sua attività diventando anche distributore e infine aprendo un wine bar capace di affiancare la vendita di bottiglie alla somministrazione di happy hour.

Il vino dei giganti mondiali

Costellation, LVMH, Treasury Wine, Distell Group,  Concha y Toro queste sono le 5 cantine più grandi del mondo  e nessuna di loro è italiana

Concha y Toro - Barrio

Concha y Toro - Barrio

La prima tricolore è la Giv -Cantine Riunite settima con 449 milioni di Euro di fatturato annuo. Sembra una cifra enorme ma in realtà è un quinto della statunitense Costellation che vanta un business di 2.494 milioni di Euro. Il secondo in classifica è il gruppo Lvmh , con 1.664.000.000 €. Si tratta del colosso francese del lusso costituito da Bernard Arnault.  La sigla – LVMH – Luis Vuitton Moet  Hennessy  –  indica un aggregato di 60 griffe di moda, gioielleria, profumi e vino.  C’è di tutto: dal re dei diamanti De Beers,   al re dei vini da dessert  Chateau d’Yquem ,  al monopolio delle grandi case  di Champagne fino all’ultimo acquisto Bulgari.

A cena con Angelo Gaja in terra di Brunello

Il grandissimo Gaja porta a Montalcino il Sindaco di Barbaresco Alberto Bianco e ci offre una cena super toscana all’Osteria del Pozzo bevendo Riesling e Borgogna

Angelo Gaja

Angelo Gaja

Angelo è piemontese che più piemontese non si può ma il suo cuore comincia a battere toscano. Ha due splendide aziende in questa regione, Ca Marcanda a Bolgheri e Pieve di Santa Restituta a Montalcino. Indubbiamente le pinete costiere lo affascinano ma la rude grandiosità della terra del Brunello lo intriga ogni anno di più perché la forza di questo territorio antico è congeniale al suo temperamento e il suo Brunello è ogni anno più buono come il concerto di un musicista che prende confidenza con lo strumento e ogni volta suona meglio. Del resto la sua cantina montalcinese è in un posto speciale, accanto alla Pieve di Santa Restituta che esisteva già nel 650 dopo Cristo e fu poi  riedificata intorno al 1136. La sua cantina avveniristica è il giusto contrappeso di tanta antichità.

Ristorazione e turismo del vino

I turisti del vino amano mangiare bene e tipico. Per questo la ristorazione gioca un ruolo fondamentale nel successo turistico dei distretti viticoli

Fattoria del Colle - prosciutto di cinta senese

Fattoria del Colle - prosciutto di cinta senese

Per questo il suo innalzamento qualitativo è importantissimo. Allo stesso tempo è indispensabile indagare, valorizzare e preservare il ricettario tradizionale di ogni denominazione prima che i visitatori ne corrompano l’integrità. I piatti tipici sono infatti, contemporaneamente, fra le calamite turistiche più potenti e insieme fra le cose più soggette ad alterarsi a causa del turismo. Vediamo il primo punto: enogastronomia come potenziatore dell’appeal turistico. Secondo l’Osservatorio delle Città del Vino curato da Fabio Taiti del CENSIS (2011) i turisti del gusto italiani sono circa tre milioni, provengono soprattutto da piccoli centri e sono prevalentemente maschi. Anche i dati dell’ Osservatorio Nazionale del Turismo (2010) confermano l’importanza numerica di questo segmento capace di ingenerare 18 milioni di presenze cioè di pernottamenti. Del resto, la nota indagine GPF per Negroni del 2009, che ha stimato il fenomeno “foodies” per l’Italia, ha rivelato che l’ 8% della popolazione cioè 4.500.000 dei connazionali vivono la buona tavola come socialità, innalzamento della qualità della vita e sperimentazione di culture diverse.

Cuneo, Siena e Verona al top del turismo enogastronomico

Ecco le 10 migliori destinazioni enogastronomiche italiane:  Cuneo, Siena, Verona, Bolzano, Firenze, Trento, Asti, Brescia, Udine e Gorizia

Città del Vino - Assemblea - Riccardo Margheriti

Festa grande a Siena per i 25 anni dell’ Associazione Città del Vino presieduta da Gianpaolo Pioli e riunita nelle sale del Santa Maria della Scala anche per modificare il proprio statuto. C’erano i sindaci dei  550 comuni associati e gli ambasciatori che  costituiscono l’ala più appassionata della compagine.

Nei due giorni di celebrazioni il contributo tecnico più rilevante è stato l’”Atlante

Marco Lisi - Lorenzo Palazzoli Ambasciatori delle Città del Vino

geografico dell’Italia enogastronomica di qualità” redatto dal Censis e presentato dal suo presidente, il celebre sociologo e economista Giuseppe De Rita. Un approccio nuovo che <<registra e misura il livello di competitività raggiunto dai territori >>  ha detto Fabio Taiti estensore dell’indagine e grandissimo esperto del fenomeno enoturistico. La classifica delle aree  in cui si realizza il miglior connubio fra la produzione di grandi vini e la cucina d’eccellenza scaturisce dall’esame delle guide di settore. Su tutti emerge Cuneo con i suoi 177 produttori di qualità e i 77 presenti in almeno due guide. Trento è invece la provincia con il maggior numero di bottiglie di qualità superando abbondantemente i cento milioni di pezzi ed ha anche la più grande estensione di ettari vitati -11.647 – per la produzione di vini d’eccellenza. Roma ha il più alto numero di ristoranti premiati dalle guide, ben 393 e supera di molto Milano, ferma a 321. Seguono Napoli, Bolzano, Perugia e Firenze.

Gozo l’isola che ha stregato Ulisse, Sarkozy e Donatella

Qui la ninfa Calypso tenne con sé Ulisse per sette anni. Gli offrì l’immortalità ma lui preferì  tornare da Penelope e ripartì su una zattera

Malta - Gozo - Qala - panorama dal balcone di casa

Malta - Gozo - Qala - panorama dal balcone di casa

Sarkozy ci è venuto per rigenerarsi dopo le fatiche della prima campagna presidenziale. Io e mio marito Carlo ci veniamo spesso e abbiamo anche una casa.  In certi punti l’isola è ancora il paradiso incontaminato visto dall’eroe di Omero,  altrove, purtroppo,  le nuove costruzioni e il degrado di quelle vecchie rovinano il paesaggio. Complessivamente però Gozo è un posto magico.

Inoltre è senza eguali: dove trovate un luogo raggiungibile in poco più di un’ora di aereo, dove a marzo si può prendere il sole in costume da bagno, non c’è criminalità, chi si sente male può usare un sistema sanitario fra i migliori del mondo …. Per non parlare dei 7.000 anni di storia, dei monumenti d’arte, dello stile di vita a mezza strada fra Europa e Africa … la campagna è coltivata a terrazze con campicelli divisi da muri a secco su un terreno scosceso e roccioso. Le coste vanno giù a picco nel mare ed hanno un andamento frastagliato con gole che assomigliano ai fiordi norvegesi.  L’effetto è di una bellezza mozzafiato. Dopo cinque anni e decine di viaggi  ci sorprende  ancora. 

Festa in villa per i Lions di Montalcino

L’assemblea del Lions Club Montalcino la Fortezza a casa di Ernesta Giannelli Carli  ammette 3 nuovi soci.

Montalcino - Il Colle - Il Lions Club a tavola nella cucina antica

Montalcino - Il Colle - Il Lions Club a tavola nella cucina antica

Più che una riunione Lions pareva una festa fra amici per l’atmosfera cordiale e la cornice elegante della villa del Colle dove Ernesta – per noi amici  Nesti – ha la sua casa di Montalcino e la sua cantina di Brunello. Cena tipica straordinariamente buona accompagnata dal Rosso di Montalcino 2010 di Nesti, potente, armonico e fine. Al termine i dolci fatti dalle socie. Decisamente il Lions Club Montalcino La Fortezza è  quello in cui si mangia e soprattutto si beve meglio. Poi i lavori. Approvato l’ingresso di 3 nuovi soci Fabrizio Bindocci, Richard Cookis e  una new entry a cui non è ancora stato comunicata l’adesione.

Approvato il service del club relativo alla rampa che renderà accessibile ai disabili la Chiesa parrocchiale di S. Egidio e porterà la dedica a Massimo Losappio compianto consorte della prima presidente del Club e, per moltissimi anni, primario dell’Ospedale di Montalcino.

A Montalcino, nella cantina di Illy, il re del caffè

Rossana Bettini Illy e suo marito Riccardo hanno una splendida proprietà a Montalcino in cui lei ha accolto il consiglio nazionale delle Donne del vino

Montalcino - Azienda Mastrojanni - Donne del vino

Montalcino - Azienda Mastrojanni - Donne del vino

Rossana è un giornalista e come tale iscritta alla Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia. E’ entrata nel mondo del vino in punta dei piedi ma comincia a prenderci gusto, perchè le permette di esprimere la sua vitalità, la sua intelligenza ma anche la sua gentilezza ospitale.

La proprietà in cui ci accoglie si chiama “Mastrojanni” ed è in uno dei punti più belli della Toscana, in cima a una collina che scende ripida verso il torrente Asso. Il panorama è grandioso, con  boschi, castelli e vigneti su un terreno che sembra nato per produrre uva. E infatti il vino 2008 che Rossana mi mette nel bicchiere  è meraviglioso, potente e solare.  Al centro della proprietà c’è un doppio casale, circostanza inconsueta a Montalcino, che sembra indicare la presenza di un piccolo borgo ora non più esistente.  I primi documenti che lo riguardano sono del 1208 e parlano di un castello chiamato Oreto.

Sapevate che cravatta deriva da Croazia?

Era la sciarpa indossata dai soldati croati e fa parte tutt’ora del costume tradizionale maschile. Vi racconto quello che ho visto in questo Paese bellissimo

Zagabria - Wine Gourmet Weekend - Donatella Cinelli Colombini premia il miglior vino rosso al concorso WOW

Zagabria - Wine Gourmet Weekend - Donatella Cinelli Colombini premia il miglior vino rosso al concorso WOW

La cosa che colpisce di più è il talento dei suoi abitanti, non incontri gente banale qui. Anche il loro aspetto colpisce: molti sono giganti, altissimi e longilinei ma con strutture ossee e muscolari enormi, altri hanno gli occhi a mandorla  come chi ha ascendenze asiatiche, qualcuno è biondissimo e bianchissimo come i russi e c’è invece chi sembra uscito da un bassorilievo romano. Insomma le tracce del loro passato remoto i croati se le portano addosso. Parlano tutti inglese come degli interpreti e poi sono puntuali, creativi, innovativi, molto meno conformisti di noi. Amano le macchine, grandi e super tecnologiche e anche nell’ architettura sembrano attratti dal nuovo più che dall’antico. Nonostante questo hanno una solida base di cultura umanistica. Nel menù di un  ristorante abbiamo trovato la scritta << MCMXC JP>> e abbiamo impiegato parecchio per capire che significava 1990 dopo Cristo.

La persona che ci accompagna a scoprire Zagabria è un amico dei nostri importatori Gordan e Jasna Mohor, e soprattutto è uomo veramente eccezionale. Era il vicepresidente di un’enorme multinazionale statunitense, ora è in pensione ma è un appassionato wine lover e un erudito che ha riempito la sua casa di oggetti d’antiquariato.

8 mesi senza pioggia, una primavera precoce e una gelatina

I meteorologi  ci promettono pioggia a catinelle ma per ora è arrivato solo qualche temporale e i vigneti di Brunello cominciano ad avere sete[caption id="attachment_7171" align="alignleft" width="300" caption="Fattoria del Colle - primi fiori di primavera"][/caption]Abbiamo innaffiato le viti appena piantate nel vigneto della Croce al Casato Prime Donne di Montalcino, ma ora vorremmo la pioggia perché  8 mesi di siccità sono davvero troppi.  Anche l’enorme nevicata dello scorso febbraio ha rilasciato pochissima acqua nel terreno, come se la neve fosse stata secca.In condizioni normali un metro e mezzo di neve doveva bastare per mesi e persino trasformare i campi in acquitrini...

Inner Wheel un’associazione dedicata all’amicizia

Un dopo cena parlando di consumatrici, donne del vino, cantine al femminile e le socie Inner Wheel di Siena si trasformano in wine lovers

Inner Wheel Siena- conferenza di  Donatella Cinelli Colombini

Inner Wheel Siena- conferenza di Donatella Cinelli Colombini

Inner Wheel è una grande associazione di 100.000 donne nata a Manchester nel 1934 e oggi diffusa in 103 Paesi del mondo ma soprattutto in India. Ha come scopo l’amicizia e la comprensione fra le persone e i popoli.  A Siena è presieduta  da Cecilia Cateni Mittica ed è un piccolo gruppo vivace e attivo. Io sono stata invitata a parlare di donne del vino e della mia esperienza imprenditoriale al femminile.  Alla fine sono anch’io sorpresa dell’attenzione suscitata nelle socie Inner Wheel  e accolgo la loro richiesta di una visita in cantina per vedere viti, tini, botte e soprattutto per assaggiare il Brunello con una degustazione guidata che accresca le loro informazioni. Insomma  ho davanti delle future wine lovers.  La mia passione per il grande vino le ha contagiate.

La conferenza è l’occasione di fare il punto sulle donne come nuovi protagonisti del mercato del vino. Se 15 anni fa le donne bevitrici erano guardate con sospetto oggi appaiono sexy, frequentano in massa i corsi per sommelier e hanno ridato importanza  gli aromi del vino a cui sono più sensibili dei maschi. Hanno persino cambiato l’estetica delle bottiglie costringendo i grafici a disegnare etichette più femminili.

lL Governatore Manzari : – Mi piace questo Lions Club!

Il Lions Club Montalcino La Fortezza ha scelto un luogo con ottocento  anni di storia e intorno le vigne di Brunello per ricevere il Governatore Michele Manzari

Montalcino-Pieve di san Sigismondo-Lions Club Montalcino la Fortezza

Montalcino-Pieve di san Sigismondo-Lions Club Montalcino la Fortezza

Pieve di San Sigismondo : un I° d’aprile senza pesce e senza scherzi  perché tutto è filato liscio secondo le previsioni.  Una giornata iniziata presto con la riunione di Consiglio in vista dell’ingresso di nuovi soci. Alle 11, puntualissimo, è arrivato il Governatore del  Distretto Lions 108 La Michele Manzari. Sua moglie Rita e gli altri ospiti hanno proseguito per il vicino castello di Poggio alle Mura – Banfi  dove hanno visitato il Museo del vetro da vino, mentre i 26 soci del Lions Club Montalcino La Fortezza hanno mostrato al Governatore il loro operato. Tante piccole iniziative di tante persone generose, unite e industriose. Tutti hanno dato una mano: c’è chi ha cucinato, chi ha insegnato agli immigrati, chi messo a disposizione la sua casa, chi ha  insegnato a cucinare, chi ha organizzato feste danzanti  o gite …. Un programma che ha unito i soci facendoli sentire utili e felici di vivere esperienze insieme.  Tanto lavoro che ha consentito di raccogliere fondi per il Dynamo Camp e per un service locale che verrà realizzato nei prossimi mesi  e costituirà una prosecuzione del Premio Losappio.

Vinitaly business anche a tavola

Vinitaly significa degustazioni, contatti commerciali, giornalisti, convegni ma non solo … alla sera ci sono cene e persino occasioni danzanti

Donne del vino-Verona-12 Apostoli- Presidente Elena Martuscello

Donne del vino-Verona-12 Apostoli- Presidente Elena Martuscello

Durante il giorno tutti sono a lavoro negli stand dove gli operatori,  soprattutto quelli dei nuovi mercati, sono arrivati in gran numero, ma la sera i ristoranti e i palazzi del centro storico di Verona si popolano per nuovi appuntamenti, spesso più proficui dei primi. Cene con importatori, cene di gala e persino cene con ballo come quella organizzata dai giovani dell’AGIVI giovani imprenditori vitivinicoli italiani.

Io vi mostro le immagini di due cene diverse ma molto belle: la cena delle Donne del vino nel ristorante I Dodici apostoli e la cena in smoking e abito da sera organizzata dal Comitato Grandi Cru a Palazzo della Ragione, un luogo particolarmente suggestivo per le pareti affrescate come una casa medioevale.   La prima è in uno dei locali più esclusivi e migliori di Verona. E’ costruito sopra i templi della città romana ancora oggi accessibili attraverso la bottiglie La cornice della seconda cena, il Palazzo della Ragione si trova nel cuore romatico della città di Giulietta e Romeo, fra Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori.

Vinitaly con presenze record e Brunello “Master class”

Vinitaly con un numero di operatori senza precedenti. Il Consorzio del Brunello presenta il primo corso per professionisti cinesi.

Stefano Campatelli -Direttore Consorzio Brunello di Montalcino- Kit per Msterclass Brunello- Vinitaly 2012

Stefano Campatelli -Direttore Consorzio Brunello di Montalcino- Kit per Msterclass Brunello- Vinitaly 2012

Alla fiera veronese tantissimi importatori, distributori, commercianti e ristoratori a caccia di vini da comprare e un esercito di sommelier.Il vino italiano sembra tornato agli anni d’oro ma su una scala dimensionale maggiore. L’afflusso è stato talmente grande che persino i telefoni cellularime le connessioni internet hanno smesso di funzionare per sovraccarco. Così come le file ai caselli autostradali sono state di ore. Insomma qualche disagio c’è stato ma nel complesso un successone!

Brunello master class: sommelier, buyers, importatori cinesi questi i primi studenti del corso di “specializzazione” sul Brunello.  Per loro parte da Montalcino una valigetta contenente video, mappe, power point, bottiglie, bicchieri e, per i più bravi, un viaggio premio ai luoghi di produzione.

Nell’anno d’oro per Montalcino, con tre nuovi vini da vendemmia a 5 stelle –Rosso di Montalcino 2010, Brunello 2007 e Riserva 2006- parte un piano di marketing del tutto inedito per l’Italia ma ben noto ai cugini-rivali francesi che da anni offrono corsi agli addetti di settore con gli occhi a mandorla. Dalla terra del Brunello parte un’azione altrettanto mirata e organizzata nei minimi dettagli: il Consorzio ha infatti predisposto una valigetta, battezzata simpaticamente “kit dei formatori”, con tutto l’occorrente per le tre lezioni del corso.

La strategia di marketing mira a formare e fidelizzare il segmento di operatori più a contatto con le importazioni e soprattutto le vendite del vino nei ristoranti e nei negozi di alto livello. Si tratta di assaggiatori e sommelier che magari hanno assaggiato il Brunello ma non ne conoscono profondamente le specificità e l’eccezionalità.

Montalcino. Stop al mordi e fuggi

Basta col turismo che consuma parecchio e lascia poco: Montalcino può essere il primo distretto enoturistico innovativo, sostenibile, social e persino sofisticato

Montalcino-centroStorico

Montalcino-centroStorico

Il turismo inquina, non solo con i tubi di scappamento di auto e bus, inquina perché distrugge l’anima vera dei luoghi; dove c’era la merceria per i residenti apre il negozio dei souvenir, i piatti si riempiono di ricette tipiche mai mangiate prima, i mobili dell’osteria vengono sostituiti da sedie e tavoli di design uguali a quelli di Capri e Cortina. Pian piano i residenti si sentono attori su un palcoscenico che rappresenta il loro paese. Non per altro nel marketing turistico i residenti si chiamano “consumati” per distinguerli dai “consumatori”  che vengono a vederli.

E quel ch’è peggio il turismo va giù a picco. Infatti le destinazioni turistiche, come qualunque altro prodotto, hanno un ciclo di vita. E’ diviso in 4 fasi; l’esordio è tutto rose e fiori con i turisti accolti come amici. Poi i primi contrasti per i disagi creati dai turisti che si appropriano di parcheggi, spazi e servizi creati per i residenti. Arriva la fase della “colonizzazione” – il momento che sta attualmente vivendo Montalcino – e se questa non si arresta c’è poi il declino: il luogo è famoso  ed attrae un turismo di massa con grandi numeri e piccola spesa.