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Lions Firenze Brunelleschi, tutti insieme appassionatamente

Primo passaggio della campana al Lions Club Firenze Brunelleschi; Carlo Gardini passa la presidenza a Carlo Penna che dedicherà la prossima annata alle donne

Carlo Penna, Carlo Gardini passaggio della campana al Lions Club Firenze Brunelleschi

Carlo Penna, Carlo Gardini passaggio della campana al Lions Club Firenze Brunelleschi

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Firenze Brunelleschi, Passaggio della campana

Firenze Brunelleschi, Passaggio della campana


Finale spumeggiante per l’annata di presidenza di Carlo Gardini e per il primo anno del Firenze Brunelleschi. Un Lions Club di 52 membri che si caratterizza per l’amplissimo arco di età dei suoi soci: da poco più di trenta a oltre ottanta anni. Situazione che spinge i più giovani a invitare i genitori e i più “grandi” a portare i figli con un clima sereno e sempre più simile a una famiglia allargata. Un club on line con un sito e una pagina Facebook sempre attive. Un club affiatato con oltre la metà dei soci che ottengono il riconoscimento per 100% di presenze.
Obiettivo raggiunto dunque per Carlo Gardini, che nel primo anno di vita del club, intendeva unire i soci “con i vincoli dell’amicizia,

Fisar Valdichiana e Arcobaleno d’estate con i vini Orcia

Grandi brindisi all’aperto con i vini Orcia nel primo week end dell’estate a Bagno Vignoni e al 40° anniversario della Fisar Valdichiana a Sinalunga

Orcia i produttori brindano Arcobaleno estate 2014

Orcia i produttori brindano Arcobaleno estate 2014

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Il sole lungamente atteso nella piovosa primavera 2014 era anche troppo forte a Bagno Vignoni in occasione dell’evento Arcobaleno estate che ha coinvolto tutta la Toscana in brindisi augurali. Duecento persone hanno assaggiato i vini di Capitoni, Donatella

Contrade della Festa del Barbarossa sul ponte sull'Orcia

Contrade della Festa del Barbarossa sul ponte sull'Orcia

Cinelli Colombini, Poggio al Vento, Il Pero, La Bandita, Campotondo, La Canonica, Azienda Trequanda, Atirum, La Bandita-Lunadoro, Val d’Orcia Terre Senesi. Accompagnamento di musica italiana e tocco culturale con la visita guidata ai mulini medioevali e la presenza dei personaggi della Festa del Barbarossa di San Quirico con tamburi e bandiere. I sindaci di Castiglion d’Orcia e San Quirico d’Orcia hanno appeso un grandissimo arcobaleno sul ponte sulla via Francigena colorando tutta la valle.

Il buono che c’è nel nuovo: il turismo e i social media

Rilanciare un territorio sfruttando una comunicazione nuova, più vicina alle nuove generazioni, dinamica. Ecco cosa è stato il social media tourAlTrasimeno”.

Visto per voi da Bonella Ciacci

depliant e accrediti #AlTrasimeno

depliant e accrediti #AlTrasimeno

Nel fine settimana dal 19 al 22 giugno, ho avuto l’onore (sì, perché per me è stato un onore) di partecipare ad una delle 4 giornate di cui è stato composto il social media tour “AlTrasimeno”. Un evento che ha reso possibile godere delle bellezze di uno dei territori più affascinanti del centro Italia, il lago Trasimeno, ed organizzato da Luca Preziosi e Gil Novello con il supporto di Sviluppumbria S.p.A.
Blogger, instagramer, twistar, e influencer vari sui vari social network si sono radunati nella bellissima cornice del Relais Borgo Torale, tra Passignano e Tuoro per passare i successivi 4 giorni a scoprire vecchi mestieri, antiche tradizioni, oasi naturali e paesini dalle storie fantastiche, che intrecciano storia e mitologia.

Grazie anche agli enti locali, ai sindaci, alle proloco, è stato possibile avere accesso a molte realtà del luogo. Ma niente di esclusivo. Tutto ciò che è stato visitato, fotografato, twittato, postato su facebook…sono cose che tutti possono fare, andare a vedere e goderne. Ma allora a cosa serve direte? Perché avere questa moltitudine di “smanettatori col telefonino” gratuitamente nel proprio laboratorio artigianale, o nel proprio museo, nel proprio agriturismo, o su una delle proprie barche a vela che vengono usate per fare scuola sul lago…?

Come servire i vini a tavola – il bon ton del vino

Piccoli segreti da usare a casa per servire il vino in modo elegante: la scelta, la successione e soprattutto il servizio

 

Il vino è servito

Il vino è servito

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

 

Il primo problema è ovviamente la scelta dei vini. I veri wine lover decidono le bottiglie e poi i piatti da abbinarci; ma nella stragrande maggioranza dei casi viene prima scelto il menù e dopo i vini che lo accompagnano.
Come per le pietanze anche per i vini la regola principale della “buona tavola” è l’intensità in crescendo. Ovviamente vengono prima i bianchi meno strutturati poi quelli più potenti o i rossi giovani. Capita qualche volta di vedersi arrivare nel bicchiere un rosso giovane prima di un grande bianco, non è un errore ma la costatazione dell’intensità olfattiva di ciò che arriva nel bicchiere.
Per i rossi la successione è in base all’età con piccole eccezioni collegate alla struttura dei vini. Qualche volta, infatti, la profondità e la lunghezza di un grande Barolo o di un grande Brunello costringe a modificare la regola generale e mettendoli in coda a vini anche più vecchi ma meno intensi.

 

Un anno da leoni con Fiorenzo e Piercurzio

Si conclude una bellissima annata Lions con la premiazione del concorso Enolions e il video “Vino e vita” dei Leo e di mia figlia Violante Gardini

Violante Gardini Firenze Certosa serata Lions

Violante Gardini Firenze Certosa serata Lions

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Eccola Violante con un sorriso felice che pranza al tavolo del Governatore Fiorenzo Smalzi e presenta il video “Vino e vita” sul bere consapevole dei giovani. <<Meglio tanti ricordi e pochi bicchieri che tanti bicchieri e zero ricordi>> dicono i ragazzi che amano i grandi vini così come le serate con gli amici, in un video realizzato dai Leo e non solo, tanti volontari e soprattutto Andrea Biagi con la sua agenzia Réclame

Ginevra Venerosi Pesciolini e Fiorenzo Smalzi

Ginevra Venerosi Pesciolini e Fiorenzo Smalzi

di Chiusi e la regista Elisa Manieri. Bravissimi e bellissimi questi wine lover che trasmettono passioni. Per me questo è stato il momento più bello di una serata favolosa.
Siamo a Firenze nell’imponente monastero della Certosa costruito nel 1341 da Niccolò Acciaioli per 18 monaci di clausura e, dopo l’alluvione di Firenze, trasformato nel laboratorio di restauro dei libri del Gabinetto Vieusseux.

RCR il castello del cristallo è in Toscana

Il forno per la fusione del cristallo più grande del mondo, Luxion che sembra cristallo ma non inquina … questa è la RCR

RCR coppe con piedi colorati

RCR coppe con piedi colorati

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
RCR è uno dei brand del cristallo più famosi a livello internazionale ma anche un mondo di tecnologia e manualità dove lavorano persone appassionate e creative che fanno squadra in questo momento difficile e sanno mettere in campo soluzioni davvero innovative.

RCR World best

RCR World best con Luca Gardini

Parlo di Luxion, un brevetto RCR che rivoluziona il cristallo perché è “eco” cioè non contiene piombo e viene prodotto in forni senza emissioni. Ma ha anche altri pregi: la brillantezza e la sonorità del cristallo ma contemporaneamente l’elasticità del vetro per cui non si rompe. Ho visto un calice Luxion sottoposto a una torsione di 16° per 14.000 volte che era perfettamente intatto.
Questa è la qualità che esce da RCR. Ho partecipato alla presentazione delle nuove collezioni ai buyer di tutto il mondo. C’erano indiani, giapponesi, brasiliani … e ho visto i nuovi modelli fra cui il piatto creato dallo chef Davide Oldani con una spirale che esalta il cibo rifrangendovi la luce.

Mangiare con gli occhi: l’era del food porn

L’immagine di un piatto, il desiderio che scatena, la voglia che fa crescere dentro, quasi il bisogno di toccarlo: eccolo, il food porn.

Visto e letto per voi da Bonella Ciacci

food-phone

food-phone

Forse il termine non vi è nuovo, o forse sì: food porn (o pornfood). Un termine volutamente forte, che richiama alla pornografia, legata al cibo. Ma no, non stiamo parlando di donne nude ricoperte di cose da mangiare o addirittura di peggio. Allora di cosa si tratta? Ed esiste un’unica accezione del termine?

Il termine, se si cerca il suo significato, su urban dictionary sta a indicare un piatto, un cibo, che è bello e buono mentre lo si mangia, ma che dopo fa stare male o sentire “sporchi”. Quindi cibi calorici, grassi, gustosi ma poco salutari. Ma da qui, il concetto di food porn si è evoluto molto. L’espressione è comparsa per la prima volta nel libro “Female Desire-Women’s Sexuality today”, di Rosalind Coward.

Innanzitutto, perché “pornografia del cibo”? Il cibo con il sesso ha alcuni punti in comune (tranne l’indecenza, fortunatamente): un bel piatto, presentato in modo attraente, ricco di salse o creme, che richiama alla mente un peccato di gola, che mette l’acquolina in bocca, provoca il desiderio di mangiarlo, e allo stesso tempo l’insoddisfazione dovuta all’impalpabilità di ciò che stiamo guardando. Gioca quindi sullo stesso piano della pornografia, andando a stimolare le stesse reazioni istintive. 

Indovina chi viene a cena…ed ecco come dare i posti

Istruzioni per il galateo della tavola: come disporre gli ospiti durante una cena a sedere. Sembra difficile invece basta ricordare una sola regola

 

bon ton a tavola

bon ton a tavola

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Quando parliamo della Resurrezione diciamo di Gesù  “siede alla destra del Padre…”. Basta ricordare questa frase (e magari dire una preghierina) per non sbagliare: l’ospite di riguardo ha il posto a destra del padrone di casa, tutto il resto segue la stessa logica.

Quando la riunione è ristretta, la padrona di casa dispone gli ospiti indicando a voce i posti, ma quando il pranzo è importante, formale o molto numeroso ci sono i segna posto con nome, cognome e titolo di ogni commensale.

Master of Wine e la Toscana del vino mostra i muscoli

Share and enjoy – Elena Mazzuoli della MarteComunicazione ci fa conoscere alcuni dei più giovani partecipanti al Symposium dei Master of Wine

Master of wine dinner a Palazzo Corsini

Master of wine dinner a Palazzo Corsini

L’8° Symposio dei Master of Wine, che si è svolto a Firenze dal 15 al 18 maggio, è il più grande mai realizzato con 400 partecipanti. Fortemente voluto dall’Istituto Grandi Marchi e da Piero Antinori che ha visto in questo evento un’enorme opportunità per il vino italiano e soprattutto toscano, è andato oltre ogni previsione diventando l’appuntamento  enologico più importante dell’anno e una vetrina come nessun altra prima. Insomma il vino italiano ha mostrato i muscoli e la bellezza. 

L’Institute of Master of Wine è stato fondato a Londra nel 1955 su un primo nucleo nato due anni prima e include 366 importatori, commercianti, giornalisti, sommelier, enologi e persino vignaioli di 24 differenti nazionalità.

Leonardo Benucci e Gabriele Gorelli

Leonardo Benucci e Gabriele Gorelli

Al Symposium di Firenze avevamo una nostra inviata di eccezione: Elena.
Visto per voi da Elena Mazzuoli – MarteComunicazione
Identità, innovazione, immaginazione ma anche voglia di incontrarsi e imparare dalle esperienze altrui uniti dall’amore per il grande vino. La condivisione è sicuramente una priorità per l’Institute of Master of Wine che nel Symposium di Firenze si manifestava nei gruppi sempre diversi per ogni cena o visita “Share and Enjoy” quasi una filosofia di vita e un metodo per approcciarsi agli altri dimenticando le barriere gerarchie.
Avere l’opportunità di parlare con chi abita in Paesi lontani porta sempre un grande arricchimento. Io, giovane comunicatrice di vino, oltre ad ascoltare i più autorevoli protagonisti del settore, mi sono concentrata sui miei coetanei, che da tutto il mondo sono venuti al Symposio . Non erano tanti ma ciò che li accomunava era la profonda passione per il vino e la voglia di mettersi alla prova in un contesto stimolante e amichevole allo stesso tempo.

Welcome to the Master of Wine party

Ecco per intero, nella versione integrale, gli articoli di Elena Mazzuoli – MarteComunicazione sul Symposium di Firenze dei Master of Wine

Marte-Comunicazione-Elena Mazzuoli e Marzia Morganti Tempestini

Marte-Comunicazione-Elena Mazzuoli e Marzia Morganti Tempestini

Visto per voi da Elena Mazzuoli
Avere l’opportunità di parlare con chi abita dall’altra parte del mondo porta sempre un grande arricchimento. Per me, giovane appassionata di vino, oltre ad ascoltare i più autorevoli protagonisti del settore, è stato interessante interagire con i partecipanti.
In particolare il racconto di un ragazzo cinese che parlando della sua storia mi ha fatto capire molto del mercato del vino nel suo paese. Con un grande rammarico mi confessa che per lui il suo amore per il vino è una battaglia da combattere ogni giorno.
Il mercato cinese da pochi anni interessato al vino, si dimostra ostile. A confermare questa chiusura è la rabbia dei genitori di Xing Wei che non sono felici del suo percorso intrapreso studiando per il WSET. Quando poi gli chiedo cosa deve fare l’Italia per trasmettere la propria cultura del vino Xing mi risponde che la cosa più importante è entrare in contatto diretto con il potenziale consumatore cinese, andando in Cina, organizzando eventi. Soddisfatta di una nuova amicizia mi sono poi fermata a pensare a quanto può essere profondo l’amore per il vino, di un giovane di 22 anni che, dall’altra parte del mondo, non abbandona il suo sogno anche se lo mette in contrasto con la sua famiglia.

Terlano una cooperativa che imbottiglia l’eternità

143 produttori, 165 ettari di vigneto, 1.2milioni di bottiglie, la splendida realtà altoatesina di Terlano dal 1893 fa dell’eccellenza un marchio distintivo

Terlano

Terlano Vinitaly 2014

Visto per voi da Ignazio Anglani per Donatella Cinelli Colombini
Solo con tanta costanza e metodicità è possibile far esprimere i vini in modo così ampio e multi sfaccettato come avviene a Terlano.
Questa azienda ha uno straordinario archivio di 20.000 bottiglie dal 1955 ad oggi (più qualche bottiglia precedente fra cui una del 1893 anno di fondazione), bottiglie che dimostrano quanto la longevità di questi vini sia immensa. L’inizio di questo archivio si fa risalire al cantiniere Sebastian Stocker, che iniziò a nascondere le bottiglie per provare la loro longevità, ma a questo mitico personaggio si deve anche il così detto “metodo Stocker”, che consiste nel far invecchiare i vini un anno in legno e poi travasarli insieme alle fecce fini in contenitori d’acciaio dove rimangono da 10 a 30 anni prima di essere imbottigliati. Da questa sperimentazione nascono le “Rarità” un mondo affascinante. Durante l’ultimo Vinitaly ho assaggiato il 2002 a base Pinot Bianco straordinario per complessità ed ampiezza e soprattutto per la freschezza inaspettata per un vino di 12 anni.

Ha un anno ma è già grande il Lions Firenze Brunelleschi

Prima candelina, visita del Governatore Fiorenzo Smalzi e sei nuovi soci… tutto nella stessa splendida serata in un clima di autentico entusiasmo

Fiorenzo Smalzi e Carlo Gardini 1° compleanno del Lions Club Firnze Brunelleschi

Fiorenzo Smalzi e Carlo Gardini 1° compleanno del Lions Club Firnze Brunelleschi

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Mio marito Carlo Gardini presidente del Lions Club Firenze Brunelleschi aveva un sorriso smagliante. Lui che odia parlare in pubblico e soprattutto odia essere al centro dell’attenzione … questa serata se l’è proprio goduta: felice di essere in mezzo a soci felici e davanti a un Governatore felice. Non sembrava facile trasformare 52 soci, con un’età che va dai trenta agli ottant’anni, in una squadra a cui piace stare insieme e soprattutto fare progetti insieme, invece l’amalgama è riuscita e, in un anno, è nata una compagine solidale e legata da rapporti di amicizia sempre più forti e da una gran voglia di fare. Un’atmosfera che ha contagiato anche il Governatore del Distretto Lions 108 La Fiorenzo Smalzi sorridente e rilassato nel vedere intorno a sé un club pronto a diventare protagonista secondo i principi espressi dal suo motto <<il mondo viene cambiato dagli esempi non dalle opinioni>>.

Vincenzo Buonassisi, vignette e Donne del vino

Di vino in vignetta, mostra della collezione di Vincenzo Buonassisi il primo grande giornalista enogastronomico italiano, a Costigliole d’Asti dal 10 maggio

Salvatore Fiume Il brindisi di Susanna

S.Fiume "Il brindisi di Susanna" catalogo delle vignette di Vincenzo Buonassisi

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

L’Associazione Donne del vino del Piemonte inizia i festeggiamenti per il 25° anniversario dalla fondazione organizzando una mostra intitolata “Di Vigna in Vignetta” che rimarrà aperta fino al 29 giugno. Opere originali di vignettisti del calibro di Paola Grott, Angelo Cattaneo, Romano Frea, Guarene …. che avrà come madrina Laura Fiume e come protagonista la moglie di Buonassisi, Anna Pesenti.
Vincenzo Buonassisi intellettuale eclettico nato a l’Aquila nel 1918 e scomparso dieci anni fa, è stato il pioniere del giornalismo enogastronomico e, negli anni Settanta, dell’utilizzo della cucina come spettacolo televisivo. Iniziò come esperto musicale del Corriere della Sera, di lui si raccontano l’amicizia con Maria Callas, Herbert von Karajan e le cronache scritte a mano dopo gli spettacoli al Caffè Giamaica a Milano, dove incontrava Ungaretti, Quasimodo e pittori come Crippa, Tassinari e Treccani. Un ambiente di giganti della cultura italiana dove Buonassisi trovò gli stimoli per riscoprire la cultura materiale italiana della gastronomica.

Lia Banville una super Donna del Vino fra Italia e America

<<Non fate paragoni con i vini francesi, i nostri sono italiani e basta>> questa la lezione di marketing di Lia Tolaini Banville titolare della Banville & Jones

Lia Tolaini Banville con suo figlio

Lia Tolaini Banville con suo figlio Alex

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Il padre di Lia, Pier Luigi Tolaini lascia Lucca giovanissimo per Winnipeg in Canada dove fonda una delle maggiori società di trasporti e logistica del Nord America. Diventato ricco, nel 1998, torna in Toscana per comprare una splendida proprietà a Castelnuovo Berardenga nel Chianti Classico dove l’enologo super star Michel Rolland lo aiuta a creare vini di grandissima qualità.

Lia ha la stessa determinazione, coraggio e infaticabile energia del padre, come lui pensa in grande e sceglie sempre sfide difficili, ma aggiunge a questo una sensibilità artistica. Per questo, dopo la laurea in Canada, studia arte a Firenze e pensa addirittura di rimanere in Italia ma, durante un soggiorno a Winnipeg, arriva un colpo di fulmine per quello che pochi mesi dopo diventa suo marito. A Lucca c’è la zia Laura, una persona fondamentale nella sua vita affettiva, al punto che Lia le dedica la sua linea di vini “Donna Laura”.

Quando l’allergia si trasforma in blog, ecco a voi Monica

Il 40% degli italiani hanno allergie o intolleranze, un problema per chi è goloso ed ecco allora …. annichelita ma figa, storie di bellezze senza nichel

Monica Caradonna

Monica Caradonna

Visto per voi da Ignazio Anglani per Donatella Cinelli Colombini
Il problema delle allergie è sempre in aumento e ne hanno discusso a Roma 9 al 12 Aprile durante il 4° Congresso Nazionale IFIACI. I temi trattati sono stati tanti ma quello che deve far riflettere è l’aumento esponenziale delle allergie di ogni tipo, ma soprattutto, alimentari.  Sono ben 3.000.000 le persone affette da allergie e questo dato è raddoppiato in soli 10 anni.
Le intolleranze alimentari riguardano attualmente circa il 40% della popolazione, ma le allergie vere e proprie sono circa l’8% , ovviamente non tutte in forme gravi, ma alcune come la celiachia colpiscono l 1% della popolazione che significa ben 600.000 italiani.
Una allergia poco conosciuta, ma estremamente diffusa è la: Sindrome da Allergia Sistemica al Nichel. Questa allergia costringe a dover eliminare dalla propria alimentazione un numero enorme di cibi, già questo per una persona normale è un problema, se poi come la mia amica Monica Caradonna,  sei un amante del cibo, del vino e delle bollicine e per di più sei la Press Manager di una importante azienda vitivinicola come le Cantine Due Palme il problema può essere solo maggiore.