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Fuori casa crescono gli antipasti calano i dessert

Come cambia il pasto al ristorante: meno portate, meno spesa e anche modalità sostitutive come l’ aperitivo

antipasti

antipasti

Npd Italia ha fotografato i consumi alimentari fuori casa e come la crisi ha modificato le abitudini nel nostro Paese spingendo a una maggiore razionalità e risparmio. Ecco che nel  2011 sono stati serviti 150 milioni di antipasti, l’11,1% in più rispetto all’anno precedente. L’antipasto è in crescita verticale anche se resta comunque un elemento nuovo nel menù italiano e compare solo in 8 pasti su 100. Curiosamente non sono i giovani a ordinare questa commanda ma, in oltre la metà dei casi, le persone con oltre 35 anni di età. Va anche notato come l’antipasto sia legato alla cena (61%) e solo marginalmente ( 32%) il pranzo.

Ieri Marcello Colasurdo a Montalcino canta con le tammorre

In terra di Brunello, il premio Montalcino  2012 del “Centro studi delle campagne e del lavoro contadino” a Saverio Russo e a Marcello Colasurdo

Montalcino_canti_e_balli_con_le_tammorre

Montalcino_canti_e_balli_con_le_tammorre

I vincitori dell’edizione 2012, uno studioso e un’artista, rappresentano due modi diversi ma ugualmente importanti, di valorizzare la cultura popolare. Marcello Colasurdo, grande interprete della canzone tradizionale campana e voce solista degli “Zezi” per 18 anni, ha anche un passato di attore, nel cinema con Federico Fellini e in teatro con Mario Martone. Saverio Russo insegna Storia Moderna all’Università di Foggia ed ha pubblicato numerosi studi sulla transumanza e sulla pastorizia, attività agricole che, nei secoli,  hanno inciso in modo rilevante sull’economia e lo stile di vita di intere popolazioni del Centro e Sud Italia.  I due premi  verranno assegnati a Montalcino domenica 2 settembre durante una cerimonia pubblica che comprenderà una conversazione di Saverio Russo e una  performace conclusica di Marcello Colasurdo.

Fine di un sogno: a Siena chiude il Santa Maria della Scala

E’ stato il più antico ospedale europeo  e doveva diventare un polo culturale più grande del Louvre  nel cuore della città gotica più importante del mondo

Santa_Maria_della_Scala_Pellegrinaio

Santa_Maria_della_Scala_Pellegrinaio

La chiusura del Santa Maria della Scala è una catastrofe annunciata ma anche la fine di un sogno. Il sogno di Siena che costruisce il suo futuro nei luoghi e sui valori del suo passato.

40.000 m2 su sette livelli, uno scrigno di opere d’arte con una storia che inizia prima del Mille lungo la Via Francigena. Accoglieva i pellegrini e allevava, fino all’età adulta, i “gettatelli” cioè i bambini abbandonati. Quasi una città dentro la città con possedimenti terrieri immensi e un complesso edilizio enorme che aveva  all’interno una strada coperta, chiese, stalle, cortili, carnai (fosse comuni) …. persino un “deposito valori” per i pellegrini che andavano verso Roma.

Successivamente era stato trasformato in Ospedale (Italo Calvino è morto qui) e poi in complesso museale  con il pellegrinaio affrescato da Domenico di Bartolo, il Museo archeologico, l’esposizione del  Tesoro cioè dei reliquiari, l’Ortatorio di Santa Caterina della notte con le memorie della Patrona d’Europa, il fienile con i marmi originali della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, la cappella del Manto con gli affreschi di Beccafumi….  A questi erano stati aggiunti il centro per l’arte contemporanea e il Museo d’arte per i bambini, le sale convegni, il book shop e la biblioteca dello storico d’arte Giuliano Briganti.

Basta con i bigliettini da regalo, usa la voce

Se doni una bottiglia accompagnala a messaggio vocale come consiglia #WineNews, sarà divertente!

#Visto per voi da #Donatella Cinelli Colombini

la voce in bottiglia

la voce in bottiglia

L’applicazione si scarica gratuitamente da vocal-it-wine.com e serve per trasformare il messaggio di auguri in un QR Code da accompagnare alla bottiglia. A quel punto basta stamparlo su un’etichetta colorata ( da comprare su Amazon) ed ecco a voi un cartoncino di auguri molto più moderno, divertente e diretto di ogni altro usato in precedenza.  La persona che riceverà  la bottiglia potrà ascoltare il vostro messaggio puntandoci  il suo iphon o ipad. Il messaggio resterà attivo per 3 anni e quindi occhio a fare dichiarazioni d’amore o dire altre frasi compromettenti sperando che l’effetto sia passeggero!

Si tratta di un gioco divertente per chi regala e per chi riceve. C’è un pizzico di tecnologia ma il risultato è molto “confidenziale” e decisamente cool.

Fino a 24 ottobre visibile il pavimento del Duomo di Siena

Il pavimento del Duomo di Siena è quasi una Bibbia per immagini unica al mondo: oltre 60 riquadri intarsiati con soggetti mitologici realizzati in 7 secoli

 

Siena_Duomo_Pavimento_sibilla_ellespontica

Siena_Duomo_Pavimento_sibilla_ellespontica

Un’opera grandiosa collegata a un solo progetto figurativo sulla Salvezza. Per realizzare le immagini gli artisti usavano marmi di vario colore intarsiandoli e facendo risaltare i contorni mediante incisioni riempite di pece scura.  L’effetto è spettacolare. Il più grande pavimento figurato del mondo.

Contiene immagini del Vecchio Testamento eseguite fra il 1369 e il 1547 da grandissimi artisti fra cui Sassetta, Francesco di Giorgio Martini, Luca Signorelli, Pinturicchio e Domenico Beccafumi. A questa fase seguì un’opera di restauro e sostituzione dei pannelli consunti (fra il 1780 e il 1878) che vide all’opera personalità del calibro di Maccari e Mussini.

Giorgio Vasari definì  il pavimento ”Il più bello, grande e magnifico che mai fusse stato fatto”. Si trattava di un’opera celeberrima e celebrata, una delle tappe obbligate del  Grand Tour cioè del viaggio di istruzione in Europa compiuto dai giovani aristocratici del Sei e Settecento

Purtroppo è anche un pavimento fragile che potrebbe rovinarsi a causa del calpestio del milione e trecentomila visitatori che entrano ogni anno nel Duomo di Siena. Per questo rimane  scoperto solo due mesi ogni anno ( dal 18 agosto al 24 ottobre) e poi ritorna invisibile sotto pannelli protettivi.

Contrada del Valdimontone vincitrice del Palio del 16 agosto

Venite con me a Siena nella Contrada del Valdimontone. Scopriremo che dietro al Palio c’è una civiltà antica e nobile che vive tutto l’anno

Palio_agosto_2012_Contrada_Valdimontone

Palio_agosto_2012_Contrada_Valdimontone

Il nome della Contrada deriva dal castello costruito nel XI secolo, dove oggi sorge la Basilica dei Servi, dal nobile cavaliere Montone Piccolomini. Da lui prese nome Castel Montone e la zona circostante, indicata come Valdimontone che, a sua volta, dette il nome alla Contrada. Quest’ area rimase fuori dalle mura di Siena fino al XIV secolo quando fu costruita la nuova cerchia muraria.

Lo stemma del Valdimontone ha il fondo oro e la raffigurazione di un montone rampante al naturale con una corona antica. Nell’angolo superiore sinistro è scritta in oro la lettera U iniziale di Umberto I di Savoia con sopra una corona reale su campo azzurro. I colori del Valdimontone sono il rosso e il giallo con liste bianche. Durante la corsa del Palio tutti i fantini vestono i colori delle rispettive Contrade escluso quello del Valdimontone che veste di rosa per distinguersi dagli altri con colori simili.

Un ferragosto grandioso quest’anno a Montalcino

Un ferragosto grandioso a Montalcino: Torneo di Apertura delle caccie e Notte bianca   in una settimana di eventi. Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Montalcino-notte

Montalcino-notte

Per antica tradizione Montalcino vive ad agosto una specie di rimpatriata. I montalcinesi residenti tornano dal mare e i montalcinesi “espatriati” arrivano con figli e amici, i turisti aumentano e il centro storico è più affollato che in ogni altro mese dell’anno. Insomma non ci sono ristoranti o negozi in ferie, anzi questo è un mese decisivo per fare cassa. Per questo ad agosto di concentrano moltissime iniziative.

Il torneo di Apertura delle caccie, soprattutto. E’ la rievocazione dell’epoca in cui la terra del Brunello era una corte aristocratica all’ombra di Siena. Oggi alle undici i giovani vestiti da antichi contadini ballano il “trescone” e poi un corteggio di dame e cavalieri sfila per le strade di Montalcino in abiti antichi.

Da Toscana Lovers la moda arriva anche ai coltelli

In tavola è di tendenza usare tovaglioli di colore diverso e piatti di forma diversa …. ora ci sono anche i coltelli da bistecca con manici di legno diverso

artigianato-artistico-toscano-Toscana-Lovers-coltelli bistecca

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Vengono da Scarperia dove i maestri coltellinai eseguono lame taglienti di qualità impareggiabile. Chi visita Palazzo Vecchio a Firenze vede esposto un coltello di Scarperia,  orgoglio e vanto dell’artigianato d’arte toscano già all’epoca dei Medici.

Una delle botteghe più rinomate, dove la maestria si associa al design e la tradizione del lavoro manuale convive con la moda, è Saladini la cui ultima novità è una serie di 6 coltelli da bistecca con manici in legno diverso: olivo, bosso, wengè, tasso, rovere, paddock. In tavola l’effetto è giovane, colorato quasi sbarazzino ma la qualità superiore delle lame è ben evidente e conferisce all’apparecchiatura un tocco di toscanità e di importanza.

Del resto l’eleganza toscana è questo: un mix di nobiltà e semplicità, lusso e sobrietà.

Del resto la bistecca di bue chianino cotta alla brace è un must in Toscana

Woods una biblioteca dove i libri sono alberi

Woods una delle mostre più entusiasmanti che abbia mai visto, al Castelluccio La Foce, fa scoprire la storia, l’arte, la leggenda e la botanica del bosco

Castelluccio-La-Foce-Woods-Giuditta-Parisi

Castelluccio-La-Foce-Woods-Giuditta-Parisi

Bellissima, perché inconsueta, direi persino geniale ( aperta fino al 5 agosto dalle 16 alle 20).  Prima di tutto il posto in cui è allestita:  Castelluccio – La Foce, fra Montepulciano e Chianciano, un castello con un panorama immenso che si ammira dall’alto come in un quadro di Piero della Francesca. E’ il luogo reso celebre dal libro “La guerra in Val d’Orcia” di Iris Origo, forse il racconto più bello sulla seconda guerra mondiale in Toscana. Io e mio marito Carlo arriviamo con imbarazzante ritardo. Ci aspettano Annibale e Giuditta Parisi (la grafica che ha disegnato l’etichetta del nostro Brunello riserva) , padre e figlia, amici da vecchia data, con un talento artistico impressionante anche se diverso.

Dentro il castello incontriamo Mario Morellini che letteralmente ci insegna i misteri del fuoco. Con lui impariamo a usare la pietra focaia, scopriamo che l’esca è un fungo e che i profumi dei diversi legni sono percepibili solo sfregandoli con una tecnica polinesiana descritta da Melville. Insomma usciamo dal suo laboratorio letteralmente affascinati ma quello che è arrivato dopo ci sbalordisce ancora di più.

Roberto Benigni, Dante e le Olimpiadi

Meravigliosa serata fiorentina ascoltando Roberto Benigni che spiega i guasti della politica di oggi usando il medioevo, le Olimpiadi e Dante

<<Ho sentito alla televisione che un giovane fiorentino ha vinto una medaglia d’argento alle Olimpiadi mirando al centro e mi

Roberto-Benigni-spiega-la Divina-Commedia

Roberto-Benigni-spiega-la Divina-Commedia

sono chiesto: ma che ci fa Matteo Renzi alle Olimpiadi? Poi mi hanno spiegato che è uno che tira con la carabina>>. Questo è l’inizio di una serata magica davanti a Santa Croce a Firenze. Roberto Benigni continua senza un attimo di sosta << avete visto dove vinciamo alle Olimpiadi noi italiani? E’ emblematico … tiro con l’arco, pistola, carabina, fioretto, judo .. è il segno del momento … stiamo imparando a sopravvivere>> << si perché Monti ci ha preso tutto con le tasse, ha preso, preso, preso … e ha promesso che poi ci sarà la ripresa  …. perchè fino a ora non gli è bastato! >>

Seimila persone guardano questo piccolo uomo vestito di grigio con una giacca troppo grande per lui e i capelli in disordine. Lo ascoltano, ridono, applaudono ma soprattutto stanno attenti a quello che dice. Non ci sono posti vuoti, non come alle Olimpiadi! Poi, quando Roberto comincia a spiegare la Divina Commedia il silenzio diventa tutale. Nessun brusio, nessun telefonino che suona, nessuno che si alza. Tutti lo guardano come ipnotizzati. E non è un pubblico di vecchie signore con un passato al liceo classico, ci sono soprattutto giovani.

Medioevo da vedere, toccare e assaggiare a Siena

Una serata nell’angolo più verde e medioevale di Siena l’ Orto dé Pecci  con le Odi del Premio Nobel cileno Pablo Neruda
Siena-Neruda-Ode-al-limone

Siena-Neruda-Ode-al-limone

Siamo all’Orto dè Pecci nel centro di Siena eppure in piena campagna, un posto bellissimo che mi è particolarmente caro. La serata inizia con una visita all’ orto medioevale di cui fui quasi la madrina quando ero assessore al Turismo del Comune di Siena. Ora è ancora più bello, le piante sono cresciute e ci sono anche la liquirizia e le carote viola mangiate dai nostri antenati.

Poi ascoltiamo le odi di Pablo Neruda (1904-1973) con il bravissimo attore Francesco Burroni che suona il flauto, la chitarra, l’armonica mentre tre giovani leggono i versi e suonano usando gli utensili da cucina. Il risultato è bellissimo.

Sarà il tramonto, saranno i merli e la torre del Palazzo Pubblico di Siena che spuntano sopra gli alberi, sarà la bravura delle attrici ma rimaniamo incantatati da quei versi sospesi tra l’ironia e la metafora della vita. Segue la cena. Sediamo in tavolate lunghe che uniscono amici vecchi e nuovi. Noi siano con Maura Martellucci, Duccio Balestracci, Mauro Civai … storici, storici d’arte e intellettuali di vario tipo – salvo io che faccio la contadina- la cucina del ristorante dell’Orto dei Pecci è semplice ma ben fatta. C’è persino un’insalata che viene direttamente dal campo.

Lezioni al top per vino e consorzi

Riccardo Ricci Curbastro presidente di Federdoc apre la giornata di formazione con i docenti italiani top su comunicazione, marketing, bilanci e controlli 

Federdoc-9-7-2012-corso-aggiornamento

Federdoc-9-7-2012-corso-aggiornamento

Roma Via Veneto, Baglioni hotel,  uno degli alberghi più esclusivi di Roma. Già la cornice del corso evidenzia che il presidente Federdoc  Ricci Curbastro intende volare alto e in effetti il parterre dei docenti è da alta formazione universitaria: Nello Gaspardo il guru del consenso aziendale, Andrea Rea della SDA Bocconi, Stefano Cordero di Montezemolo massimo esperto sui bilanci delle cantine, Emilio Gatto  Direttore Generale della ICQRF come dire l’occhio vigile del Ministero delle Politiche agricole sulle frodi.  Ci sono una settantina di direttori e amministratori di Consorzi di tutta Italia, pochi rispetto al livello dei relatori e alle 521 denominazioni italiane e questo è già indicativo della scarsa propensione del mondo agricolo all’innovazione. Peccato perché questo è il momento di cambiare marcia e i super esperti chiamati a insegnare possono dire come fare.

Comincia Nello Gaspardo  è italiano di nascita ma vive in Germania e insegna gestione del consenso nelle più esclusive università europee, statunitensi e persino in India. Come motivare i soci di un Consorzio?

Quanto vale il paesaggio dell’olio?

A Montalcino le Città dell’Olio parlano di paesaggio e propongono di iscrivere gli oliveti storici nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco

Gianni-Salvadori-Susanna-Cenni-Enrico-Lupi

Gianni-Salvadori-Susanna-Cenni-Enrico-Lupi

Sabato 14 luglio le Città dell’Olio celebrano a Montalcino la loro assemblea nazionale. Prima del convegno  e dell’assemblea  un video racconta  “Girolio”  con gli eventi 2011 dedicati all’extravergine in tutte le regioni d’Italia. Una delle tappe è  a Trequanda il paese della Fattoria del Colle.

Poi iniziano le relazioni sul paesaggio dell’olio e il Presidente Enrico Lupi presenta il Professor Mauro Agnoletti coordinatore del gruppo che, per il Ministero delle Politiche Agricole, studia il paesaggio storico.  Sono  vigneti, oliveti e in terza battuta seminativi le culture che caratterizzanti del paesaggio agricolo antico e di grande pregio.

In particolare le culture terrazzate costituiscono un elemento di rilevante valore culturale e ambientale. L’abbandono di queste superfici agricole, causato dal costo delle coltivazioni, dalla difficile meccanizzazione  e in generale dall’urbanizzazione,  innesca rischi di dissesto idrogeologico (alluvioni, frane) con conseguenze forse più costose della loro conservazione.  La salvaguardia dei terrazzamenti è  dunque il primo argomento in agenda e la certificazione viene subito dopo in una logica di difesa paesaggistica e ambientale da sostenere con finanziamenti pubblici.

586 donne cercasi per i CDA

Dal 12 agosto le grandi società dovranno avere il 20% dei consiglieri di amministrazione donne per poi arrivare al 33%. E’ l’ora delle prime donne

 

On. Lella Golfo

On. Lella Golfo

La legge, approvata lo scorso anno, porta la firma di Lella Golfo l’animatrice della Fondazione e del Premio Marisa Bellisario. L’Onorevole Golfo è del PDL ma la seconda firmataria della legge, Alessia Mosca, è PD a dimostrazione della trasversalità, tutta femminile, che sostiene  la nuova norma. Rimane da fare il regolamento attuativo che stabilisce i controlli e le sanzioni per le società che non accettano abbastanza donne nei loro organi direttivi, ma tutti sperano che arriverà prima del 12 agosto.

Intanto le donne nelle stanze dei bottoni delle imprese private sono salite dal 6 al 10% e non sono mogli e figlie degli azionisti, come si temeva. Anzi hanno abbassato l’età media dei CDA, innalzato il livello di preparazione e l’immagine internazionale perché, nella maggior parte dei casi,  si tratta di professioniste con una carriera di alto profilo. Finalmente le competenze contano e non solo l’affiliazione a una lobby!

Sergio Zingarelli presidente del Chianti Classico

53 anni, romano di nasicita ma toscano nel cuore, Sergio Zingarelli è titolare di Rocca delle Macìe una delle più importanti cantine del Chianti Classico

Daniela-Andrea-Giulia-Sergio-Zingarelli

Daniela-Andrea-Giulia-Sergio-Zingarelli

Fu il padre Italo a comprarla le vigne in Toscana nel 1972.  Italo Zingarelli, regista e produttore cinematografico di successo, fu l’inventore della coppia comica Bud Spencer e Terrence Hill  interpreti di una fortunata serie di spaghetti – western.

Sergio Zingarelli vive la sua attività di produttore di vino con tutto sé stesso e con grande passione

Sergio Zingarelli

Sergio Zingarelli

insieme alla moglie Daniela e ai figli Andrea e Giulia. Andrea, laureando in economia, viene spesso vicino alla Fattoria del Colle nel territorio di Trequanda che apprezza molto.

A Rocca delle Macìe fanno capo 6 aziende -4 nel Chianti Classico e 2 nel Morellino di Scanzano- per un complessivo di 600 ettari di cui 200 coltivati a vigneto e 80 a oliveto. Si tratta dunque di una grande realtà produttiva a cui si associano un ristorante e due agriturismi bellissimi.

Sergio Zingarelli è partecipe e attivo in molte strutture associative senesi. Ovviamente del Consorzio del Chianti Classico di cui ora è presidente e di cui, in passato, è stato vice presidente. Fa parte del Rotary di Siena e dell’ Union Europeénne des Gourmets di cui anch’io sono socia.  Anche sua moglie Daniela è ben integrata nella società senese e fa parte del Soroptimist Club di quella città.