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La qualità del vino che non si beve

Gli elementi immateriali del vino valgono quasi 2/3 del valore percepito delle bottiglie e sono storia, territorio, packaging, brand, fama, mercato, prezzo

Canelli OICCE I valori immateriali

Bersanetti, Gallo, Mainardi, CinelliColombini, Macchi, Baldini

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Siamo all’Enoteca Regionale di Canelli ospiti di OICCE. Qui, dove la densità dei vigneti è forse la più alta in Italia e le cantine Gancia e Riccadonna sono parte del centro storico del paese, è difficile dire che, nel vino, l’immaginario supera il reale. Eppure è vero. Il valore percepito di una bottiglia va molto oltre la qualità del liquido che c’è dentro. Un esempio eclatante è il Lafite del 1787 di Thomas Jefferson venduto per 156.000 $. La qualità del vino all’interno non è così importante <<ma la storia della bottiglia si>> dice Giusi Mainardi che insegna proprio storia del vino all’Università di Torino.
La storia dunque, ma non solo. Il territorio del vino che diventa protagonista con il turismo -e qui entro in campo io- oppure diventa unico come i terrazzamenti della viticultura eroica che Gianluca Macchi del Cervim ci racconta. Poi c’è la qualità raccontata, la comunicazione sul vino che Fabio Gallo dell’AIS guarda con occhio critico << ce n’è così tanta che il vino rischia di morire di troppa comunicazione>>.

Luca Brunelli un piccolo montalcinese diventato un gigante

Luca Brunelli presidente di AGIA ha portato i giovani imprenditori agricoli di tutte le regioni all’Enoteca Italiana per parlare di internazionalizzazione 

IGIA Tavola rotonda All'Enoteca di Siena

Roberto Scalacci, Alessandro Maurilli, Luca Brunelli

Finalmente un montalcinese ai vertici di un’associazione nazionale!
39 anni, un passato di studi di ingegneria meccanica e di sport con il tiro con l’arco, è stato presidente del Quartiere Ruga a Montalcino e ha un’azienda che porta il suo cognome e produce un ottimo Brunello.
Luca è presidente dell’associazione giovanile della CIA Confederazione Italiana Agricoltori, uno dei tre sindacati agricoli nazionali e in questa veste guida i giovani agricoltori in una sorta di crociata perché diventino protagonisti del rilancio dell’agricoltura e del Paese <<Noi giovani di Agia ci siamo con tutta la nostra energia, il nostro vigore, il nostro entusiasmo, per tenere alto il tricolore del Made in Italy>>. Un progetto ambizioso che passa attraverso l’internazionalizzazione e la creazioni di reti in grado di sopperire al nanismo delle imprese agricole italiane.
Ma come fare?

Ti regalo un fiore di campo da mettere in tavola

Vassoi, zuppiere, sottobottiglie che imprigionano nella resina spighe, frutti, foglie vi portano in casa la natura. Sono nel negozio di Siena Toscana Lovers  

artigianato toscano Toscana Lovers

insalatiera artigianato toscano Toscana Lovers

Riccardo Marzi è nipote e figlio di scultori, lui stesso ha studiato da artista ed ha lavorato in vari atelier fiorentini fino a creare un laboratorio tutto suo. Qui ha disegnato una linea di oggetti in resina in cui “imprigiona” la natura. Ecco che chicchi di granturco, spighe di grano, foglie, spicchi di frutta arrivano in tavola portando un tocco di natura e di classe. Classe, perché l’impronta artistica è presente in ciascuno di questi oggetti che sono tutti diversi e tutti caratterizzati da un’estrema eleganza compositiva. Allegri, infrangibili, leggeri, casual ed eleganti allo stesso tempo.
Toscana lovers, il negozio nel cuore di Siena che seleziona e vende il miglior artigianato toscano, è lieto di presentarvi un laboratorio che continua la migliore tradizione toscana: manualità antica e stile moderno.

Fabrizio Bindocci for president

Vi presento Fabrizio Bindocci un montalcinese Doc (anzi DOCG) che ha una competenza e una passione sconfinata per il Brunello e per la terra dove è nato

Fabrizio Bindocci a Benvenuto Brunello

Fabrizio Bindocci a Benvenuto Brunello

E’ stato il più votato alle ultime elezioni del Consiglio di Amministrazione, segno di approvazione da parte dei produttori di Brunello, anzi è quasi una richiesta di riconferma per acclamazione.
E’ un profondo conoscitore del sistema produttivo del Brunello e di tutto il territorio di Montalcino, praticamente lo conosce come le sue tasche. Ma quello che fa di lui un presidente ideale è la capacità di mediare e di valorizzare i collaboratori. Pur essendo un manager dal tipico tratto maschile (determinato e tendenzialmente accentratore) Fabrizio è uno che ascolta le opinioni degli altri e sa trovare i punti di convergenza anche fra chi la pensa in modo opposto, dote che, nel complesso panorama montalcinese, dove gli scontri sono più del necessario, è preziosissima.
Con lui si lavora bene, è ben chiaro cosa vuole, puoi dirgli le cose come stanno anche quando sono brutte notizie ma anzi brontola quando non viene informato subito. L’unico problema è il ritmo di lavoro, perché con lui si trotta, insomma Fabrizio è uno che macina quantità industriali di lavoro, anche perché si alza all’alba e stargli dietro, a volte, non è facile.

Shabby chic il finto povero che va di moda

Storia, caratteri e tendenze dello shabby chic compreso qualche consiglio per lo shopping e per il banchetto di nozze

Toscanalovers coltelli

Coltelli da bistecca Toscana lovers

Il suo guru è l’interior design americana Rachel Ashwell che ha fatto del trasandato elegante una filosofia di vita. L’inizio ha forti contenuti etici: riciclare, restaurare, accettare la patina del vissuto come elemento capace di rivelare l’anima delle cose, perché l’uso intrappola dentro gli oggetti un’umanità e la storia di chi li ha usati. Racconti che le cose nuove non hanno. Da qui la passione per il vintage, i mercatini e il nuovo stile di abbigliamento e soprattutto di arredamento basato sugli abbinamenti azzardati fra cose eleganti diverse fra loro. Ecco le sedie spaiate intorno alla tavola, in cui si apparecchia con porcellane d’epoca e posate d’argento scompagnate giocando in modo creativo sui contrasti.

Addio Bruno mitico Barba di Montalcino

Bruno Parri detto il Barba ci ha lasciato, era un uomo profondamente buono e l’ultimo erede di una civiltà che affonda le sue radici duemila anni fa  [caption id="attachment_12718" align="alignleft" width="89" caption="Bruno Parri detto il Barba"][/caption]Visto per voi da  Donatella Cinelli Colombini Nel momento dell’addio, pregando per lui, desidero raccontarvi due episodi che rispecchiano la sua personalità straordinaria. Era talmente bravo nel cantare in rima e nell’improvvisazione poetica che impersonò il brigante Bruscone durante le rievocazioni di questo leggendario personaggio alla fattoria dei Barbi. Lui arrivava vestito da cacciatore con i cani al guinzaglio e poi cantava in rima la storia del brigante...

Hai visto mai? La Vitis vinifera a Montisi

L’enologo superstar Maurizio Castelli e la superguida turistica Antonella Piredda insieme a Montisi per un wine bar d’eccellenza

Vitis Vinifera Montisi

A.Piredda, M.Castelli, Vitis Vinifera

Si chiama Vitis Vinifera ed è nel borgo di Montisi, località che non smette mai di stupire. 400 abitanti nella Toscana più bella e meno turistica popolata da veri contadini e veri miliardari. Toscani i primi stranieri i secondi. Qui un enologo di fama mondiale Maurizio Castelli e la sua compagna la guida turistica e degustatrice di formaggi Antonella Piredda hanno aperto il loro wine bar. E’ un’ antica cantina scavata nella roccia calcarea (nella grotta si vedono ancora i segni dei picconi ) arredata con mobili di design e le opere d’arte dei numerosi artisti stranieri che vivono qui. La carta dei vini è da spavento. Non solo le opere d’arte enologiche di Castelli ma anche prelibatezze rare come il pinot nero con macerazione pellicolare che ci ha fatto assaggiare con un delizioso antipasto a base di taralli pugliesi e crostini neri toscani.

I miei ricordi di Federico Fellini

Vi racconto i miei incontri, a Montalcino, con il più grande regista italiano, Federico Fellini e con sua moglie Giulietta Masina

Il regista Fellini

Federico Fellini regista

Visto per voi da Donetella Cinelli Colombini

Avevo 10 o 20 anni e quell’uomo era un mito, una fama talmente gigantesca di genialità che intimidiva gente molto più attrezzata di me e, davanti a lui, non riuscivo a proferire parola.
Federico Fellini e sua moglie venivano in Toscana per “passare le acque” a Chianciano. Da li arrivavano a Montalcino per spezzare la monotonia della cura e forse anche per fare qualche stravizio. Spesso li accompagnava Mario Guidotti o il giovanissimo Fabio Carlesi.

Fellini era sempre in disordine come se odiasse farsi stirare i vestiti. La moglie invece era sempre impeccabile con i capelli ben pettinati e i vestiti senza una piega. Il Maestro parlava poco ma si guardava intorno con curiosità e si interessava di vino. Amava la buona tavola per cui mia madre lo attraeva con arrosti e Brunello.

E il galletto nero diventa fashion

Iniziato con il contrasto  sul “galletto dove lo metto” è finita con un’immagine smart e fashion del nuovo Chianti Classico

I gadget della Chianti Classico Revolution

Chianti Classico Revolution indosso a Sara e Diletta

Sergio Zingarelli Presidente del Consorzio ha presentato ai soci dell’Accademia Italiana della Cucina e dell’Union Européenne des Gourmets, la “Chianti Classico Revolution” il restyling della denominazione della Toscana centrale. Ci racconta che tutto è iniziato con la disputa sulla posizione del simbolo costituito dal gallo nero sulle bottiglie ed è finita con rinnovamento completo dell’immagine della denominazione. Alla fine il celebre gallo, ora più pennuto e col becco aperto, sarà più visibile. Ma le novità non si fermano qui: al vertice della piramide produttiva del Chianti Classico arriva la “Gran Selezione” riservata ai migliori vini prodotti in azienda cioè ottenuti dalle vigne di chi lo imbottiglia. Nasce la Chianti Classico Academy con corsi per wine lovers di mezza giornata o un giorno che comprendono l’ABC della denominazione e il suo assaggio.

Se vuoi anticipare l’estate vieni a Gozo!

Nell’arcipelago maltese aprile è già piena estete: tintarella, barbecue sulla spiaggia, gite in barca, panorami da sogno e c’è anche il sale

Saline di Gozo

Saline di Gozo Malta

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Non è per tutti ma quasi visto il gran numero di voli low cost. Gozo è il luogo perfetto per chi ama mangiare pesce freschissimo e il pane impastato a mano, per chi si rigenera camminando lungo il mare quando l’unico rumore è quello delle onde, per chi viaggia con solo due magliette e un paio di jeans in valigia. Insomma  tutto il contrario di Rimini!
Intendiamoci, anche qui ci sono locali modaioli dove andare vestiti per benino, discoteche, ottimi ristoranti … ma in più non c’è criminalità e ci sono ottimi medici, soprattutto ottimi dentisti come Joseph Xuereb . Per chi non sa rinunciare al salame e alla pasta di Gragnano  c’è Abraham’s Supplies con una scelta eccellente di prodotti italiani.

E’ toscano Luca Martini il miglior Sommeler del mondo

33 anni di Arezzo, il Sommelier AIS Luca Martini, ha vinto il titolo WSA a Londra prevalendo su 28 candidati di 21 Paesi del mondo 

Luca Martini Sommelier

Luca Martini miglior Sommelier del mondo

Miglior Sommelier toscano nel 2007, miglior Sommenier italiano nel 2009, Luca Martini ha coronato il suo sogno diventando, il 23 aprile, il primo nel mondo. Il concorso WSA è giunto quest’anno alla terza edizione ed ha visto tre italiani fra i primi cinque. Sul secondo gradino del podio è salito Dennis Metz e al quarto posto il pistoiese Andrea Balleri. Un vero trionfo per la “Scuola concorsi AIS Toscana” diretta da Simona Bizzarri che sforna campioni a ripetizione. Si tratta di un training durissimo che solo chi ha grande passione e grande talento riesce a superare. Lo stesso Luca Martini lo ha confermato <<Per arrivare a questi livelli occorre mettersi in discussione al fine di crescere personalmente e professionalmente e oggi questo titolo è frutto di costanza e grandi sacrifici, ma il merito non è solo mio. Lo devo ad un lavoro di squadra>>
Donatella Cinelli Colombini ha mandato subito le congratulazioni al neo campione che ha risposto << La ringrazio infinitamente… onorato di rappresentare tutti voi nel mondo del vino>> Un messaggio che rivela l’emozione del momento ma anche la passione con cui Luca si interessa di vino.

Toscana Lovers espatria fuori dal Granducato

La boutique del miglior artigianato toscano, nel cuore di Siena, dedica una zona alle piccole produzioni di altre regioni, le prime sono di Pardi

Toscana Lovers Siena apparecchiatura

apparecchiatura con artigianato toscano

Nuova insegna, nuova illuminazione e anche uno scaffale di artigianato extraregionale.
Una svolta per Toscana Lovers, il negozio a pochi passi da piazza del Campo, la piazza del Palio, dove sono in vendita coltelli di Scarperia, tessuti a telaio di Anghiari, lenzuoli ricamati fiorentini, ceramiche life style, saponi ottenuti da stampi di bronzo …. prodotti raffinati, esclusivi e di antica tradizione che vengono da laboratori sparsi in tutta la Toscana. Chiara Nesi e Carlo Gardini hanno impiegato anni di ricerche per trovare questi oggetti, selezionandoli per la maestria dell’esecuzione e il pregio delle materie prime.
Sono piccoli capolavori dal prezzo accessibile.
Ora nel negozio c’è una zona dedicata agli artigiani di altre regioni. Il primo ad arrivare è Pardi di Giano dell’Umbria.

Vini e racconti del Concilio di Trento in una cena gourmets

I Gourmets a tutto trentino con Trentodoc extra brut, Nosiola, Teroldego, blend a base di Pinot Nero e Traminer e piatti di alta cucina di pesce

Siena Ristorante Il Mestolo

Ristorante il Mestolo Siena Gaetano e Nicoletta

Sì, pesce per una cena dove i vini rossi hanno un ruolo da protagonisti! Non stupitevi, gli abbinamenti studiati dal Delegato Alessandro Bonelli ( Union Européenne des Gourmets) per la cena nel ristorante “Il Mestolo” di Siena sono stati costruiti cercando le affinità e le eccellenze con un risultato strepitoso.
Rotari Alpesregis mill.2007 extra brut insieme a un crudo di gamberi rossi e crocchette di baccalà;
Nosiola del Trentino 2011 Cantina di Trento con linguine con pescatrice e briciole di limone;
Teroldego Rotaliano 2011 Elio Endrizzi accompagnato da un’ombrina al forno con cacio e pere;
Besler Ross 2005 Projer Sandri ottenuto da uve Pinot nero, Zweigelt, Franconia, Negrara e Groppello abbinato ai formaggi;
Edys di Maso Bastie prodotto con Chardonnay, Traminer aromatico e Moscato giallo insieme alla composta di mele trentine con gelato di pistacchio.
Insomma una cena da leccarsi i baffi e da uscire mezzi brilli!

Gobbi rifatti della Val d’Orcia

Le ricetta più diffusa in Val d’Orcia è quella invernale coi gobbi anche se noi, a Montalcino , usiamo la stessa ricetta per i sedani che mangiamo a Ferragosto

Gobbi rifatti della Val d'Orcia

Gobbi rifatti e Doc Orcia

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
I gobbi sono fra le verdure più buone e più raffinate. Il suo nome gobbo è usato soprattutto in Toscana mentre in Veneto diventa cardo e a Nizza Monferrato cardo-gobbo. Si tratta di un carciofo selvatico bellissimo da vedere, infatti le sue foglie e i suoi fiori dominano i damaschi, i broccati e i velluti controtagliati del sei e del Settecento.
In cucina è il re degli ortaggi invernali e qui ve lo propongo con una tipica ricetta delle campagne toscane. Gobbi rifatti nel pomodoro. Può essere usata come antipasto o come piatto principale soprattutto per i vegetariani. Si accompagna magnificamente con un vino di media struttura come il Leone Rosso Doc Orcia

Ingredienti
1 kg di gobbi, 500 g di pomodori molto maturi, uno spicchio d’aglio, 100 g di farina, 2 uova, olio extravergine, peperoncino, sale

Wine monitor per sapere dove va il vino italiano

Dove va? All’estero! Anche nel terribile 2012 c’è stato un aumento del valore del vino esportato del 6,6% ma per le piccole cantine è sempre più dura 

Bologna Nomisma Convegno Wine Monitor

Bologna Nomisma CinelliColombini DeCastro Dell'Orefice

Nomisma celebre e celebrato istituto bolognese di studi economici, presenta il suo “Wine monitor” osservatorio sul mercato del vino che aiuta le imprese a esportare soprattutto nei mercati extraeuropei. La presentazione é sottolineata da un convegno con relatori e pubblico di altissimo profilo: Denis Pantini di Nomisma, Fabio Piccoli, Emilio Pedron, Antonio Rallo, Gianni Zonin ….. e Giorgio Dell’Orefice come moderatore. Comincia Pietro Modiano Presidente di Nomisma che elenca le (poche) cose che vanno bene in Italia: la finanza pubblica, le banche e l’esportazione. Subito dopo la doccia fredda di Rolando Chiossi di Giv Cantine riunite << il 2013 é iniziato con un crollo dei consumi del 9%>>. Agrodolce da me, sul turismo, che cresce nonostante tutto grazie ai visitatori esteri e anche lo scorso anno ha portato in Italia 32 miliardi di Euro. L’ 11% di questa somma é costituito da cibi e vini e sicuramente molte delle migliori bottiglie vendute in Italia sono lì dentro.